Alcuni anni addietro, nel mio girovagare tra le colline bovesane, avevo scovato per caso un’antica incisione su pietra risalente al 1796, quindi ai tempi di Napoleone Bonaparte al termine della rivoluzione francese, che recava la scritta “tremblez tyrans”. Ne ero rimasto incuriosito chiedendomi a cosa potesse riferirsi e il perché di questa incisione proprio qui. Con il passare del tempo avevo relegato tutto nel dimenticatoio. Ora, a distanza di qualche anno, mi è tornato improvvisamente l’interesse e, con qualche informazione in più, la curiosità di tornare sul posto.
Percorriamo un centinaio di metri di strada verso la frazione Cerati e svoltiamo a destra sulla prima strada (via Costalunga). La strada regala alcune belle visuali sulla collina dei due castelli.

La collina dei due castelli © Cuneotrekking
A un primo bivio svoltiamo subito verso destra addentrandoci su una sterrata in un bosco di castagni.

Via Costalunga nel bosco © Cuneotrekking

Più avanti © Cuneotrekking
Arrivati ad un bivio (palina) abbandoniamo la strada che prosegue a destra in salita per dirigerci sul viottolo erboso pianeggiante che taglia i vigneti di Costalunga.

Sul viottolo erboso che taglia alcuni vigneti © Cuneotrekking

Casotto tra i vigneti di Costalunga © Cuneotrekking

Costalunga © Cuneotrekking
Poco più avanti, dopo una leggera curva, è curioso e interessante notare su un casotto l’affresco di una Madonnina datato 22 marzo 1861 (cinque giorni prima, il 17 marzo di quell’anno, era stata proclamata l’Unità d’Italia).

L’affresco della Madonnina del 22-3-1861 © Cuneotrekking
Proseguendo tra i vigneti la stradina termina nei pressi di una casa e riprende su sentiero in lieve flessione a sinistra addentrandosi nuovamente tra castagni e vecchi casotti in pietra.

Tratto pianeggiante tra i castagni © Cuneotrekking

Poco più avanti © Cuneotrekking
Dopo un bellissimo tratto pianeggiante e un’ampia curva arriviamo ad un bivio. Qui tralasciamo la strada che scende verso sinistra (Cerati e Gigutin) e raggiungiamo poco dopo a destra (indicazioni per Sant’Antonio) la strada asfaltata proveniente da Sant’Antonio.
Svoltando a sinistra (indicazioni per tetti Bellone) percorriamo una ventina di metri. Tralasciato ora l’asfalto proseguiamo sulla sterrata diretta nei boschi.

Verso la mountà ‘d l’asu © Cuneotrekking
Senza intraprendere altre derivazioni arriviamo a una più ripida salita denominata la mountà ‘d l’asu e, dopo un segmento in piano, approdiamo ad un trivio di strade.
Svoltando a sinistra (poco visibile cartello giallo “fontana Frera”), percorriamo in leggera discesa un lungo tratto nel bosco di abeti fino a superare un rio laterale.
Appena oltre imbocchiamo un sentiero verso destra (segnalazioni assenti) che sale passando sotto a una vecchia casa. Seguendolo per un tratto raggiungiamo la freschissima fontana Frera che scaturisce da una cascata di rocce poco a lato del sentiero.

Fontana Frera © Cuneotrekking
Dopo la fontana inizia un tratto su sterrata. Poche decine di metri dopo tralasciamo una stradina che scende a sinistra presso un’abitazione. Il percorso procede sinuosamente in salita nel bosco brulicante di erythronium dens-canis (dente di cane), bellissimi fiori viola facilmente scambiabili per ciclamini, incrociando più avanti una curva a gomito. Qui lasciamo proseguire la strada dritta che va ai tetti Grendi, mentre noi curviamo decisamente a destra.

Dens-canis lungo il percorso © Cuneotrekking

Verso la curva a gomito © Cuneotrekking
La seguiamo per un po’ ignorando alcune diramazioni secondarie fino ad affiancare una vecchia casa posta alla nostra sinistra. Dopo una più ripida salita abbandoniamo la sterrata e svoltiamo verso destra. In breve raggiungiamo infine il punto roccioso oggetto del nostro interesse. Un’insegna recita fonte degli Eroi (920 m). È qui che ritrovo, poco più in alto e leggermente a sinistra, l’antica incisione tremblez tyrans 1796.

