Giovedì 7 maggio 2009. Gelu, Valerio ed il sottoscritto ci troviamo in macchina alle 7:00 del mattino senza ancora aver chiara la meta da raggiungere. Gelu vorrebbe andare al Monte Nebin. Io invece, dopo aver letto il resoconto di alcuni escursionisti, sarei incuriosito dai Monti Freide ed Albrage: nessuno di noi è mai stato nel Vallone Traversiera, che però dicono sia molto panoramico. Risalendo la Valle Maira ci chiariamo le idee e optiamo per questi ultimi, senza però conoscere le condizioni stradali di accesso al vallone. Ci aspettiamo che, essendo esposto a sud, la strada sia abbastanza sgombra dalla neve, per lo meno fino a quota 1900/2000 metri.
Poco dopo la borgata Colombata (1576 m) troviamo la strada sbarrata dalla neve. Peccato: siamo un po’ troppo distanti dal vero punto di partenza del percorso che avevamo intenzione di fare. Immaginavamo almeno di poter raggiungere il pianoro dove è ubicata la cappella della Madonna delle Grazie (1994 m).
Oramai siamo qui: indietro non torniamo e decidiamo di procedere anche senza una meta definita, in modo da conoscere un po’ meglio questo vallone. Per la prima volta di quest’anno ci accingeremo a fare un percorso misto, nel senso che non troveremo solo neve ma anche qualche tratto erboso.
Arrivati nei pressi di un ponte lo lasciamo alla nostra destra per continuare la marcia sulla strada innevata alla sinistra del Rio Mollasco. D’ora in poi seguiremo la strada che si inoltra nello stretto vallone e che, più avanti, salirà di quota con alcuni stretti tornanti passando in mezzo ad una pineta ben innevata arrivando così alle Grange Merletto.

Percorso misto su strada… © Cuneotrekking

…e su neve © Cuneotrekking

Panorama alle nostre spalle © Cuneotrekking
Un po’ oltre occorre superare la zona che si rivelerà la più pericolosa dell’intero tragitto, in quanto, per circa 200 metri la strada passa sotto una ripida bastionata rocciosa dalla quale sono già scese numerose slavine.

Gelu supera una slavina © Cuneotrekking
Il pericolo cessa quando si arriva al ponticello in legno che scavalca il rio, oltre il quale si sale, per prati, fino alle soprastanti grange Varzio (1913 m).

Le grange Varzio (1913 m) © Cuneotrekking

Panorama alle nostre spalle © Cuneotrekking
Sulle pendici nevose degradanti dell’opposto vallone fotografiamo, da molto distante, un branco di ungulati. Troviamo anche parecchie marmotte che corrono sulla neve dopo il lungo letargo.
Superate le grange, salendo sempre per prati, ci si ricollega alla strada che con un traverso a sinistra ci porta nella zona pianeggiante dove è situata la graziosa cappella della Madonna delle Grazie (1994 m).

La cappella della Madonna delle Grazie (1994 m) © Cuneotrekking

La cappella © Cuneotrekking
Proseguiamo oltre toccando la grangia Chiapusso. Dobbiamo ora spostarci sull’altro versante del vallone attraversando il rio Mollasco su un ponticello di legno. Cinquanta metri dopo, non volendo rischiare slavinamenti, ci inerpichiamo su un ripido pendio semi-erboso per raggiungere la strada che con un lungo tornante risale alta sopra di noi.
Una volta raggiunta potremmo continuare a mezza costa solo se avessimo con noi i ramponi perché la forte pendenza su questa neve dura sarebbe alquanto rischiosa. Preferiamo allora risalire un altro erto pendio per vedere cosa c’è più in su. Arrivati a quota 2200 dobbiamo desistere perché la neve è ghiacciata e sotto di noi abbiamo uno scivolo di almeno duecento metri. Per oggi può bastare.

Panorama dal punto più alto che abbiamo raggiunto © Cuneotrekking
Un’idea ce la siamo fatta, e ci siamo segnati almeno altre quattro/cinque escursioni da fare prossimamente in questo vallone. Preferiamo allora ridiscendere alla cappella per mangiare qualcosa al riparo da un fresco vento. Nella discesa a valle, nel punto più pericoloso, ci toccherà scavalcare almeno due nuove slavine scese durante la giornata.
Marco Alessandria
22/05/2009 alle 16:15
vorrei sapere il modello di fotocamera con cui sono state fatte le foto dell’ultima escursione del 20 maggio. grazie
cuneotrekking
22/05/2009 alle 19:31
Preferendo una fotocamera digitale compatta ad una reflex, per motivi di spazio e peso, abbiamo scelto una CANON IXUS 900 Ti
Ciao.
Matteo 89
23/05/2009 alle 09:10
MA quindi in fin dei conti le racchette da neve non servono…Giusto? Un paaio di ramponi bastono…
cuneotrekking
23/05/2009 alle 12:54
Noi abbiamo iniziato a metterci le racchette una volta arrivati alla Cappella della Madonna delle Grazie. Più su, oltre i 2200 metri potevano servire i ramponi. Poichè la discesa in genere la fai nel pomeriggio, quando la neve è ormai molle, fanno comodo le racchette per non sprofondare troppo.