Su invito di Gianni che possiede una casa in Alta Valle Maira ci troviamo con Gelu e Riccardo a Chiappera per affrontare la salita al Monte Sautron. La partenza ha inizio intorno alle 7:30 di mattina dalla Piana di Stroppia (1686 m). Lì si trovano ampi spazi per parcheggiare.
È una magnifica giornata; ci mettiamo in movimento seguendo Il sentiero Dino Icardi per il primo tratto di percorso. Un’ora dopo, con un balzo di 550 metri circa, ci troviamo di fronte al rifugio Stroppia (2230 m).

Arrivo al rifugio Stroppia © Cuneotrekking
Imprudentemente, convinti di trovare acqua al rifugio, non abbiamo riempito le nostre borracce alla partenza, ed ora rimaniamo annichiliti nel trovarci di fronte ad una fontana asciutta. Non disperiamo ancora perchè appena sopra c’è il lago Niera che ce ne potrà fornire un po’, ma al nostro arrivo lo troviamo completamente in secca. Questo inferisce un colpo mortale al nostro morale. Gianni è ancora convinto di trovarne più su, ma la conformazione calcarea del terreno mi convince che sarà improbabile.
Ad ogni modo, dopo il lago Niera, seguiamo il sentiero per qualche centinaio di metri lungo il Vallone di Stroppia ed al primo bivio (palina Colle della Portiola) prendiamo a sinistra addentrandoci nel lungo vallone laterale dove, al fondo, si inizia già ad intravedere la sagoma piramidale del Monte Sautron. Dopo un primo tratto in leggera salita il sentiero tende ad accentuare maggiormente la pendenza.
Più avanti dobbiamo scegliere tra alcune diramazioni. Prendiamo quella di sinistra (scopriremo che è meglio mantenersi su quelle più a destra) e ci inoltriamo in un vallone accidentato che ci porta a superare un tratto misto a rocce ed erba. Le diramazioni confluiranno poi in un’unico sentiero. Più avanti una mulattiera verso sinistra ed un colletto ci indicano che ci troviamo nelle vicinanze della Forcellina ma noi proseguiamo sul sentiero che ci fa superare una bella conca erbosa poi, su leggera salita a mezza costa, andiamo a raggiungere un poggio dove troviamo la segnalazione per il Colle della Portiola.

In salita nel vallone laterale © Cuneotrekking

L’ardita vetta della Rocca Blancia © Cuneotrekking

La conca erbosa © Cuneotrekking

A sinistra la vetta piramidale del Monte Sautron © Cuneotrekking
Ora il sentiero si perde definitivamente ma, tacche rosse sulle pietre aiutano a trovare la giusta direzione. Scavalcando alcune conformazioni rocciose puntiamo in direzione del Colle.
Attorno alla quota 2800 m, ai bordi di un nevaio, sentiamo scorrere acqua. Non avremmo mai creduto che un minuscolo rigagnolo d’acqua facesse tornare il sorriso e il buon umore a tutti noi; possiamo permetterci di riempire le borracce vuote e soddisfare, finalmente, Riccardo arso dalla sete. Da questo punto, mirando a sinistra, potremmo salire lungo il crinale fino alla Cima ma la conformazione franosa del terreno ci consiglia sia meglio raggiungere il Sautron dal Colle della Portiola (2899 m).
Qui, sotto il severo sguardo dell’imponente ed ardita Rocca Blancia (3193 m), possiamo finalmente lanciare lo sguardo dalla parte francese dove, in lontananza, scorgiamo la Tête de Viraysse.

