In questi ultimi tempi la strada di accesso al Pian Marchisio è stata asfaltata nei punti più critici e ora, finalmente, possiamo raggiungere con più tranquillità il ponte Ciappa (1634 m), punto di partenza dell’escursione.
Parcheggiata l’auto entriamo nel verdissimo Pian Marchisio perdendo alcuni metri di dislivello; oltrepassati numerosi rigagnoli d’acqua, tributari del torrente Ellero presenti nel pianoro, inizia la breve risalita fino al bivio per il rifugio Havis De Giorgio – Mondovì (1761 m).

Pian Marchisio © Cuneotrekking
Dal bivio (indicazioni) occorrono poche centinaia di metri per raggiungere il rifugio. Ovviamente oggi non c’è nessuno e il rifugio è ancora chiuso (verrà riaperto tutti i giorni dalla metà di giugno).
A monte della struttura (palina) prende a salire un sentiero verso destra.

In salita dopo il rifugio Mondovì © Cuneotrekking

Violette sul sentiero © Cuneotrekking
Superata una spalla, si perde qualche metro di quota e si prosegue con un lungo traverso tra roccette, bassa vegetazione di rododendri, viole del pensiero e genzianelle fino alla rampa che chiude il vallone. Alcuni ripidi zig-zag finali portano alla cosiddetta Porta Biecai (1998 m), intaglio roccioso che ci proietta sul magnifico ripiano del vallone successivo.

Porta Biecai al fondo © Cuneotrekking

Panorama dalla porta Biecai © Cuneotrekking
Abbandonato momentaneamente il sentiero svoltiamo subito a sinistra e raggiungiamo la riva del lago Biecai. Come era prevedibile, lo troviamo colmo d’acqua racchiuso nella grande conca pascoliva sotto le rocche omonime che lo proteggono a est, e alcuni rialzi a ovest. Di norma lo si può trovare così solo fino a fine giugno, perché l’acqua tende in fretta a defluire negli anfratti carsici sotterranei del terreno.

Lago Biecai © Cuneotrekking

Il pianoro che lo attornia © Cuneotrekking
Nel frattempo, al nostro arrivo, tre camosci fuggono sulla riva opposta e alcune marmotte si danno un gran da fare per avvertire le compagne dell’intrusione. Rimaniamo ad ammirare il lago per una ventina di minuti. Poi, riprendendo il sentiero di salita, proseguiamo per il lago Rataira (chiamato anche Ratavuluira, ossia pipistrello) situato a circa metà percorso tra qui e il colle del Pas (2342 m).
Attraversato un tratto del pianoro puntiamo verso il sentiero abbandonato in precedenza raggiungendo la palina indicatrice per il lago delle Moie. La lasciamo a destra perché il nostro prossimo obbiettivo è ora il lago Rataira. Proseguendo sul sentiero che si indirizza a destra delle rocce carsiche la salita ci porta verso il bivio successivo, quello per la Porta Sestrera e il rifugio Garelli.

Nuovamente in salita © Cuneotrekking

Sguardo all’indietro sul lago © Cuneotrekking

Sguardo verso lo splendido scenario carsico. © Cuneotrekking
Ignorato quel percorso ci dirigiamo a sud puntando la depressione del colle del Pas risalendo, con semicerchio verso sinistra, alcuni prati innevati, finché compare la famosa stele di granito che dà l’esatta ubicazione del lago. La raggiungiamo, ma come ci aspettavamo troviamo il lago che inizia solo ora a sgelarsi.

Lago Rataira © Cuneotrekking
Dal lago torniamo indietro sul percorso appena compiuto fino al bivio per la Porta Sestrera e Garelli visto in precedenza.

Tornando al bivio © Cuneotrekking
Ora non seguiamo il sentiero che scende al lago Biecai, ma prendiamo la traccia che prosegue in leggera salita in direzione nord incuneandosi tra alcuni pendii erbosi.

Sulla traccia per il lago delle Moie © Cuneotrekking
La traccia porta più avanti presso una scoscesa valletta laterale incisa da un piccolo rio che attraversiamo agevolmente salendo poi verso altri prati in fiore con stupendi panorami verso la cima delle Saline (2612 m) e la Rocca Maraquaià (2401 m).

Splendida fioritura © Cuneotrekking

La valletta da superare © Cuneotrekking
Proseguendo oltre e mantenendo la stessa quota aggiriamo infine a destra un grande dosso che ci nasconde alla vista il lago delle Moie (2112 m).

Verso il lago Moie © Cuneotrekking
Il posto è talmente bello che ci fermiamo per la pausa pranzo. In questo momento il lago è colmo d’acqua con un po’ di neve sui bordi esterni.

