Ecco alcuni grandi tour, rigorosamente ad anello, sulle Alpi Cuneesi. Sono giri tosti per il notevole dislivello e vanno affrontati da escursionisti esperti e attrezzati (quest’anno in particolare), ma rimangono impressi nella memoria per i panorami mozzafiato e la varietà dei paesaggi incontrati. Sono tutti fattibili in giornata, ma in alcuni casi possono essere spezzati con una sosta in bivacco.
1) Anello del monte Jurin (valle Pesio)
Un anello nel cuore delle Alpi Liguri che dal Pian delle Gorre ci porta al monte Jurin passando per il passo di Baban, il gias dell’Ortica (ai margini della dolomitica conca delle Càrsene), il colle del Carbone e la colla Vaccarile. Un lungo giro assolutamente fantastico e molto vario con panorami d’eccezione a 360°. Descrizione completa →

Dalla punta del Jurin veduta sulle rocce del Cros e cima della Fascia © Cuneotrekking
2) Anello di cima Fascia (valle Vermenagna)
Un lungo giro ad anello, riservato ad escursionisti esperti e ben allenati, che salendo dal suggestivo vallone del Cros (foto sotto) ci conduce sulla panoramica cima della Fascia per poi scendere alla capanna Morgantini attraversando la lunare conca delle Càrsene. Descrizione completa →

Nel vallone del Cros © Cuneotrekking
3) Anello del passo dei Ghiacciai (valle Gesso)
Siamo nel cuore delle severe Alpi Marittime, a poca distanza dal remoto rifugio Pagarì. Dopo essere saliti dal pra del Rasour si punta verso i laghi Bianco e Blu del Gelas per passare in prossimità del bivacco Moncalieri, ben mimetizzato tra le rocce. Di qua si raggiunge, salendo qualche tratto esposto, il passo dei Ghiacciai (2750 m), posto sotto i contrafforti della cima Chafrion. Ora inizia la discesa verso il rifugio Soria Ellena, tagliando ripidi costoni innevati fino a tarda stagione (necessari i ramponi), passando prima dal lago della Maura. Descrizione completa →

Anello al Passo dei Ghiacciai © Cuneotrekking
4) Anello lago di Valscura e rifugio Questa (valle Gesso)
Anello in quota tra i più spettacolari delle Alpi Marittime, all’interno dell’antica riserva di caccia del Re Vittorio Emanuele II. Dal Valasco, sul tracciato di un’antica strada militare ottimamente conservata in alcuni punti, si raggiungono in sequenza i laghi inferiore di Valscura, del Claus e delle Portette arrivando al rifugio Emilio Questa (2388 m). Lungo la discesa, lieve sconfinamento nel vallone del Prefouns con ritorno al Valasco passando dalla val Morta e ritorno, infine, alle Terme di Valdieri. Descrizione completa →

Sulle rive del lago delle Portette © Cuneotrekking
5) Anello dei laghi di Valrossa (valle Gesso)
Meno conosciuto e frequentato del precedente, è spettacolare per il percorso ma soprattutto per le splendide visuali panoramiche che guardano verso est nel lungo tratto balconata tra i laghi di Valrossa e quelli di Valscura. Magnifica anche la vista a nord su Rocca la Paur (2972 m) che da qui può essere raggiunta con un lungo tratto in pietraia. La discesa verso i laghi di Valscura e il conseguente ritorno al Valasco completano questo lungo ma splendido anello. Descrizione completa →
6) Trekking dei cinque colli di Ferrere (valle Stura)
Inserito nell’ambiente vario e spettacolare a sud-ovest di Ferrere, il giro va a toccare ben cinque colli: colle del Ferro (2586 m), col de Tortisse (2591 m), pas des Blanches (2660 m), colle di Panieris (2683 m) ed infine colle di Stau (2500 m). Merita una piccola deviazione l’imponente arco naturale di Tortisse. Quota massima raggiunta sono i 2708 metri dalle casermette alle Garbe di Stau. Il ritorno può essere accorciato se si scende sul friabile sentiero che dalle Garbe di Stau porta alla casermetta solitaria sottostante. Dopo un avvallamento si risale al colle di Stau con discesa finale nel vallone Forneris e ritorno a Ferrere. Descrizione completa →

