Percorriamo un tratto di strada sterrata in direzione del rifugio Malinvern ignorando una prima palina che indica il lago Martel (che sarà la nostra via del ritorno) e una seconda che indica il giro dei laghi. Poco meno di due chilometri dalla partenza, subito dopo il secondo ponte (1640 m), svoltiamo sul sentiero a destra dove numerose paline segnaletiche indicano la direzione dei laghi Aver.
La mulattiera sale a tornantini ripida fin da subito nel vallone dell’Aver attraversando per un lungo tratto un bosco prima di conifere poi di larici. Verso i 2000 metri di quota esce allo scoperto proseguendo un tratto ascendente pietroso a fianco di un lungo muretto in pietra, attraversando poi il rio sulla sinistra orografica.

Tratto al di sopra del bosco © Cuneotrekking
Alcuni stretti tornanti deviano poi il sentiero a destra in una valletta laterale.

Salendo la valletta laterale nelle vicinanze del lago Aver sottano © Cuneotrekking
Ad un’ora dai cartelli iniziali raggiungiamo il lago Aver sottano (2136 m), racchiuso in una conca stupenda. Lo affianchiamo sulla destra e ci portiamo sul lato ovest. Notiamo la presenza di ittiofauna nelle sue acque.

Arrivando al lago sottano dell’Aver © Cuneotrekking

Altra visuale del lago sottano dell’Aver © Cuneotrekking
Lasciando a sinistra la deviazione che conduce al colle dei Morti seguiamo il sentiero che risale a zig-zag il pendio verso la testata del vallone.

In salita sulla testata del vallone © Cuneotrekking

Altra visuale del tratto salito © Cuneotrekking
Sbordati nella conca superiore, eccoci sulle rive dello stupendo lago Aver soprano, situato in amena posizione sotto lo sguardo severo, a sud, del monte Aver (2745 m) e, a nord-ovest, della Testa Gias dei Laghi (2739 m).

Lago Aver soprano sotto la cima Aver © Cuneotrekking

Altre angolature del lago Aver soprano © Cuneotrekking

Lago Aver soprano © Cuneotrekking
Dalla palina il giro per visitare i rimanenti Martel e Nero volge a destra (tacche giallo/rosse)
Seguendo la direzione ci introduciamo in un bell’avvallamento protetto, a sinistra, da rocce montonate e lo risaliamo completamente fino alla selletta finale dalla quale si apre un grande paesaggio verso est in direzione della Rocca della Paur (2972 m), della rocca di Pan Perdù (2870 m) e delle cime di Valrossa.
Inspiegabilmente le tracce e gli ometti si interrompono proprio qui. Ad istinto seguiamo un percorso leggermente diagonale verso destra.

Alla ricerca delle tracce di sentiero © Cuneotrekking
I laghi Nero e Martel da qui non si vedono ancora ma, proseguendo verso il basso, alcune decine di metri sotto ritroviamo le tacche rosse e la traccia di sentiero su una balza inferiore.
Il ritrovato sentiero prosegue con leggeri saliscendi a nord eseguendo in seguito un ampio giro semicircolare da sinistra verso destra per evitare la bastionata rocciosa sottostante iniziando a scendere solo più avanti. Le tacche rosse sui massi sono ora evidenti e i laghi Martel e Nero compaiono ben visibili in basso alla nostra destra.

Veduta dei laghi Martel (sinistra) e Nero © Cuneotrekking
Un lungo e tortuoso percorso a semicerchio ci porta infine a scendere su una ripida pietraia, lato nord del lago Martel (2166 m), concludendo questo tratto tra i larici e prati che circondano le sue rive.

Ultimo tratto di discesa al lago Martel © Cuneotrekking

Immagini del lago Martel © Cuneotrekking

Lago Martel © Cuneotrekking

Lago Martel © Cuneotrekking
Dalla sponda del lago glaciale procediamo lungo il bordo sinistro e, dopo aver superato l’emissario, proseguiamo in breve salita tra i larici verso la conca, dov’è letteralmente incastonato il lago Nero (2112 m), protetto a sud dai contrafforti che separano dal lago Aver sottano. Lo troviamo in basso e ci appare, fin da subito, magnifico e chiuso nella sua conca spettrale tra larici e pietraie in un silenzio irreale.