Nel tratto privo di sentiero © Cuneotrekking

Sempre più su, mentre compaiono le prime nuvole © Cuneotrekking

Finalmente un po’ d’acqua da bere © Cuneotrekking

Arrivo al Colle della Portiola (2899 m) © Cuneotrekking
Dopo l’attraversamento di un ripido nevaio ghiacciato alla nostra sinistra, seguiamo il percorso di cresta, abbastanza erto, costituito da rocce rotte e malsicure e, con un balzo di 167 metri, ci portiamo sulla cima. Arriviamo intorno alle 10:50. Troviamo ad accoglierci un francese intento a curiosare il libro di vetta.
Finalmente ora potremo godere del panorama che da quassù spazia l’intero Vallone di Stroppia con, al fondo, le cime del Brec e dell’Aiguille de Chambeyron. E’ visibile pure il lago di Vallonasso di Stroppia (2809 m) dove è situato il Bivacco Barenghi (2815 m). Dalla parte opposta, spicca imponente l’Oronaye e, ai suoi piedi, il lago d’Apzoi. Rivediamo, in lontananza, l’Albrage ed il Cervet.

Sulla cima del Sautron © Cuneotrekking

Dalla cima sguardo verso Saretto © Cuneotrekking

Il vallone di Stroppia dalla cima © Cuneotrekking

La cima © Cuneotrekking
Il tempo sta variando velocemente e la temperatura è polare. Nella notte era scesa un po’ di neve. Indossiamo pile, giacche a vento e guanti per ripararci da un vento, molto forte, che a tratti sembra ci voglia scalzare dalla croce. Il panorama è troppo grandioso e non abbiamo alcuna intenzione di andarcene via, resistiamo quindi stoicamente alle raffiche per una quarantina di minuti.
Il ritorno lo facciamo senza tornare alla Portiola ma tagliando dalla cima in diagonale verso il nevaio che ci aveva fornito l’acqua da bere. Continuiamo la discesa fermandoci per il pranzo, riparati dal vento da alcune rocce, nella bella conca erbosa.

