
Rocca (2452 m) e Torre Castello (2448 m) – Valle Maira
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Due cime così vicine, eppure così lontane. Appena venti metri in linea d’aria, ma separate da una profondissima e vertiginosa spaccatura. La Rocca, più alta di una manciata di metri, è delle due la più facile da scalare, tant’è vero che la sommità della Torre fu raggiunta per la prima volta con un metodo assai singolare: lanciando una corda dalla cima vicina. Purtroppo non si conoscono i dettagli di questa rocambolesca “prima”, l’unica cosa certa è che il suo autore, l’ingegnere Rivier di Losanna, lasciò come testimonianza sulla vetta un giornale datato 8 ottobre 1913 che fu ritrovato solo ventisette anni dopo da Virgilio Gedda, primo salitore dal basso.
Sulle pareti verticali del massiccio di cui le due cime fanno parte, insieme alla Rocca Provenzale e alla Punta Figari, si sono cimentate generazioni di alpinisti che hanno aperto decine di vie. I motivi sono semplici: un’ottima roccia quarzitica, sorprendente eccezione nel pessimo calcare delle altre montagne della zona, e l’ottima esposizione al sole che permette di arrampicare dalla primavera all’autunno inoltrato.
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