Seguiamo la strada inizialmente asfaltata che sale a Palanfrè e procede a lato delle case ai piedi della bella locanda l’Arbergh.

In partenza da Palanfrè © Elio Dutto
La strada diventa sterrata e duecento metri oltre la abbandoniamo per tenerci sulla mulattiera a sinistra in direzione del vallone. Attraversato praticamente in piano un fresco e bellissimo bosco di faggi, raggiungiamo il gias Piamian (fontana).

Tratto in faggeta © Elio Dutto
Poco più in alto, a un bivio, lasciamo il vecchio sentiero che prosegue verso destra, ora sconsigliato a causa delle slavine e delle frane, per superare a sinistra il letto del torrente e risalire nel bosco un tratto inizialmente roccioso. Dobbiamo superare una stretta gola di rocce calcaree striate.
Risalendo numerosi ripidi tornantini, dopo un breve tratto pianeggiante a mezza costa torniamo a scendere verso destra. I profumati pini mughi che hanno colonizzato l’intero versante, infoltendosi sempre più, prendono il sopravvento sulle altre specie. Superato nuovamente il rio ci ricongiungiamo al sentiero originale.

Ci ricongiungiamo al sentiero © Elio Dutto
Il vallone si stringe e al fondo, davanti a noi, appare l’imponente piramide rocciosa del Frisson (2637 m) che lo chiude a monte. Dopo alcune centinaia di metri, proprio dove il vallone torna a ampliarsi, raggiungiamo un bivio. Trascurando il ramo di sinistra che conduce al lago degli Albergh e da cui faremo ritorno procediamo con un percorso antiorario verso destra.
Per un tratto i due sentieri scorrono quasi paralleli, fino a quando non raggiungiamo il gias Vilazzo (1.823 m), posto su un dosso. Piegando a destra risaliamo una china erbosa e, percorrendo un traverso alle pendici della ripida parete della cima della Guglielma, dopo esserci rinfrescati presso la fresca fontana delle Reine, sbuchiamo sulla conca dove è situato l’incantevole lago inferiore del Frisson (2.054 m), sovrastato dal monte omonimo.

Il gias Vilazzo ormai alle nostre spalle © Elio Dutto

Nelle vicinanze del lago Frisson inferiore © Elio Dutto

Lago Frisson inferiore © Elio Dutto
Costeggiandolo sulla destra una traccia poco visibile che sale verso il passo della Mena si fa largo tra i rododendri e in breve ci porta allo splendido lago superiore del Frisson (2.124 m), situato in una conca superiore.

Lago Frisson inferiore salendo al superiore © Elio Dutto

Lago Frisson superiore © Elio Dutto

Lago Frisson superiore © Elio Dutto
Da lì, se si prosegue, si arriva ad un colletto e alla cima del Frisson. Noi torniamo sui nostri passi fino alla base del lago inferiore.

In discesa al lago inferiore © Elio Dutto

La nebbia si dirada e compare il monte Frisson © Elio Dutto
Mentre altre persone stanno raggiungendo il lago, lo costeggiamo proseguendo in direzione del lago degli Albergh sulla traccia un po’ meno evidente (qualche bollino rosso e qualche ometto) che si dirige verso ponente.

Un ultimo sguardo al lago © Elio Dutto

Sulle tracce che portano al lago degli Albergh © Elio Dutto
Il terreno si presenta un po’ accidentato e altalenante ma, in assenza di neve, lo si supera agevolmente fra tratti inerbiti misti ad altri pietrosi per scendere, dopo circa 800 metri di percorso, nella conca protetta posta sotto l’incombente mole calcarea del monte Ciamoussè (2478 m), sede del lago degli Albergh (2038 m).

Tratto in pietraia © Elio Dutto

La mole del monte Ciamoussé © Elio Dutto

In discesa al lago degli Albergh © Elio Dutto
Questo è un ottimo posto per riposare e noi ne approfittiamo per pranzare. Durante la pausa abbiamo modo di notare numerosi camosci che ci vengono a fare visita saltellando sulle rocce vicine per poi dileguarsi velocemente. Scorgiamo anche una volpe rossa che si aggira nei dintorni.

Lago degli Albergh © Elio Dutto
Più tardi riprendiamo il sentiero di discesa prima su un tratto semi pianeggiante per poi seguirne un altro tra i pini mughi. Quando siamo quasi in vista del gias Vilazzo, con una deviazione a sinistra andiamo ancora a raggiungere il più piccolo dei quattro laghi, quello di Vilazzo (1861 m), posto al di sotto di una cascatella d’acqua.

Lago Vilazzo © Elio Dutto
Tornati sui nostri passi riprendiamo la discesa ricongiungendoci più in basso al bivio che ci riporterà al parcheggio di Palanfrè.

