Punta Udine

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Risposte a Mattia Bertero

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  1. Ciao ragazzi.
    Bellissima questa escursione, peccato per la nebbia ma la zona del Monviso è sempre stata così.
    Dove avete lasciato gli zaini? Ho visto che prima di affrontare il Couloir del Porco non li avevate più sulle spalle…

  2. Stefy Gheroppa IMontanari


    Complimenti per la relazione, mai troppo espansiva, ma essenziale e dettagliata al contempo, peccato per la nebbia, ma noi eravamo sulla Tete dell’Homme e si vedeva fin troppo bene che quella zona era immersa nel bianco candore :(:
    Gli zaini li avete lasciati al Giacoletti? Ve li han lasciati depositare? Gentilissimi 🙂
    Una sola domanda molto cortesemente, dal Colletto del Coulòr alla vetta il percorso è intuitivo?Segnalato in qualche modo? Ometti?
    grazie di tutto e buone salite!
    Stefy
    Gherò
    Kay


    • Grazie Stefy per i complimenti. Gli zaini li abbiamo portati fino all’inizio del percorso attrezzato, poi li abbiamo posati in un angolo fino al nostro ritorno. Il percorso oltre il coulòur è un po’ su traccia, qualche ometto ma per lo più è intuitivo.

      • Stefy Gheroppa IMontanari


        Grazie mille Elio!
        reduci da Oronaye e tete dell’Homme dove deve fare la giostra per trovare la via giusta, mi informavo se devi fare qualche giro strano o se è intuitivo puntando alla vetta e andando d’instinto 🙂 penso che faremo una 2gg Granero e Punta Udine con questo bel percorso, se il meteo tiene 😉
        buone salite!!


  3. Grazie, ottimo report, conosco un poco la zona per esserci stato anni fa ad arrampicare e una volta per il giro di Viso, non conoscevo l’esistenza del sentiero del postino pertanto ho scaricato anche la traccia perché desidero ancora tornare da quelle parti e questo percorso mi intriga. Un saluto, buone salute e ancora grazie per il tuo impegno.


    • Grazie Aldo. Molto bello il sentiero del postino. Peccato aver trovato nebbia lungo il percorso. Ciao e buone camminate.

      • Stefy Gheroppa IMontanari


        Ti ringrazio 🙂 vedi se io e il mio compagno ora ci ritroviamo su una vetta sotto una croce a guardare quella meraviglia che offre la natura lo dobbiamo sopratutto a chi soffia sul fuoco della passione della montagna e lo fà, ne sono certo, solo perchè sa che è qualcosa che riempe l’anima e vuole far si che questo piacere arrivi anche ad altri, lucro, interesse, meschinita, tutto resta giu….molto giu, la sotto 🙂 lo dobbiamo a chi ha una voglia di salire si scoprire di vedere e all’insieme di scoprirsi e di vedersi dentro, lo dobbiamo a questo sito e altri, a forum, amici, a chiacchierete per bivacchi, rifugi, vette, ma daltronde l’amore non può avere confini e sarà sempre contagioso 🙂 o come si suole dire oggi virale.
        Un caro saluto


        • Brava Stefy, hai colto nel segno. Ciò che noi facciamo per passione è per condividere il piacere che proviamo con gli altri. Solo così possiamo essere veramente soddisfatti. Ciao.


  4. Non ho mai fatto escursioni di difficoltà alpinistiche. Questa, che è F, richiede l’uso di attrezzature particolari? Imbracature, corde? Dalle vostre foto non mi sembra.
    Secondo voi è rischiosa come punta se si ha solo esperienza di escursioni EE?


    • La salita del coulòur è attrezzata. Non occorrono particolari attrezzature ma non bisogna soffrire di vertigini. Più che altro, nel tratto superiore, occorre mettere su le mani in alcuni punti per la salita alla punta Udine. Ciao