Lago Nero visto dall’alto © Cuneotrekking
Volendo raggiungere le sue sponde ci caliamo inventando un percorso malagevole tra rododendri, larici e qualche tronco di traverso riuscendo infine a guadagnare la pietrosa riva nord. Il luogo, molto selvaggio ed integro, è sicuramente frequentato da pochissimi escursionisti. La sua intimità viene scalfita solamente dal grido improvviso di qualche grande uccello spaventato al nostro arrivo.

Dalla sponda sud-est del lago Nero © Cuneotrekking
Dopo averne percorso il lato nord-est torniamo un breve tratto a ritroso scorgendo nella pietraia alcuni ometti e, più avanti, una poco visibile traccia che in un quarto d’ora di percorso altalenante ci permette di raggiungere il sentiero normale di salita al lago Martel.
Svoltando a destra possiamo ora riprendere la lunga discesa verso valle seguendo la mulattiera che digrada nel bosco di larici con continui e ripidi tornantini ricollegandosi, al termine, alla sterrata. Svoltando ora a sinistra andremo in breve a raggiungere la nostra auto.
gavino
17/08/2017 alle 15:06
il giro e bellissimo ciao
Albino
17/08/2017 alle 22:12
Ho effettuato questo percorso diversi anni fa e ne conservo ancora un bellissimo ricordo. Sarà quasi ora di rifarlo!
Bravi anche per le tante foto che corredano l’articolo.
Claus72
25/08/2017 alle 12:32
Ecco bravi,dal colle scendendo prima al Martel e poi fare il Lago Nero e’ decisamente piu’ sensato(l’anno scorso le mi e imprecazioni si son sentite fino al Questa)!:-)…ottima idea di riproporlo,grazie
Elio Dutto
26/08/2017 alle 15:54
Ciao Claus. L’abbiamo rifatto anche per vedere se, nel frattempo, avessero preso qualche provvedimento per la segnaletica. Così non sembra.
Ciao
Chiara
04/07/2020 alle 22:28
Bellissima escursione fatta oggi! Per fortuna con un tempo splendido perché l’assenza di segnaletica per la discesa al lago Martel e per tutto il percorso che riguarda il lago Nero, in caso di cattivo tempo, sarebbe stato un problema non indifferente!
Luca
31/05/2019 alle 13:59
Ciao . Bella escursione ci sarà ancora neve sul percorso che voi sappiate?
Elio Dutto
01/06/2019 alle 00:09
Di neve ce n’è ancora parecchia sul percorso. Meglio aspettare. Ciao
antoniocorvaglia.1064@gmail.com Supporter
29/10/2020 alle 19:36
Bellissimo giro, effettuato a fine settembre. Con un amico l’abbiamo effettuato la contrario cioè salendo dal lago Martel e scendendo dal lago Sottano d’Aver.
Subito dopo il lago Martel abbiamo avuto non poche difficoltà a rimanere sul sentiero in quanto segnalato a malapena, abbiamo proceduto “d’istinto”, solo in ciam abbiamo notato alcuni omini e varie tacche gialle oramai quasi invisibili.
Peccato per la scarsa segnalazione in quanto è un giro moto panoramico.
Buona gita
Elio Dutto
29/10/2020 alle 20:22
Ciao Antonio. E’ vero quanto ci hai segnalato. Penso però che sia meglio fare il giro come lo abbiamo fatto noi perché il sentiero dall’alto è più visibile. In ogni caso il giro è molto bello
Guido
15/06/2021 alle 10:48
Ero stato al bellissimo lago Martel e Nero nel 2016, ora, giugno 2021, ho percorso l’intero anello. Splendido panorama da quota 2.400 con sotto i due laghi Aver. Alcuni problemi per la traccia in discesa segnalata solo da rari e non sempre visibili ometti in pietra. Comunque si arriva senza troppi problemi in fondo. Percorso abbastanza impegnativo in salita.
Mattia Bertero Supporter
01/08/2021 alle 18:03
Ciao a tutti.
Oggi con Silvia ho intrapreso un percorso ad anello mai fatto prima d’ora, esattamente questo dei laghi di Riofreddo.
