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  1. Ecco un altro bel giretto che vorrei fare…
    avevo letto e sentito che il sentiero e’ poco segnato ma ero curiosissimo di vedere quella zona e grazie a voi seguiro’ passo/passo la vostra traccia gpx!:-)
    per curiosita’ i laghetti sono 2 o 1?!grazie.


  2. Abbiamo percorso questo tratto il 13 agosto 2019
    Purtroppo, la segnaletica è pressoché nulla lungo la maggioranza del percorso. Dopo il bivio al Dente del Seirasso, senza traccia gps non saremmo riusciti a completarlo (non solo le parti fuori tracciato, ma anche quelle che coincidono con il sentiero)
    Inoltre, probabilmente questa stagione non è l’ideale per compiere questo anello in quanto alcune delle vallate sono adesso dedicate all’alpeggio delle mucche, con recinzioni elettrificate che tagliano il sentiero. Le abbiamo superate, ma non è sempre facile.


  3. Ciao a tutti voi.
    Questa mattina al lavoro improvvisamente mi balza in testa un’idea.
    Solitamente in settimana faccio due allenamenti su presso strade sterrate su in montagna per tenermi in forma per i miei weekend tra i monti, invece mi dico: ma perchè questa volta non tentare di fare una montagna semplice come allenamento?
    Pensando e ripensando alle ore di luce disponibili nel pomeriggio ed ai posti vicini a Mondovì mi vengono in mente tre opzioni: Cima Robert, Monte Fantino e Monte Mondolè.
    Decido per quest’ultima perchè è quella a parere mio che offre più cose a livello visivo, e poi ha un bel giro ad anello che sono sempre belli da fare.
    Così alle 14:00 esco dal lavoro, vado a casa a prendere la roba da montagna e alle 15:10 sono al Rifugio Balma pronto per fare il Mondolè, parcheggio all’incrocio con la sterrata che porta verso il Lago della Brignola.
    Il tempo è sereno con una bella temperatura, la pianura è coperta dalla foschia.
    Per questioni di tempo rinuncio fin da subito a fare il “giro lungo” proposto da Cuneotrekking che passa da Colletto Seirasso ma prendo il sentiero diretto che segue per un momento lo skylift e poi contorna le Rocche Giardina.
    E’ ben segnato e diverse palline segnaletiche evitano di perdersi, sale costante senza grossi strappi.
    Il panorama verso il Mongioie si apre sempre di più a mano a mano che salgo, noto alcune nuvole provenienti dalla Valle Tanaro che tentano di fare capolino delle cime.
    Prima della congiunzione con il sentiero con il Seirasso il sentiero diventa quasi pianeggiante.
    Arrivo alla congiunzione e il panorama si apre verso il Marguareis.
    Devo dire che la luce pomeridiana mischiata con le tonalità di giallo della vegetazione creano delle sfumature particolare che non si vedono al mattino.
    E’ molto bello.
    A destra si vede l’ultima salita prima della vetta, qui la pendenza si fa più sostenuta.
    Ed ecco che la croce compare quasi all’improvviso.
    Arrivo in vetta al Mondolè alle 16:05, sono salito in 55 minuti!
    Ammazza…
    Il panorama dalla vetta è superbo: la foschia della pianura si è trasformata in un grande oceano di nuvole bianche, le cime in lontananza verso Nord si vedono abbastanza bene, dal Monviso verso di me il paesaggio è bello nitido, dietro di me le vette delle valli monregalesi sono belle visibili.
    Come dicevo la luce del pomeriggio crea dei colori e sfumature molto particolari, il cielo azzurro rivolto al turchese, l’erba gialla diventa ocra, la roccia crea ombre diverse rispetto al mattino.
    E’ bellissimo…
    Starei per più tempo ma il tempo è tiranno, resto in vetta per 20 minuti prima di iniziare la discesa dal versante opposto rispetto alla salita per completare l’anello.
    Il sentiero del ritorno si presenta meno marcato rispetto all’andata e mancano quasi totalmente le tacche, inoltre in molti punti ha una pendenza sostenuta e, siccome non prende molto sole in questo periodo, si presenta bagnato ed saltuariamente ghiacciato.
    Mi perdo in un paio di punti in cui mancano del tutto le segnalazioni degli incroci.
    E’ impressionante alla mia destra la dolina del laghetto del Mondolè, quest’ultimo è bello visibile in un’ombra perenne.
    Qui incontro gli unici escursionisti della giornata: tre ragazzi che stanno salendo verso la vetta.
    Intanto al nebbia della pianura inizia a salire e quando arrivo al Lago delle Scalette mi avvolge.
    L’ultimo pezzo sulla sterrata che mi riporta verso il Rifugio Balma lo percorro con visibilità quasi nulla e fa freddo.
    Arrivo alla macchina alle 17:30.
    Bel pomeriggio alternativo, questa idea di fare un’escursione breve e semplice per allenamento settimanale ha funzionato, magari in futuro potrei rifarlo con altri posti.
    Un saluto da Mattia da Mondovì.