Martedì 7 maggio 2019. Da un po’ di settimane osserviamo l’evolversi del tempo sperando di trovare l’occasione più propizia. Per questo giro non basta trovare un cielo bello, bisogna soprattutto avere la fortuna di imbattere una giornata con vento quasi assente.
Sono le 6 del mattino. Mentre i miei occhi speranzosi scrutano il cielo che si tinge di rosa, fervono i preparativi per questa insolita escursione.

Le montagne si tingono di rosa © Cuneotrekking
Ci troviamo su un prato di Castelletto Stura e per terra è già stato svolto e allungato l’enorme pallone aerostatico che dovrà prendere la consueta forma nel momento in cui verrà immessa al suo interno aria calda.

Inizia a gonfiarsi! © Cuneotrekking
Avrete già capito che si tratta di un volo in mongolfiera (il nome deriva dal suo inventore, il francese Jacques-Étienne Mongolfier che già nel 1783 fece volare il suo primo prototipo). Fatta di materiale leggero e sintetico, una volta riempita di aria calda, per legge fisica prende il volo verso il cielo per poi ridiscendere dolcemente al suolo quando la temperatura interna si abbassa.
Per ora giace ancora stesa e allungata a terra in attesa di essere riempita prima di aria fredda, prodotta da un enorme ventilatore e, a tre quarti del riempimento, di aria calda iniettata da due bruciatori, alimentati con gas propano, posti sul cestello di vimini.

La fiammata © Cuneotrekking
Questo fa sì che in pochi minuti l’enorme pallone acquisti la forma di una trottola gigante (mi ricorda quella in legno come le facevano nella mia infanzia), librandosi nel cielo.

Ci siamo quasi… © Cuneotrekking
Il pilota, prima di iniziare il volo, libera un palloncino nero gonfiato a elio guardando la direzione del vento, che oggi spinge verso sud-est, dicendoci: “ecco la direzione in cui andremo”. Essendo per me la prima volta, salgo a bordo con una leggera apprensione. La cesta in vimini, detta anche “gondola”, non è molto grande e contiene al suo interno noi quattro, due bombole di propano e la strumentazione di bordo necessaria (telefono, GPS, ecc).
Dopo aver trasmesso le coordinate alla base per stabilire il piano di volo, eccoci pronti al decollo. Senza alcuno scossone in un attimo siamo già a decine di metri dal suolo e possiamo ora allungare gli sguardi sulla pianura sottostante che, da quest’altezza, assume la forma di un reticolato costituito da innumerevoli rettangoli e quadrati delimitanti le proprietà, e sui paesi che prendono sempre più distanza da noi.

Finalmente in volo… © Cuneotrekking

Ci allontaniamo da Castelletto Stura © Cuneotrekking
Dopo pochi minuti il pilota comunica che siamo già a 1000 metri di quota e, dopo una decina di minuti dalla partenza, che abbiamo raggiunto i 3000 metri. Rimaniamo tutti stupiti per la velocità di ascesa.
Ora siamo rimasti noi, soli ad ammirare la bellezza di scenari sconfinati, la vastità enorme in cui lo sguardo può spaziare e il silenzio rotto solamente dal rumore dei bruciatori che talvolta si mettono in azione per pochi secondi per mantenere la quota. Avvolti da un silenzio che fa bene e ci rigenera, parliamo addirittura sottovoce per non rovinare questa magica atmosfera.
Da quest’altitudine possiamo osservare la nostra Bisalta (2404 m) relegata in basso come una cima di serie B che si confonde con quelle vicine.

La Bisalta, in primo piano, vista dall’alto © Cuneotrekking
Ecco il Marguareis (2651 m) e più a destra l’Argentera (3297 m) con il Corno Stella (3050 m).

Dietro l’Argentera appare il parallelepipedo inclinato del Corno Stella, a lungo considerato inaccessibile © Cuneotrekking

Il massiccio dell’Argentera, la regina delle Alpi Marittime © Cuneotrekking

Da sinistra: cima delle Saline, cima Pian Ballaur e il massiccio del Marguareis, la cima più elevata delle Alpi Liguri © Cuneotrekking
Più in là il monte Matto (3097 m). Il panorama è spettacolare anche se, purtroppo, la limpidezza si è trasformata in leggera foschia. È incredibile vedere da un punto di vista così diverso dal solito queste montagne che ogni settimana frequentiamo.
Il timore iniziale che un po’ tutti avevamo nel salire dentro una cesta a questa quota oramai se n’è andato e ora con le macchine fotografiche diamo libero sfogo catturando le immagini che più ci colpiscono, con lo scopo di ottenere qualche bella panoramica delle Alpi Liguri, Cozie e Graie, su cui avremo intenzione di mettere i nomi delle cime.
Mentre continuiamo a goderci lo strepitoso panorama allontanandoci dal Monviso (3841 m), che vediamo con una insolita prospettiva sempre più distante a ovest, la mongolfiera, sospinta dal vento, vaga verso sud-est.

Ci allontaniamo dal Monviso © Cuneotrekking
I paesi, sotto di noi, si susseguono a ritmo incalzante. Superato Morozzo riusciamo a localizzare bene Villanova, poi Mondovì, Vicoforte, Briaglia.
Dopo un’ora e mezzo di volo trascorsa in un baleno, con splendida vista sulle Alpi Liguri, Marittime e Cozie, eccoci in discesa alla ricerca di un punto per atterrare.

