Dei numerosi cartelli indicatori presenti seguiamo quello che ci guida verso passo Escalon – passo Scaletta. Dopo qualche centinaio di metri ignoriamo altri cartelli che indicano la deviazione verso il Feuillas e l’Enchiausa e proseguiamo il nostro cammino sulla sterrata.
Poco più avanti, 800 metri dalla partenza, altri cartelli ci guidano verso il passo Scaletta (percorso S10). Deviamo sulla destra su un sentiero che sale tra i larici, tenendo ancora la destra ad un bivio successivo, portandoci in poco tempo ai margini di prato Ciorliero.

La piana di Prato Ciorliero vista durante la salita © Cuneotrekking
Proseguendo in salita arriviamo, poco dopo, ad un poggio su cui è posto un altarino in legno dedicato alla Madonna. Continuiamo la marcia per un bel tratto fino a raggiungere il bivio a quota 2180 metri (sentiero S27 per l’Escalon e S10 per il passo Scaletta).
Seguiamo naturalmente quello per il passo Scaletta pervenendo, più avanti, in una zona pietrosa. Lasciato un sentierino sulla sinistra che taglia verso sud-ovest, seguiamo quello che prosegue (nord) verso un ripido intaglio che va ad incidere la Costa Denti.
In pochi minuti raggiungiamo il soprastante e poco evidente passo dell’Escalon (2415 m).

Dal passo dell’Escalon © Cuneotrekking
Il tracciato ora, più pianeggiante, ci obbliga a percorrere un ampio semicerchio verso sinistra portandoci nella direzione del passo Scaletta (2614 m).

Neve fresca al Passo Scaletta (2614 m) © Cuneotrekking
Dal passo appena raggiunto, svoltando a sinistra, ci congiungiamo al sentiero Roberto Cavallero (tacche blu/rosse) attaccando in ripida salita il castello sommitale del monte Scaletta. Qui inizia il tratto per escursionisti esperti.
Dopo alcuni ripidi zig zag arriviamo all’imbocco della buia galleria artificiale. Con l’ausilio di una pila ne percorriamo l’interno (ad angolo retto), uscendo sul franoso lato opposto (attenzione a non sbattere la testa in uscita).

In salita dalla base dello Scaletta © Cuneotrekking
Oltrepassiamo ora, su terreno precario, un ripido canale portandoci sullo scosceso costone laterale risalendolo. Al termine, piegando verso destra, ci innalziamo passando attraverso una corta trincea.
Quindi, piegando verso sinistra, risaliamo in pochi minuti la china fino a raggiungere la croce di vetta. Godiamo di un superbo panorama verso l’Oronaye (3100 m) ed il Vanclava (2874 m) vicinissimo a noi, su tutti i laghi Roburent, sul passo della Gardetta (2437 m) con al fondo Rocca la Meja (2831 m) e il sottostante vallone di Unerzio.

Verso la cima © Cuneotrekking

In un passaggio di salita © Cuneotrekking

Arrivo sulla cima © Cuneotrekking

Sulla cima del Monte Scaletta, con la nebbia che tenta di avvolgerci © Cuneotrekking
Ora occorre pensare al tratto più impegnativo dell’escursione. La nebbia che tenta di avvolgere la cima ed il freddo pungente non ci lasciano spazio agli indugi. Non sarebbe auspicabile percorrere il tracciato che segue con rocce bagnate e tantomeno con la nebbia, perché quello che stiamo per intraprendere contiene dei passaggi delicati, seppure alcuni tratti siano attrezzati con catene. Nel caso di problemi, o cattivo tempo, esiste sempre, a circa metà tragitto, la possibilità di ripiegare sul sentiero che riporta nel vallone Costa Denti (valle Maira) oppure, sul lato opposto, su quello che scende in direzione del lago mediano di Roburent.
Scesi quindi sul lato opposto della cima, ci teniamo qualche decina di metri sulla destra della grossa ruota dentata in acciaio che sicuramente era servita da montacarichi per la costruzione dei bunker. Risaliamo di qualche metro la testa rocciosa di fronte per poi scendere dalla parte opposta.
La descrizione di quest’itinerario non è facile da esporre perché si sviluppa tra guglie, torrioni, strapiombi e salti rocciosi, sconfinando di continuo tra i versanti valle Maira e valle Stura. In ogni caso seguiamo costantemente le tacche blu/rosse del sentiero Cavallero che sono sempre presenti nei punti importanti. Gli scorci e le vedute su entrambi i versanti sono da cartolina. Il percorso non è da sottovalutare perché estremamente aereo su scivolosi sfasciumi.

