Proseguiamo sulla sterrata per i due chilometri e mezzo che ci separano dal colle della Bicocca, preceduto dal poco appariscente colle Terziere.

Verso il colle della Bicocca © Cuneotrekking
Raggiunto il colle proseguiamo in leggera discesa.

Il primo tratto in leggera discesa © Cuneotrekking
Più avanti, su una piccola sella, lasciamo proseguire a sinistra il sentiero verso il lago Camoscere (da cui faremo ritorno). Imbocchiamo invece la traccia, sempre ben marcata, che sale a destra con ripide impennate mantenendosi sul displuvio tra la valle Maira e la valle Varaita.

In salita verso la base del Pelvo d’Elva © Cuneotrekking
Questo primo tratto, più lungo di quello che potrebbe sembrare a prima vista, ci porta ad attraversare alcuni bei prati che andranno a raggiungere lo zoccolo iniziale del Pelvo d’Elva.

La nebbia avvolge alle nostre spalle la dorsale tra la valle Maira e Varaita © Cuneotrekking
Lasciamo un sentiero sulla destra che scende al Ponte Pelvo in valle Varaita. Appena oltre inizia il percorso alpinistico (tacche gialle) che va a incidere verso sinistra lo zoccolo iniziale. Ci fermiamo per indossare casco e imbrago.
Ora andremo ad attraversare un tratto di rocce misto a erba che taglia diagonalmente, verso sinistra, buona parte della parete est. Superiamo diversi facili tratti, in parte esposti, attrezzati con catene in acciaio.

Tratto attrezzato © Cuneotrekking

Tratto attrezzato © Cuneotrekking

Tratto attrezzato © Cuneotrekking

Tratto attrezzato © Cuneotrekking
Superata una fascia rocciosa arriviamo a un evidente canalino, il punto chiave della salita, attrezzato con catene.

Il canalino attrezzato, passo chiave della salita © Cuneotrekking

Il canalino visto dall’alto © Cuneotrekking
Il percorso diventa più facile. Continuiamo la salita a zig-zag sul pendio ripido e ghiaioso con un grandioso panorama sul Monviso.

Il Monviso svetta imponente © Cuneotrekking

Nella parte superiore del canalino oltre l’ultimo tratto attrezzato © Cuneotrekking

Quasi sulla parte sommitale © Cuneotrekking
Raggiunta la parte superiore, spostandoci un po’ verso sinistra ci attende un grande cippo in pietre che segna l’inizio del pietroso versante sud-est.
Le difficoltà alpinistiche terminano qua. Non ci resta che salire verso la croce di vetta che si staglia al fondo della pietraia.

In vista della croce di vetta © Cuneotrekking

Affascinanti nebbie avvolgono le cime intorno a noi © Cuneotrekking
Dalla grande e bianca croce in ferro posta sulla sommità possiamo finalmente dominare un esteso panorama caratterizzato dallo svettante monte Chersogno a sud e dalla grigiastra Rocca Marchisa a sud-ovest.

In vetta al Pelvo d’Elva © Cuneotrekking
Il panorama si estende fino ai lontani e maestosi Aiguille e Brec de Chambeyron.

Brec (a sinistra) e Aiguille (a destra) de Chambeyron © Cuneotrekking
Ci fermiamo un bel momento a contemplare il grandioso paesaggio, oltre che per fissare qualche istantanea sulla macchina fotografica.
Per la discesa scegliamo un percorso più lungo ma anche più bello e vario. Vogliamo ora costeggiare la cima Camoscere e scendere in direzione del lago omonimo e del bivacco Bonfante per tornare infine, con un itinerario circolare, al colle della Bicocca.
Dalla croce di vetta scendiamo quindi verso nord su rocce e detriti mantenendoci sulla sinistra del filo di cresta.

In discesa verso il colle Camosciera © Cuneotrekking
Fino al colle Camosciera (2899 m) non ci sono difficoltà. Qui tralasciamo un sentiero che scende in valle Varaita (indicazioni su un masso per Ponte Pelvo) e, in lieve salita, continuiamo il percorso aggirando qualche tratto roccioso portandoci alla base di una parete di massi accatastati.
Sul masso è anche indicato il lago Camosciera in valle Varaita, da non confondersi con il lago Camoscere in valle Maira.
Il percorso richiede un po’ di attenzione perché non è sempre facilmente individuabile.
Raggiungiamo la base del monte Camoscere (2984 m).

Alla base del monte Camoscere © Cuneotrekking
Tralasciando a sinistra la traccia che lo risale seguiamo verso destra alcuni ometti che ci portano a superare un dentino roccioso.

Il dentino roccioso © Cuneotrekking
Proseguiamo su massi accatastati fino a raggiungere una sella erbosa da cui possiamo godere una superba vista sul lago Camoscere e sull’aguzzo monte Chersogno alle sue spalle.

