Dal parcheggio, superata la sbarra seguiamo l’ex strada militare che va in direzione del refuge de Valmasque (2233 m). Dopo circa due chilometri lasciamo, a destra, il sentiero che sale al Lac de l’Agnel (sarà la nostra strada del ritorno) e proseguiamo ancora per un lungo tratto fino ad incrociare, a sinistra, una scorciatoia (palina) che si infila nel bosco di larici.
Mantenendo la destra idrografica attraversiamo la Vastière des Dragons per ricongiungerci nuovamente più avanti alla stradina ex militare che di lì prosegue salendo a tornanti verso il rifugio di Valmasque.
Dopo aver superato un ripido tratto si perviene ad un bivio. Lasciato a sinistra il sentiero che, tra enormi rocce montonate, porta alla baisse de Valmasque (2549 m) teniamo la destra arrivando in breve al bellissimo Lac Vert (2221 m).
Vicino all’emissario, in ottima posizione, è collocato il refuge de Valmasque (2233 m) che si raggiunge sul sentiero di discesa a destra dello sbarramento.

Arrivo al lac Vert © Cuneotrekking

Dal rifugio di Valmasque scendiamo a bordo lago © Cuneotrekking
Dopo una breve pausa presso la struttura proseguiamo alle sue spalle scendendo a bordo lago, dirigendoci poi ad ovest.
Dal basso si possono notare alcuni lievi dossi rocciosi che toccheremo lungo il cammino e che occorrerà superare facendo riferimento solo agli ometti collocati qua e là lungo la salita.

Salendo i lievi dossi rocciosi… © Cuneotrekking

…con bella veduta su tutto il lac Vert © Cuneotrekking

Il percorso passa sulle rocce alla sinistra del canalino © Cuneotrekking
Si arriva così all’imbocco di un lungo e stretto canale.
Passati sulla sua sinistra (destra orografica) sempre seguendo i cairns (ometti), si inizia una ripida e impegnativa salita tra cengette e rocce aiutandosi numerose volte con le mani.

Salendo tra rocce e cengette… © Cuneotrekking
Senza perdere di vista i cairns saliamo lo spallone roccioso fermandoci frequentemente per ammirare dall’alto la spettacolare sequenza dei laghi Vert (2221 m), Noir (2278 m) e du Basto (2341 m) che si espandono a sud.

…con splendide vedute sui lac Vert, Noir e du Basto © Cuneotrekking

Salendo alcuni tratti rocciosi © Cuneotrekking

Salendo © Cuneotrekking
Dopo circa duecento metri di ripido dislivello ci affacciamo sulla conca lacustre del lac Gelé (2588 m) che è composto da due specchi d’acqua. Il posto, molto severo, è incastrato tra pareti rocciose ed è facile trovarlo ancora innevato a metà estate.

…raggiungiamo il lac Gelé © Cuneotrekking
Guardando in direzione nord-ovest possiamo ora notare, alto sull’opposto versante, l’intaglio del collet de la Charnassère (2727 m).
Per raggiungerlo occorre scendere tra i due laghi, passare oltre e seguire ancora una volta gli ometti che con un taglio diagonale a sinistra risalgono la pietraia. Più sopra le tracce e gli ometti dirigono verso un intaglio roccioso che si passa agevolmente.
Volgendo di tanto in tanto lo sguardo all’indietro, si amplia finalmente la visuale anche sul lac de la Lusière (2627 m) nascosto da una barra rocciosa e leggermente a sud del lac Gelé.

Nel tratto dal lac Gelé al collet de la Charnassère (in alto a destra si può notare il lac de la Lusière) © Cuneotrekking
Ormai siamo quasi in prossimità del collet de la Charnassère (2727 m), posto tra la cima Cossato (2878 m), a sinistra, e la cima ovest de la Charnassère (2827 m).

Al collet de la Charnassère © Cuneotrekking
Al di là del colle compare in lontananza il lac de l’Agnel (2431 m) e più spostato a sinistra l’intaglio roccioso del passo dell’Agnel che ci apprestiamo a raggiungere.

Zoom verso l’intaglio del passo dell’Agnel © Cuneotrekking
Con un lungo traverso a mezzo giro sotto la propaggini della cima Cossato (2878 m) ci dirigiamo in quella direzione, seguendo ancora una volta gli ometti e una labile traccia che va a superare pietraie e tratti misti ad erba.

Nel tratto di discesa dal collet de la Charnassère al passo dell’Agnel © Cuneotrekking
Raggiunto il passo dell’Agnel (2564 m) ci spostiamo tra le rocce leggermente a sinistra del versante italiano per ammirare, in basso, il lago Bianco dell’Agnel (2291 m) e il rifugio Pagarì (2627 m) che riusciamo a scorgere adagiato sotto le pareti della Maledia (3059 m).

