Un bel sole sta già illuminando la parete est del Monviso. Ci incamminiamo dal parcheggio salendo il sentiero a destra che porta al Buco di Viso.
Dopo qualche centinaio di metri lasciamo a lato il cammino per il colle della Gianna e più avanti incrociamo il sentiero che, a sinistra, porta al lago Superiore.
Lo seguiamo passando, più avanti, sotto una cascatella e, risaliti tra le rocce, arriviamo sulla sponda del lago Superiore (2313 m).

La cascata che precede il lago Superiore © Cuneotrekking

Nubi sul fondovalle © Cuneotrekking

Lago Superiore © Cuneotrekking

Altra foto del lago Superiore © Cuneotrekking
Lasciatolo a destra percorriamo un breve tratto per arrivare successivamente al lago Lausetto. Svoltando a destra (palina rifugio Giacoletti) il sentiero riprende a salire a tornanti dai quali appaiono in basso tutti i laghi superati in precedenza rendendo ben visibile, a sud-est, la sagoma del Viso Mozzo.

Salendo dopo il lago Lausetto © Cuneotrekking

Veduta dei laghi superati in precedenza © Cuneotrekking
Giunti nei pressi di una pietraia della balza superiore (quota 2560 m) lasciamo proseguire il sentiero V18 per il passo del Colonnello (2995 m) e per punta Roma (3070 m) e svoltiamo a destra per superare la ripida china meridionale delle Rocce Alte.
Il percorso prosegue nel pietroso avvallamento divenuto più aspro sotto le imponenti pareti rocciose delle punte Roma (3070 m) e Udine (3022 m).
Un ultimo tratto di salita, seguito da una breve discesa, ci conduce infine al colle Losàs, dove sorge il rifugio Vitale Giacoletti (2741 m), oggi frequentato da molti escursionisti.

In vista del rifugio Giacoletti © Cuneotrekking
Spostandoci pochi metri oltre il rifugio, svoltiamo a sinistra dove parte la traccia di salita al canalino incassato denominato coulòur del Porco.
Superato un nevaio risaliamo un breve tratto di sfasciumi addentrandoci nel vivo.

Agli inizi del Coulour del Porco © Cuneotrekking
Ben presto ci troviamo a confrontarci con una impegnativa salita attrezzata di corde, catene e staffe in acciaio che ci aiutano a superare ripide paretine e blocchi rocciosi.

Sulle catene © Cuneotrekking

Tratto su staffe © Cuneotrekking

Sempre più in alto © Cuneotrekking
Dopo circa duecento metri impegnativi raggiungiamo il colle del Coulòur del Porco (2920 m) dal quale possiamo avere un’ampia visuale sul basso vallone francese di Guil, sul monte Losetta (3054 m) e sull’Aiguillette (3298 m) posti nel versante opposto. Lasciato proseguire in discesa l’anello dei rifugi Giacoletti e du Viso, fatto da noi lo scorso autunno, e alla nostra sinistra la traccia per la punta Udine (3022 m), svoltiamo a destra (nord) verso punta Venezia (3095 m).

In salita dal Coulour con veduta su Punta Udine © Cuneotrekking

Sguardo alle nostre spalle prima della punta © Cuneotrekking
Seguendo le tacche gialle a destra del colle iniziamo la marcia superando inizialmente alcuni massi accatastati. Durante la salita si prospetta alle nostre spalle un bellissimo panorama con il Monviso che ogni tanto sparisce tra le nuvole. Dopo un primo tratto più ripido superiamo quello più roccioso dopo il quale la salita su sfasciumi diventa più comoda e agevole.
Poco prima della cima avvistiamo già la croce di vetta e subito dopo il bivacco ex militare, risalente all’ultimo conflitto mondiale. Il bivacco non ha un nome definito, ma è conosciuto come bivacco di punta Venezia Il posto è meraviglioso e la nebbia che ogni tanto avvolge le montagne circostanti finisce per dare un tocco magico valorizzando l’ambiente che ci circonda.
Lasciati gli zaini al bivacco ci prepariamo ora per l’ultimo attacco alla vetta con corda, imbragatura e moschettoni. Salita la traccia sul lato italiano ci portiamo nei pressi del castello sommitale.
La salita finale non si rivela così difficile. Usiamo una corda da 15 metri con due rinvii. Due spit aiutano la nostra progressione fino alla croce, dove il panorama si amplia a giro d’orizzonte.

Il bivacco ex militare presente pochi metri dalla punta Venezia © Cuneotrekking

Arrivo su punta Venezia © Cuneotrekking
Appena dopo sono visibili le Rocce Fourion (3153 m), il Granero (3177 m) e il monte Meidassa (3105 m), mentre a sud vediamo le punte Udine, (3022 m) Roma (3070 m), Gastaldi (3214 m) e Visolotto (3348 m) che precedono il Monviso (3841 m).
Verso mezzogiorno iniziamo il ritorno verso il coulòur del Porco. Lungo la discesa troveremo un solo escursionista in salita alla Venezia.

Nel tratto di discesa © Cuneotrekking
Dal couloir riprendiamo a ritroso il ritorno al rifugio Giacoletti. Lo raggiungiamo all’una fermandoci lì per il pranzo. Buonissima la crostata preparata dai gestori del rifugio.

Ritorno al Giacoletti © Cuneotrekking
Poco dopo riprendiamo il sentiero del ritorno fino a Pian del Re, fatto sulle orme del mattino con l’unica eccezione di una scorciatoia, poco a valle del lago Superiore e la cascata, che ci fa scendere direttamente alle sorgenti del Po.
Claudio
08/08/2019 alle 22:20
mi piacerebbe farla in questi giorni.Ho letto che avete usato la corda per assicurarvi, è quindi necessaria un po di esperienza alpinista? ciao grazie
Elio Dutto
09/08/2019 alle 11:18
L’uso della corda serve solo per la salita negli ultimi metri della cima. Ciao
marco craveri
12/08/2019 alle 21:21
Un vero peccato che gli ultimi metri non siano attrezzati come il Coulour del Porco. Basterebbero 3 mt di catena….
Valerio Dutto
14/08/2019 alle 19:01
Ciao Marco, personalmente non mi spiace che la montagna venga lasciata un poco più al naturale. In questo caso, poi, a poca distanza c’è la punta Udine che presenta qualche difficoltà in meno…
Chiara
18/07/2020 alle 10:39
Ciao! Sembra essere davvero una bella escursione e le vostre foto sono straordinarie, non capisco solo una cosa visto i tratti attrezzati, gli strapiombi, i pezzi dove si è abbastanza esposti e soprattutto il pezzo finale dove è forse necessario l’utilizzo di corde ed imbraghi come mai è classificato come percorso facile? Grazie mille
Elio Dutto
18/07/2020 alle 11:56
Ciao Chiara. Nella classificazione delle difficoltà F = Facile siamo già nell’ambito dell’alpinismo: con questa sigla sono indicati itinerari che richiedono già un minimo di esperienza con la roccia o che presentano pendii nevosi da superare con piccozza e ramponi. Le altre classificazioni che precedono sono T = per turisti – E = per escursionisti medi – EE = per escursionisti esperti.
Ciao, spero di esserti stato di aiuto.
Chiara
18/07/2020 alle 12:25
Siiiii grazie mille sei stato gentilissimo!!! Cmq davvero complimenti è sempre un piacere leggere i vostri itinerari! X il momento nn azzardo oltre i sentieri EE! Grazie ancora!