Imbocchiamo la stretta via della Madonna, passiamo sotto a un arco e più avanti confluiamo nella centrale via Barale dove svoltiamo a sinistra. Raggiunte le due chiese giriamo a destra su via santa Croce passando davanti all’entrata del municipio, dove dopo poche decine di metri arriviamo alla vera partenza dell’escursione. Seguendo il cartello per il monte Cuccetto svoltiamo a destra in via delle Fontane, stradina che sovrasta le case del paese.
Già dopo i primi metri, alla nostra sinistra compaiono figure stilizzate in metallo che raccontano la persecuzione dei càtari presenti nel medioevo nei paesi della Linguadoca e Occitania. Il catarismo fu una reazione alla politica del clero che non viveva secondo i precetti di povertà e amore per il prossimo. Oltre a essere oggetto di violente persecuzioni, subirono intorno al 1200 roghi e crociate. Cosa c’entrano con Roccavione? C’entrano perché Roccavione, oltre ad accogliere i càtari perseguitati in fuga dalla Francia, fu il centro della propagazione delle loro dottrine.
Proseguendo teniamo la sinistra alla prima biforcazione. L’ampia sterrata ci porta nei pressi di un percorso natura che si incunea tra i ruderi di un vecchio castello posto sulla rupe Guidonis a picco sul borgo sottostante. Nel passato fu luogo ideale per il controllo del territorio. In epoca medievale fu costruito un castello con l’alta torre che diventò il rifugio dove ripararsi dagli eserciti di passaggio, ma anche il motivo stesso dei frequenti combattimenti che qui avvenivano per conquistarlo. La breve deviazione è consigliata soprattutto per l’ampio panorama su gran parte di Roccavione.

Veduta su Roccavione dalla rocca Guidonis © Elio Dutto
Ritornati sui nostri passi proseguiamo sulla sterrata che sale tra boschi di castagni lato Vermenagna. Alcune curve ci conducono in una macchia verde dove scaturisce la fresca sorgente Canùn.

Salendo sul versante della valle Vermenagna © Elio Dutto

Tra i boschi © Elio Dutto
Continuiamo a salire su pendenza abbastanza sostenuta superando costoni e avvallamenti in un paesaggio formato da splendidi boschi tenuti in modo esemplare.
Dopo un ampia curva la strada si ripiana dividendosi poco più avanti. Lasciamo a destra (tacca gialla) il percorso più diretto che sale anch’esso al monte Cuccetto e, proseguendo dritto, su strada quasi pianeggiante, andiamo a raggiungere i muri che ci parlano di vite vissute e ormai passate del tetto Cioma (896 m), formato da una casa, una fontana (di cisterna) e un vecchio forno in disuso.

Arrivo al tetto Cioma © Elio Dutto

Tetto Cioma © Elio Dutto
Il sentiero per il Cuccetto sale verso destra alle spalle della casa (tacca gialla). Qualche centinaio di metri oltre si biforca (indicazione su un castagno). Lasciato a sinistra un percorso in discesa che riconduce a Roccavione, proseguiamo verso destra su un marcato sentiero tra i castagni che, piegandosi nel versante nord, si avvicina lentamente alle propaggini del monte.

Alle propaggini del monte Cuccetto © Elio Dutto
Dopo aver superato un segmento a zig-zag, un ultimo tratto roccioso annuncia che siamo prossimi alla cima.

Ultimi metri prima della cima © Elio Dutto
Dalla vetta, piatta con una croce e un cippo in pietra, il panorama si distende lungo la bassa valle Gesso con le numerose cime che dal Bec d’Orel spaziano l’orizzonte fino al monte Croce.

La vetta del monte Cuccetto © Elio Dutto
Alzando il coperchio di latta dell’artigianale tabella illustrativa compaiono i nomi di ogni cima visibile.