Il magnifico lac de l’Agnel © Cuneotrekking

Dal passo, veduta del lago Bianco dell’Agnello © Cuneotrekking
Dal passo dell’Agnel iniziamo la discesa su un leggero traverso che ci porterà a costeggiare il lato sinistro del lac de l’Agnel.
Il sentiero ora è ben evidente ma prima di raggiungere lo sbarramento finale del lago occorre ancora superare in discesa qualche tratto ripido o di roccia.

In discesa dal passo © Cuneotrekking

Altra veduta del grande lago © Cuneotrekking
Giunti allo sbarramento ci fermiamo sulla riva del grande lago per uno spuntino, mentre sta pervenendo un gruppo di cinque ragazzi francesi.
Al termine riprendiamo il sentiero di discesa che si snoda sotto le pendici delle cime di Vernasca (2849 m) e Scandeiera (2705 m). Nei pressi della pointe de Valmasque una bella famigliola di stambecchi vigila il nostro passaggio.
Poco prima di raggiungere la strada ex militare un ometto alla nostra sinistra segnala la deviazione per il colle del Sabbione e, più in basso, scavalcato un ponticello in legno sul rio, ci ricongiungiamo alla sterrata per concludere l’escursione con i rimanenti due chilometri di cammino.
Ki
14/09/2017 alle 11:35
Il percorso illustrato è accessibile con cane al guinzaglio? 4 anni fa avevo fatto Il giro dei 3 laghi da Casterino e ai cani era vietato, avevo dovuto lasciarlo a casa.
Valerio Dutto
14/09/2017 alle 17:55
Ciao, purtroppo no, è una zona vietata ai cani anche al guinzaglio, come buona parte del parco del Mercantour. Se guardi sopra inseriamo sempre l’informazione di percorribilità con i cani tra i dati tecnici.
Daniele
14/09/2017 alle 11:49
Davvero bello questo giretto ad anello , eh ! Io l’avevo fatto in senso inverso nell’agosto dell’anno scorso . Le uniche differenze sono che ero salito anche alle due cime dell’Agnello e che non ero passato dal Lac Vert ma dal Lac Noir , oltre al fatto che io avevo azzeccato una giornata decisamente migliore … 🙂
Elio Dutto
14/09/2017 alle 21:25
Ciao Daniele, anche con la giornata poco soleggiata è stata una bellissima escursione. Ciao, grazie.
Birsa Igor Supporter
15/09/2017 alle 17:19
Un bel giro vedrò di farlo il prossimo anno
Eleonora
16/09/2017 alle 17:48
Ciao Elio,
abbiamo acquistato un Garmin eTrex Touch 35 insieme a tutto il resto che consigliavate nelle vostre guide, a proposito, COMPLIMENTI!
Oggi ho provato a registrare una traccia/percorso in una città storica per la prima volta con il GARMIN.
Ora da quello che ho capito posso scaricare le tracce collegando tramite cavetto usb il GARMIN al pc.
Una volta scaricate, se volessi condividerle così come fate voi qui, su un sito le mie tracce, come si fa?
Premessa: utilizzo sistemi open per la precisione “WordPress”.
Grazie in anticipo.
Eleonora
Valerio Dutto
18/09/2017 alle 12:21
Ciao Eleonora, Cuneotrekking utilizza anche WordPress, ma abbiamo scritto appositamente noi dei plugin per gestire le escursioni (con tutti i relativi dati tecnici, attrezzatura richiesta, fotografie, tracce GPS, ecc.) in modo avanzato e ottimizzato. Comunque se vuoi solo mettere a disposizione le tue tracce lo puoi fare senza problemi… Ciao!
Michael
23/09/2017 alle 18:55
Percorso interessante, fino a che periodo è consigliabile praticarlo?
Elio Dutto
24/09/2017 alle 10:13
Lo si può praticare in questo periodo fintanto che non nevichi (se trovi una giornata soleggiata è stupendo)
maury
13/07/2020 alle 12:58
Salve ,partendo da gias du basto e’ meglio salire prima all’agnello e scendere poi al valmasque oppure viceversa?Chiedo questo perche’ qualcuno dice che se si arriva all’agnello il sentiero per scendere al valmasque non e’ segnato bene! Quale e’ meglio fare?Grazie del tuo tempo..
Elio Dutto
13/07/2020 alle 14:21
Secondo la nostra esperienza è meglio salire dal rifugio di Valmasque seguendo la traccia che abbiamo fatto noi.
Matteo
10/08/2020 alle 18:19
Bellissimo giro!
Mi piacerebbe fare quel percorso a inizio settembre.
L’anno scorso ho percorso tutta la valle delle meraviglie fino alla bassa di valmasque.
Secondo voi il clima è ancora clemente a inizio settembre?