  5. Ciao a tutti voi.
    L’escursione di oggi ci ha portato me e Silvia a fare l’anello qui proposto ad eccezione della Punta Udine e del Sentiero del Postino, quindi come punto d’arrivo nostro prendiamo il Rifugio Giacoletti.
    Le previsioni davano tempo sereno per oggi ma già da Revello ci rendiamo conto che la zona intorno al Monviso è già invasa dalle nuvole, tenendo conto dell’imprevedibilità del tempo decidiamo di proseguire.
    Così alle 8:45 eccoci in partenza dal Pian del Re in direzione del Lago Fiorenza che raggiungiamo in fretta, c’è già molta gente che sale per lo più verso il Quintino Sella, solamente tre gruppi per un totale di una decina di persone sceglie la via verso il Giacoletti.
    Al Lago Fiorenza lasciamo il sentiero per il Quintino per intraprendere il sentiero V26 verso il Lago Superiore.
    Tra una schiarita e l’altra sulla salita verso il Superiore veniamo colpito dalla nebbia.
    L’umidità è tanta e fatichiamo un poco a salire.
    Comunque arriviamo al Lago Lausetto che ci compare a sinistra, decidiamo di non andare sulle sponde del Lago Superiore e saliamo verso la seconda rampa di salita, il tempo migliora un poco, ogni tanto il Re di Pietra ed il Visolotto si fanno timidamente vedere.
    La vista del Lago Superiore e del Lausetto dall’alto è davvero bellissima.
    Questa rampa la saliamo agevolmente, al bivio per la Punta Roma però la nebbia ci assale nuovamente e purtroppo non ci abbandonerà fino alla fine dell’escursione.
    L’ultima rampa che ci permette di entrare nella conca del rifugio patiamo nuovamente l’umidità presente, inizia a fare freddo e la stanchezza accumulata inizia a farsi sentire.
    Un passo alla volta…
    Alla fine il Rifugio Giacoletti ci compare improvvisamente nella nebbia, dopo 2 ore e 30 minuti dalla partenza.
    C’è già molta gente in sosta al rifugio e notiamo anche 4 persone che stanno salendo arrampicandosi sulla parete Est di Punta Udine.
    Eccoci arrivati e ci mettiamo comodi per il meritato riposo, la nebbia però non va via e fa freddo sul serio.
    Dopo un’ora di sosta ripartiamo verso il Pian del Re prendendo lo stesso percorso di discesa di Cuneotrekking, intanto volgo lo sguardo verso la salita per il Coùlour del Porco per farmi un’idea del percorso (in futuro magari salgo per la Punta Udine oppure Punta Venezia).
    La discesa si presenta più ripida del previsto, non essendo mai scesi da li non conosciamo il sentiero.
    Subito dopo un brevissimo tratto attrezzato dobbiamo scendere su un nevaio molto ripido che ci ha creato un po’ di problemi, la neve è dura e abbiamo faticato a piantare gli scarponi.
    Più avanti il tratto che attraversa il torrente ci ha obbligato a prestare più attenzione del solito, dopo il bivio del Sentiero del Postino finalmente la via diventa più facile da intraprendere.
    Scendiamo alla svelta, ritroviamo il sole all’incrocio con la via verso il Buco di Viso, e dopo un’ora e mezza dalla partenza dal rifugio siamo al Pian del Re per il ritorno a casa.
    Un’escursione che nonostante il tempo poco clemente ci è piaciuta davvero tanto, una bella prova per le nostre gambe, con diversi paesaggi d’attraversare e il rivedere un rifugio che personalmente mi è sempre piaciuto molto.
    Un saluto da Mattia e Silvia da Mondovì.


    • Bravi Mattia e Silvia. Avete fatto veramente una bella escursione, che era piaciuta anche a me. Mi spiace molto per la nebbia; anche noi, purtroppo l’avevamo fatta in quelle condizioni. Il luogo comunque è veramente splendido. Anche il rifugio Giacoletti, che è molto frequentato, è inserito in un ambiente spettacolare. Purtroppo attorno al Monviso, nel periodo estivo, bisogna sempre aspettarsi un po’ di nebbia. Non ho ben capito se avete fatto il sentiero del Postino o se siete scesi giù direttamente dal bivio.
      Ciao.


      • Ciao Elio.
        No, il Sentiero del Postino non l’abbiamo intrapreso. Silvia ha poca dimestichezza con le vie attrezzate ed inoltre il terreno era a tratti bagnato per l’umidità dell’aria. Così siamo scesi direttamente giù verso il bivio con il sentiero per le Traversette.
        Ciao.


  6. Ciao Elio, posso farti una domanda?

    Scendendo da Punta Udine, fare al ritorno il Buco di Viso per tornare alla macchina diventa troppo lunga? Già fatto tu per caso? Oppure, consigli un’altra punta se vogliamo proprio fare il Buco di Viso al ritorno? Se consigli un’altra punta mi piacerebbe che però avesse un minimo di parte tecnica anche solo come Punta Udine.

