Iniziamo subito la marcia verso il rifugio Remondino seguendo le indicazioni che, prima di una sbarra, ci dirigono su un sentiero a sinistra. Già dopo alcune svolte nel vallone di Assedras notiamo che qualche nuvola sta impadronendosi della parte alta del massiccio dell’Argentera. Speranzosi che siano solamente nuvole passeggere, non ci facciamo troppo caso e percorriamo in circa 1h 30 il tratto che sale sempre sostenuto al rifugio.

Sul sentiero in vista del rifugio Remondino © Cuneotrekking
Appena prima della deviazione per il Remondino troviamo le prime tacche verdi che, con alcuni ometti, danno l’idea di un certo itinerario da seguire nella lunga pietraia che si mantiene sulla sinistra delle ripide pareti della Nasta.

Il rifugio Remondino ormai alle nostre spalle © Cuneotrekking

Districandoci tra i massi del vallone Assedras © Cuneotrekking
In ogni caso puntiamo verso il centro del vallone dove è chiaramente visibile un poggio erboso da risalire. Oltre il poggio, la marcia prosegue il suo corso nell’infinita e faticosa pietraia e va a costeggiare, dopo un po’, il canalone che scende alla nostra destra tra le cime Paganini e Nasta. Una conca al fondo, con dei residui nevosi, segna l’inizio della ripida rampa che ci condurrà al passo dei Detriti (3122 m).

Il canalone dei Detriti visto dal basso. Al centro il passo da raggiungere. © Cuneotrekking
Sono circa 500 metri di dislivello di salita ininterrotta su sfaciumi tra numerose tracce che si intersecano più volte. Più si sale e più il canale si fa ripido e gli sfasciumi meno stabili.

Dalla Nasta, veduta della traccia del ripido canalone dei detriti © Cuneotrekking

Più si sale più il canale diventa ripido © Cuneotrekking
Armati di santa pazienza la percorriamo portandoci, appena passate le 9:00, sul colletto che ci divide dall’altipiano del Baus. Bello spettacolo sul lago del Chiotas, 1150 metri più in basso, e sulla vicina Nasta.

Dal passo vista su Baus (sinistra), cima Paganini (centro in basso) e Nasta (destra) © Cuneotrekking
Ma lo sguardo va a cercare immediatamente la cima sud che si erge maestosa a nord del passo. La sola vista incute già un po’ di timore, ma soprattutto desta apprensione vedere alcune persone impegnate sulla stretta cengia ascendente che taglia trasversalmente tutta la parete sud-est.
Il tratto che ci divide dalle cima è il più impegnativo: richiede ancora un’ora ed è da fare con prudenza quando la roccia è ben asciutta.

Il percorso da fare dal passo dei Detriti per raggiungere la cima sud dell’Argentera © Cuneotrekking
Seguendo tacche rosse superiamo un piccolo poggio che ci divide dall’attacco, scendiamo nella parte opposta lasciando lì zaini e bastoncini per non avere ingombri che possono provocare sbilanciamenti e per una più agile salita. Alcune lapidi esposte in vari punti ci inducono alla prudenza.

La parete sud-est dell’Argentera solcata dalla cengia © Cuneotrekking

Verso l’inizio della cengia © Cuneotrekking
I bolli rossi finiscono in corrispondenza dell’inizio della cengia, da lì il percorso diventa evidente ma anche più esposto.

La cengia esposta con alcune persone impegnate a superarla © Cuneotrekking
In due tratti sono stati fissati alcuni spezzoni di corda a cui ci assicuriamo utilizzando una doppia longe. Incontreremo sul nostro cammino due coppie di persone che stanno procedendo in senso inverso.

Un passaggio esposto attrezzato © Cuneotrekking

Nevaio della Balconera e lago del Chiotas 1150 metri più in basso © Cuneotrekking

In salita © Cuneotrekking

Il percorso ancora da fare © Cuneotrekking
Verso il termine della parte più esposta la salita si fa più accentuata, poi si introduce in una ripida spaccatura della roccia attrezzata con una corda nodata che aiuta notevolmente la progressione.
Al termine del tratto si arriva su una spalla: volgendo a sinistra superiamo facilmente le ultime asperità, oltre le quali si accede in breve alla vetta.

