Oggi ho una giornata libera. Anzi, mi sono preso una giornata di libertà, anche se è il mio anniversario di matrimonio. Dovrei passare la giornata in compagnia di mia moglie e portarla fuori la sera per una buona cenetta, magari a lume di candela… Poi penso che il miglior modo per festeggiare la ricorrenza sarebbe di trovarci, noi due (alle 11:00, ora fatidica), su questa cima di quasi tremila metri; mia moglie declina l’invito a data da destinarsi ed allora che fare? Da buon marito (!) non mi resta che fare il sacrificio di andarci da solo.
Dal parcheggio delle Terme di Valdieri (1385 m) sono pronto ad intraprendere questa gita: sul Malinvern sono salito altre tre volte ma il percorso mi piace troppo, in particolar modo la parte che costeggia i laghi di Valscura, e ci ritorno ogni volta volentieri.
La prima parte dell’itinerario mi conduce al piano del Valasco. Quest’anno non sono ancora salito da queste parti. Rimango colpito dal fatto che le nevicate dell’ultimo inverno hanno modificato parecchio la morfologia del territorio, rendendolo irriconoscibile in più punti, in particolar modo nelle ultime centinaia di metri che precedono il pianoro, dove, per intenderci, si prende la deviazione verso il colle di Valmiana (2922 m). Questa parte e la valle laterale che sale verso Valmiana ha cambiato totalmente il suo aspetto originale: dove prima c’era un bellissimo boschetto di larici e tanta ombra, ora non c’è più nulla. Certamente ci vorranno parecchi anni prima che la natura abbia di nuovo il sopravvento e ripristini le cose allo stato originale.
Dal pianoro del Valasco proseguo lungo la strada che sale a destra dell’ex Casa Reale (ora rifugio) e conduce alla cascata superiore che si supera su un ponticello in legno. La stradina continua verso destra lasciando, a sinistra, il sentiero che sale nella Val Morta e supera, su un secondo ponticello, il rio che proviene dal vallone del Prefouns.
Dopo aver superato parecchi tornanti passo vicino ad un grande larice (1996 m) da dove trae origine (palina) il sentiero che, a sinistra, sale al rifugio Questa (2388 m) e al bellissimo lago delle Portette. Proseguo invece a destra sul sentiero verso i laghi di Valscura e vado a superare poco oltre un rio alimentato da una cascatella d’acqua proveniente dal soprastante lago del Claus.
Più avanti abbandono la strada militare per prendere verso sinistra una comodissima scorciatoia che mi permette di evitare un lungo e inutile tragitto. Entro così nella strettoia superiore caratterizzata da una conformazione di rocce rosse ferruginose che prelude l’ingresso nella valle appartata dove sono ben nascosti i laghi di Valscura. Ancora prima di arrivare sul pianoro passo nei pressi di alcune casermette militari oramai diroccate e pericolanti.

L’arrivo nella conca dei laghi di Valscura © Cuneotrekking
È sempre stupendo (e in ogni stagione) arrivare al lago inferiore di Valscura, posizionato veramente in luogo incantevole: da solo vale la fatica del viaggio fin qui.

Lago inferiore di Valscura (2274 m) © Cuneotrekking
Al fondo di questa valle si intravede la Bassa del Druos (2628 m) con, alla sua destra, la mole imponente della Testa del Malinvern. Sono passate due ore da quando mi sono messo in marcia ed ora rimangono ancora 700 metri di dislivello da superare.
Il sentiero costeggia tutta la sponda destra del lago inferiore quindi risale al fondo, con alcuni tornanti, una bastionata rocciosa che nasconde i laghetti superiori. Alcuni tratti di stradina militare lastricata, ancora perfettamente conservata, mi accompagnano verso la grande caserma già visibile dal basso.

Tratto di strada militare lastricata © Cuneotrekking

Lago (2439 m) addossato alle pareti della Serriera di Valscura © Cuneotrekking

Panorama su alcuni laghi salendo alla Bassa del Druos © Cuneotrekking
Ancora qualche lungo zig-zag su pietraia e lasciato, all’ultimo tornante a sinistra, il sentiero che conduce al Passo della Lausa, mi trovo oramai vicinissimo alla Bassa del Druos (2620 m).

Bassa del Druos nell’intaglio a sinistra e Testa del Malinvern ultima cima a destra © Cuneotrekking
Senza salire sul colletto seguo la traccia di sentiero che prosegue nel pietrame in piano verso destra e dopo duecento metri circa raggiungo un facile e ripido canalino (tacche rosse) che mi porta nella balza superiore, dalla quale mi si apre davanti la completa visuale della Testa del Malinvern.

Tratto di canalino che porta nella balza superiore © Cuneotrekking
Tagliando la conca pietrosa in diagonale verso sinistra mi dirigo ad occhio, acquistando quota, verso un intaglio della cresta di confine che raggiungo. Poi, verso destra, percorro un ulteriore centinaio di metri di dislivello su pietrisco friabile andando a raggiungere così la vetta sormontata da una struttura in acciaio raffigurante la colomba della pace.

