La giornata si presenta bella e soleggiata. Mi dirigo verso il pianoro del Valasco imboccando la stradina sterrata che da lì prosegue nel vallone.
Usufruendo di tutte le scorciatoie possibili lo raggiungo una quarantina di minuti dopo. Prima di procedere oltre faccio rifornimento di acqua ad una sorgente situata venti metri prima del pianoro.

Arrivo al pianoro del Valasco © Cuneotrekking
Percorro tutta la grande conca del Valasco (1735 m) seguendo la sterrata che sale a destra della Reale Casa di Caccia (ora convertita in rifugio) raggiungendo, al fondo del pianoro, la cascata e il ponte che supera il rio.
Poche decine di metri dopo lascio a sinistra il sentiero che si inoltra verso la Val Morta e il Colletto del Valasco e svolto a destra superando, un po’ dopo, un secondo ponte in legno. La sterrata prosegue in salita nei tornanti del lariceto regalando ottimi scorci panoramici sulla retrostante piana del Valasco.

Poco prima del bivio per il rifugio Questa © Cuneotrekking
Intorno ai 2000 metri, presso un grande larice, abbandono la sterrata che si innalza verso la Valscura e svolto a sinistra (indicazioni per il rifugio Questa). Il percorso procede con una serpentina diagonale verso sinistra allontanandosi gradualmente dalle pareti rocciose soprastanti.

Tratti della salita © Cuneotrekking

In salita © Cuneotrekking
Salendo si possono avere altri scorci panoramici sulla val Morta e sull’aspro vallone di Prefouns.
Qualche centinaio di metri sopra, il sentiero taglia la via ex militare che dalla val Morta sale a Valscura procedendo sul lato opposto con alcuni zig-zag fino a raggiungere il soprastante e non più lontano rifugio Questa (2388 m) (per prenotazioni tel. 0171-97338, cell. 347.7959051).

Arrivando al rifugio Questa © Cuneotrekking
Gran bella giornata oggi! Lo sguardo può spaziare a 360 gradi senza incontrare una nuvola.

Lago Portette (2361 m) e, al fondo, la Testa delle Portette (2821 m) © Cuneotrekking
Dopo una breve permanenza sulla spianata del rifugio per contemplare il bellissimo lago glaciale, classificato tra i più profondi delle Alpi Marittime, riprendo la camminata perché desidero ancora salire al Passo sud delle Portette.

Al fondo, il passo Portette. A destra la Testa del Claus (2889 m) © Cuneotrekking
Dal retro del rifugio, costeggiando un tratto del lago (indicazioni) mi incammino verso sud-ovest sul sentiero che pian piano si innalza sotto le propaggini orientali della Testa del Claus. Alcuni stretti zig-zag mi innalzano verso la conca pietrosa superiore.
Anche qui, come da altre parti della val Gesso, esistono tratti di strada perfettamente lastricata che neanche il tempo inclemente degli inverni di questi ultimi cent’anni è riuscito a rovinare.

Immagini di tratto lastricato salendo al passo Portette © Cuneotrekking

Tratto lastricato © Cuneotrekking

Al centro, il passo Portette © Cuneotrekking
Salendo verso l’alto e volgendo lo sguardo alle mie spalle ammiro di tanto in tanto il lago delle Portette sempre più piccolo e distante.

Il lago e il rifugio sono sempre più distanti © Cuneotrekking
La mulattiera sale in direzione di una ex caserma militare ma, poco sotto, ad un bivio, abbandono il sentiero che sale verso di essa per prendere quello di sinistra che porta verso il Passo delle Portette Sud.
La mulattiera si riduce a sentiero che, sempre più ristretto, taglia una riva rocciosa per poi penetrare in uno stretto canalino franoso incuneato tra ripide pareti. Al termine, aiutandomi anche un po’ con le mani, raggiungo il passo che si apre verso il Parco Nazionale del Mercantour in territorio francese.

Passo Portette, lato francese © Cuneotrekking
Faccio ancora alcuni passi in discesa per vedere il Lac de Tavels (2235 m), ma anche per studiare un eventuale trekking attorno al Claus.