Immagini della spettacolare traversata © Cuneotrekking

Immagini della spettacolare traversata © Cuneotrekking

Passaggio con catena © Cuneotrekking

Salto sulle rocce © Cuneotrekking

Altro passaggio attrezzato © Cuneotrekking

Vista sui laghi sottano e mediano di Roburent © Cuneotrekking

Al fondo si può già notare il Passo Peroni © Cuneotrekking

Tra le rocce, escursionisti francesi che ci precedono © Cuneotrekking

Altro passaggio © Cuneotrekking

Il tratto appena disceso © Cuneotrekking

Tra i due torrioni dove termina il tratto più spettacolare © Cuneotrekking
Ad un certo punto del percorso, già in vista del passo Peroni, divalliamo nella sottostante valle Stura, perdendo quota, per passare tra due grandi torrioni e risalire, infine, la china di terra gialla che porta al passo Peroni (2578 m).

In vista del passo Peroni © Cuneotrekking

Dal Passo Peroni, veduta su parte dei laghi di Roburent © Cuneotrekking
Sulla destra del passo, poco più in alto e sotto una cima rocciosa, notiamo una lunga casermetta. Svoltando verso sinistra seguiamo il sentiero che taglia un costone e conduce al vicino passo la Croce Occidentale (2620 m), nelle cui vicinanze è ubicato il bivacco Due Valli (2620 m). La pausa pranzo decidiamo di farla proprio qui. Fa molto freddo e potremmo sempre usufruire del riparo del bivacco, che è sempre aperto, con una capienza di 3/4 posti letto. Non è provvisto di coperte o stoviglie.

Eccoci per il pranzo al bivacco Due Valli © Cuneotrekking
Il sentiero riprende quota superando la collinetta portando al vicino passo la Croce Orientale (2645 m).

Salendo al passo la Croce Orientale veduta retrostante sul bivacco Due Valli © Cuneotrekking
Lasciando sulla destra un tracciato che arriva dal colle Oserot, proseguiamo sempre vicino al filo di cresta ammirando grandiosi panorami su Rocca Brancia (2814), colle Oserot (2620 m) e monte Oserot (2861).

Colle Vittorio. In lontananza il colle e la cima Oserot (a destra) © Cuneotrekking
Proseguendo ancora per un tratto di cresta ci portiamo, più avanti, sull’imbocco di un ripido e scivoloso canalino roccioso attrezzato di catena per la discesa, approdando, al termine, al colle Vittorio (2525 m). Qui terminano le difficoltà.

Canalino roccioso attrezzato del colle Vittorio © Cuneotrekking
Girando a sinistra (nord-ovest) ritroviamo un comodo sentiero tranquillo che dolcemente scende in direzione di un avvallamento erboso.

