Dopo essere stati da pochi giorni alla Rocca del Nigro (2969 m) torniamo in valle Varaita per un’altra escursione, questa volta con l’obiettivo di raggiungere la Rocca Bianca (3064 m) che qualche tempo addietro avevamo già salito con diverso percorso dal colle dell’Agnello. L’escursione odierna parte invece da Chianale.
Lasciata l’auto nel parcheggio iniziamo alle 7:30 la camminata seguendo la sterrata che va a superare il ponte di cemento. Poco prima del secondo tornante svoltiamo a destra seguendo i cartelli indicatori per il colle di Saint Véran (sentiero U20).
La mulattiera, segnata da tacche bianco/rosse, risale la sinistra orografica del vallone di Saint Véran tagliando gli ampi pendii erbosi soprastanti. Sotto le sferzate di un gelido vento (nella notte la temperatura è scesa di molti gradi) proseguiamo ignorando poco più avanti a destra l’indicazione per B. Faraudo e poco dopo quella per il ricovero Carlo Emanuele III (che visiteremo al ritorno).
Il percorso, ripido, prosegue nell’ampio vallone lasciando spazio ad ampie visuali a sud-ovest in direzione della Tour Real e dei laghi di Chianale.

Sul sentiero di salita © Cuneotrekking
Lungo il cammino superiamo vari gias e abbeveratoi con mandrie di mucche al pascolo. Un po’ più in alto il percorso affianca una grotta naturale ripianandosi più sopra.

Mucche al pascolo con la Rocca Bianca sullo sfondo © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro e lago di Chianale sullo sfondo © Cuneotrekking

Salendo al colle di Saint Véran © Cuneotrekking
Salendo si sovrappongono, alla nostra sinistra, splendide visuali sulla svettante Rocca Bianca.

La Rocca Bianca sempre più vicina © Cuneotrekking
Dal colle di Saint Véran (2848 m), che tocchiamo alle 9:30, svoltiamo a sinistra (sud) affrontando, poche centinaia di metri dopo, una salita abbastanza ripida che ci conduce a un belvedere.

Arrivo al colle di Saint Véran © Cuneotrekking
Nella discesa successiva perveniamo a un bivio. Lasciato a destra il sentiero per i laghi e il col Blanchet, penetriamo verso sinistra tra i grandi massi che compongono la base rocciosa e un po’ caotica della Rocca Bianca.

La base rocciosa della Rocca Bianca © Cuneotrekking
Tacche rosso/bianche aiutano a districarci verso la parte più impegnativa dell’escursione che inizia subito dopo con il passaggio di un masso incastrato che chiude l’accesso.
Lo aggiriamo da sinistra a destra (passo di II) e, mantenendo la sinistra, ci portiamo all’imbocco di una trincea che, dopo un tratto in discesa, risale portandoci in breve alla croce di vetta della cima nord-est (3048 m).

Beppe in salita dalla trincea © Cuneotrekking

Cima nord-est © Cuneotrekking
Tornati in seguito un pochino indietro sui nostri passi, ci infiliamo in un canalino che conduce tra grandi rocce e un piccolo pianoro.
La traccia prosegue verso sinistra tagliando uno scivolo e arriva a un ometto.
Volgendo ancora a sinistra, saliamo per rocce articolate e qualche placca alla croce di vetta della cima sud-ovest (3064 m), da dove si ammira uno spettacolo a giro d’orizzonte su tutte le vette della valle Varaita. Superlativo quello rivolto alla stele rocciosa del Roc della Niera (3177 m)

Salendo l’ultimo tratto alla cima sud-ovest © Cuneotrekking
Tornati sui nostri passi ripercorriamo a ritroso il tratto fino al colle di Saint Véran (2848 m).

Tornando verso il colle di Saint Véran © Cuneotrekking

Il colle al centro della foto © Cuneotrekking
Il vento, che non ha mai mollato per tutto il tempo, ci induce a iniziare immediatamente la discesa verso Chianale alla ricerca di un posto riparato per pranzare, trovandolo all’interno della grotta con Madonnina situata più in basso pochi metri a lato del sentiero di discesa.

Inizio della discesa dal colle © Cuneotrekking

Monviso tra le nuvole © Cuneotrekking

Il tratto iniziale di discesa a Chianale © Cuneotrekking

Al fondo le due cime della Rocca Bianca © Cuneotrekking
Incrociati poco dopo alcuni escursionisti in salita, ripercorriamo a ritroso il sentiero effettuato fino al bivio per il ricovero Carlo Emanuele III.

Poco prima del bivio per il ricovero Carlo Emanuele III © Cuneotrekking
La deviazione richiede una decina di minuti di cammino e merita di essere fatta per contemplare quest’opera (2165 m), ormai in declino, costruita tra gli anni 1896-1897, ma anche per il panorama spettacolare sul Pic d’Asti, sul vallone di Soustra e sulla sottostante graziosissima borgata di Chianale.

Ricovero Carlo Emanuele III © Cuneotrekking

Una delle insegne visibili sul ricovero © Cuneotrekking

Zoom sul Pic d’Asti dal ricovero… © Cuneotrekking

…e verso Chianale © Cuneotrekking
Dal ricovero seguiamo l’indicazione per B. Faraudo che riporta sul sentiero di discesa e infine al parcheggio.
mattia brogna
12/09/2017 alle 14:25
buongiorno, mi puo’ spiegare come mai ha indicato anche “facile”?
ci sono dei tratti in cui si va oltre la semplice escursione di trekking, con magari tratti piu tecnici, oppure e’ fattibile da chi come me fa senza problemi le escursioni EE ?
la ringrazio molto
Valerio Dutto
13/09/2017 alle 09:14
Ciao Mattia, il grado di difficoltà è superiore all’EE per via del tratto terminale un po’ esposto con qualche passaggio di facile arrampicata.
guido gotti
13/08/2019 alle 11:30
Buongiorno , Valerio ,
sono salito alla Rocca Bianca 4 gg fa al termine di un trekking ad anello di 8 gg nel meraviglioso Queyras ( punto di partenza e di arrivo il Colle dell’Agnello ). La difficoltà maggiore l’ho incontrata scendendo dalla cima inferiore verso il Colle di St Veran in un diedro con roccia aggettante verso il basso e priva di ogni qualsiasi appiglio . ( è questo il passaggio che tu hai valutato di II° ???? ) Bisogna mettersi in piedi sull’esiguo bordo e , aggrappati ad un discreto appiglio , uscire a destra
nel camino e calarsi con precauzione verticalmente . Non ho invece trovato problemi particolari nel camino che adduce alle ultime rocce della vetta se si esclude la faticosità del passaggio richiesto per superare il sasso incastrato . Comunque , bella vetta di grande soddisfazione per il panorama grandioso . Ottima la descrizione del percorso. Complimenti per la grande passione ….. Ciao e buon proseguimento Guido
PS Ho 68 anni ma non li sento e colleziono ancora 14/15 escursioni di più giorni durante ogni estate. Appartengo alla Sezione di Bergamo del CAI.