Aggiornamento: ecco la nostra recensione dei Garmin fēnix 5S/5/5X Plus.
Era nell’aria già da un po’, ma solo alle soglie dell’estate, ben in ritardo rispetto al consueto appuntamento del Consumer Electronics Show di gennaio, Garmin ha presentato ufficialmente i nuovi fēnix 5 Plus. Il nome potrebbe far pensare a un fēnix 5X ulteriormente maggiorato, mentre siamo di fronte a tre dispositivi del tutto rinnovati: fēnix 5S Plus (cassa da 42mm, vedi su Amazon), 5 Plus (cassa da 47mm, vedi su Amazon) e 5X Plus (cassa da 51mm).

Garmin fēnix 5 Plus con cinturino arancio © Cuneotrekking
A dispetto del nome un po’ infelice che sembra liquidarlo come aggiornamento minore, troviamo molte novità, di cui due particolarmente interessanti:
- Il supporto per la cartografia a colori su tutti i dispositivi della famiglia (non solo, come in passato, sul 5X/5X Plus). Sono preinstallate mappe basate sulle OpenStreetMap, ma è possibile aggiungerne altre esattamente come sui GPS palmari (guida) grazie ai 16 GB a disposizione.
- Il supporto per Galileo, la costellazione sviluppata in Europa come alternativa al GPS (i primi Garmin a supportarla sono stati i Foretrex 601/701). Ma non aspettiamoci miracoli: Galileo porta all’incirca gli stessi vantaggi del GLONASS e siamo (ancora) ben lontani da precisioni al metro.
Inoltre troviamo:
- La possibilità di ascoltare musica senza bisogno di portare con noi lo smartphone (esattamente come sul Forerunner 645 Music, vedi su Amazon, e sul Vivoactive 3 Music, vedi su Amazon), attraverso cuffie Bluetooth compatibili (non incluse). Ma attenzione: dobbiamo caricarci gli MP3 come facevamo con i vecchi lettori MP3, perché non sono supportati i principali sistemi di streaming come Spotify, Apple Music o Amazon Music.
- Il supporto per Garmin Pay, che però in Italia nel momento in cui scrivo è praticamente inutilizzabile visto che non è supportato da nessuna banca.
- La funzione ClimbPro, che durante una pedalata o una corsa indica l’approssimarsi di una salita, la sua pendenza media, oltre che la distanza e l’altezza rimanente da percorrere.
- Una nuova modalità privacy che permette di scegliere di non mostrare più immediatamente tutte le notifiche ricevute, ma solo dopo una rotazione del polso o la pressione di un bottone.
- Il WiFi su tutta la gamma (anche sui modelli non Sapphire).

Garmin fēnix 5S Plus con colori femminili © Cuneotrekking
L’autonomia della batteria con GPS attivo (senza considerare la musica) scende un po’ per i modelli più piccoli (da 14 a 11 ore per il fēnix 5S Plus, da 24 a 18 ore per il fēnix 5 Plus), mentre sale da 20 a 32 ore per il fēnix 5X Plus.
Ma, oltre alla dimensione e all’autonomia, che cosa distingue il più costoso 5X Plus? Il nuovo sensore Pulse Ox posto a contatto con la pelle che misura la saturazione del sangue valutando così eventuali ipossiemie, ossia diminuzioni anormale dell’ossigeno contenuto nel sangue come le apnee notturne e lo stato di acclimatamento in quota per gli alpinisti.

Garmin fēnix 5 Plus versione in titanio © Cuneotrekking
Insomma, Garmin ha voluto creare, direi per la prima volta, un dispositivo multisport che dovrebbe far felici allo stesso tempo, senza dover scendere a troppi compromessi, runner, trail runner, escursionisti, alpinisti, mountain biker e, soprattutto, chi pratica più di queste attività. In particolare il supporto per la cartografia, se ben implementato, è potenzialmente rivoluzionario per noi escursionisti, che fino ad oggi dovevamo rivolgerci ad altri dispositivi (non da polso).
Tutto ciò però ha un contro: il prezzo di listino aumenta di 100€ perché i fēnix 5S Plus e 5 Plus partono ora da 699,99€ mentre il 5X Plus parte da… tenetevi forte… 849,99€ (i prezzi salgono ulteriormente se si scelgono le versioni in vetro zaffiro, che offre migliore resistenza a urti e graffi).
I Garmin fēnix 5S/5/5X Plus saranno disponibili a partire da fine giugno 2018.
Marco
29/07/2018 alle 14:20
Ciao Valerio, ho letto il tuo articolo.
Riguardo alla precisione di Galileo si dice che potrebbe arrivare fino ad 1 m.
Il fatto che la precisione non sia ancora così efficace è dovuto al fatto che i satelliti non sono ancora tutti operativi?
Ho provato a visualizzare i satelliti con uno smartphone compatibile e ho notato che sono ancora pochi rispetto a GPS e Glonass.
Altra domanda: uno smartphone che supporta Galileo, usando un’applicazione come Orux, quest’ultima poi riesce ad utilizzare anche i segnali di Galileo?
Grazie per le tue spiegazioni come sempre molto chiare ed efficaci!