Dalla parte opposta del parcheggio, nei pressi della palina 371, seguiamo il sentiero che si dirige a destra verso i lacs de Peïrefique e il colle del Sabbione entrando, poco più avanti, in un incantevole lariceto. Al termine del boschetto raggiungiamo la baisse de Barchenzane, con belle visuali sulla Rocca dell’Abisso (2755 m).
Presso la palina 372 divalliamo verso nord-ovest in direzione del col de Sabion seguendo il lungo e panoramico sentiero che, con diversi sali e scendi, supera in sequenza alcune rientranze erbose della cime de Barchenzane (2410 m).

Il sentiero sotto la cime de Barchenzane © Cuneotrekking
Gli sguardi ora si infilano a sud-ovest nell’ampio vallon de Valmasque tra le alte cime del Grand Capelet (2935 m) e del monte Bego. Il lungo percorso altalenante ci conduce, molto più avanti, a destra di alcune trune, per continuare subito dopo in direzione nord su un esteso pianoro erboso tagliato da stradina delineata da pietre che affianca due laghetti quasi asciutti.

Stradina delimitata da pietre © Cuneotrekking
Giunti in cima al prato, poco prima di svoltare a sinistra, abbandoniamo momentaneamente il sentiero proseguendo a destra di una altura rocciosa nella quale sono stati scavati alcuni bunker.
Compiendo la breve deviazione ci spostiamo per scoprire i tre laghetti del Sabion (2249 m), incastonati tra le rocce, di cui la maggior parte degli escursionisti che viene quassù ignora l’esistenza.

Laghetti del Sabion © Cuneotrekking

Laghetti del Sabion © Cuneotrekking

Laghetti del Sabion © Cuneotrekking
Tornati velocemente sui nostri passi raggiungiamo in breve il colle del Sabbione (2330 m), situato poco più a ovest. Dopo uno sguardo veloce al sottostante lago della Vacca (che raggiungeremo più tardi), svoltiamo subito a sinistra per il lontano colle del Vei del Bouc (palina).
La mulattiera sale ripida con stretti tornanti le propaggini della cima della Scandeiera (2705 m).

Verso il ricovero Vernasca © Cuneotrekking
Durante la salita abbiamo la possibilità di ammirare dall’alto la conca del lago della Vacca e del bivacco Speranza, inaugurato nel 2017.

Salendo al ricovero Vernasca, scorcio del lago della Vacca e del bivacco Speranza © Cuneotrekking

Uno sguardo all’indietro sul percorso di salita al colle del Sabbione © Cuneotrekking
Superato un traverso un po’ aereo arriviamo ai piedi del ricovero Vernasca (2525 m, fontana), posto leggermente più in alto a sinistra della mulattiera, che raggiungiamo con una breve deviazione.

Ricovero Vernasca © Cuneotrekking
Tornati sui nostri passi proseguiamo in direzione del colle del Vei del Bouc su terreno diventato più roccioso.

Il sentiero passa tra le rocce… © Cuneotrekking

…e si distende poco dopo © Cuneotrekking
Il nostro prossimo obiettivo è il lago di Vernasca (2633 m). Nei pressi di alcuni vistosi ometti (2571 m) abbandoniamo la mulattiera salendo a istinto le rocce montonate in direzione della conca del lago posto sotto l’omonima cima.

Salita ad istinto verso il lago di Vernasca. Alle nostre spalle si vede il colle del Vei del Bouc © Cuneotrekking
Raggiungiamo e aggiriamo questa perla nascosta, pochissimo visitata, con la compagnia di una famiglia di stambecchi.

Lago di Vernasca © Cuneotrekking

Lago di Vernasca © Cuneotrekking

Lago di Vernasca © Cuneotrekking
Tornati sulla mulattiera, riprendiamo il percorso altalenante che ci condurrà all’evidente intaglio del colle del Vei del Bouc (2620 m). Possiamo ora allungare gli sguardi verso l’omonimo lago, adagiato seicento metri più in basso.

Dal colle del Vei del Bouc veduta sull’omonimo lago © Cuneotrekking
La veduta si espande su gran parte delle cime della valle Gesso con l’Argentera e il Gelas sullo sfondo.
Per la discesa torniamo brevemente sul sentiero appena percorso e, dopo i primi tornanti, seguiamo la traccia verso sinistra che scende nella valletta sottostante.

Scendendo al lago della Vacca © Cuneotrekking
Il percorso non è sempre evidente, ma ci intrufoliamo senza difficoltà tra le rocce carsiche terminando la discesa sulla riva del lago della Vacca, che in realtà sono una coppia di specchi d’acqua separati da un corridoio detritico di pochi metri. Appena più in alto del maggiore si trova il bivacco Speranza (2277 m).

Bivacco Speranza © Cuneotrekking
Mancano pochi minuto a mezzogiorno e non c’è posto migliore per pranzare. Mentre stiamo ancora addentando qualche pezzo di focaccia, dal colle del Sabbione vediamo scendere una moltitudine di persone che si arrestano nei pressi del bivacco. Essendo a conoscenza della tragedia del 22 agosto 2018 in cui ha perso la vita l’alpinista Giuseppe (Beppe) Bosio, ideatore-padre del bivacco, ci rendiamo conto che tutte queste persone sono venute qui, a “casa sua”, per commemorarne la prematura scomparsa. Abbiamo così modo di assistere prima a una funzione in suo onore e poi allo spargimento delle ceneri a valle del bivacco.

