Dalla parte opposta del parcheggio imbocchiamo la strada Spianta seguendo le indicazioni per percorso M30 diretto alle gorge della Reina e al colletto della Lausa. La strada, inizialmente asfaltata, presto diventa lastricata e viene affiancata in alcuni punti da poderosi muretti in pietra.

La stradina che sale verso le gorge della Reina © Elio Dutto
Inoltratici nel vallone Balma di Gherra, a un bivio lasciamo a sinistra il sentiero che conduce a tetti Stramondin e procediamo verso le gorge della Reina. Poco oltre passiamo nelle vicinanze dei tetti Violin lasciandoli a destra. La stradina si avvicina alla zona rocciosa. Più avanti lasciamo a destra il percorso che porta alla via ferrata e al pian del Funs. La strada, divenuta sentiero, si inoltra in un’ombrosa faggeta prima di raggiungere l’imbocco delle interessanti gorge della Reina.
Lasciato momentaneamente il sentiero che continua a sinistra, ci inoltriamo nelle selvaggia gorgia per un tratto di percorso molto suggestivo incassato tra alte pareti di roccia scura che nel finale gira verso la punta del Van. Per questa visita, visto il tipo di roccia e la ripidezza delle pareti, consigliamo l’uso del casco.

Gorge della Reina © Elio Dutto

L’interno delle gorge della Reina © Elio Dutto
Tornati sui nostri passi riprendiamo la salita salita che con un lungo traverso tra noccioleti, ginepri, ciuffi di lavanda, betulle e pini si dirige al colletto della Lausa (1295 m).

Salendo al colletto della Lausa © Elio Dutto

Vista sulle cime della valle Gesso © Elio Dutto

Più avanti © Elio Dutto

In prossimità del colletto © Elio Dutto
Al colletto, posto tra il vicino monte Lausa (1377 m) e la punta della Splaiera (1603 m), lasciamo a sinistra il sentiero che scende a Entracque (sarà la nostra strada del ritorno) e seguiamo verso destra (cartelli) le indicazioni per i prati del Corno e per il passo di Costabella.
Dopo un breve tratto in pineta usciamo fuori all’aperto con un diagonale ascendente che va ad aggirare un costone sotto le ripide pendici della punta della Splaiera e, più avanti, della punta di Giaime (1556 m).

Traverso dopo il colletto © Elio Dutto

Un primo scorcio su Entracque © Elio Dutto

Il monte Corno © Elio Dutto
Arriviamo così a un varco (palina). Da lì, verso sinistra, con breve percorso risaliamo l’ultimo tratto che culmina sul monte Corno (1506 m), sormontato da una piccola croce in legno. Lo sguardo spazia sull’arco alpino che dal monte Frisson (2637 m) va alla cima Cialancia (1885 m) passando da Lausetto (2687 m) e monte Matto (3097 m).

Entracque vista dal monte Corno © Elio Dutto
Più tardi torniamo sui nostri passi scendendo nuovamente al colletto della Lausa.

Dal monte Corno in discesa al colletto della Lausa © Elio Dutto

Più in basso © Elio Dutto
Dopo una breve pausa seguiamo la stradina che dal colletto, a destra del monte Lausa (1377 m), si infila nella pineta. Percorriamo in discesa ben sessanta tornantini, gioia per i biker che percorrono la Gran fondo Alpi Marittime, facendo ritorno a Entracque.

La pineta dove inizia la discesa © Elio Dutto

Scendendo a Entracque © Elio Dutto
Deviando a sinistra sulla strada asfaltata andiamo a raggiungere il parcheggio chiudendo questo piacevole anello.
Michele Pantaleo
05/10/2020 alle 13:29
Grazie per la bellissima gita prooosta
Elio Dutto
05/10/2020 alle 13:50
Ci fa piacere, grazie a te!
Simone Cantamessa Supporter
11/11/2022 alle 19:52
Buonasera, secondo lei in questo week end è ancora praticabile l’escursione al monte Corno o il sentiero di Camilla?
Grazie molte
Saluti
Elio Dutto
11/11/2022 alle 21:10
Buona sera Simone. Essendo un sentiero ben esposto al sole penso non ci siano problemi.
Simone Cantamessa Supporter
11/11/2022 alle 21:51
Grazie molte e complimenti!!!!
Ci regalate sempre dei bei giri!!!👏👏