Dopo una breve salita svoltiamo nel vallone di sinistra seguendo la sterrata che sale con infiniti tornanti nell’ombroso vallone del rio Pinet.
Ci troviamo alla base delle splendide Rochers de Saint-Ours, sorta di spettacolari guglie molto articolate, illuminate dal sole.
Raggiunto più avanti un vallone laterale destro, lasciamo il sentiero che porta alla capanna e al col du Vallonet per svoltare (palina GR5-56 col de Mallemort) a destra verso il baraquement de Viraysse (2503 m), grandiosa costruzione militare a pianta quadrata situata in una verde conca.
La raggiungiamo e la contorniamo sul sentiero che procede oltre, a tornantini stretti, andando a toccare, dopo un piccolo tratto di salita, il col de Mallemort (2558 m), dal quale si potrebbe scendere facendo un anello.

Il baraquement de Viraysse nella conca © Valerio Dutto

Sui tornantini oltre il col de Mallemort © Valerio Dutto
Proseguendo sempre sui tornantini, raggiungiamo infine il col de Viraysse (2721 m), situato tra la Meyna e la Tête de Viraysse, dal quale abbiamo un belvedere mozzafiato sulla parte alta della valle de l’Ubayette, dal Sautron al vallone dei Lauzanier.

Il monte Sautron appare imponente oltre il col de Viraysse © Valerio Dutto

Il percorso di salita della Meyna visto dalla Tête de Viraysse © Valerio Dutto
Sulla vicina Tête si può ammirare il grandioso forte (edificato tra il 1885 ed il 1888 e previsto per 6 pezzi di artiglieria da 95 mm), visitabile solamente dall’esterno.
La giornata, senza una nuvola, è magnifica e ci concede di ammirare la cerchia di montagne che confinano con la valle Maira fino all’Oronaye.
Dal colle svoltiamo a sinistra verso la Meyna, tenendoci su una labile traccia più bassa rispetto alla cresta che, man mano che procediamo, diventa più evidente. Il terreno è franoso e instabile, preludio di quello che ci aspetterà sulla parete vera e propria.

La labile traccia a sinistra della cresta prima dell’attacco alpinistico © Valerio Dutto
Scavalcato un tratto più roccioso, la traccia sale verso destra fino a giungere al costone roccioso. Qua ha inizio la parte alpinistica.
Scendiamo un facile gradone di 4/5 metri.

Il gradone da scendere © Valerio Dutto
Poi riprendiamo la traccia, sempre franosa e instabile che, addossata alla parete rocciosa, conduce a una placca inclinata verso sinistra. Sulla sua sommità, una ventina di metri più in alto, possiamo già notare una sosta con cordone e maillon.

La placca inclinata © Valerio Dutto
Risaliamo la placca, ben appigliata perché attraversata da fessure ma con prese sporche e roccia cedevole, fino alla sosta, dove proseguiamo ancora in diagonale a sinistra fino a un colletto. Di qua compiamo un semicerchio verso destra su facili roccette senza perdere quota immettendoci in un vertiginoso canale a imbuto (ometti). Di tanto in tanto si aprono viste mozzafiato sul baraquement de Viraysse quattrocento metri più in basso.

Il vertiginoso canale a imbuto © Valerio Dutto
Risaliamo il canale fino a degli evidenti enormi massi incastrati che sembrano ostruire il passaggio.

Verso i massi incastrati © Valerio Dutto
Li superiamo con un passaggio atletico ma non esposto.

Il passaggio atletico © Valerio Dutto
Di qua il percorso si fa più articolato, ma anche più facile da seguire grazie alla maggior presenza di ometti.
Risaliamo il pendio detritico instabile (anche facendo molta attenzione è quasi inevitabile far precipitare giù qualche roccia) fino a un altro colletto più in alto a sinistra che conduce all’anfiteatro superiore.

Sul ripido pendio instabile © Valerio Dutto
Sempre seguendo gli ometti proseguiamo con qualche passaggio di arrampicata fino alla cuspide sommitale.

Passaggio di arrampicata © Valerio Dutto
Qua ci infiliamo in un evidente camino, non protetto, con passaggi di II/III, dopo il quale svoltiamo a destra su terreno più facile arrivando in breve sulla vetta sormontata da un grande cippo di pietre accatastate.

Il camino © Valerio Dutto
La giornata è splendida e la vista incomparabile. Riconosciamo tanti tremila già saliti e altri che vorremmo fare in futuro.

Il maestoso Brec de Chambeyron a nord © Valerio Dutto

Il monte Sautron. Alla sua sinistra, avvolto tra le nuvole, il Monviso © Valerio Dutto

In vetta © Valerio Dutto
Per la discesa non passiamo più dal canale-camino, ma aggiriamo la vetta dall’altro lato (sinistra scendendo) seguendo una traccia che scende su ghiaione instabilissimo. Subito dopo superiamo un tratto un po’ delicato su placca fino a tornare alla base del canale-camino fatto in salita. Ripercorriamo a ritroso il percorso dell’andata fino alla sosta sopra alla placca da cui ci caliamo con una corda doppia (calata da 20 metri).

Discesa in corda doppia per tornare alla base della placca inclinata © Valerio Dutto

Sulla cresta che ci riporta al col de Viraysse © Valerio Dutto
Ci fermiamo al colle di Viraysse per il pranzo, poi facciamo un salto sulla Tête de Viraysse per fotografare la piramide rocciosa della Meyna. Infine riprendiamo sui nostri passi il percorso fatto all’andata fino all’auto.

Discesa verso il baraquement de Viraysse © Valerio Dutto

Oltre il baraquement de Viraysse. Al centro destra spunta il Brec de Chambeyron © Valerio Dutto
Bruno Elena
15/08/2019 alle 09:34
Bravi! È finora la più dettagliata descrizione che io abbia letto su questa favolosa cima.
Ottime anche le foto prese nei punti che davvero sono rilevanti ai fini dello studio della via.
Grazie per il prezioso contributo!
Elena e Gianandrea
Valerio Dutto
15/08/2019 alle 18:43
Grazie a voi per l’apprezzamento! Buona gita!
Ska
27/07/2020 alle 18:10
Ottima Relazione ben fatta, grazie ci è stata utile !
Unica variazione nell’tinerario per quanto ci è riguardato , per la discesa abbiamo preferito disarrampicare sull’ultimo tiro ( Camino ) decisamente più solido di altre linee , anche per non scaricare giu di tutto essendoci un altra coppia in fase di discesa . Il camino tra l’altro personalmente l’ho trovato impegnativo per via della fragilità ma è possibile metter un ottimo friend sulla fessura a sinistra, da un po di coraggio nel caricare il piede nel mentre che si usan appigli precari se li carichi, man mano che si va verso destra pare piu solido a sinistra nel camino è piu maniglato , facile ma frastagliato. Arrivati su abbiamo fatto una sosta alla meglio sempre con due friend usando i massi prossimi alla cima , peccato non ci sia nulla per la calata
in loco (ma magari non l’ho visto) . Bella Gita e Ben Spiegata, per via delle condizioni della roccia mai banale
Valerio Dutto
27/07/2020 alle 22:07
Grazie per il feedback, sono contento la descrizione vi sia tornata utile!