Percorriamo a piedi tutto l’interno dell’abitato fino al semaforo d’uscita. Sulla destra parte il sentiero (palina bivio P64) che fin da subito si fa notare per la ripidezza.
Il percorso, segnalato con tacche bianco-rosse, si infila dapprima in piccoli boschetti di querce, ginepri, qualche betulla, poi larici, pini mughi per finire in una bella foresta di faggi. Lungo tutto il cammino, sia all’andata che al ritorno, possiamo scorgere ciuffi di profumata lavanda, secca in questo periodo.

Durante la salita © Cuneotrekking

Durante la salita © Cuneotrekking
Dopo una mezz’oretta di cammino arriviamo alla borgata in pietra di Ciancamentes (1049 m), ormai invasa da fitta vegetazione.

Casali Ciancamentes © Cuneotrekking
A metà borgata lasciamo il sentiero che prosegue per la vecchia borgata Casalot e riprendiamo a salire a destra nel bosco. Usciti allo scoperto, godiamo di ottimi scorci panoramici sull’abitato di Aisone, sulla pianura di Demonte e sulle montagne poste sull’altro lato della valle Stura.

Zoom su Aisone © Cuneotrekking
Poco alla volta, spingendoci sempre più in alto tra larici e pini mughi, entriamo in un passaggio obbligato che si va a incuneare tra ripide rocce calcaree.

Il sentiero si va ad incuneare tra ripide rocce calcaree © Cuneotrekking

Panorama alle nostre spalle © Cuneotrekking
Arriviamo poco dopo a un bel balcone panoramico sulla valle Stura. I pini cedono ora lo spazio a una bellissima faggeta mentre il percorso, riducendo un po’ la sua ripidezza, va a raggiungere il ciabot Casalot (1466 m).
Con un semicerchio nel bosco risaliamo poi un lungo tratto che ci porterà a un bivio sul crinale: testa di Peitagù a sinistra, Demonte a destra.

Sul crinale © Cuneotrekking

Nella faggeta © Cuneotrekking
Volgendo verso la nostra meta, tra rocce e radi faggi, ci portiamo poco dopo in un piccolo avvallamento dal quale è visibile il tratto finale.

Al centro la Testa di Peitagù © Cuneotrekking
Ci attende ancora una ripida salita (che ci fa rammentare l’ultimo tratto per salire alla cima Saben), poi finalmente usciamo allo scoperto sulla Testa di Peitagù. Il panorama si fa subito ampio verso il Pra ‘d Giacu e il Monte Corso del Cavallo a ovest, ma è più spettacolare spingere lo sguardo oltre, verso il Corborant e il Becco Alto dell’Ischiator che, completamente ammantati di neve, splendono a sud-ovest. La temperatura così mite ci invita a prolungare la nostra sosta fino all’ora del pranzo.

Arrivo sulla cima © Cuneotrekking

Panorama dalla cima © Cuneotrekking

Il Prà ‘d Giacu e le cime del Corso del Cavallo est e ovest © Cuneotrekking
Per il ritorno ci spostiamo di circa trecento metri in direzione del Pra ‘d Giacu. Nei pressi di una truna, a pochi metri dai margini del bosco, una palina ci indica la direzione di discesa verso i casali Piron e Aisone. Una cassettina in legno, agganciata al palo, contiene un libro di vetta su cui annotiamo le nostre impressioni.
Proprio da questo punto, tra alcuni pini e arbusti, ha inizio il tratto di discesa. Procediamo con decisione fino a una radura circondata da larici.
Alcuni paletti in legno bordati di colore rosso/bianco segnalano il percorso e ci guidano nel lungo pendio. Più in basso, nei pressi di un ometto di pietre, teniamo la destra per scendere fino alle Grangette (1457 m).

Nei pressi dell’ometto dove occorre svoltare a destra © Cuneotrekking

Uno splendido single track © Cuneotrekking
Ora il sentiero, sempre più ripido, si inoltra in una gola rocciosa rimanendo comunque sempre molto evidente. C’è da chiedersi come abbiano potuto concepire e ideare, in passato, un logico camminamento tra queste ripide gole.

