Attraversato la strada, ci spostiamo sul sentiero di fronte che sale in direzione del col de Chamoussière. La giornata è bella e lascia presagire l’esito di una piacevole escursione. Si perde inizialmente un po’ di quota, poi pian piano risaliamo il versante sud del vallone compiendo un ampio semicerchio per finire con qualche zig-zag al col de Chamoussière (2884 m).

Nel tratto di avvicinamento al Col de Chamoussière, visibile al fondo © Cuneotrekking
Dal colle scende sulla destra un sentiero (G.R. 58) per il tour del Queyras; un secondo sentiero conduce al col di San Veran. Alcune tracce sulla sinistra, quelle che ci apprestiamo a seguire, portano alte verso la cresta.
A circa tremila metri di quota lasciamo sulla nostra destra il Pelvo (Pic de Caramantran per gli amici francesi), che ci riserveremo dopo, per recarci su una cima di uguale altezza, senza nome, caratterizzata da grossi cumuli di pietre con bandiere tibetane che proiettano la nostra visuale sul sottostante Vallon de l’Aigue Agnelle.

Sul tremila senza nome © Cuneotrekking
Per recarci sulla Punta dell’Alp scegliamo la via più impegnativa della cresta. Dopo qualche passaggio delicato scendiamo in un colatoio per aggirare alcuni roccioni divenuti franosi dopo un temporale della sera precedente.

Salendo verso la Punta dell’Alp © Cuneotrekking
Riguadagnamo più avanti quota portandoci di nuovo verso la cresta quindi, aggirati alcuni grandi roccioni finali, saliamo la Punta dell’Alp, dalla quale si estende un magnifico panorama verso il sottostante colle dell’Agnello ma, soprattutto, il Pan di Zucchero, il Pic d’Asti e il più lontano Monviso.

Dalla Punta dell’Alp veduta su Crête de la Taillante, Pan di Zucchero e Pic d’Asti © Cuneotrekking

…e sulla parte francese del Colle dell’Agnello © Cuneotrekking

Sul lato opposto: in lontananza a sin. Salza e Mongioia. A destra la sagoma slanciata del Roc della Niera e, poco più in basso alla sua sinistra, la Rocca Bianca © Cuneotrekking
Discesi dalla Punta dell’Alp, per risalire verso il Monte Pelvo eseguiamo un traverso su detriti che ci porta a guadagnare dapprima un colletto situato tra la cima senza nome e il Pelvo stesso. Svoltando nel finale verso sinistra ci troviamo in breve sulla cima in compagnia di un nutrito gruppo francese di escursionisti.

In salita verso il Pelvo (Pic de Caramantran) © Cuneotrekking

Sulla cima del Monte Pelvo © Cuneotrekking
Per salire sull’ultimo tremila (la Rocca Bianca), dal Pelvo dobbiamo percorrere in discesa il crinale nord-ovest fino al panoramicissimo Col di San Veran (2848 m).

Dal Pelvo si noti, al termine della cresta, la Punta dell’Alp salita in precedenza © Cuneotrekking
La discesa è semplice e non richiede più di una decina di minuti. Dal colle appena guadagnato si ha di fronte l’ardita e slanciata mole del Roc della Niera (3177 m) che spunta lontana alla destra della Rocca Bianca.

La sagoma della Rocca Bianca che ci appresteremo a salire © Cuneotrekking

Arrivo al Colle di San Veran © Cuneotrekking

Colle di San Veran © Cuneotrekking
Ora dobbiamo dapprima risalire (verso sud) una china abbastanza ripida, poi scendere un avvallamento ed infine portarci nel tratto roccioso di massi accatastati che stanno alla base del castello sommitale della Rocca Bianca; lì termina la traccia. Risaliti con passaggi di II grado alcuni grandi massi, deviamo verso destra per superare uno stretto passaggio di rocce incastrate.

Inizio della salita tra i roccioni iniziali della Rocca Bianca © Cuneotrekking

Gelu in salita tra le rocce © Cuneotrekking
Poi verso sinistra (ometto) risaliamo un breve canalino, superato il quale si ridiscende un corto tratto. Di nuovo un tratto in salita poi la svolta a sinistra su enormi roccioni a strapiombo sui quali è collocata la prima croce di vetta. Panorama stupendo sulle montagne verso nord e sul Monviso.

Autoscatto dalla punta nord-est della Rocca Bianca (3012 m) © Cuneotrekking

La cima sud-ovest della Rocca Bianca (3064 m) © Cuneotrekking
Guardando l’ora (sono le 12:30); mi accorgo di non avere più tempo per gli ultimi metri della punta principale (cima sud-ovest), in quanto oggi pomeriggio dovrò ancora recarmi a Sant’Anna di Vinadio (mia moglie reclama, a ragione, la sua parte e vuole passare due giorni a gironzolare sulle alture di Sant’Anna).
Dover rinunciare alla cima principale, poco più alta, per questione di tempo mi costa veramente tanto. Pazienza, sarà un buon motivo per tornare una seconda volta.
Tornati alla base della Rocca Bianca ci dirigiamo nuovamente verso il Colle di San Veran, dove ci sistemiamo per lo spuntino del pranzo.
Riprendiamo quindi a salire un corto tratto in direzione del Pelvo, fino ad una deviazione sulla sinistra che ci ricondurrà al Colle di Chamoussière, dal quale ci riporteremo in breve alla nostra auto.

Discesa dal Colle di Chamoussière © Cuneotrekking
marco craveri
28/08/2017 alle 14:28
Spero che in questi anni tu sia riuscito a raggiungere anche la cima più alta. Ieri, domenica, c’erano decine di escursionisti, grazie anche alla comodità del vicino colle dell’Agnello.
Noi, per soffrire di più, siamo partiti dal parcheggio del sentiero del lago Blu (fa pure rima), risalendo poi il vallone di S.Vèran, molto bello. Il dislivello è circa 1200mt, ci siamo perciò “accontentati” di salire sulla R.Bianca, lasciando il Pelvo al futuro prossimo.
Elio Dutto
28/08/2017 alle 14:33
Ciao Marco, ero anch’io da quelle parti venerdì, scendendo dal Colle di St. Véran. Appena possiamo pubblichiamo l’escursione.
Ciao
Francesco Bosco
13/07/2021 alle 11:21
Ciao
Nella traccia GPS c’è comunque la vetta che non hai raggiunto?
Grazie
Elio Dutto
13/07/2021 alle 17:45
Ciao Francesco. Nel GPX non c’è, ma non è comunque distante da lì e la puoi raggiungere senza difficoltà in pochi minuti.