Il santuario di Vicoforte © Cuneotrekking

Vicoforte ai piedi delle Alpi Liguri © Cuneotrekking

Mondovì Piazza davanti al Monviso © Cuneotrekking
L’atterraggio non è una cosa banale e così scontata. La mongolfiera comincia a scendere quando i bruciatori si zittiscono e l’aria calda man mano diminuisce all’interno del pallone.
Ora si tratta di scegliere un posto sgombro da proprietà private, da onnipresenti linee elettriche, il più possibile pianeggiante e vicino a una strada per consentire il recupero dell’ingombrante pallone, della cesta, delle bombole e quant’altro. Il pilota, con grande perizia, individua il luogo adatto su una collinetta vicino a Briaglia.

Stiamo per atterrare © Cuneotrekking
L’atterraggio si svolge molto dolcemente, senza traumi o scossoni, su un prato in leggera discesa.

L’atterraggio © Cuneotrekking
L’esperienza provata oggi rimane un qualcosa di indimenticabile e di irripetibile anche se, purtroppo, la foschia presente sulle montagne non ci ha permesso di ottenere il risultato che avremmo desiderato per le nostre foto.
Un grande ringraziamento naturalmente va ai nostri lettori che hanno proposto e condiviso con noi questa fantastica avventura.
Piero Bertoglio Supporter
14/05/2019 alle 11:09
Anche questo splendido servizio conferma la vostra grande forza: seguirvi è davvero un piacere e i complimenti non sono mai sufficienti a significare quanto trasmettete a tutti noi appassionati. Grazie ancora e, che dire? Continuate così
Elio Dutto
14/05/2019 alle 16:35
Grazie Piero. Le tue parole d’incoraggiamento servono a far proseguire il nostro lavoro sulla strada che abbiamo intrapreso.
Paolo da Belluno
14/05/2019 alle 18:03
Ciao Elio, grazie alla tua esperienza e ai tuoi consigli ho già programmato 8 gg a metà Luglio per fare il Tour dell’Argentera (speriamo che ci sia un pò meno neve di quella che ho visto nelle tue foto dalla mongolfiera !) . Mi sta attraendo fare anche la prima parte della GTA in Settembre, ma ho qualche dubbio su come arrivare al rifugio di partenza Rifugio Havis De Giorgio. Vorrei lasciare l’auto a Mondovì per poi tornarci più rapidamente quando finisco di camminare, ma ho visto che c’è solo la linea 98 che ferma a Roccaforte e sembra parta da Mondovì solo alle 17.11.
Partendo da Ormea – Carnino il tragitto per il recupero auto credo sarebbe ancora più problematico. Hai qualche miracolosa soluzione o adeguato consiglio ? Grazie. Paolo PS- sempre complimenti per la tua instancabilità.
Mario Bruna
15/05/2019 alle 08:50
E’ bellissimo, grazie per aver distribuito le immagini e i commenti sul viaggio.
Elio Dutto
15/05/2019 alle 16:47
Grazie Mario.
Enio
15/05/2019 alle 13:27
Grazie per le bellissime e insolite (per noi camminatori) immagini. Siete un gruppo fenomenale!!!!
E’ sempre un piacere seguire le vostre proposte di gita accompagnate da ottimi servizi fotografici
Elio Dutto
15/05/2019 alle 16:47
Grazie Enio.
michela
16/05/2019 alle 15:28
bellissime foto e bellissima esperienza. Mi hai fatto venire la voglia di provare. A chi vi siete rivolti per il volo?
Elio Dutto
16/05/2019 alle 19:21
Ciao Michela. Noi ci siamo rivolti a Giovanni Aimo che è un’istruttore di volo molto qualificato.
GIULIANO GRANUCCI
18/05/2019 alle 12:07
LA MONTAGNA E’ IL MIO VERO AMORE PER LE COSE CHE CI CIRCONDANO, SOPRA AD OGNI COSA RIGUARDO
ALLO SPORT. PER ME I FILM DOCUMENTARI , LIBRI, AVRANNO SEMPRE IL MIO PIU VIVO INTERESSE. INVIDIO VOI
CHE POTETE ANCORA PRATICARE LE ESCURSIONI SUI MONTI, AVENDO LA FORTUNA DI ABITARE IN ZONE DOVE
VI E’ PIU FACILE PRATICARLA, PER ME, DATA L’ETA NON MI E’ PIU POSSIBILE . SEGUO SEMPRE LE VOSTRE BELLE
IMMAGINI CHE MI MANDATE E VI SONO MOLTO RICONOSCENTE PER QUESTO E RIPETENDO LE VISIONI I VOSTRI
MONTI COMINCIANO AD ESSERMI FAMILIARI. BRAVI, DI TUTTO CUORE.
GIULIANO GRANUCCI
Elio Dutto
18/05/2019 alle 20:26
Ciao Giuliano. Ti ringrazio per ciò che hai scritto. Per noi è un enorme piacere essere seguiti da persone come te. Da quanto leggo m’immagino di avere davanti a me un grande appassionato di montagna che sa godere tutto il bello che essa offre. Non mi dici il motivo per cui non ci puoi più andare: può essere per l’età o per qualche problema di deambulazione. In ogni caso, con le descrizioni e fotografie, noi cercheremo di farlele vivere pienamente come le viviamo noi. Un saluto e un augurio da parte mia e dai miei amici di cuneotrekking.