L’arco di Tortisse © Cuneotrekking
7) Anello di Rocca la Meja (valle Maira)
Rocca la Meja (2831 m) è una splendida montagna situata nell’altipiano della Gardetta. La conformazione delle sue rocce (calcari, dolomie), oltre a conferirle un aspetto slanciato ed elegante, la fa assomigliare in tutto e per tutto ad una montagna delle Dolomiti. La via più logica per percorrere l’anello inizia poco oltre il Preit (grangia Selvest, 1666 m) e passa lungo il versante meridionale di Rocca la Meja toccando quattro colli, nell’ordine: Margherina (2420 m), d’Ancoccia (2533 m), del Mulo (2527 m) e della Valletta (2536 m). Da quest’ultimo il percorso scende nell’omonimo vallone sotto le pendici del roccioso versante nord della Meja, al fondo del quale va a ritrovare la rotabile che conclude l’anello con il ritorno alla grangia Selvest (1666 m). Il percorso è ottimamente segnalato ed è chiamato “Tour di Rocca la Meja” o “Sentiero Gino Gertosio”. Descrizione completa →

Rocca la Meja fotografata dal colle d’Ancoccia (2533 m) © Cuneotrekking
8) Anello del monte Vanclava (valle Maira)
Splendido anello per gente allenata sotto gli sguardi severi del monte Oronaye (3100 m) tra pietraie ed endemiche rare piante di Berardia con un piccolo intervallo facoltativo alla punta del Bric Content (2722 m). Attraversamento in pietraia dall’alto del bivacco Valmaggia con passaggio all’arroccato bivacco Enrico e Mario (2650 m), posto agli inizi della ferrata dell’Oronaye. Salita al colle di Feuillas (2749) e conseguente discesa al lago d’Oronaye (2411 m). Superati i colli di Roburent (2502 m) e di Scaletta (2614 m) si ritorna in val Maira. Dal passo dell’Escalon (2415 m) si scende nuovamente verso il Prato Ciorliero ed al punto di partenza. Descrizione completa →

Tratto del sentiero che sale al colle Feuillas © Cuneotrekking
9) Giro dei sette passi da Viviere (valle Maira)
Un fantastico e interessante tour ad anello, per chi ha voglia di galoppare, che va a toccare ben sette colli in una delle zone più belle della val Maira, quella compresa tra il vallone di Unerzio e la valle dei laghi Roburent. A circa metà percorso lo spartano bivacco Due Valli (2620 m) regala un gradito punto sosta. Descrizione completa →

Immagini durante la discesa successiva © Cuneotrekking
10) Anello del monte Viraysse (valle Maira)
Un bellissimo percorso che parte e si richiude a Saretto, frazione di Acceglio, con un lungo anello ad ovest sul confine francese del colle di Sautron (2687 m). Dopo la salita al vicino monte Viraysse (2838) si prospetta una lunga discesa in cresta quindi, tra immense praterie erbose, si scende in territorio francese sul bordo del lago Reculaye (2502 m). Dopo una lieve risalita ai vicini colli Aguya (2561 m) e Munie (2531 m) si riprende la discesa in valle Maira passando presso i laghi Munie (superiore, mediano e inferiore), Apzoi (2303 m) e Visaisa (1916 m). Il sentiero ci riporta infine nuovamente alla partenza presso le sorgenti Maira ed in ultimo a Saretto. Descrizione completa →
11) Anello e cima del monte Scaletta (valle Maira)
È senza ombra di dubbio uno dei giri più belli della valle Maira. Bello soprattutto per la varietà di percorso e per le viste su panorami strepitosi. Dalla cima del monte Scaletta si prosegue a sud-est su un sentiero panoramico a cavallo con la valle Stura che si incunea, con passaggi esposti ma attrezzati, tra guglie e torrioni dolomitici. Le visuali mozzafiato sui sottostanti laghi Roburent non si contano. Sulla via del ritorno si passa dal passo Peroni (2578 m) con eventuale sosta al bivacco Due Valli (2620). L’ulteriore discesa alla colletta Vittorio (2525 m) ci porta al ricovero Escalon dove, all’interno, si possono ancora ammirare tre affreschi dell’epoca fascista inneggianti alla vittoria dell’Italia. Descrizione completa →
12) Giro del Brec de Chambeyron (val d’Ubaye)
Un anello favoloso sconfinante tra Italia e Francia con panorami di alta montagna intorno al Brec de Chambeyron (3389 m), la cima più elevata della valle Maira. Imponenti vette dolomitiche, suggestivi laghi d’alta quota, panoramici colli, severe pietraie e un punto d’appoggio, il bivacco Barenghi (2815 m), per chi volesse spezzare il giro in due giorni. Ecco come compierlo partendo da Fouillouse (val d’Ubaye) →