Arrivo al ricovero Escalon © Cuneotrekking
Superatolo sulla destra, entriamo nella valletta opposta che scende verso il ricovero Escalon (2270 m) che intravediamo, non troppo distante, spostato su un’altura. Lo raggiungiamo notando purtroppo il degrado in cui riversa. È un vero peccato che una costruzione così imponente sia destinata alla rovina.
Dal ricovero riprendiamo il sentiero di discesa per andare, poco più in basso, a chiudere l’anello. Svoltando a destra torniamo velocemente a prato Ciorliero andando poi a terminare questa spettacolare traversata dove abbiamo parcheggiato l’auto.
Osvy
07/08/2011 alle 14:20
Il tour che avete fatto è molto interessante per quanto riguarda le opere del vallo alpino oltre naturalmente ai panorami offerti dalla quota elevata. Dal commento finale, deduco che non avete visitato l’interno del ricovero Escalon; veramente sarebbe un peccato la rovina di quella casermetta perchè all’interno ci sono (o c’erano) due dipinti di propaganda bellica perfettamente conservati che non dovrebbero andare persi. Se volete vi mando le foto.
Ciao Osvy.
cuneotrekking
07/08/2011 alle 16:46
Ciao Osvy. Ti ringrazio se ci mandi le foto dei due dipinti di propaganda bellica. Sì, li abbiamo visti e anche fotografati ma le mie sono state leggermente mosse e le ho dovute scartare. Ciao e grazie, Elio
Marco Billo’
23/08/2011 alle 10:08
Due o tre anni fa ho fatto lo stesso giro con partenza da Frere, alla base del vallone di Unerzio, percorrendo tutto il sentiero detto “La scurcio” per salire sino a Viviere e poi al puto di partenza “standard” dove anche voi avete lasciato le macchine. Lo consiglio caldamente, perche’ in questo modo si viene a fare una ita che percorre integralmente tutto il vallone, dal suo sbocco ad una delle sue cime principali, passando per tutte le delizione frazioni (gheit, chialvetta, pratorotondo, viviere) e godendosi via via il cambiamento di ambiente.
cuneotrekking
23/08/2011 alle 19:10
Ciao Marco, il giro ci è talmente piaciuto che vogliamo ripeterlo presto. Grazie per averci suggerito questa variante: speriamo di avere il tempo di farla! A presto!
Guido ‘ sensafren’
24/06/2012 alle 14:44
Mi immergo e percorro il nostro ‘Piccolo Tibet’ rallentato dagli autocarri che trasportano le mucche ai pascoli alpini e approfitto così per godermi il cielo azzurro e il Chersogno che mi da il benvenuto . Deviazione per Chialvetta e poi proseguo in auto fino a Prato Ciorliero, fondo un pò dissestato , doveroso procedere con lentezza. Accompagnato dalle numerose capre salgo alla volta del passo Escalon ,lungo il vallone Costa Denti. Arrivo velocemente al passo Scaletta e di qui in cima. Esclusa la neve che quasi ostruisce lo sbocco della famosa galleria ,ove occorre attraversare il canalino nevoso con prudenza , non ci sono difficolta di sorta e senza faticare si arriva alla croce. Leggendo le relazioni tutte riportano che il meglio del percorso si ha proseguendo il tour . E così subito constato la cosa trovandomi circondato da splendide guglie che ricordano certe cattedrali gotiche. Ora sul lato Maira , ora Stura, lo scenario e i panorami sono da brivido. Paesaggio dolomitico-lunare, pietraie multicolore , vorrei non finisse mai ! Passo Peroni, la fame si fa sentire , ma resisto fino al bivacco Due Valli.Curiosi pozzetti ,ad una distanza di 15 – 20 metri uno dall’altro ,sono presenti lungo tutto questo tratto . A cosa saranno serviti ? Curiosa , la cosa . Le numerosissime tacche rosso-blu del sentiero R.C. ti impediscono di sbagliare percorso. Utili le catene alla Repaietta – colletto Vittorio , il fondo è un pò scivoloso. Mi appare la caserma Escalon e come sopra descritto da Osvy trovo e fotografo due dipinti della propaganda bellica. E’ un peccato vedere lo stato di rovina e abbandono di certe opere. Ora si scende velocemente a Prato Ciorliero andando a riprendere il sentiero percorso all’andata , poco sopra di esso. Giro spettacolare , consigliatissimo , per nulla faticoso, circondati da scenari meravigliosi. Grazie Valle Maira , a presto !!
cuneotrekking
24/06/2012 alle 16:29
Ciao Guido, le sensazioni che hai provato tu le abbiamo avute anche noi compiendo quel tour. Mi sa che lo rifaremo molto presto.
Ciao, Elio
Marco Chierici
26/06/2019 alle 19:06
Sapevo che prima o poi avrei incontrato la curiosità di qualcuno che si domanda cosa saranno mai i pozzetti presenti nel tratto che va dal Passo Peroni al Bivacco due valli e oltre.
Bene quei pozzetti, per altro non terminati, mancano le chiusure, fanno parte della linea telefonica di comunicazione che collegava le opere presenti in zona Colletto Oserot, Passo di Rocca Brancia, con l’opera in caverna ormai distrutta situata nei pressi del Passo Peroni. L’opera è una linea telefonica protetta, in quanto probabilmente il rischio di distruzione costruendola esternamente su pali come in altre occasioni, era troppo alto. Ecco il motivo per cui è stata interrata a una profondità di circa 2 metri, attraverso un tubo che collega tutti i pozzetti. Nella parte vicina al bivacco Due Valli, risulta affiorante il calcestruzzo di copertura della tubazione che per qualche motivo non è stato collocato in profndità.
