Risaliamo tra larici e abeti la strada ancora asfaltata. Oltrepassiamo il secondo parcheggio del gias delle Mosche, punto di partenza per la salita al rifugio Bozano. La strada, in origine rotabile militare di servizio alle opere difensive della zona, diventa sterrata alternata a brevi tratti asfaltati.

Stupendo boschetto di larici e abeti (foto 2019) © Valerio Dutto
Man mano che saliamo gli alberi si fanno radi lasciando spazio a pascoli. Il torrente Gesso della Valletta scorre più in basso alla nostra destra.

Dolce salita accanto al torrente © Valerio Dutto

Proseguendo sulla sterrata che serpeggia verso la testata del vallone © Valerio Dutto
Oltrepassiamo l’alpeggio gias Nuovo della casa e poco dopo arriviamo all’imbocco dell’ampio Pian della casa del re, circondato da una magnifica corona di montagne: Madre di Dio, Nasta, Ghiliè, Mercantour, fino alla testa di Bresses che sovrasta la balconata dei laghi di Fremamorta.

All’imbocco del Pian della casa del re (foto 2019) © Valerio Dutto

Ai margini del pianoro © Valerio Dutto
Alla nostra sinistra, ma invisibile da qui, si trova l’Argentera, che con i suoi 3.297 m è definita la “regina delle Alpi Marittime”. Aguzzando lo sguardo possiamo invece scorgere su un poggio ai piedi della Nasta il rifugio Remondino.
Il pianoro è il regno di camosci e marmotte, al punto che i gestori dei rifugi Remondino e regina Elena devono circondare con reti le auto per proteggerle dai loro denti affilati.

Le auto dei gestori devono essere protette dalle marmotte (foto 2019) © Valerio Dutto
Durante il periodo estivo possiamo trovare al pascolo mucche, cavalli, asini e muli che si fanno accarezzare dai bambini.

La gioia dei bimbi (foto 2019) © Valerio Dutto
La sterrata prosegue sul bordo sinistro e termina nei pressi di una sbarra, dove si trasforma in mulattiera inerbita. Proseguiamo poco oltre in direzione del rifugio regina Elena. Non c’è che l’imbarazzo della scelta su dove piazzarsi per il pranzo.

Sulla mulattiera inerbita © Valerio Dutto
Chi vuole può fermarsi qua. Noi proseguiamo ancora verso il rifugio regina Elena, fuori dalle rotte più battute. È un rifugio anomalo, gestito da volontari ANAS che offrono solo pernottamento, senza servizio ristorazione. Per raggiungerlo superiamo alcune passerelle in legno e seguiamo per un quarto d’ora il ripido sentiero, ben marcato con segni rossi, che sale tra rododendri e piante di mirtilli.

Sul sentiero verso il rifugio regina Elena © Valerio Dutto

Rifugio regina Elena © Valerio Dutto
Dopo un meritato relax riprendiamo la via del ritorno sulle tracce dell’andata.

In equilibrio sulla passerella © Valerio Dutto

Passerella in legno © Valerio Dutto
Galganospeleoguidotti
05/06/2020 alle 13:36
Logo del ❤ per me, ora più che mai.
roberto
19/06/2020 alle 13:11
penso e spero di poterla fare la settimana prossima.
Elena
30/06/2020 alle 21:55
Una bella camminata da fare con tutta la famiglia. Complimenti per questa app,mi piace molto!!!Grazie
grazianatalamonti@gmail.com
06/08/2020 alle 16:15
Grazie di averci fatto conoscere questo posto meraviglioso
danielabrg59@icloud.com
14/09/2020 alle 14:28
Abbiamo seguito le Vostre indicazioni, davvero precise ed esaustive, e fatto questa escursione giovedì 3 settembre. Complice una giornata spettacolare dal punto di vista meteorologico, abbiamo goduto appieno dei panorami, con le montagne intorno che ci avvolgevano come un abbraccio; abbiamo visto marmotte, mucche, un giovane stambecco, capre e rapaci che non siamo riuscite ad identificare. Il percorso è davvero facile e consigliabile a tutti. Data la nostra passione per la fotografia, non sono mancati spunti ed abbiamo “portato a casa” molti scatti soddisfacenti.
Valerio Dutto
14/09/2020 alle 14:44
Che bello! Grazie per il feedback!