Sui massi accatastati prima della sella © Cuneotrekking
In poco tempo discendiamo a sinistra i pendii erbosi che ci portano al lago Camoscere e alla vicina ex casermetta ormai diroccata. Con una deviazione di qualche minuto potremmo arrivare anche al bivacco Bonfante.

Il Chersogno © Cuneotrekking

Lago Camoscere © Cuneotrekking
Il Chersogno davanti a noi monopolizza la scena, ma è spettacolare anche voltarci a nord ovest per ammirare la muraglia rocciosa della Rocca Gialeo.
Dalla casermetta imbocchiamo a sinistra il sentiero che, in leggera discesa o falsopiano, contorna con un infinito cammino numerosi valloni laterali, dai quali si ha una diversa visione del Pelvo, riportandoci al colle della Bicocca e, più in là, alla macchina.

Un tratto dell’infinito sentiero che ci riporterà all’auto © Cuneotrekking
Fabio Minetti
24/09/2011 alle 20:01
Fatto lo stesso giro l’undici luglio… Splendido anello. Nel canale la catena serve a poco, nella foto, a sinistra della corda c’è una vera e propria scala!
Complimenti per il sito, davvero bello e utile a noi amanti delle montagne cuneesi.
cuneotrekking
24/09/2011 alle 20:17
Ciao Fabio, purtroppo la giornata grigia non ci ha permesso di fare foto migliori.Grazie comunque per i complimenti.
Serena
28/09/2011 alle 07:42
Fatto lo stesso giro lo scorso anno………
Molto bello.
Divertente la scalata del canalino…
Guido ‘sensafren’
15/10/2011 alle 16:27
Percorso il 13 ottobre, complice una giornata bellissima, aria un pò fredda. La corda in quel tratto più ripido è consumata ed inutile, sarebbe da togliere. Percorso di salita evidente e segnalato da bolli gialli. Dalla cima panorama stupendo. Il Monviso domina e sembra invitarti a conquistarlo.Bellissimo il traverso che dal colle Camoscere porta alla sella erbosa sopra il lago! Il rientro al colle è lungo ma rilassante, in uno scenario bellissimo , circondati dai colori autunnali che chiedono spazio. Dal colle Bicocca alla colla di Sampeyre 6 km di strada da percorrere con prudenza,causa numerose buche (20 minuti), Si consiglia di scendere a Sampeyre, strada più larga e meno tortuosa. Escursione stupenda che richiede poco più di 4 ore di cammino effettivo( h 1.40 alla cima e h 2.30 per il ritorno). Appagante e degno finale di stagione…..o no? P.s. rifornirsi di acqua in valle perchè sù non si trova, a meno che uno non raggiunga il bivacco Bonfante e la vicina Fonte Nera.
claudia mattiauda
11/09/2016 alle 22:17
Ciao, oggi seconda giornata di un breve soggiorno in val Maira. Dopo la gita di ieri al lago Nero optiamo per il lago Camoscere. Purtroppo anche la giornata nuvolosa di oggi non ci ha permesso di vivere appieno la bellezza dei luoghi di questa escursione. Eravamo oramai nei pressi del lago quando ha iniziato a piovere e forse un po’ troppo affettatamente abbiamo deciso di tornare indietro. Stavolta è andata così ma ci torneremo perché anche se non l’abbiamo portata a termine la gita ci è piaciuta lo stesso … La vista spettacolare sul Monte Chersogno poi è davvero splendida.
Elio Dutto
12/09/2016 alle 14:04
A saperlo, bastava arrivare qui una settimana prima per trovare tempo bello. Comunque puoi sempre ritornare… Ciao
Demetrio
04/08/2017 alle 07:25
Anch’io ho effettuato lo stesso itinerario il 01.08.2017 con 3 amici di caramagna Piemonte. Personalmente è stata un’esperienza meravigliosa che consiglierei a tutti coloro che amano la montagna.
Marco
24/08/2019 alle 12:27
Escursione compiuta in data 23.08.2019
Bellissima a parte il pessimo tempo di questi giorni (nebbia e umidità)
Come scrivono gli autori prestare attenzione al percorso per scendere (cosa che purtroppo non ho fatto): dal colle di Camoscere consultare di frequente il gps (specie in caso di nebbia!) in quanto è molto facile seguire per errore delle tacche rosse con cui si scende lungo una impegnativa gola non attrezzata con alcuni passaggi di grado II (questo percorso alternativo si ricongiunge in ogni caso al sentiero “normale”)
Elio Dutto
25/08/2019 alle 05:58
Grazie Marco.
Simone
18/07/2020 alle 16:35
Ciao, se uno volesse salire e scendere dal percorso che voi avete fatto per il ritorno, le difficoltà diminuirebbero? Sono abbastanza esperto, ma normalmente evito percorsi troppo impegnativi (per me) e non ho l’attrezzatura necessaria per salire in sicurezza (casco,…).
Grazie!
Simone
Elio Dutto
18/07/2020 alle 17:38
Ciao Simone. Certamente le difficoltà diminuiscono. Il ritorno da lì è più spettacolare anche se più lungo.