La croce di vetta © Cuneotrekking

Il rifugio Bozano visto dalla vetta © Cuneotrekking
È un vero peccato che la nebbia non ci permetta di gustarci lo spettacolo che ci saremmo aspettati di vedere. Riusciamo ogni tanto, a mala pena, a intravedere la cima nord, a poche decine di metri di distanza. Con una giornata più limpida avremmo potuto scorgere bene la baia di Antibes e magari anche la Corsica. Pazienza, il tempo non si comanda. In ogni caso siamo felici di aver nuovamente raggiunto questa punta che sentiamo anche un po’ nostra, visto che apparteniamo alle Marittime.
Dopo una mezz’oretta di sosta riprendiamo la discesa disarrampicando con prudenza lungo lo stesso itinerario fatto in salita.
Al passo dei Detriti troviamo un gruppetto di quattro persone che si stanno preparando per la salita. Velocemente ci portiamo alla base del conoide e, dopo aver ripercorso a ritroso il tratto accidentato nel vallone, raggiungiamo il rifugio Remondino per rifocillarci.
Nei pressi del rifugio ci fa tenerezza vedere un cucciolo di stambecco appena nato, ancora tutto arruffato, seguire costantemente ogni movimento della madre.
Al termine ci facciamo fare un buon caffè dai gestori del rifugio accompagnato da una fetta di crostata. Poi giù in discesa fino al pian della Casa del Re dove la nostra auto è rimasta ad aspettarci.