Arrivo al lago delle Moie © Cuneotrekking
La discesa successiva inizia dall’emissario e prosegue fra gli anfratti erbosi con un diagonale verso destra. La traccia si ricollega più avanti al sentiero che avevamo percorso in precedenza, con ritorno al rifugio Mondovì, Pian Marchisio e parcheggio.

Sguardo sulla cima delle Saline © Cuneotrekking

Cascata nei pressi del rifugio Mondovì (Pis dell’Ellero) © Cuneotrekking
Albino
17/06/2019 alle 20:55
Ho compiuto oggi, 17/6 il percorso descritto, fino al lago delle Moie, poi, memore di un’altra escursione effettuata 1 anno fa ho preferito risalire fino al colletto di Sestrera e scendere, su un percorso mal segnalato (più facile a percorrerlo in salita; in discesa si perde facilmente la traccia che risulta, come detto, mal segnalata) fino al ponte Ciappa dove avevo lasciato l’auto. Se serve dispongo della traccia GPS.
Confermo l’asfaltatura di numerosi tratti della strada che risale da Rastello, che rende più agevole raggiungere il punto di partenza delle varie escursioni che si possono effettuare. Un caro saluto a Valerio-
Valerio Dutto
17/06/2019 alle 21:03
Ciao Albino, sembra un bel percorso! Si riesce a fare bene o c’è l’erba alta? Un caro saluto.
Albino
22/06/2019 alle 09:58
Non c’è erba alta. Tutt’al più, in certe zene, ci sono i rododendri (che stano fiorendo) che “intralciano” la vista di alcuni omini in pietra o le tacche (vecchie) che segnalano il percorso. Come detto è più facile fare il percorso inverso, ovvero salire al Colle di Sestrera e ridiscendere verso il lago delle Moie. Volendo, dal Colle di Setrera si possono raggiungere le Cime nord e sud di Sestrera (se la giornata è tersa e limpida bellissima veduta del Marguareis).
Mattia Bertero Supporter
22/06/2019 alle 16:12
Ciao a tutti voi.
Una mia amica ha visto questa pagina di Cuneotrekking, mi telefona e dice: “Hai voglia di farmi da guida in questo giro, sono poco esperta della zona, e vorrei vedere questi laghi bellissimi”.
Accetto di buon grado, 3 settimane in zona fa avevo fatto la Cima di Serpentera Nord, ma ritornare in Valle Ellero è sempre un piacere.
Questa mia amica, di nome Tiziana, l’ho conosciuta di recente in una gita organizzata da Cuneotrekking Outdoor e l’ho già accompagnata una volta al Rifugio Alpetto, è una novizia della montagna con solo 7 escursioni fatte in vita sua ed ha avuto una folgorazione per il Trekking.
Le previsioni però non sono così buone per la giornata di oggi: tempo nuvoloso fino alle 14:00 quando sono previsti rovesci temporaleschi.
Ho un’intuizione di andare lo stesso e così alle 8:30 siamo al parcheggio all’entrata del Pian Marchisio.
Ed ecco che la mia intuizione di non seguire le previsioni del tempo si rileva esatta: il cielo è totalmente sereno e si sta bene come temperatura.
Un misto d’istinto e di esperienza maturata in anni e anni di escursioni mi dava questa sicurezza di trovare tempo buono…
In poco tempo arriviamo al Rifugio Mondovì e prendiamo il sentiero rivolto verso il Lago Biecai.
La mia compagna rimane affascinata dal panorama dei rododendri in piena fioritura andando verso Porta Biecai.
In effetti il colpo d’occhio è notevole.
La salita verso Porta Biecai viene percorsa con estrema tranquillità per non affaticare la mia amica che se la cava molto bene, mantiene costante il suo passo con le variazioni di pendenza, un buon segno di un fisico adatto alla fatica della salita.
Arriviamo alla Porta Biecai e puntiamo dritto fuori sentiero verso il Lago Biecai, noto che la neve in tutta la zona è quasi del tutto sparita, che differenza rispetto alla mia visita di 3 settimane prima dove di neve ne avevo ancora trovata e parecchia.
Purtroppo il Lago Biecai non lo troviamo più al livello massimo come l’ho avevo trovato io ma sarà stato del 50% della sua dimensione, però regala ancora una bella vista.
Dopo le foto di rito riprendiamo il sentiero principale in direzione di Porta Sestrera.
E’ bello vedere come Tiziana si meravigli ad ogni passo che compie, a come fa molte fotografie ai fiori che trova lungo la via, come ricerca il panorama perfetto, bello…
Svoltiamo a sinistra più avanti in direzione del Colle del Pas, di neve anche qui non c’è ne più se non qualche nevaio in prossimità del colle, il tempo inizia a guastarsi un po’: diverse nuvole fanno la loro comparsa in tutte le direzioni, sembra però che il sereno tenga ancora.