Gruppo riunito per la commemorazione di Beppe Bosio © Cuneotrekking
Condividiamo anche noi questo triste evento e facciamo la conoscenza dei figli e di tutto il gruppo.
Riprendiamo subito dopo la strada del ritorno salendo al colle ovest del Sabbione e di qua a ritroso il percorso fatto all’andata.

Risalendo al colle ovest del Sabbione © Cuneotrekking

Ritorno verso la baisse © Cuneotrekking
Mauro
10/09/2018 alle 12:59
Elio, itinerario bellissimo, solo una domanda, anni fa (parecchi) mi sembra che i 6 km di sterrata in territorio francese fossero vietati in auto. Adesso è cambiato qualcosa? So che la gendarmerie se ti beccava erano supermulte.
Valerio Dutto
10/09/2018 alle 15:31
Ciao Mauro, non ci risulta ci siano divieti alle auto…
Riccardo Richiardone Supporter
10/09/2018 alle 13:50
Per favore, a proposito della sterrata, mi potrebbe dire com’è il fondo? bisogna avere un fuoristrada? E’ molto brutto o si può percorrere con un’auto normale senza problemi?
Valerio Dutto
10/09/2018 alle 15:22
Ciao Riccardo, la strada è stata recentemente risistemata ed è percorribile anche da auto normali.
Mauro
18/06/2019 alle 19:27
Ciao Elio …
Bellissimo itinerario!!! Pensi sia già percorribile fino al colle oppure reputi che ci sia ancora tanta neve?
Quante ore di marcia sono previste per fare il percorso da te indicato? Sò che è un dato molto individuale, ma mi serve per sapere se è fattibile anche da persone non proprio espertissime ed allenate per la montagna. Grazie mille!
Alessandra
10/08/2020 alle 18:02
Gita fantastica tra scorci mozzafiato e laghetti nascosti. Come al solito siete una vera garanzia. Da segnalare che nella prima parte del sentiero ( tra la partenza e i laghi del Sabion è avvenuta una frana molto recente. Hanno comunque già creato una deviazione più che evidente da percorrere ( in pratica fanno passare un po’ più alti).
Grazie del lavoro che fate con il sito e tutto il resto
Alessandra
Elio Dutto
10/08/2020 alle 21:42
Grazie Alessandra. Non sapevo della frana; l’importante ci sia un percorso alternativo. Grazie anche per le belle parole.
Antonella Brandone Supporter
10/09/2018 alle 19:52
Che percorso bello e originale! Ci riservate sempre qualche bella sorpresa.
E le piogge di qs anno hanno mantenuto ancora tutto il verde! Se capisco la gita è stata appena fatta
Elio Dutto
10/09/2018 alle 20:57
Ciao Antonella, si è ancora tutto verde, merito sicuramente delle piogge. L’escursione l’abbiamo fatta una decina di giorni fa. Ciao
Ludi
10/09/2018 alle 19:55
Volevo precisare che la quasi totalità del percorso è descritta sulla carta Fraternali n. 15.
Sulla n. 16 c’è solo il percorso di avvicinamento.
Bravissimi per tutto quanto fate!
Valerio Dutto
10/09/2018 alle 21:14
Vero, hai ragione, grazie per la segnalazione: ho provveduto a correggere!
Berenger
10/09/2018 alle 21:45
Belle description de cette belle randonnée, merci. Je connais très bien la région. Par ailleurs, pouvez vous me donner des renseignements sur le bivouac. Très peinée pour Beppe. Salutations montagnardes.
Elio Dutto
11/09/2018 alle 13:57
Merci madame/monsieur Berenger. Merci de nous avoir ecrit. Le bivouac est equipe de lits superpose’ de neuf places et est toujours ouvert. Il y a aussi le gaz et un petit peu de vasseilles. Merci ancore.
Francesco
30/09/2018 alle 13:44
Bellissimo itinerario, commentato in maniera precisa e approfondita, come tanti altri compresi nel sito. Il tracciato gpx, che io e la mia consorte abbiamo usato ieri 29/09/2018, ci ha portato a trovare facilmente, sia i 3 laghetti del Sabbione, che il lago di Vernasca. Cosa aggiungere oltre che tanti ringraziamenti per la vostra disponibilità e professionalità.
Elio Dutto
30/09/2018 alle 18:06
Grazie Francesco per gli apprezzamenti. E’ vero, il tracciato GPX è di grande aiuto e non ti fa prendere vie sbagliate. Sono molto contento che abbiate potuto compiere tutto il percorso senza errori che è un po’impegnativo ma di grande respiro e bei panorami. Allora, alla prossima. Ciao e un saluto anche alla tua consorte.
Dari
30/08/2020 alle 22:18
Avete qualche informazione aggiornata circa la transitabilità della strada sterrata? Ovvero, solo 4×4 o anche auto normali. Molte grazie sin d’ora ed ovviamente un grande ringraziamento per il lavoro che fate con il vostro sito.
Dario
01/09/2020 alle 20:40
Ci siamo andati oggi, al colle di Tenda c’è un cartello di divieto di accesso “Sauf 4×4”. Poi molti non ci fan caso. L’importante è non aver bisogno di ricorrere all’assicurazione auto o peggio.
Una domanda a Cuneo trekking, la foto “risalendo al colle del Sabbione” l’avete fatta a settembre? È impressionante il fatto che il laghetto nel 2008 coperto di neve oggi ne sia assolutamente sgombro. Purtroppo il cambiamento climatico è realtà.
Elio Dutto
03/09/2020 alle 16:58
Esatto, l’abbiamo fatta nel settembre del 2018 quella foto.