In salita verso il pas de la Couletta… © Cuneotrekking
13) Anello dei valloni Giargiatte e Duc (valle Varaita)
I selvaggi valloni delle Giargiatte e dei Duc sono ubicati sulla sinistra orografica della valle Varaita tra il Monviso, a nord, e la cima delle Lobbie, a sud. Nel vallone delle Giargiatte passa il sentiero GTA del giro del Viso. Una piccola deviazione porta anche al bivacco Bertoglio (2760 m). Dopo aver affiancato alcuni laghetti si abbandona il sentiero GTA che prosegue per il passo Gallarino e si risale al passo Calatà (2940 m) e alla vicina punta Malta (2995 m). La discesa è nel solitario vallone del Duc dove permangono alcuni scheletri rinsecchiti di pini cembri, quindi si affronta la calata nella cembreta dell’Alevè verso il rifugio Bagnour (2025 m). Magnifico anello inserito in ambiente rude tra gli angoli più spettacolari e remoti della valle Varaita che occorre affrontare solo se ben allenati, con tempo stabile senza nebbia. Descrizione completa →

Lago Lungo © Cuneotrekking
14) Anello ai bivacchi Boarelli alle Forciolline e Berardo (valle Varaita)
La prima parte di questo itinerario segue il percorso originario della prima salita italiana al Monviso. Dal vallone di Vallanta si devia a destra in quello delle Forciolline e con alcuni passaggi attrezzati si procede all’interno dell’incassato vallone fino al raggiungimento di un primo laghetto e al conseguente stupendo bivacco Boarelli (2810 m). Il posto, che ci lascia attoniti per la bellezza, è uno dei posti tappa per chi vuole effettuare la salita in vetta al Monviso dalla valle Varaita. Alcuni laghetti incastonati nei dintorni del rifugio regalano splendide cartoline in ambiente severo e selvaggio di alta montagna. Proseguendo su pietraie verso ovest si raggiunge ancora il bivacco Berardo (2710), abbarbicato sotto le Rocce di Viso (3067 m) dal quale, con una serpentina vertiginosa, si riprende la discesa verso il vallone di Vallanta ed infine Castello. Descrizione completa →

