Proseguiamo in piano sulla sterrata passando tra i ruderi di fortificazioni dell’Ottocento ormai in rovina. In una ventina di minuti arriviamo al colle della Margherina (2.408 m), preceduto da un laghetto senza nome. Qua appare di colpo l’impressionante mole della parete sud di Rocca la Meja, una rocca dolomitica che emerge verticale dai prati.

Arrivando al colle della Margherina appare la parete sud di Rocca la Meja © Valerio Dutto
Dal colle abbandoniamo la sterrata che proseguirebbe fino al passo della Gardetta e svoltiamo su quella che sale a destra verso il colle d’Ancoccia. Dopo pochi metri abbandoniamo anche quella per seguire la mulattiera inerbita che si stacca a sinistra e serpeggia tra i prati dove le marmotte regnano sovrane.
Dopo centocinquanta metri imbocchiamo una traccia che si stacca a destra.

Che posto meraviglioso! © Valerio Dutto
Il percorso non è segnalato e più avanti tende a perdersi tra i prati, ma basta puntare all’attacco dell’evidente sentierino che taglia in diagonale ascendente la pietraia che fascia la base di Rocca la Meja.

Il sentierino che taglia la pietraia che fascia la base di Rocca la Meja © Valerio Dutto
All’attacco troviamo alcuni bolli rossi che più su diventano tacche gialle.

Il percorso da fare per arrivare in vetta © Valerio Dutto
Il sentiero sale la pietraia senza particolari difficoltà e ci porta alla base di pareti rocciose.

L’attacco della via © Valerio Dutto
A un certo punto, in corrispondenza di un ometto giallo, invertiamo la direzione ignorando una doppia freccia dello stesso colore appena oltre su una paretina rocciosa.
Poco oltre risaliamo il primo passaggio ostico: una paretina attrezzata con cavo in acciaio.

La paretina attrezzata con cavo in acciaio © Valerio Dutto
Proseguiamo quindi sulla cengia che taglia la parete superando una statuina della Madonna nascosta in una nicchia. Sopra di noi si stagliano impressionanti pareti attrezzate per le vie di arrampicata.

Sulla cengia ai piedi impressionanti pareti © Valerio Dutto

Tratto senza difficoltà © Valerio Dutto
Dopo un buon tratto senza particolari difficoltà superiamo una spalletta e risaliamo su sfasciumi alcuni stretti tornantini.

Arrivo sulla spalletta © Valerio Dutto

Tornantini su sfasciumi © Valerio Dutto
Alla nostra sinistra appare di colpo il bellissimo canalino che dovremo percorrere che si insinua tra impressionanti rocce stratificate.

L’impressionante canalino (in basso Paolo e Michelangelo in azione) © Valerio Dutto
Lo risaliamo senza particolari difficoltà facendo attenzione a non far precipitare detriti mobili (casco necessario!) superando anche uno spettacolare masso a fungo sotto cui si apre un vertiginoso panorama.

Martino si appresta a salire il canalino © Valerio Dutto

Panorama alle nostre spalle © Valerio Dutto

Paolo in azione © Valerio Dutto
Al termine del canalino superiamo un breve tratto attrezzato prima con corda e poi con catena che aiutano a risalire un saltino roccioso comunque ben ammanigliato.

Il tratto attrezzato © Valerio Dutto

Il tratto con catena appena superato © Valerio Dutto
Arriviamo così su una forcella. Dopo un breve traverso su sfasciumi riprendiamo ancora il canalino.

Dopo la forcella il canalino riprende © Valerio Dutto
Superato anche questo giungiamo su una spalla dove pieghiamo subito a destra (tacca gialla) così da aggirare le rocce del castello sommitale.

Mentre aggiriamo il castello sommitale © Valerio Dutto
Dopo un breve tratto giungiamo finalmente in cresta dove svoltiamo a sinistra fino a raggiungere la croce di vetta (2.831 m).

In vetta! © Valerio Dutto
Il panorama intorno a noi è sublime: riconosciamo tutte le cime dell’anfiteatro che circonda l’altipiano della Gardetta. Sporgendoci a nord vediamo a picco sotto di noi il lago Nero e lo sguardo spazia fino al Monviso, oggi avvolto tra le nuvole.
Dopo una meritata pausa riprendiamo con cautela la discesa fino all’attacco della via.