Tornando a Palanfrè © Elio Dutto
Claudio
20/06/2020 alle 16:46
Anello completato in data odierna.
Davvero un bel giro, perfettamente indicato e con meravigliose panoramiche sui laghi e sulla vallata.
Consigliatissimo.
Gianluca
21/07/2020 alle 14:58
Ciao, quanto tempo hai impiegato?
Elio Dutto
21/07/2020 alle 17:28
Circa due ore per arrivare ai laghi Frisson, una mezz’ora per raggiungere quello degli Albergh e poi è tutto in discesa. Naturalmente senza contare le soste per la pausa pranzo e per le foto.
Gessica
15/06/2021 alle 23:55
Salve,
Volevo sapere se questo percorso è difficile da percorrere con i cani, se ci sono tratti pericolosi da attraversare o su strapiombi.
Vi ringrazio
Paolo
01/07/2020 alle 11:21
Ho effettuato l’anello nei giorni scorsi, molto bello e ben descritto. Ho effettuato però una variazione che si è rivelata premiante: anziché salire al Lago Frisson Superiore ho preferito la salita (con tempi analoghi) al Passo della Mena, molto suggestivo e panoramico. Dal passo, oltre ad aprirsi la vista su un’altra valle, era perfettamente visibile il Lago Frisson Superiore. Inoltre sono venuti a curiosare un paio di camosci sino a pochi metri da me.
Mattia Bertero Supporter
23/10/2021 alle 17:22
Ciao a tutti.
Oggi sono con Alberto Marchisio, Mountainlover87 su YouTube dove ha un bellissimo canale di montagna, a fare questa classica autunnale per gustarci al meglio il foliage dei faggi.
Così alle 8:45 siamo in partenza da Palanfrè per compiere questo anello.
Fa freddo e siamo ancora in ombra, il tempo è stupendo senza una nuvola in cielo.
Subito veniamo accolti da una mandria di mucche di razza piemontese che stanno iniziando la transumanza verso la pianura.
Imbocchiamo il sentiero in direzione dei Laghi del Frisson.
Subito veniamo investiti dal foliage in pieno svolgimento, una moltitudine di colori davvero notevoli.
Fin da subito incontriamo una coppia di escursionisti intenti nel proseguire verso la nostra stessa direzione.
Fin da subito Alberto, con il mio aiuto, inizia a fare riprese su riprese con la sua nuova GoPro 10 Black, ha portato anche il drone ma non può farlo volare per il fatto che ci troviamo nel Parco Naturale Alpi Marittime e le riprese con il drone si possono svolgere sotto autorizzazione del parco.
Inizia la salita per entrare nel Valle degli Albergh, qui veniamo superati da una coppia di giovani intenti a salire di corsa.
In poco tempo arriviamo al bivio con il vecchio sentiero non più utilizzato e compare il Monte Frisson in tutta la sua maestosità.
Procediamo con la salita ed in breve tempo arriviamo al bivio con il Lago degli Alberghi, decidiamo di andare prima al Lago Inferiore del Frisson per approfittare del Sole che sta iniziando ad illuminare la via di salita.
Al Gias Vilazzo ci fermiamo per una prima pausa.
Non procediamo veloci, vogliamo gustarci tutta la bellezza che il luogo sa offrire senza fretta.
Al Sole fa davvero caldo, non c’è vento e quindi il suo calore picchia forte, tanto da costringerci a svestirci e di proseguire con roba primaverile.
In due ore circa siamo sulle rive del Lago Inferiore del Frisson.
Bellissimo, con riflessi davvero stupefacenti.
Decidiamo di fare qui la nostra pausa pranzo, subito dopo riprendiamo le riprese per il video di Alberto.
C’incamminiamo verso l’attraversamento che ci porterà al Lago degli Alberghi.
Rispetto agl’anni passati il sentiero è stato risistemato e l’attraversamento risulta più agevole, ciò nonostante presenta ancora punti un po’ esposti e con la presenza del ghiaccio può risultare un po’ pericoloso, da prestare attenzione.
In questo periodo questa parte dell’anello è sempre all’ombra e quindi abbiamo trovato del ghiaccio lungo la via che non ci ha creato particolari problemi.
Arriviamo al Lago degli Alberghi all’ombra dove eseguiamo altre riprese.
Non ci fermiamo molto perchè vogliamo ancora fare altre riprese più in basso nel bosco di faggi sopra Palanfrè nel pomeriggio perfettamente illuminato dal Sole.
Scendiamo i fretta ed alle 13:30 siamo a Palanfrè, spendiamo ancora 40 minuti del nostro tempo nel bosco di faggi per gustarci ed inquadrare il foliage.
Sono stati 40 minuti d’incanto.
Una gita davvero remunerativa come questa zona riesce ad offrire, il foliage è stato davvero molto bello, i laghi davvero incantevoli.
Siamo rimasti molto soddisfatti.
Un saluto da Mattia da Mondovì e Alberto da Bra.
Elio Dutto
23/10/2021 alle 21:11
Bravo Mattia. Oggi con Valerio avevamo intenzione di salire il Frisson, ma ho dovuto accontentare una cugina di mia moglie e sono andato da un’altra parte. Sono sicuro che hai visto dei paesaggi straordinari con i colori dell’autunno. Bravo.