Nel tratto roccioso © Cuneotrekking

Zoom verso la borgata Piron © Cuneotrekking

Occorre superare una piccola frana… © Cuneotrekking

L’incredibile sentiero © Cuneotrekking

L’incredibile sentiero © Cuneotrekking
Perdendo velocemente dislivello, ci portiamo in basso su una strada che, a destra, prosegue per Vinadio.
Noi scendiamo dalla parte opposta raggiungendo in pochi minuti le case della bella borgata Piron. La strada, ora carrozzabile, ci riconduce di nuovo in poco più di venti minuti a Aisone.
Bruno De Carli
03/12/2011 alle 12:25
Anche io ho percorso varie volte questi sentieri (da Piron, da Aisone, giro completo delle Cime Chiavardine scendendo a Demonte) e trovo sempre affascinante i tratti che vanno da Piron a Grangette e quello da Ciancamentes a Ciabot Casalot. Leggo sempre con piacere le Vostre gite corredate da splendide foto, molte delle quali le ho effettuate anch’io. Saluti cari e buone gite Bruno De Carli
cuneotrekking
03/12/2011 alle 13:22
Ciao Bruno, ci fa piacere che leggi ed apprezzi le nostre gite. Era la prima volta che effettuavamo questo percorso ma siamo stati favorevolmente impressionati dalla bellezza del luogo. Sono posti poco conosciuti ma… da intenditori!
Chissà che non ci incontreremo qualche volta su qualche monte.
Ciao, Elio
chicca
12/12/2011 alle 18:30
Come sempre complimenti per le foto e la chiarezza delle descrizioni.
Onde evitare la monotona discesa sullo sterratone (in parte cementificato) da case Piron alla statale consiglio di chiudere l’anello su sentiero verso case Cianciamentes. Giunti a case Piron bisogna inoltrarsi alle immediate spalle dell’ultima casetta (in pratica si passa sotto il portico della stessa): poco evidente si rintraccia nell’erba un tratturo che via via si fa più marcato. Con andamento a mezza costa (bello in questo senso anche in mtb) riporta ai diroccati casali Cianciamentes.
cuneotrekking
12/12/2011 alle 21:08
Ciao Chicca, grazie per aver suggerito questo tratto di percorso che porta ad evitare l’ultimo tratto di sterrata. Qualcuno, leggendo, sicuramente ne terrà conto. Ciao, Elio
chicca
14/12/2011 alle 16:08
Sempre da case Piron un divertente e falicile sentiero in mezza costa porta a Castellar delle Vigne e poi alle porte di Vinadio e più precisamente lungo la mulattiara che sale al forte Neghino (o Nenghino), ove a sua volta si può proseguire su sentiero per l’imbocco del vallone di Neirassa.
Grazie alla sua felice esposizione il percorso si presta alle giornate più fredde, magari con le racchette da neve quanto è sconsigliato avventurarsi in alto.
Buona montagna a tutti!Chicca
cuneotrekking
14/12/2011 alle 16:30
Teniamo presente questo nuovo itinerario che, sicuramente, proveremo prossimamente.
Ciao e grazie. Elio
lorenzo
22/05/2017 alle 12:59
Mi incuriosisce molto questo itinerario, vorrei solo capire da te se il tratto roccioso è sicuro anche per un bimbo (dalle foto mi sembra abbastanza comodo il sentiero e mai eccessivamente esposto).
Grazie molte come sempre i consigli e le belle camminate che non avrei mai fatto senza CNtrek!
Lorenzo
Elio Dutto
22/05/2017 alle 14:04
Ciao Lorenzo, grazie! Il sentiero di discesa dell’anello di Peitagù non è mai eccessivamente esposto ma un po’ sdrucciolevole. Certamente il bambino dev’essere seguito, accompagnato e non lasciato libero.
Christian
23/02/2020 alle 18:32
Buongiorno. Avreste la distanza precisa da aisone al solo peitagu seguendo l itinerario da ciancamentas? Grazie!