Sguardo sul lago di Tavels © Cuneotrekking
Torno indietro sui miei passi ridiscendendo al rifugio Questa che questa favolosa giornata rende ancora più bello.

In posa sul lago Portette © Cuneotrekking

Rifugio Questa © Cuneotrekking

Sguardo verso la Valrossa e la Rocca della Paur © Cuneotrekking
Mangio qualcosa in compagnia di alcuni escursionisti poi sono indeciso se tornare dalla val Morta o da Valscura. Al bivio sotto il rifugio devio verso l’itinerario dei laghi di Valscura, sempre affascinante.
Il percorso (GTA) verso il lago del Claus e Valscura non lo si può sbagliare tanto è evidente e, dopo qualche breve tratto di salita, scende sul bordo del lago del Claus e di altri piccoli specchi d’acqua.

Lascio il rifugio e il lago Portette alle mie spalle © Cuneotrekking

Lago del Claus © Cuneotrekking

Andirivieni di persone nel tratto Vascura-rifugio Questa © Cuneotrekking
Oggi c’è un andirivieni continuo di persone e, casualmente, dopo tanto tempo rivedo un ex collega e faccio anche amicizia con una simpatica signora di Torino che mi comunica di seguire costantemente le nostre escursioni.
Oltre i laghi la mulattiera scende verso una conca, resa straordinaria dalla perfezione di un buon tratto di strada ex militare lastricata che dopo più di cent’anni da quando è stata progettata è ancora in perfetto stato.

La perfezione del lastricato a quota 2300 metri © Cuneotrekking
Un ultimo tratto di breve salita conduce verso la Valscura scendendo poi fino al lago inferiore (2274 m). Anche qui incontro tante persone intente a prendere il sole sul bordo del lago.
Non mi fermo più di tanto ed inizio la discesa verso il Valasco imbattendomi dopo poco tempo in una mandria di mucche in salita verso pascoli più alti. Poco più in basso scelgo il tratto in scorciatoia evitando così la galleria.
La strada ex militare mi riporta pian piano al Valasco e poi più in basso fino alla Terme di Valdieri.

Mandria di mucche verso gli alti pascoli della Valscura © Cuneotrekking
galgano guidotti
12/08/2015 alle 11:19
Che giornata spettacolare…????????
Elio Dutto
12/08/2015 alle 19:29
Ciao Galgano. Per fortuna, quest’anno, ne abbiamo avute tante!!!
Sergio B. Supporter
18/07/2021 alle 11:33
Ciao a tutti. Ieri con mia moglie abbiamo deciso di provare questo itinerario fino al passo, dopo le tante volte giunti al Questa. Il rifugio è sempre una bellissima meta con il meraviglioso lago e la vista sui monti attorno. Oltre tutto è bello che ci sia quasi un passaggio del testimone da Flavio Poggio (ex ottimo gestore) al giovane amico Marco Bassino, che ti accoglie con tutta la famiglia in questo splendilo luogo. Dopo una breve pausa, un ottimo caffè ed una buonissima fetta di crostata fatta in casa e chiesto chiarimenti sul sentiero per il passo, ci mettiamo in cammino. La prima parte del sentiero non ha problematiche. Ad un certo punto, complice la tempesta di ottobre 2020, si è formato un canalone che ha tagliato a metà il sentiero. Lo si attraversa senza particolari problemi e si giunge al cartello che indica la direzione per il passo. Qui si gli effetti della tempesta sono stati più importanti. Il sentiero di risalita è un “ricordo” per cui tenendosi vicino alla parete ci si innalza piano piano. Giungiamo al passo e ci godiamo la vista verso il lac Tavels ed i grandi lariceti francesi. Dal colle ci giriamo verso il Questa e vediamo le nostre montagne. Da qui notiamo una traccia di sentiero in discesa e cominciamo a scendere piano piano. Arrivati zona lago facciamo la pausa pranzo, poi al rifugio per un caffè ed infine decidiamo di scendere per la val Morta, giungendo al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
Elio Dutto
19/07/2021 alle 16:36
Ciao Sergio, quindi anche lì la tempesta ha battuto duro. Non era già semplice prima la salita al passo, ora sta diventando più impegnativa. Grazie per il feedback