In discesa sulle pietraie nel tratto diagonale © Cuneotrekking

Rocca Castello e Provenzale in primo piano e, al fondo, l’Albrage e Cervet. © Cuneotrekking
Riprenderemo più tardi la discesa verso il lago Niera, quindi al sottostante Rifugio Stroppia per concludere la nostra escursione, in picchiata, verso la Piana di Stroppia.
Osvaldo
18/09/2010 alle 21:34
Il vallone di Stroppia è uno dei più bei valloni selvaggi delle nostre valli. Credo, ma non sono sicuro, che ogni anno si celebri una messa su quella cima! Io non ci salirò mai ma penso che il colle della Portiola sia alla portata delle mie…vertigini.
O no?
Saluti. Osvy.
cuneotrekking
19/09/2010 alle 12:38
Ora che mi dici questo, anche a me pare di aver sentito parlare della messa sulla cima. A meno che non ci confondiamo con quella che ogni anno celebrano alla lapide degli alpini periti sotto la valanga al Preit. Quanto al vallone di Stroppia hai pienamente ragione a dire che è uno dei più selvaggi in assoluto, ma è anche di grande pregio paesaggistico. Ciao, Elio
Klaus
19/09/2010 alle 18:26
La messa di cui parlate si celebra alla Forcellina (quasi sempre) in memoria di Roberto Cavallero a cui e’ anche intitolato il trekking dell’alta valle Maira, tutto segnalato in rosso e blu. Ciao e complimenti per le sempre belle foto.
cuneotrekking
20/09/2010 alle 11:10
Grazie Klaus per averci tolto ogni dubbio. I commenti servono proprio per questo. Grazie anche per i complimenti. Ciao.
Brun
09/10/2010 alle 00:43
A parte la messa che si celebra alla Forcellina, TUTTI gli anni e SEMPRE la seconda domenica di luglio, si celebra la messa sulla vetta del Sautron.
Pur essendo cattolico, avrei comunque preferito sul Sautron una croce meno “ingombrante”…
Ciao Elio!
cuneotrekking
09/10/2010 alle 13:11
Ciao Bruno, ti ringrazio per questa ulteriore e preziosa informazione. Anch’io la penso come te per le croci. Una più piccolina ti dà più senso di intimità. Che dire allora di quella gigantesca posta sul Chersogno?
Mi fa piacere sapere che un maestro di grande esperienza come te viene anche a vedere il nostro blog.
Sperando di incontrarti prossimamente su qualche cima ti saluto. Elio
massimo66
20/09/2010 alle 19:11
Grande Elio,vedo che davvero non ti fermi mai….non sai quanto mi mancano le gite fatte insieme a te e a Gelu…..il grande raccoglitore…..Salutoni e a presto.
cuneotrekking
21/09/2010 alle 12:48
Ciao Massimo, è davvero tanto che non ci troviamo più insieme per una gita, ma spero ancora per poco. Ciao, Elio
oracolo
29/06/2011 alle 22:09
Confermo che nella seconda domenica di luglio del 2009 si celebrò una messa. Noi arrivammo in ritardo, e neppure raggiungemmo la vetta, a causa del terreno franoso della cresta. Mancavano i segnavia nel tratto finale
Danilo
10/08/2016 alle 15:20
Ieri Martedì 09 Agosto, siamo saliti sul Sautron nonostante le previsioni non fossero buone e quindi con l’animo non eccellente.
Per tutto il percorso ogni tanto due gocce “grosse” ci hanno fatto decidere di coprire gli zaini anche se non è mai stato necessario (la prudenza ci ha insegnato che è meglio anticipare piuttosto di trovarsi in un improvviso nubifragio che non da tempo di riparare).
In cima abbiamo visto anche due (2 e non 4) fiocchi di neve.
Siamo partiti forniti d’acqua, per un bevitore come me, sono serviti 3750 g. di liquidi.
500 g. di CocaCola salendo, 750 g. di sali minerali in cima e gli altri due litri e mezzo tra salita e discesa.
Bello il percorso aspro con bei panorami, grande respiro in cima.
le foto: http://bit.ly/2biFuWE
Il percorso: http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=14306904
Agostino Angeli
30/07/2017 alle 17:44
Visto che si parla di Messe voglio segnalare che tutti gli anni la prima domenica di agosto viene celebrata una Messa proprio sotto il Sautron al bivacco Danilo Sartore in memoria di questo ragazzo che ha perso la vita su una parete di roccia in Valle d’Aosta. Si sale da Saretto – sorgenti Maira.
Elio Dutto
30/07/2017 alle 18:03
Grazie Agostino per la segnalazione.
Pier Paolo Pastore
10/07/2020 alle 19:37
Grazie per la bellissima descrizione e per le foto davvero stupende, sembra di essere lì. Curiosamente anche io mi avventurai da quelle parti, dirigendomi però verso il bivacco Barenghi e il lago dei Nove Colori, con pochissima acqua e con la convinzione di trovarne sul posto. Non ne trovai affatto e il ritorno fu davvero pesante, la giornata era caldissima e arrivato a valle avevo già qualche linea di febbre. Anche questo serve, da allora l’acqua non mi manca mai.
Bruno Rosano
13/07/2020 alle 22:10
Nel Vallone di Stroppia vi sono 3 sorgenti.
(Qui non è possibile allegare immagini, quindi non posso inserire stralcio mappa).
– Salendo al Sautron, poco dopo bivio per Rocca Blancia (attiva solo a inizio stagione)
– Bivio Sentiero Icardi – Sentiero Cavallero (salendo ai laghi Nubiera, non attiva a fine stagione)
– Raccordo S18-S19 (sotto Guglia Bonacossa) – SEMPRE TROVATA ATTIVA.
P.S.: Sulle mie mappe sono riportate…
Paolo Gandino
17/07/2020 alle 14:54
Ciao Elio. Ho ancora attinto dal vostro sito. Sono stato ieri sul Sautron, bel percorso con ancora abbastanza neve in prossimità del colle dell’Ortiga. Il vallone è stupendo, dalla vetta il panorama è spettacolare. Grazie. Buon Fine Settimana.
Elio Dutto
17/07/2020 alle 15:17
Ciao Paolo, è da qualche anno che non ritorno lassù, dove ci sono panorami mozzafiato verso l’Aiguille de Chambeyron. Buon fine settimana anche a te. Ciao