L’originale tabella illustrativa © Elio Dutto

Veduta sulle Marittime (al centro destra è ben visibile il monte Matto) © Elio Dutto

Veduta sui monti della valle Gesso © Elio Dutto

Borgo San Dalmazzo e la pianura © Elio Dutto

Veduta sulla bassa valle Gesso © Elio Dutto

Veduta parziale di Roccavione © Elio Dutto
Tornando sui nostri passi ridiscendiamo nuovamente al tetto Cioma. Ora prendiamo il sentiero più in basso a destra (indicazioni), che con un bel percorso in leggera discesa conduce al tetto Griva (873 m), formato da un piccolo nucleo di case e un pilone votivo.

Verso il tetto Griva © Elio Dutto

Pilone votivo al tetto Griva © Elio Dutto
Ignorate le indicazioni che consigliano altri percorsi nel comune di Robilante (tetto Angelo Custode), seguiamo quella a destra per tetto Cressi/Roccavione.
La discesa sulla ripida sterrata nell’omonimo vallone ci porta dapprima a lambire le case dei tetti Carletto (774 m). Quindi proseguendo il lungo percorso sulla destra di un rio incassato, che oltrepasseremo nella parte bassa del vallone, raggiungiamo il tetto Gian di Dio.

Scendendo al tetto Gian di Dio © Elio Dutto
Giunti su asfalto teniamo la sinistra e percorriamo cento metri. Al bivio svoltiamo a destra su una strada asfaltata in direzione Roccavione. Dopo duecento metri la abbandoniamo per una poco evidente via di campagna che si stacca a destra e attraversa un campo in direzione della collina.
Dopo cinquanta metri svoltiamo a sinistra e passiamo davanti alla fontana Cin Carlet, superata la quale prendiamo leggermente a destra un sentiero ripido e appena accennato che dopo dieci metri si infila a sinistra in un sentiero più evidente in discesa.
Procediamo ai piedi della collina e raggiungiamo la sorgente Biasiot. Proseguiamo sulla stradina fino a tornare in via delle Fontane dove chiudiamo l’anello nei pressi del municipio. Non ci resta che percorrere a ritroso il percorso fatto all’andata fino all’auto.
Elena
27/04/2021 alle 14:13
Interessanti queste passeggiate che ci proponiamo di sperimentare appena possibile , ben descritto il percorso e le illustrazioni. Importante far conoscere luoghi non sempre noti. Grazie a chi si prende cura di divulgarli.
Elio Dutto
27/04/2021 alle 14:49
Ciao Elena, grazie!
Elsa Pepino
27/04/2021 alle 14:31
Bravo Eliano….bel giro ..fatto al contrario partendo da Tetto Gian di Dio…. altrettanto bello proseguire da Tetto Griva x Angelo Custode. Ciao
Elio Dutto
27/04/2021 alle 14:48
Ciao Elsa, l’abbiamo fatto anche noi quel giro ma non l’abbiamo inserito. Tetto Angelo custode è un incanto.
alessandra
02/05/2021 alle 09:12
grazie. fate un lavoro splendido! tutto ben spiegato. ora tocca a me trovare la strada. speriamo…un caro saluto ale
Elio Dutto
02/05/2021 alle 17:00
Ciao Alessandra, vedrai che sarà facile.
Bruna
30/05/2021 alle 09:28
Si possono portare i cani?
Elio Dutto
30/05/2021 alle 11:22
Certamente Bruna, non ci sono divieti. Ciao
Alberto
06/05/2021 alle 18:37
Bel percorso e panorama dalla cima meraviglioso. In cima altre persone che avevano letto su cuneotrekking l’escursione. Siete grandi!
Non ho trovato la lastra con la descrizione dei Monti. Brutto segno.
Elio Dutto
06/05/2021 alle 21:11
Come non l’hai trovata, è a tre metri dalla croce.
P.S. Hai alzato il coperchio in lamiera?
Alberto
06/05/2021 alle 23:26
Spero di essermi sbagliato ma non c’era il c’era il coperchio di metallo. Posso aver guardato nel posto sbagliato . Vediamo il prossimo che fa l’escursione.
Arianna M Supporter
27/06/2021 alle 13:20
C’è!