La salita procede bene, a volte il sentiero si perde un po’.
Arriviamo al Lago Rataira alle 11:00 dove ci fermiamo per un break, sempre un posto bellissimo, molto selvaggio.
Veniamo raggiunti da tre escursionisti che avevamo già visto in precedenza dietro di noi mentre altre quattro sono sul Colle del Pas e si preparano per la discesa.
Alle 11:15 riprendiamo la nostra escursioni in discesa verso nuovamente l’incrocio con Porta Sestrera.
Da qui in poi il tratto d’attraversamento verso il Lago delle Moie è una cosa inedita anche per me, non ci avevo fatto caso che da li parte una traccia di sentiero che punta verso la nostra destinazione, guidato dalla traccia GPX scaricata sullo Smartphone, procediamo.
Tiziana continua a cavarsela davvero bene: nonostante si cammini da oltre tre ore mantiene il suo ritmo che non è affatto lento, credevo che si stancasse di più.
Infatti l’idea era di pranzare al Rifugio Mondovì ma non sapendo bene a che ora avremmo finito il giro, gli ho fatto portare un pranzo al sacco.
Tra vari sali e scendi si arriva la Moie alle 12:00, anche qui come per il Biecai, lo specchio d’acqua è stato in buona parte riassorbito dal terreno carsico, non c’è più neve in giro.
Vista l’ora decidiamo di fermarci qui per il pranzo ma siamo letteralmente investiti da una marea di moscerini, non possiamo restare li.
Di comune accordo decidiamo di pranzare nella zona del Rifugio Mondovì, intanto il tempo continua a peggiorare: la nebbia sta scendendo dalle Cime di Serpentera e dalla Cima delle Saline.
Dobbiamo accelerare un po’ il passo per toglierci da li in tempo.
La discesa prosegue bene, sui tornati di Porta Biecai troviamo altre tre escursionisti che stanno salendo verso Porta Sestrera.
Alle 13:10 siamo al Rifugio Mondovì, ci sediamo su una pietra per mangiare il nostro pranzo al sacco, ma nemmeno 5 minuti dopo inizia a piovere.
Ci bardiamo di vestiti impermeabili e facciamo ritorno verso la macchina, pensando che se avessimo trovato riparo dal rifugio l’acquazzone non sarebbe migliorato (anche ricordandomi le previsioni) ed avremmo preso più acqua di prima.
Per adesso è solo una pioggerellina leggera, deve solo tenere fino alla macchina.
Ed infatti appena arriviamo alla macchina alle 13:45 inizia a scatenarsi l’inferno: una violenta tempesta d’acqua ci investe con tutta la sua furia.
Mangiamo il nostro pranzo al riparo in macchina, alle 14:15 partiamo verso la pianura, a Roccaforte Mondovì la tempesta peggiora sensibilmente, non si vede più niente in strada, i tergicristalli non riescono più a pulire bene il parabrezza.
Anche adesso che sto scrivendo qui a casa mia a Mondovì piove in maniera copiosa.
Bellissima gita, peccato per i laghi non completamente pieni, tempo sereno fino a quasi la fine, Tiziana si è divertita molto e gli è piaciuto moltissimo questa zona.
Fa pensare il destino: se nell’arco delle 5 ore di escursione ci fossimo fermati per una foto in più, se ci fossimo fermati 5 minuti in più, se fossimo rimasti al rifugio per ripararci, ci saremo presi un bel acquazzone prima di raggiungere la macchina…
Un saluto da Mattia da Mondovì e da Tiziana di Carmagnola.
Elio Dutto
22/06/2019 alle 16:38
Avete fatto bene a partire per l’escursione. Le previsioni tante volte non ci azzeccano. Così Mattia hai fatto da guida. Sono posti che conosci a menadito e hai portato Tiziana in un bel posto. Bravi
Mariangela
29/08/2020 alle 13:58
A guardare le foto è proprio un bel percorso,io, l’idea è quella di andare
domani domenica 30 /08 ma non si riesce bene a capire come sarà il tempo ,e se rischiare oppure aspettare la prossima domenica, sono di Albenga e seguo il vostro sito e finalmente posso consultare la vostra applicazione sul cellulare ,molto utile grazie
serenabaccino1990@gmail.com
13/09/2021 alle 14:04
Ciao a tutti!
Mi piacerebbe fare questa escursione dopodomani mercoledì 15/09 ma non riesco a capire se è ancora un buon periodo e se ne valga la pena (soprattutto per quanto riguarda le condizioni dei laghi).
Grazie a chi mi risponderà 😊
Elio Dutto
13/09/2021 alle 20:16
Ciao Serena. L’escursione la farei sicuramente, anche se il lago Biecai ora è senz’acqua perché filtrata nelle cavità sotterranee. Il luogo comunque è splendido anche in questo periodo.