Lasciata l’auto nel parcheggio tra le case del Baraccone (1533 m) seguiamo la strada che oltrepassa il rio (catena) infilandosi nel vallone di Maladecia.
Il percorso, che da qui porta al gias Soprano, ricalca una stupenda sterrata circondata più avanti da larici. Superato il rio, con sinuoso andamento passiamo sulla destra orografica. Il gradevole percorso termina presso la struttura del gias Soprano di Maladecia (1750 m).
Una quindicina di metri a monte della struttura parte un poco visibile sentierino che prosegue con un lungo traverso verso sinistra. Dopo un centinaio di metri fiancheggiamo un roccione che sta alla nostra destra e, dopo altri 50/60 metri, abbandoniamo il sentiero pianeggiante per risalire per 4/5 metri una breve scarpata rocciosa (ometto) dove riprende il vero sentiero.
Lo percorriamo obliquamente tra radi larici per un lungo tratto.

In salita dopo il gias soprano di Maladecia © Elio Dutto
Giunti presso un grande larice invertiamo il senso di marcia andando a raggiungerne un altro di più grandi dimensioni, mentre sullo sfondo del vallone si rendono più evidenti la punta Maladecia (2745 m) e la più distante Testa Gias dei Laghi (2739 m).
Quest’ultimo tratto ci porta a un breve ripiano erboso dove il sentiero termina. Qui occorre mantenere la sinistra (ometti) e percorrere una rampa erbosa che conduce, poco sopra, a una piccola balza dove permangono resti in pietra di qualche vecchia costruzione.
Da lì la marcia riprende salendo verso destra con leggero diagonale ascendente (ometti). Più avanti raggiungiamo un tratto in piano nei pressi di un grande masso sovrastato da un ometto (2179 m circa).
Ora il percorso punta verso la punta Ciarnier, che da qui rimane ben visibile in alto. Affrontiamo una lunga salita su pendici erbose priva di sentiero con l’aiuto di alcuni ometti in pietra disseminati qua e là che indicano il percorso diretto verso l’alto.

Nel tratto privo di sentiero © Elio Dutto
Già molto in su, a destra di una protuberanza rocciosa, la traccia, con un traverso obliquo, tende a spostarsi verso sinistra puntando al colletto (2417 m) collocato tra la cima Resdour (2474 m) e la punta Ciarnier (2573 m).

In alto, ancora in ombra, il caposaldo Ciarnier © Elio Dutto
Lasciato proseguire il sentiero verso il forte, seguiamo la mulattiera che dirigendosi a destra (sud) raggiunge il passo Ciarnier (2465 m), posto sul crinale Maladecia/Riofreddo.

Verso il passo Ciarnier © Elio Dutto

Funs Ciarnier e Testa Cairiliera © Elio Dutto
Da qui si presenta ora una facile salita al Funs Ciarnier, grande dosso interposto tra l’omonima cima e la Testa Cairiliera. Lo raggiungiamo dopo un breve tratto di salita in pietraia.

Verso il Funs Ciarnier © Elio Dutto

Salendo le rocce del Funs © Elio Dutto
Alle nostre spalle intanto si evidenzia, in posizione imprendibile, il caposaldo ottocentesco eretto sulla Punta Ciarnier, (2573 m), gemello con quello della dirimpettaia Testa Rimà (2506 m)

Alle nostre spalle, zoomata sul caposaldo di Punta Ciarnier © Elio Dutto
Dal Funs Ciarnier, con vista sulla Testa Cairiliera, con un leggero diagonale scendiamo un breve tratto spostandoci in cresta verso destra. Fin qui il percorso possiamo valutarlo EE (Escursionisti Esperti), ma ora si fa più impegnativo per via di alcune difficoltà (grandi massi accatastati sul percorso) che superiamo con l’aiuto delle mani.

Testa Cairiliera vista dal Funs © Elio Dutto

Grandi rocce sul percorso © Elio Dutto
Al termine, con un taglio diagonale, ci spostiamo sullo scosceso versante di sinistra. Raggiunta la cresta, in presenza di alcuni massi granitici, risaliamo infine il pendio fino all’ometto in pietra sulla cima.

Ultimo tratto di salita alla Testa Cairiliera © Elio Dutto

Elio sulla cima © Elio Dutto
Ora non rimane che godere un panorama favoloso che, dall’alto, guarda i laghi Martel e Nero nel vallone di Riofreddo, la vicina Testa Gias dei Laghi (2739 m) e la Maladecia (2745 m), mentre a est e più distante si evidenzia la Testa Rimà (2506 m), la Rocca della Paur (2972 m), le varie cime Valrossa e il Malinvern (2939 m)

Primo sguardo sui laghi Martel e Nero © Elio Dutto

Maladecia vista dalla Testa Cairiliera © Elio Dutto

La lontana punta Ciarnier vista dalla Testa Cairiliera © Elio Dutto
Dopo la permanenza e le foto di rito riprendiamo la traccia dell’andata tornando fino al colletto alla base del caposaldo. Lì ci fermiamo per la pausa pranzo.

Scendendo dalla Testa Cairiliera © Elio Dutto

L’imprendibile forte Ciarnier © Elio Dutto
Più tardi, rimessi gli zaini in spalla, torniamo a valle in ripida discesa.

Vallone della Maladecia al ritorno © Elio Dutto
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