L’incisione su pietra tremblez tyrans © Cuneotrekking
La storia di quegli anni ci racconta che:
Sarebbe ora interessante approfondire chi può aver fatto l’incisione e il perché del nome “fonte degli Eroi”. Lasciando agli storici questa incombenza ed esaurita momentaneamente la nostra curiosità, proseguiamo l’anello continuando per un breve tratto la salita che ci porta sul displuvio valle Colla/valle Vermenagna.
Qui raggiungiamo, nell’abetaia, la stradina che collega il pilone della Battaglia al pilone del Moro. Svoltando a destra perveniamo, poco più avanti, ad un trivio di sentieri: quello di destra scende verso la frazione Cerati; quello di sinistra contorna la collina del pilone della Battaglia e proseguendo diritto (quello che scegliamo, indicazioni rosse SMO -Sui sentieri di Marco Olmo- su alberi) sale al pilone della Battaglia (986 m).
Lo raggiungiamo con una bella vista verso la pianura.

Il pilone della Battaglia © Cuneotrekking
Scendiamo in seguito dalla parte opposta su un lungo prato in pendenza incrociando poco più in basso il sentiero dei faggi.

Indicazione del sentiero dei faggi © Cuneotrekking
Proseguendo ancora in discesa per qualche decina di metri svoltiamo infine a destra verso un piccolo gruppo di case fermandoci, poco più in basso, per una sosta a un grazioso belvedere.

Verso un piccolo gruppo di case © Cuneotrekking

Piccola sosta nel punto panoramico © Cuneotrekking
Da lì un breve tornante in discesa ci porta alla sottostante segheria, di fronte alla quale una gradinata scende verso la fresca fontana del Bandito dove si può far rifornimento d’acqua.