Se si prosegue il percorso scendendo dal Due Valli verso il colletto Oserot, ecco che si possono vede una linea di pali telefonici in legno che portavano la linea al colle.
Spero di essere stato utile al chiarimento de post.
Sopralluogo effettuato nel 2018 con esperto di Vallo Alpino Diego V.
Valerio Dutto
26/06/2019 alle 21:29
Ciao Marco, grazie per le preziose informazioni. Finalmente diventa chiaro il motivo di quell’opera!
Albino
29/07/2013 alle 20:54
Mi aggrego ai commenti che mi hanno preceduto. Ho effettuato l’escursione ieri, 28 luglio 2013. Giornata spettacolare con assenza di nuvole. Variante dal Colle Vittorio: mia moglie quando ha visto la discesa nel canaletto con le catene, dopo aver effettuato tutto il precedente percorso e messo a dura prova il suo senso di equilibrio, si è rifiutata e dopo aver ripiegato per i 200 metri fino al colle Vittorio siamo scesi con la strada militare e deviato per Comba Emanuel, fino a ricongiungerci con l’S11, che va al colle Rocca Brancia. Escursione per noi un pò faticosa ma…impareggiabile, per la vista, la giornata splendida e le …sensazioni!
Cuneotrekking
29/07/2013 alle 21:25
Ciao Albino, mi spiace non abbiate percorso anche quell’ultimo tratto. Non era così difficile, specialmente con l’aiuto della catena e poi… visto che aveva fatto trenta poteva far trentuno. Però se non se l’è sentita ha fatto tanto bene a rinunciare. Comunque tutto quel percorso è veramente magnifico. Elio
Giovan Battista Merlo
15/06/2017 alle 18:45
Ho incontrato gli Amici di “Cuneotrekking” qualche volta tra le montagne. In particolere ricordo l’escursione ai “Laghi d’Aver” nell’ormai lontano 12 ottobre 2011. Da allora per ogni gita nelle Alpi Marittime e Cozie abbiamo consultato sempre gli itinerari del “Cuneotrekking” e ci siamo trovati non bene, ma benissimo. Il nostro compianto amico, Ernesto Bianchi, scompsrso il 25 aprile 2016 sul canalino del Viso Mozzo, era molto in contatto con voi. Forse qualcuno di voi lo ricorda. Lui, leggendovi, diceva sempre di essere sicuro del sentiero perchè aveva consultato il siti di “Cuneotrekking”.
Grazie per le vostre indispensabili e preziose indicazioni, che ci hanno permesso ulteriori conoscenza dele vostre insostituibili Alpi.
Io sono del 1943 e ormai non posso più seguirvi come una volta. Devo fare gite un po più brevi. Mi accontento di everne fatte parecchie. Grazie
Elio Dutto
15/06/2017 alle 21:57
Ciao Giovanni! Che piacere per noi leggere questo bel commento. Lo terremo prezioso perché scritto col cuore. Questo per noi significa aver fatto sempre un buon lavoro che è servito a qualcuno. Mi era spiaciuto molto aver appreso la notizia della morte del tuo amico Ernesto Bianchi, morto, se ricordo bene, mentre saliva al Viso Mozzo. Era sicuramente il suo destino, ed è morto facendo quello che più gli piaceva.
Anche se sei del 1943 hai ancora tempo per fare tante escursioni, magari rallentando un po’ il ritmo. L’importante è arrivare.
Noi dal canto nostro continueremo a inserire nuovi percorsi anche per far conoscere a tutti quelli che ci seguono le bellezze che ci circondano.
Grazie Giovanni per le tue belle parole che hanno apportato nuova linfa per noi.
Ti saluto io insieme a tutti i miei compagni di cuneotrekking.
Ciao e mi raccomando… non mollare mai.
Ezio
30/08/2018 alle 09:51
Con l’amico Paolo fatto martedì 28/8 lo splendido giro da voi consigliato, completandolo con il rientro a Prato Ciorliero attraverso il colle dell’Oserot, il passo di Roccia Brancia ed il colle della Gardetta (prendendo spunto dall’altro splendido itinerario da voi proposto , e già fatto per intero lo scorso anno, del giro dei sette passi).
Giornata bellissima e tersa, percorso e panorami spettacolari.
Da consigliare
Complimenti per il lavoro che fate a vantaggio di tutti gli escursionisti amanti delle valli cuneesi.
Ezio
Elio Dutto
30/08/2018 alle 20:35
Ciao Ezio. Avete trovato una bellissima giornata e questo è quello che ci vuole per questo bel giro. Grazie ancora per i complimenti, ci fanno davvero piacere! Ciao
Fabio
13/10/2020 alle 10:48
Ciao a tutti, secondo voi è un’escursione fattibile anche a fine ottobre?
Grazie mille!
Elio Dutto
13/10/2020 alle 11:23
Tutto dipende dalla neve. Ora ce n’è poca ma è insidiosa e bisognerà ancora vedere quello che succede nei prossimi giorni.
marco craveri
23/09/2018 alle 22:34
A proposito del sentiero che a metà percorso della cresta scende nel Vallone Costa Denti, ne sconsiglio l’utilizzo per le pessime condizioni in cui si trova a causa del terreno molto franoso che ne ha cancellato in molte parti la traccia. L’abbiamo percorso oggi , salendo, solo la parte alta si è salvata. Comunque, giornata stupenda.
Elio Dutto
24/09/2018 alle 21:03
Grazie Marco per avercelo comunicato! Ciao
francesco
15/09/2020 alle 18:23
Ciao
Questo percorso per me è stato fantastico!
Passaggi aerei e panorami splendidi!
Forse quello che mi colpito maggiormente in tutte quelle che sto facendo seguendo questo splendido sito.
Potresti consigliarmene un paio diciamo “ simili”?
Grazie mille
Elio Dutto
15/09/2020 alle 21:38
Altro bel giro che ti consiglio, sempre da quelle parti, è questo:
https://cuneotrekking.com/escursione/il-giro-dei-sette-passi-da-viviere-valle-maira/
oppure anche questo:
https://cuneotrekking.com/escursione/monte-viraysse/