Dal parcheggio ci dirigiamo verso il centro di Venasca, dominato dall’imponente chiesa parrocchiale in stile barocco del Settecento, non a caso definita “una tra le più superbamente belle chiese del Piemonte”.
Raggiunta la raccolta piazza Caduti imbocchiamo via Torino a sinistra del grande porticato dell’ala comunale. La stradina prosegue, prima su porfido e poi su asfalto, fino al cimitero del paese. Lo aggiriamo sulla destra imboccando una sterrata che, più su, si ricongiunge a un’altra, ben tenuta, che seguiamo verso sinistra.
Il percorso originale, come indicato tra i commenti dai suoi ideatori, prevede che raggiunta piazza Caduti si passi a destra dell’ala comunale e si imbocchi via Dante per poi svoltare, più sopra, sulla sterrata che si stacca a sinistra.

La sterrata verso la cappella di san Firmino © Cuneotrekking
Oltrepassiamo una fontana e appena oltre raggiungiamo la cappella di san Firmino, originaria del Settecento e in stile barocco. Passiamo sotto al suo portico e la aggiriamo dal lato opposto, dove parte una breve quanto ripida scalinata sorretta da tronchi in legno.

La cappella di san Firmino © Cuneotrekking
Seguiamo il sentiero, sempre perfettamente segnalato da piccole frecce gialle, che porta alla borgata Parola, ormai in rovina.

Le piccole frecce gialle che ci accompagnano lungo il percorso © Cuneotrekking
Dalla finestra di una casa si affaccia una curiosa quanto inquietante donna manichino.

L’inquietante donna manichino che si affaccia dalla finestra di una casa di borgata Parola © Cuneotrekking
Sempre seguendo le frecce gialle proseguiamo dritto al primo bivio e poi a destra al successivo raggiungendo la radura di meira Bigat, il cui nome fa probabilmente riferimento a un’antica usanza assai diffusa nelle nostre vallate: l’allevamento dei bachi da seta (detti appunto “bigat” in dialetto).
Proseguiamo sul sentiero in leggera discesa alla sua sinistra e, dopo una serie di bivi sempre ben segnalati, incrociamo la strada asfaltata che sale da Venasca. Davanti a noi, appena più in basso, appare la seconda cappella: madonna del Vernè (o del Vernet), del XII secolo.

La cappella madonna del Vernè © Cuneotrekking
Dopo essere scesi per osservarla dall’esterno, riprendiamo a salire su asfalto prendendo appena più in su a sinistra una scorciatoia come sempre ben segnalata. Incrociata nuovamente la strada asfaltata imbocchiamo, sul lato opposto nei pressi di una presa d’acqua, una seconda scorciatoia tra i castani che ci porta alla borgata Quaglia (820 m, fontana).
La attraversiamo completamente e proseguiamo sempre dritto fino a raggiungere la bella borgata Lussia.

Borgata Lussia © Cuneotrekking

Panorama verso il Monviso © Cuneotrekking

Tra le case di borgata Lussia © Cuneotrekking
Proseguiamo tra le case sulla sterrata e dopo due bivi, uno a destra e uno a sinistra, raggiungiamo la seicentesca cappella di Sant’Antonio, completamente immersa in un fittissimo bosco di castagni.

La cappella di Sant’Antonio © Cuneotrekking
Facendo una svolta a “u” rovesciata imbocchiamo un piacevole sentierino in leggera discesa, sempre ben segnalato.

Il piacevole sentierino © Cuneotrekking

Ancora sul sentierino © Cuneotrekking
Dopo un cartello che invita i mountain biker a scendere dalla bici inizia una ripida scalinata in discesa che ci porta ad attraversare un rio su una passerella in legno.

La passerella in legno sul rio © Cuneotrekking
Risaliamo quindi fino alla borgata Bonelli, che attraversiamo a sinistra per poi prendere di nuovo a sinistra appena oltre. Arrivati su una grande radura svoltiamo a destra (palina per borgata Ponza) attraversandola.

