Giovedì 11 novembre 2010. Raggiungo, con Gelu e Riccardo la borgata di Neraissa superiore (1520 m). La giornata è fredda e la temperatura è sotto lo zero. Parcheggiata l’auto, nel prato antistante le case (fontana), iniziamo la nostra escursione tornando indietro di una cinquantina di metri per riprendere la strada asfaltata che prosegue alle baite superiori.
Alla prima curva abbandoniamo l’asfalto e seguiamo la sterrata che si dirige verso sinistra. Alcuni lunghi tornanti percorrono l’avvallamento erboso che, in leggera salita, sale in direzione ovest sotto le pendici del Monte Autes. Accorciamo un po’ il lungo percorso stradale con qualche taglio sui prati soprastanti e, più in alto, sugli avvallamenti nevosi.

Tratto di salita © Cuneotrekking
Verso quota 1800 m passiamo a lato di una conca dove nei giorni passati sono precipitate numerose slavine. Superati ancora due tornanti ci troviamo ad affrontare un lungo traverso, alto sul Vallone del Rio dei Pini, che ci immette sulla direttura del Colle di Neraissa (2015 m).

All’inizio del lungo traverso sulla direttura del Colle di Neraissa © Cuneotrekking
Qui, una settantina di centimetri di neve ci costringono a calzare le ciastre. Raggiungiamo, al termine, il varco dove è ubicata una ex caserma che fiancheggia le calanche nerastre e la cima incombente del Nebius. Oltre il Colle la vista si affaccia su Sambuco e il Monte Bersaio.

Casotto ed ex caserme al Colle di Neraissa © Cuneotrekking

Arrivo al Colle di Neraissa © Cuneotrekking
Torniamo indietro di una cinquantina di metri per seguire l’accenno di una strada che, in leggera salita verso est, si inoltra alta sul percorso appena compiuto e con lunghi tornantini tra i larici ci fa acquistare quota. Dopo numerose giravolte, le tracce svaniscono. Con un lungo traverso su neve contorniamo le cime superiori puntando verso il Colle della Barmetta. Useremo tutta la nostra cautela perchè la parte che attraversiamo sta al di sopra di un ripido scivolo di neve dura e compatta che, in caso di scivolata, ci riporterebbe alla base di partenza. I ramponcini delle ciastre si rivelano efficaci per superare l’ostacolo.

Verso il Colle della Barmetta (2230 m) © Cuneotrekking

Nel tratto del traverso © Cuneotrekking

Ancora nel lungo traverso © Cuneotrekking
Dal Colle della Barmetta, appena raggiunto, i problemi svaniscono e in pochi minuti ci troviamo in cima al Monte Autes (sormontata da alcuni ripetitori, una cassetta del Soccorso Alpino ed una croce in legno malandata). Un bel panorama dominante gran parte della Valle Stura si presenta ai nostri occhi. Ci troviamo proprio di fronte al vallone dei Bagni di Vinadio, al cui fondo spiccano la Rocca di San Bernolfo e il Becco Alto dell’Ischiator. Lo sguardo, partendo da est, abbraccia la Bisalta e tutto l’arco alpino raggiungendo infine Rocca la Meja. La giornata è meravigliosa e favorisce una lunga sosta per la contemplazione del paesaggio.

La cima del Monte Autes (2286 m) e, a destra, il Colle della Barmetta © Cuneotrekking

In prossimità della cima © Cuneotrekking

Alle spalle di Riccardo il Monte Nebiùs (2600 m) e, a destra, il Monte Savi (2615 m) © Cuneotrekking

Sulla cima Autes © Cuneotrekking

Al fondo si intravede la Bisalta © Cuneotrekking
Dopo esserci riempiti gli occhi di bei paesaggi ridiscendiamo al Colle della Barmetta poi, in una manciata di minuti, risaliamo un breve tratto del costone per toccare la Cima Varirosa.
Per evitare il tratto pericoloso affrontato durante la salita, proseguiamo a vista sulla dorsale raggiungendo, in discesa a picco, il colle di Neraissa, dove abbiamo programmato di sostare per il pranzo nei pressi di un grazioso casotto.

Verso la cima Varirosa (2275 m) © Cuneotrekking

Sguardo dal casotto dove abbiamo pranzato © Cuneotrekking

In discesa dal Colle di Neraissa © Cuneotrekking
Il ritorno lo faremo ripercorrendo a grandi linee il tragitto dell’andata. Inutile dire che oggi sul percorso, all’infuori di un camoscio, non abbiamo visto anima viva.
massimo66
21/11/2010 alle 14:36
Grande Elio,davvero una bella gita con ottima neve direi….ciao ciao