L’ultima volta che avevamo andati insieme verso questa zona era il 2013 ed eravamo stati solo ai Laghi d’Aver per poi tornare indietro.
Quindi alle 8:10 siamo in partenza dal parcheggio del malgaro dal divieto nel Vallone di Riofreddo.
Fa freddino, 11 gradi ed il cielo è sereno, troviamo gente che stava salendo verso il Rifugio Malinvern.
Saliamo piano piano con passo regolare per tutta la salita, poco più avanti svoltiamo a destra verso i Laghi d’Aver su salita costantemente ripida fino al lago inferiore su bella mulattiera militare, qui incontriamo alcuni escursionisti intenti a fare il nostro stesso giro.
Lungo il percorso abbiamo trovato tantissime piante di mirtilli, alcune già mature, ne abbiamo approfittato per fare una seconda colazione bio…
Il percorso inizialmente si sviluppa su un bel bosco di conifere, in prossimità del lago sottano il panorama si apre sui pendii del Monte Aver.
Arriviamo al Lago d’Aver Sottano ed è già un bellissimo spettacolo, facciamo una prima sosta.
Poi riprendiamo la salita verso il soprano, questa parte del percorso è molto bella perchè, a mano a mano che si sale, il panorama si amplia sempre più verso il versante opposto del vallone, con la cornice del lago sottano.
Arriviamo al Lago d’Aver Soprano che sono le 11:00 e ci sistemiamo lungo le sue sponde a fare pranzo ed a goderci il silenzio e la bellezza del luogo.
Nonostante la presenza di alcuni escursionisti sparsi qua e la, si ha un ottimo ed rispettoso silenzio, solo il vento freddo “disturba” questo equilibrio, in realtà è un valore aggiunto.
E’ un posto davvero molto bello…
Stiamo li fino alle 12:15 e poi riprendiamo la nostra gita in direzione dei laghi Martel e Nero.
Il tempo sta iniziando un po’ a guastarsi, come le previsioni dicevano che nel primo pomeriggio poteva arrivare brevi rovesci piovosi.
Da qui in poi il sentiero si fa molto poco segnato e mal tenuto per la maggior parte del percorso, è facile perdersi.
Il completamento dell’anello dall’Aver soprano lo sconsiglio in caso di pioggia o nebbia.
In molti punti si deve attraversare pietraie instabili con pendenze sostenute, dobbiamo fare molta attenzione, in altri il sentiero è davvero stretto e mal tenuto.
Incontriamo in questa zona un gruppo del CAI di Bra.
Arriviamo al Martel con qualche difficoltà e con tanta fatica per la discesa, decidiamo di scendere subito senza passare dal lago Nero, sarà per un’altra volta ma siamo stanchi ed il tempo continua a peggiorare.
La discesa verso la macchina è infinita e anche qui su sentiero mal tenuto e quasi per niente segnato da ometti e tacche, inizia pure a piovere.
Dopo un bel po’, con qualche scivolata, arriviamo di nuovo alla sterrata del Rifugio Malinvern e notiamo che questo sentiero non ha nessun cartello direzionale che indici i due laghi Martel e Nero. Qui il tempo ci concede una tregua dalla pioggia.
Bisognerebbe rimediare…
Siamo dalla macchina alle 15.
E’ un bel percorso ad anello, non troppo frequentato, con dei bellissimi laghi incastonati in un ottimo contesto, peccato davvero che metà di questo anello sia davvero mal tenuto, meriterebbe qualche attenzione in più.
Un saluto da Mattia e Silvia.
Elio Dutto
01/08/2021 alle 19:37
Ci avete provato a fare questo bellissimo percorso. Oggi davvero non era il giorno più adatto. Potrete rimediare un’altra volta. Come anche altri, avete trovato qualche difficoltà nella discesa dal lago Aver. Basterebbe qualche ometto o tacca sulle pietre.