La grande radura verso la cappella di Sant’Anna © Cuneotrekking
In breve arriviamo sul punto più alto dell’intero itinerario: la seicentesca cappella di Sant’Anna, posta su un’altura in posizione dominante. È il posto ideale per fare una pausa rilassante. Sul lato posteriore, addossata alla chiesa, possiamo ancora notare quella che era stata la scuola elementare.
Svoltiamo quindi a destra scendendo tra i castani, che per secoli sono stati la base alimentare della gente del posto.

Discesa tra i castani © Cuneotrekking
Superati i piccoli tetti Ponza svoltiamo a destra imboccando una ripida discesa che ci riporta a Venasca dove concludiamo questo bell’anello.

La chiesa parrocchiale di Venasca © Cuneotrekking
Kikki Sordella
08/11/2019 alle 14:03
Sono del CAI Fossano, gia’ stata a vs corsi, vi ammiro e vi seguo sempre: bravi. Complimenti x avere incluso queste gite di “ serie B” tanto importanti x quando non si puo’ andare in alto in sicurezza. Grazie!!!
Elio Dutto
08/11/2019 alle 15:32
Ciao Kikki. Grazie infinite per i complimenti.
Non solo le cime hanno il loro fascino. Scoprendo questi posti non possiamo che rimanere affascinati dalle innumerevoli perle (gite di “serie B”) che si nascondono tra le borgate nelle basse valli, a torto troppo poco conosciute. Ciao e grazie!
A.T. Pro loco Venasca
22/01/2020 alle 12:25
Grazie per il bellissimo articolo!
Segnaliamo solo una differenza, rispetto a quanto scritto, riguardante la partenza…
Raggiunta p.zza Caduti passate a destra dell’ala comunale di e imboccarte VIA DANTE, non Via Torino, non andate verso il cimitero, così camminerete da subito su un piacevole sentiero.
Grazie di tutto!
Buona camminata.
I volontari della A.T. Pro Loco di Venasca
Valerio Dutto
22/01/2020 alle 21:40
Grazie a voi, sia per aver segnalato e mantenuto il percorso sia per la precisazione. Ho provveduto a inserire una nota nella descrizione. Complimenti ancora per l’ottimo lavoro!
mario
02/06/2020 alle 22:03
fatta oggi 2/6/2020…bellissimo giro mai faticoso…ottima manutenzione dei sentieri..grazie per la descrizione e un grazie al comune di Venasca…
Giancarlo
30/06/2020 alle 08:49
Bella gita, consigliabile, in estate, partire presto. La tratta che va al guado prima della borgata Bonelli esito a definirla T, il rischio di scivolare su quei gradini viscidi è elevato. Dopo il ponte rampa breve, ma secca. Da Tetti Ponza a Venasca NON è T, ma E. Ripida e accidentata.
Valerio Dutto
30/06/2020 alle 12:08
Ciao Giancarlo! Guarda, la classificazione CAI delle difficoltà a mio parere lascia a desiderare perché si presta a molte interpretazioni. Per il grado “T” recita: “Itinerari su stradine, mulattiere o sentieri ben tracciati che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono solitamente al di sotto dei 2000 metri. Richiedono comunque una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.” A mio avviso questo anello rientra in questa categoria, anche se capisco le tue osservazioni…
Maria Vittoria
30/06/2020 alle 08:28
Fatto domenica L ANELLO DELLE 4 CHIESETTE DI VENASCA, ci é piaciuto tantissimo, bel sentiero ben segnalato.
Tanti gli scorci fotografici.
Monica
18/07/2020 alle 08:21
Bellissima passeggiata! Grazie per averla segnalata e grazie al comune di Venasca che cura tutto il percorso e le segnalazioni all’interno. Impossibile perdersi! Oltre le frecce gialle (tour delle 4 chiesette) sono state aggiunte frecce rosse per il tour di 7 chiesette.
La passeggiata è ben curata spesso su sentiero largo immerso quasi sempre nel bosco. Bella lunga e intensa ma grande soddisfazione farla tutta. Fatta con il cane super felice nel bosco. Le chiese sono perle immerse nella natura.
Hanno rifatto il ponte (rispetto alla foto) ed è solido e stabile.
Consigliatissima.
Elio Dutto
18/07/2020 alle 08:49
Ciao Monica, contenti che ti sia piaciuta. Grazie per le informazioni e per il feedback. Ciao e buone passeggiate!!!