Il primo lago. Cliccando sulla foto è possibile notare il bivacco appena sopra il lago nella zona d’ombra © Cuneotrekking
lino lagana
27/06/2018 alle 18:34
Vi siete dimenticati il giro ad anello dal vallone di rio freddo,dei laghi Aver,lago martello e lago nero,x me uno spettacolo nella valle stura di Demonte?????
Valerio Dutto
27/06/2018 alle 19:25
Ciao Lino, un giro bellissimo (lo avevamo descritto qua), ma troppo “breve” per questa raccolta 😉
Mattia Bertero Supporter
28/06/2018 alle 00:14
Ciao ragazzi, ottimo articolo come sempre.
Mi sento di rammendare anche l’anello della Conca delle Carsene in Valle Pesio, bellissimo con spettacolari paesaggi, così come il giro ad anello che avevate fatto per il Marguareis da Carnino, anch’esso davvero spettacolare.
Vi consiglio di fare in futuro l’anello del Monte Mongioie. Partenza da Viozene, Bocchino dell’Aseo, Monte Mongioie, Canale delle Scaglie, Rifugio Mongioie, Viozene.
Un saluto.
Elio Dutto
28/06/2018 alle 08:17
Ciao Mattia l’anello del Mongioie è nei nostri programmi futuri e credo proprio ne valga la pena. È vero, anche l’anello della Conca delle Carsene sarebbe stato da inserire. Lo faremo in un prossimo articolo.
Ciao
fausto
28/06/2018 alle 14:09
Come sempre bravisssssimi. grazie.
Agostino Costigliolo
28/06/2018 alle 16:34
Caro Elio, ciao.
Sono Agostino da Genova…. Come va?
Non mi sono dimenticato di TE e di VOI.
Ti avverto non posso essere breve, dunque …per qualche minuto fai un bel respiro…..
Sono sempre abbonato a Cuneotrekking.
Leggo sempre tutto, dico tutto, quello che viene inviato via mail al sottoscritto.
Mi potrai rispondere: ehh behh se leggi tutto perché mi disturbi adesso?
Perché non mi hai chiamato, scritto prima?
La risposta la sfumerò al termine di questa mail.
Intanto Ti rispondo affermando che l’ultima mail che mi è giunta era troppo pesante da digerire servita in un piatto solo.
Rileggere gli itinerari e sentieri che avete percorso uno ad uno non è la stessa cosa che farcene una scorpacciata di 14 tutti in una botta. Fra l’altro che foto stupende.
Nel mio piccolo con la moglie Ornella, che VI saluta tutti, ho fatto velocemente un po’ di conti e alla fine ho constatato che solo 6 degli anelli che hai pubblicato in questo libro non abbiamo percorso nessun tratto di sentiero, il resto sono GRANDI EMOZIONANTI RICORDI che provocano nella mente forme di reazione anche troppo istintive di ripercorrerli pur sapendo che il limite invalicabile è… la salute legata all’età.
Non per vittimismo ma per troppe vicissitudini da quel famoso maggio 2017 che eravamo in contatto per ritrovarci al Rifugio Pian dell’Arma e alla TUA successiva telefonata ho avuto una serie di situazioni le quali porto ancora oggi degli strascichi. Come puoi ben immaginare l’anno che è trascorso non è stato dei più fortunati.
Concludendo posso però rassicurarTI che la volontà e lo spirito di riprendere quanto dovuto frenare in questo periodo non è mai venuta meno ricordando a me stesso che è importante “ESSERE CONSAPEVOLE DELLO STATO DI SALUTE E DEL PIACERE DI MUOVERSI”. Spero bene.
Vorrei ringraziarTI per il tempo che hai dedicato a questa panoramica da non prenderla come anamnesi di una cartella clinica.
Sappi che per chi scrive il sentiero percorso a piedi porta tanta linfa di salute alla persona ma a volte non basta…..
Ciao ELIO.
Un saluto anche alla Tua Famiglia e ai Tuoi Collaboratori e Amici di escursioni.
A presto.
Agostino Costigliolo
Elio Dutto
28/06/2018 alle 21:56
Ciao Agostino, quanto piacere mi fa leggere questa tua mail. Pensavo davvero ci avessi dimenticati. Mi spiace per i problemi di salute che inevitabilmente possono capitare nell’arco della vita. Sono contento che hai apprezzato quest’ultimo articolo che abbiamo pubblicato. Ti ringrazio e sono contento di averti conosciuto. Continua a seguirci e, soprattutto, a fare le tue escursioni, magari con un po’ di calma. Un saluto anche alla tua metà da parte di tutti i miei collaboratori. Elio
Claudio
29/06/2018 alle 00:24
Bellissimo articolo potrebbe essere lo spunto per un libro??
Valerio Dutto
29/06/2018 alle 09:07
L’idea non è affatto male 😉
Giovan Battista Merlo
29/06/2018 alle 10:56
Veramente bei giri ad anello, la magior parte già fatti, ma che ormai li psso soltanto rivedere nei DVD di fotograie con musica di sotttofondo che a ogni gita facevo. Ormai non posso più fare a causa di “un qualcosa” che mi è capitato dal 2014. Purtroppo son molto rallentato e molto stanco.
Comunque, Grazie Elio per i tuoi articoli e per le tue bellissime fotografia che ci proponi.
Elio Dutto
29/06/2018 alle 18:37
Grazie a te Giovan Battista, mi spiace che in questo momento non puoi frequentare la montagna. Spero che ti riprenderai presto. Per il momento sogna un po’ con i nostri racconti e abbi fiducia nella ripresa. Ciao e Auguri!