Dopo il Bec Rosso (2154 m), abbiamo nuovamente intenzione di compiere un’escursione all’interno dello stupendo parco naturale del Marguareis che riserva all’escursionista sempre interessanti sorprese. Superata la sbarra ci dirigiamo subito a destra della baita-rifugio percorrendo il tratto in diagonale che si infila in uno stupendo bosco di abeti.
Nel tratto iniziale, in discesa, superiamo su passerella in legno un rio laterale poi, poco più avanti su un secondo ponte, il torrente proveniente dalle cascate del Saut. Volgendo a destra, dopo un più ripido tratto in discesa, arriviamo infine presso un ultimo ponte (1005 m) che ignoriamo per svoltare a sinistra sulla mulattiera (indicazioni Pis del Pesio – gias Fontana).
Salendo nel fitto bosco, dopo aver percorso un buon tratto tra abeti e faggi a sinistra dello spumeggiante torrente Pesio e inebriati a tratti dal profumo dell’aglio orsino, pianta bulbosa, erbacea, perenne dall’odore molto pungente, lasciamo a destra un sentiero che scende verso l’osservatorio faunistico.
Brusche impennate ci conducono infine nei pressi del gias Fontana (1218 m).

Arrivo al gias Fontana © Cuneotrekking
Pochi metri dopo (segnalazioni) lasciamo proseguire il percorso che porta alla cascata del Pis del Pesio per imboccare verso destra (indicazioni colla del Vaccarile) il sentiero H12 in discesa fino al torrente dove una breve sosta è d’obbligo per ammirare la bellissima cascata proveniente dalle sorgenti del Pesio.

La bella cascata salendo verso la Gorgia Furnaza © Cuneotrekking
Oltrepassato il ponte in legno iniziamo un percorso a zig-zag nel fitto bosco. Dopo alcuni minuti di cammino lasciamo a sinistra (sud) un viottolo secondario che porta ad ammirare dall’alto le sorgenti del Pesio. Proseguendo verso ovest ci incuneiamo nella gorgia Furnaza. Oltrepassato un tratto tra i faggi e una zona rocciosa usciamo, più avanti, allo scoperto sulla radura che si protende sotto la cima Baban (2102 m). Alcune giravolte tra i massi nel prato ci conducono ad un bivio (indicazioni su palina e su un masso): a destra si va per la colla Vaccarile (2050 m, sarà la nostra strada del ritorno), a sinistra verso il passo di Baban, il gias dell’Ortica e il passo del Duca (1989 m).
Scelto il percorso di sinistra, in leggera salita raggiungiamo le propaggini della rocciosa testa di Baban, tagliandole con un diagonale ascendente.

Salendo al passo di Baban © Cuneotrekking

Visuale su cima Cars e gias Madonna © Cuneotrekking
Rispetto agli altri il passo di Baban è un’anomalia, in quanto non si tratta della classica insellatura per il passaggio da un vallone ad un altro, ma di un lungo percorso in zona accidentata e un po’ esposta tra faggi e pini mughi che, al termine, ci conduce nel nascosto avvallamento denominato gias dell’Ortica (1870 m), dove il paesaggio muta completamente il suo aspetto.

Arrivando al gias dell’Ortica © Cuneotrekking
Ci troviamo ora ai margini della dolomitica bianca conca delle Càrsene che va ad occupare tutta la parte sud dell’avvallamento.
Al centro della conca erbosa si trova una truna e il casotto di sorveglianza del parco (fontana).

Di fronte alla conca delle Carsene © Cuneotrekking

Il gias dell’Ortica © Cuneotrekking
Lasciato immediatamente a sinistra il percorso per il colle del Duca (palina segnaletica) svoltiamo a destra in direzione della capanna Morgantini approdando, più avanti, sulla strada ex militare incompiuta che nelle intenzioni avrebbe dovuto collegare, passando attraverso il passo del Duca, la valle Pesio con la strada Limone/Monesi.
Un centinaio di metri dopo abbandoniamo il percorso diretto alla capanna Morgantini per salire sul sentiero erboso a destra (palina) che conduce alla colla del Carbone (2019 m).

Panorama alle nostre spalle salendo alla colla del Carbone © Cuneotrekking
La raggiungiamo dopo alcuni zig-zag.

Cartello alla colla del Carbone © Cuneotrekking

Dalla cima delle Saline al Marguareis © Cuneotrekking
Dal colle si prospetta una lieve discesa in un’ampia conca, sede di un alpeggio. Il sentiero non scende fino al suo interno ma si mantiene poco più in alto a sinistra sotto le rocce del Cros.
Oltrepassata una lingua di neve, riprendiamo a salire tra le rocce in direzione del monte Jurin.

In discesa dalla colla del Carbone verso il monte Jurin © Cuneotrekking
Nelle vicinanze della cima abbandoniamo il sentiero che prosegue verso la cima Baban e con un traverso su prato puntellato da migliaia di genzianelle andiamo a raggiungere la cima Jurin (2192 m).

Sulle pendici finali del monte Jurin © Cuneotrekking

Dalla punta del Jurin veduta sulle rocce del Cros e cima della Fascia © Cuneotrekking

Bric Costa Rossa dal monte Jurin © Cuneotrekking
Dal piccolo cippo è bellissimo il panorama verso le Rocce del Cros e cima della Fascia (2495 m) e sui più distanti Marguareis (2651 m), cima delle Saline (2615 m) e Mongioie (2630 m). Appena più in basso vediamo il Bec Rosso (2154 m) mentre in lontananza a nord spunta il Bric Costa Rossa (2404 m).

Ancora uno zoom sul Marguareis © Cuneotrekking
Il ritorno, che vogliamo fare con un anello, lo iniziamo scendendo un piccolo tratto di cresta (nord) ritrovando poco più avanti il sentiero che prosegue a sinistra della piccola cima Baban (2102 m), distendendosi poi dolcemente con percorso altalenante verso punta Melasso (2076 m).
Solo dopo altri saliscendi raggiungiamo la colla Vaccarile (2050 m) dalla quale inizia la discesa per il ritorno in valle Pesio.

Nuovamente in marcia verso la colla del Vaccarile… © Cuneotrekking

…su dolci praterie © Cuneotrekking

Panorama alle nostre spalle © Cuneotrekking

Colla Vaccarile © Cuneotrekking
A malincuore lasciamo questo angolo di paradiso per scendere verso il gias Vaccarile soprano (1924 m).
Dal gias, il sentiero percorre un tratto in piano verso sinistra (est), per poi abbassarsi e proseguire con un traverso in leggera salita verso destra. Poco oltre passiamo sulla destra di un enorme roccione proseguendo il cammino sulla mulattiera che cala verso il gias Vaccarile sottano (1722 m).

In discesa verso il sottostante gias soprano del Vaccarile © Cuneotrekking

Dente del Gigante e gias Vaccarile Sottano alla sua sinistra © Cuneotrekking
Qui il sentiero, non molto visibile per via della folta vegetazione, prosegue in cresta fino a raggiungere l’inizio di un boschetto dove svolta decisamente a destra andandosi a ricollegare al bivio per il passo di Baban chiudendo così l’anello.
Svoltando a sinistra ripercorriamo in discesa tutto il percorso nel bosco che scende al gias Fontana, e poi sempre più giù per il ritorno al Pian delle Gorre.
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