    Grazie mille!


    • Ciao Alessio. Dovrei sapere se intendi scendere nel vallone opposto dalla parte francese (vallone di Guil) o tornare dal rifugio Giacoletti? Fammi sapere, ciao


      • Dai quando hai tempo illustrami qualcosa di entrambe le possibilità! 🙂

        PS: la macchina sarebbe al Pian del Re, forse l’avevi intuito ma per sicurezza te lo specifico…

        Grazie Elio ciao


        • Avevo compreso bene che partivi dal Pian del Re. Guarda Alessio che ho appena fatto due giorni fa l’escursione dal Pian del Re al Coulour del Porco, con discesa al refuge du Viso e ritorno dal buco del Viso e Colle delle Traversette. Potrei inviarti la bozza ancora grezza di ciò che ho scritto se mi dai la tua mail. L’altra possibilità è scritta in quest’escursione solo che al termine del sentiero del postino al posto di scendere dovresti risalire un bel tratto per arrivare al Buco del VISO. Ciao


          • Sì grazie mille, sarebbe proprio l’idea che avevamo noi! Quindi molto utile conoscerla! Te ne sarei grato!

            robbercity @ hotmail . it (ho staccato le varie parti se no non me lo lasciava pubblicare, tu uniscile e sei a posto)

            Grazie Elio ciao!

  7. Jean-Pierre


    Bonsoir Elio et tous les amis italiens de ces jolies vallées,
    Je viens de lire les compte-rendus Punta Venezia et Punta Udine et cela m’a rappelé de grands souvenirs de quelques années déjà.
    Avec mon épouse, nous avions notre tente/bivouac au Lac Lestio. Vers 6h du matin nous sommes partis vers le Lac Porcierolles puis le couloir du Porc.
    Au col, nous avons été reçus par une troupe de bouquetins avec leurs magnifiques cornes.
    Au moment de descendre vers Ref. Giacoletti, mon épouse demande “par où descend-on”, et moi : “je ne sais pas !’
    À cette époque, il n’y avait aucune signalisation au col et nous avons attendu l’arrivée d’un italien qui descendait de Pte Udine. Il nous a indiqué le début de la descente en ajoutant “attendez que je sois loin, il tombe beaucoup de pierres ici ! “. Descente bien difficile, avec des cordes très usées par endroit et pas d’équipement en fer comme aujourd’hui. Un peu émouvant !!!
    Déjeuner à Giacoletti puis chemin du Facteur, col de la Traversette et retour au bivouac au Lac Lestio.
    Tout ceci avec un ciel magnifique, pas un nuage sur le Viso, Au Nord, ausud, à l’Ouest, rien, absolument clair !
    Quelques années plus tard, nous avons refait le même tour avec deux amis et nous sommes montés à Pte Udine.
    De grands et beaux souvenirs !
    Saluti a tutti da Santiago del Cile


    • Merci Jean Pierre. Che bei ricordi di tanti anni fa. Ora la discesa nel coulour del Porco è facilitata con corde, cavi e staffe in acciaio. I posti sono però sempre uguali a tanti anni fa, vale a dire … meravigliosi!
      P.S. Come mai sei a Santiago del Cile? Vivi lì?


  8. Ciao, le vs. montagne meritano il vs. lavoro ed anche viceverso.
    Conservo bellisimi ricordi delle vs. cime sia per escursioni che per arrampicate.
    Ho scaricato la vs traccia gpx (sempre utile in caso di necessità), partiamo alle 4 da BG e col mio socio alle 11 siamo in vetta alla p. Venezia; gli altri tre sono alla p.ta Roma.
    Grazie per il vs. lavoro, ritornerò, spero, sulle vostre cime, ciao, Aldo


    • Ciao Aldo, grazie per l’apprezzamento delle nostre montagne. Caspita, partire da Bergamo alle 4 ed essere già alla Punta Venezia alle 11 significa che siete dei maratoneti. Ciao


      • Ciao … più che altro sono rimasto un po’ “stordito” visto che ti ho inviato il commento sulla punta Venezia tra i commenti sulla “Udine” … e mi scuso per aver introdotto un errore nel vostro bellissimo report, Ciao, Aldo


  9. Ciao, per affrontare questa escursione ed i suoi diversi passaggi sono necessari imbraghi e corde? Grazie