Ultimi metri di pietraia prima della vetta del Malinvern © Cuneotrekking

Colomba della Pace sulla vetta © Cuneotrekking
Sono le 10:45. Dalla punta, guardando nella Valscura, vedo ben sette specchi d’acqua, cui se ne devono aggiungere altri due (laghi di Terre Rouge) nel versante transalpino. Sono anche visibili i laghi della Paur nel vallone di Riofreddo. Altre volte da quassù ho visto il mare della Costa Azzurra ma oggi la giornata non è così limpida e mi devo accontentare… dei nostri laghi.
Non mi fermo molto sulla cima perché soffia un vento gelido. Volevo essere proprio qui alle 11:00 a festeggiare l’anniversario di nozze. Ora posso tranquillamente ridiscendere. Poco sotto la punta una famigliola di stambecchi osserva, guardinga, la mia discesa.

Stambecchi sulle rocce poco sotto la cima © Cuneotrekking
Di ritorno alla Bassa del Druos incontro la prima persona della giornata: una ragazza francese che mi chiede informazioni per salire sul Malinvern. Da Isola 2000 il tratto di salita e il percorso è molto più breve che dalla terme.

I laghi di Terre Rouge visti dalla Bassa del Druos © Cuneotrekking
Per il pranzo scendo al lago inferiore di Valscura e qui avrò la compagnia di altri escursionisti che hanno già terminato la loro salita. Poi inizio la discesa andando a rivedere nella strettoia, ancora una volta, le rocce di gneiss graffiate, in tempi lontani, dallo sfregamento del ghiacciaio, quindi ripercorro a ritroso il sentiero dell’andata che mi riporta alle terme.

Rocce rigate, in tempi remoti, dallo sfregamento del ghiacciaio © Cuneotrekking
Michelangelo
05/10/2009 alle 14:33
Bellissima la foto degli stambecchi, ma eri molto vicino? Sullo sfondo è il colle della lombarda?
cuneotrekking
05/10/2009 alle 17:32
Mi sono avvicinato cautamente senza spaventarli e la foto l’ho scattata da due metri e mezzo. Lo sfondo, in effetti, può trarre in inganno perché ha qualcosa che ricorda il Colle della Lombarda ma non lo è, perchè è il Vallon de Terre Rouge che scende verso Isola 2000.
Ciao.
Paolo
14/07/2012 alle 08:10
La scorsa settimana, dopo aver letto questa dettagliata relazione, ho salito anch’io il Malinvern. È stata in assoluto la mia prima cima e devo dire che ne è valsa veramente la pena! La fatica è stata tanta, ma le emozioni provate sono indescrivibili, e la vista da lassù è a dir poco spettacolare.
Domani ci riprovo con il Baus o il Nasta.
Grazie per le info molto utili!
cuneotrekking
14/07/2012 alle 18:15
Ciao Paolo. Il Malinvern è sempre un ottimo punto d’osservazione. Non so se hai trovato la giornata giusta, ma dalla sua cima si possono vedere le barche nel golfo di Antibes.
Ciao e buone gite!!!
Enrico
23/08/2018 alle 20:34
Fatta oggi, e anche io ho avuto la visita di una famiglia di stambecchi mentre mi riposavo in cima.
Attenzione che i canalini di salita sono due, separati da 50 metri, entrambi con tacche rosse e ometti di pietra alla fine.
Io sono salito dal secondo e senza farlo apposta sceso dal primo, personalmente il secondo mi pare più facile (piu roccia e meno erba, più appigli anche se la discesa non è la salita).
Grazie per la bella descrizione, non sono uno scalatore e in effetti era fattibile come da voi indicato.
Paolo Gandino Supporter
03/08/2020 alle 14:21
Ciao Elio. Vorrei salire sul Malinvern con partenza dal lato Francese. Oltre che da Isola 2000, credo si possa salire anche dal colle della Lombarda che, senza perdere troppo dislivello, permette di raggiungere la Bassa del Drous. Hai indicazioni in proposito? Grazie.
Elio Dutto
03/08/2020 alle 17:53
Ciao Paolo. Dal colle della Lombarda è certamente più corto e con molto meno dislivello. Non l’ho mai fatto da lì ma se ti può interessare ho percorso il tratto Bassa del Druos/Colle della Lombarda al contrario di come lo faresti tu. Lo puoi ricavare da questo link
https://cuneotrekking.com/escursione/traversata-terme-di-valdierisantuario-di-santanna-di-vinadio-valle-gesso/
Paolo Gandino Supporter
04/08/2020 alle 14:18
Ciao Elio. Grazie. Buon pomeriggio.
Paolo Gandino Supporter
03/08/2020 alle 19:36
Ciao Elio. Sei una persona veramente straordinaria. Grazie Infinite. Buona Serata.
Ugo Lovesio
19/07/2021 alle 23:43
Sono salito di recente sul Malinvern seguendo la tua l’accurata e precisa descrizione. L’ itinerario si snoda in ambiente bellissimo e il panorama dalla cima ripaga ampiamente la fatica fatta.
Permettimi soltanto una considerazione
Per un escursionista medio /scarso come me è impossibile salire in 3 ore e mezza, occorre aggiungere almeno un ora in più.