In discesa lungo la cengia © Valerio Dutto
Qua non torniamo al colle della Margherina, ma seguiamo una traccia nell’erba che ci porta in leggera salita in direzione sud-est verso il colle di Ancoccia.

In salita verso il colle di Ancoccia © Valerio Dutto
Arriviamo così sulla sterrata nei pressi del laghetto della Meja, stupendo punto fotografico.

Stupendi panorami alle nostre spalle © Valerio Dutto
Proseguiamo fino al colle di Ancoccia (2.535 m), situato tra il Becco Nero e il Becco Grande e circondato da torrette difensive del Vallo alpino, il sistema di fortificazioni voluto da Mussolini per proteggere il confine italiano in previsione della seconda guerra mondiale.
Dopo due tornantini imbocchiamo una traccia a destra che scende sui prati a monte di un laghetto senza nome e ci riporta al colle Bandia dove concludiamo questa spettacolare ascensione.

Il laghetto sopra il colle Bandia © Valerio Dutto
Albino
03/07/2020 alle 11:24
Bravi, come sempre! Avevo in programma di rifare questo percorso (ormai troppo anni fa) e il vostro resoconto ha accentuato questo desiderio. Chissà se sarà l’anno buono! Grazie anche per i dettagli e le immagini.
Valerio Dutto
03/07/2020 alle 16:51
Grazie Albino! È sempre un giro molto bello e ne vale la pena 😉
Karl-Heinz Schumacher
12/07/2020 alle 19:45
Quando guardo le immagini, dubito che la classificazione “facile” sia corretta
Valerio Dutto
13/07/2020 alle 16:55
Ciao Karl-Heinz, tutto corretto! per quanto strano… Il motivo è nella scala (confusionaria) del CAI, che prevede che le difficoltà alpinistiche (come F -facile-) siano superiori a quelle escursionistiche (come EE -escursionisti esperti-). Se ti interessa approfondire ne abbiamo parlato in dettaglio qua. Strano ma vero, quindi 🙂 Spero di esserti stato di aiuto.
Stefano
20/08/2020 alle 19:29
Buonasera, quali possono essere i tempi di percorrenza totali dell’anello (Rocca la Meja – valle Stura)?
Ringrazio anticipatamente
Elio Dutto
20/08/2020 alle 21:31
Se escludi la salita a rocca la Meja e al lago Nero possono occorrere più o meno 5 ore per il giro.
Giancarlo
25/05/2021 alle 11:08
Salve, crede che il giro sia fattibile i primi di giugno? Siamo un gruppetto tutti con conoscenze alpinistiche ma non conosciamo la zona. Grazie.
Elio Dutto
25/05/2021 alle 21:30
Ciao Giancarlo. Intanto con la macchina non potete arrivare al colle di Valcavera perché c’è ancora neve sulla strada. Non ho notizie precise ma penso che anche su Rocca la Meja ci sarà neve nella grande cengia ascendente.
Alessandro
12/08/2021 alle 17:30
Ciao a tutti, ho provato oggi a fare la salita per la via normale, ma arrivato a inizio canalone ho rinunciato. Per me è stato il primo percorso alpinistico, di solito faccio escursioni anche lunghe (pagarì o altri simili) ma senza particolari difficoltà. Ho letto che la
Parte finale del canalone c è un tratto difficile. Pensi che potrei superarlo senza precipitare? Grazie.
>Walto
08/08/2021 alle 20:24
Ciao! Parto col ringraziarvi, questo sito è la SALVEZZA DIVINA e voi siete degli angioletti <3
Ma passando alle cose formali: io ed un mio amico abbiamo intenzione di fare questa gita settimana prossima. Sarebbe per entrambi la prima volta che proviamo un percorso gradato F. Entrambi abbiamo un po' di esperienza di scalata su roccia (chiudiamo tiri fino al 5B/5B+) ed entrambi abbiamo un buon passo. Pensi che la nostra preparazione sia adeguata? Perché ho letto che ci sono passaggi di II, ma non ho idea di come sia a difficoltà😅
Elio Dutto
08/08/2021 alle 20:47
Non avrete alcuna difficoltà. Grazie e buone escursioni!