In discesa verso il pian della Casa del Re © Cuneotrekking
Michelangelo
10/09/2011 alle 19:56
Ciao, bellissima la foto del piccolo stambecco. Quest’estate seguendo le vostre orme ho fatto delle belle foto agli stambecchi del passo lausfer e sul colle San Giovanni nella zona della lombarda / santuario di sant’anna.
Serena
28/09/2011 alle 07:39
Che belle le foto … ci sono stata lo scorso anno sull’Argentera, non vedo l’ora di tornarci …
Serena/ Genova
cuneotrekking
30/09/2011 alle 20:24
Ciao Serena, quest’anno mi sono proprio divertito a fare l’Argentera. Mi sarebbe piaciuto trovare una bella giornata per la vista che la Cima offre.
Ciao, Elio
alexporro
28/12/2011 alle 19:00
Finalmente una bella recensione di questa splendida escursione. Da anni cercavo, senza mai trovarla, una descrizione dettagliata e accompagnata da foto abbastanza evocative soprattutto della famosa cengia. Come sempre il vostro splendido sito di cui mi sono già servito in passato non delude mai. Unica domanda, che grado di allenamento occorre per farla nel tempo che avete impiegato voi?! Ho letto altrove che qualcuno preferisce addirittura farla in due giorni.
Alessandro
cuneotrekking
28/12/2011 alle 20:33
Ciao Alessandro. Grazie per le tue gradite parole. Il nostro motto è quello di descrivere la gita pensando di metterci nei panni di chi si accinge a compierla senza conoscere l’itinerario, corredandola il più possibile con foto significative del percorso.
Per passare al grado di allenamento, direi che una persona mediamente allenata riesce benissimo a compiere questa escursione in giornata senza sostare al rifugio. Ovviamente, chi vuole prendersela più con calma la fa in due giorni.
Il tratto più stancante è quello che parte dal Remondino e sale ai Detriti. Nella parte della cengia occorre prendersela con un pò di calma, ma nulla di eccezionale.
Ciao e grazie, Elio
Aldo
12/08/2013 alle 11:06
Bella recensione, scritta molto bene e semplice da capire, foto fantastiche, direi mozzafiato. Sono fortunato perche’ abito molto vicino all’ Argentera ma ho sempre avuto il timore di non farcela, e per questo motivo non sono mai andato in cima , perdendomi tuttto questo spettacolo. Vivo questi momenti condivisi da gente che, come voi ,ci regala questi veri e propri spettacoli della natura in attesa che forse un giorno prendero’ il coraggio e arrivero’ anch’ io fin lassu’. Per ora grazie a Voi per avermi fatto sognare ad occhi aperti!!!
Cuneotrekking
12/08/2013 alle 11:25
Ciao Aldo, grazie per aver condiviso con noi questa bella escursione. L’Argentera è una bella meta, impegnativa, che bisogna affrontare senza fretta e in condizioni di tempo buono. Lo spettacolo che si ha dalla cima ripaga ampiamente ogni fatica fatta per raggiungerla. Auguro anche a te di poterla salire un giorno per poter godere questi fantastici panorami.
251185
26/05/2014 alle 18:48
Ciao! Ho letto il tuo articolo e mi è venuta voglia di fare questa bella escursione sull’Argentera, secondo te a giugno troverò del ghiaccio? Inoltre leggo che ci sono delle corde, io sono una buona camminatrice ma non ho mai fatto arrampicate di nessun tipo, troverò delle difficoltà? Grazie!
Elio Dutto
26/05/2014 alle 21:07
Quest’anno sulle nostre montagne è nevicato molto e la neve è persistente. Ho ragione di pensare che la ripida salita al Passo dei Detriti, nel mese di giugno, possa essere interessata da alcuni nevai. Se vuoi essere più sicura lascia ancora trascorrere un altro mese. Il tratto con le corde non presenta problemi; il problema può essere causato dall’esposizione della cengia, e poi potresti ancora trovare tratti ghiacciati. Non bisogna soffrire di vertigini. Ciao
Erika
24/09/2014 alle 21:11
Ciao
il tratto della cengia quanto sarà lungo?Ed il tratto roccioso dopo la cengia?
Mi pare di aver capito che sono state posizionate delle corde fisse, per cui non è necessario essere legati o sbaglio? Bisogna comunque prestare molta attenzione
Elio Dutto
25/09/2014 alle 11:52
Ad occhio e croce tra i 300/400 metri; il resto non più di tanto. Ci sono delle corde nei tratti più esposti della cengia e nel tratto finale, comunque te la sconsiglio in caso di ghiaccio o roccia bagnata.
giordano roberto
28/06/2015 alle 20:46
salve, ho scoperto da poco il vostro sito che trovo molto bello e “facile” per chi come me non è certo un mago del computer. Ho scalato , da solo, la Sud dell Argentera il 2 agosto 2014 e come voi ho trovato una mattinata non proprio limpida ma la soddisfazione è stata ugualmente intensa. Un consiglio se posso ? Mettete nella lista delle prossime escursioni i monti della val Tanaro: sono Alpi vere con panorami stupendi. Cordiali saluti e complimenti.
Valerio Dutto
29/06/2015 alle 08:29
Ciao Roberto, hai ragione, non abbiamo ancora descritto escursioni nella valle Tanaro. In tanti ce le avete già chieste e prima o poi riusciremo ad inserirne qualcuna perché effettivamente si tratta davvero di una bella zona 🙂
Gian Franco
30/07/2019 alle 14:14
Bella descrizione della cima sud, la mia domanda è la cima nord è fattibile come la Sud? E secondo do voi merita programmarla?
Elio Dutto
31/07/2019 alle 13:29
Per la cima nord ci sono alcune cenge esposte e, come per la sud, occorre mettere le mani sulla roccia in alcuni punti. Merita anche solamente per il panorama.
Lorenzo
16/09/2016 alle 05:58
Complimenti per il sito e grazie per le preziose info che ho usato per preparare la salita! Ecco il resoconto della mia gita:
Elio Dutto
16/09/2016 alle 09:11
Bravo Lorenzo. Molto bello il video. Beati voi che avete trovato tempo bello!
Buone escursioni future! Ciao
Nicola
22/08/2017 alle 18:16
Sono salito sulla cima domenica 13 Agosto 2017. Ho seguito alla lettera il vostro itinerario, che ho trovato molto accurato, preciso e aggiornato.
Ciao
Elio Dutto
22/08/2017 alle 20:30
Grazie Nicola. Hai trovato almeno una giornata migliore della nostra?
Marcello
17/01/2020 alle 16:08
Relazione perfetta, fotografie belle e significative.
Cima molto bella raggiunta con soddisfazione ad Ottobre
Elio Dutto
18/01/2020 alle 10:50
Grazie Marcello per il feedback
Alberto
15/06/2020 alle 00:42
Ciao!! Volevo sapere qualche informazione riguardo al Argentera. Quanto tempo ci vuole per farlo?? Con un passo normale non deciso se basta un giorno?? É meglio farlo con una guida o va bene anche senza?? É consigliabile portare i ramponi??
Grazie mille…… Alberto
Elio Dutto
15/06/2020 alle 20:26
Ciao Alberto. L’Argentera puoi farla in giornata oppure in due se passi una notte al rif. Remondino. Non conoscendo la tua preparazione non posso dirti se è meglio con guida o no. In ogni caso ci sono dei passaggi molto esposti sulla cengia che bisogna saper affrontare. Ora come ora c’è neve quindi te la sconsiglio. Ciao
Alberto
15/06/2020 alle 23:08
Ok grazie mille della risposta. Mi è stata d’aiuto. Mah diciamo che il mio livello é intermedio nel senso che di montagne di vette ne ho già fatte di esperienza ne ho…… e volevo portare un mio amico che però non ha mia stessa esperienza. Ha iniziato da poco circa 3anni. Eh non saprei……
avieno@gmail.com
14/09/2020 alle 16:54
Buongiorno
la descrizione anch’io l’ ho trovata molto accurata e ben fatta, volevo chiedere se come difficoltà è paragonabile alla via normale del Monviso o più facile/difficile?
A che ora consigli di partire in questa stagione?
grazie in anticipo
Alessandro