Fontana del Bandito © Cuneotrekking
Riprendiamo la discesa nel bosco percorrendo un lungo tratto e richiudendo l’anello al bivio per la fontana Frera. Da lì, torniamo alla base seguendo il percorso precedentemente fatto in salita tra le colline di Costalunga.
Roberto Saba
19/04/2019 alle 14:29
Bellissima camminata in mezzo a boschi densi di vita, con scorci di panorama suggestivi. Io (che sono fuori allenamento) ci ho messo 2 h ad arrivare al Pilone della Battaglia, prendendomela comoda e fermandomi per foto. Ottime le indicazioni, da seguire alla lettera! Se ho avuto qualche incertezza è stato per insicurezza mia!! Grazie!!
Elio Dutto
19/04/2019 alle 15:39
Grazie Roberto per il feedback. Ho cercato di essere il più preciso possibile nella descrizione ma qualche volta non basta. Ciao, alla prossima!
Gianfranco
20/04/2019 alle 11:34
Bella gita che abbiamo fatto seguendo le tue indicazioni. Volevo segnalarti una Madonna (sembra una Madonna Nera con Santi) del 1848 poco prima della Madonna del 1861. Forse la conosci già ma te lo dico lo stesso. Grazie ancora.
Paco (mio soprannome da quando ho due anni)
Elio Dutto
20/04/2019 alle 12:59
Ciao Paco. E’ vero, quella Madonna è su un casotto a sinistra. Veramente non mi sono mai soffermato ad osservarla così attentamente. Ora mi hai messo la curiosità. Grazie, ciao.
Barbara
22/04/2019 alle 17:45
Bellissima e interessante passeggiata sulle colline Bovesane, descritta molto bene. Grazie.
Elio Dutto
23/04/2019 alle 11:01
Grazie Barbara!
donatella Supporter
29/04/2019 alle 21:25
Itinerario interessantissimo, unico nel suo genere! Sono storica per passione e per ex-professione, e mi ha molto intrigato la scritta. Dovessi scoprire qualcosa… ve la riferirò senza indugi! Indicazioni perfette, da seguire alla lettera.
Grazie per questa scoperta.
Donatella
Elio Dutto
29/04/2019 alle 22:21
Grazie Donatella. Saremmo anche noi lieti di avere qualche informazione in più su questa scritta che ha incuriosito parecchie persone dopo la nostra pubblicazione. Le auguriamo un buon lavoro e naturalmente un feedback se riuscirà ad avere notizie.
Tra l’altro, a Boves esiste ancora un albero della libertà che era stato eretto nel periodo della rivoluzione francese. Ora è finito a far da trave in una vecchia casa (io so dov’è)
A presto!
donatella Biffignandi Supporter
02/05/2019 alle 23:06
A proposito dell’interessante percorso di Tremblez tyrans. Probabilmente vi dico cose che già sapete, ma ho fatto una rapida ricerca, e ho raccolto alcune informazioni, eccole:
Tra il 1796 e il 1797 si svolse la prima Campagna d’Italia, ossia la prima delle operazioni militari che la Francia rivoluzionaria, e la sua Armata d’Italia guidata da Napoleone, condusse contro alcune delle potenze monarchiche europee dell’ancien Régime: il Regno di Sardegna, il Sacro Romano Impero, lo Stato Pontificio. E fin qui c’eravamo tutti.
Ho scoperto però che le truppe napoleoniche penetrarono facilmente in Italia, e uno dei tanti teatri di guerra fu Boves, conquistata da 4.000 soldati francesi il 27 aprile 1796. Il giorno dopo, 28 aprile 1796, tra Stato sabaudo e Napoleone fu firmato l’armistizio di Cherasco, poi sancito alcuni mesi dopo dal Trattato di Parigi. Una totale capitolazione per il regno sardo retto da Vittorio Amedeo III, che dovette accettare le pesantissime condizioni imposte da Napoleone.
Boves tornerà ad essere parte del Regno di Sardegna soltanto nel 1814. Così racconta il sito “bovesonline”.
Dunque la nostra scritta potrebbe risalire proprio a quell’aprile!
Le parole “tremblez tyrans” potrebbero essere tratte dal “Canto della partenza” (Chant du départ) composto da Marie-Joseph Chénier, fratello di André, nel 1794, e diffusosi molto rapidamente , tanto da diventare l’inno del primo impero francese.
Infatti i versi dal 5° al 9° recitano:
Tremblez, ennemis de la France,
Rois ivres de sang et d’orgueil !
Le Peuple souverain s’avance ;
Tyrans descendez au cercueil.
Non sono invece riuscita a trovare nulla sul toponimo “Fontana degli eroi”.
cari saluti,
donatella
Elio Dutto
03/05/2019 alle 13:38
Grazie Donatella, con le tue ricerche stai mettendo un altro tassello importante nella storia di Boves. Non conoscevo tutti questi dettagli, sicuramente importanti per ricostruire qualcosa delle nostre origini. Le Chant du départ può effettivamente essere stato lo stimolo per questa iscrizione. Se riesci a trovare altro possiamo aggiornare l’escursione in modo completo. Brava e Grazie!
ariannamastella95@gmail.com Supporter
13/06/2021 alle 13:28
Bel percorso ma non c’è stato verso di trovare l’incisione pur seguendo tutte le indicazioni e il gpx.
Sicuramente per mia inesperienza ma c’erano troppi punti in cui “bastava andare a destra/sinistra” e quindi niente, ho girato un bel po’.
Peccato.
ariannamastella95@gmail.com Supporter
13/06/2021 alle 13:34
In più il primo bivio a destra di via costalunga in realtà fa fare il giro al contrario quindi mi sono persa un sacco di bei posti perché presa dallo sconforto ho rifatto lo stesso giro anche scendendo.
Giancarlo
06/11/2019 alle 14:06
Un ringraziamento per le vostre ottime guide, che sono fonte di ispirazione per alcune mie escursioni. Camminata autunnale condita da pioggia e foschia, in solitaria con la mia cagnetta 16enne. Sentieri molto belli e senza difficoltà, abbelliti dai colori delle foglie cadute. Comunque consiglio di scaricare la traccia gpx perchè in molti incroci non ci sono indicazioni.
Ho realizzato un video amatoriale che ho messo su youtube https://youtu.be/NH0wr-ETiUE spero vi piaccia, un saluto a tutti!
Gigi
01/03/2020 alle 11:31
Ottimo percorso per passare un pomeriggio, perfettamente spiegato che con due paline in più da parte della comunità montana sarebbe perfetto anche per chi ci capita per caso. Un bravissimi come sempre ai Dutto.
Elio Dutto
01/03/2020 alle 21:03
Ciao Gigi. In effetti, nell’ultima parte del percorso non è facile individuare la traccia. Se torno da quelle parti metterò qualche segno in più. Ciao