Partendo dal piazzale del Cros, superiamo il ponte sul torrente e scendiamo un tratto in via Valleggia fino a una quindicina di metri dal sottopassaggio ferroviario. Da qui prendiamo la strada privata a destra che sale sul retro della Ferrovia, verso alcuni grandi condomini (cartelli per Murin – Tetti Veuva).
Al termine proseguiamo a sinistra sulla stradina erbosa che inizia infilandosi subito in mezzo al bosco (cartelli segnaletici) e, con qualche giravolta, procede in direzione nord. Lungo questa prima parte del tracciato (fino ai tetti Veuva) sono presenti numerose e interessanti tabelle botaniche illustrative.

Segnaletica ad inizio stradina © Cuneotrekking
Continuando il cammino, al di sopra della stradina possiamo anche notare la presenza di due caseggiati eco-mostri ormai invasi dalla vegetazione. Appena dopo, la stradina diventa sentiero.

La stradina divenuta sentiero © Cuneotrekking
Seguendo la segnaletica per tetti Veuva e Murin, poche decine di metri dopo prendiamo la deviazione indicata a destra che, in una decina di minuti, porta ad un punto panoramico.
Vale veramente la pena percorrere questa breve deviazione perché abbiamo una bella e inusuale vista su Limone e tutte le cime innevate che lo attorniano.

Dal punto panoramico, insolita veduta di Limone Piemonte © Cuneotrekking
Tornati all’inizio della deviazione proseguiamo il cammino che ora si inoltra in una faggeta, poi esce allo scoperto per incunearsi in un vialetto di bossi, pianta cespugliosa, utilizzata prevalentemente per le siepi nei giardini.

Tra i faggi © Cuneotrekking
Dopo quest’ultimo tratto raggiungiamo i tetti Veuva e, alle sue spalle, un secondo belvedere panoramico con panchina.

Arrivo ai tetti Veuva © Cuneotrekking

Le piste da sci del Sole e il monte Pepin © Cuneotrekking
Fin qui il percorso è per tutti, poi è più adatto agli escursionisti. Dai cartelli alle sue spalle proseguiamo in direzione sud-est (tetti Galin e Colletto Almellina) inoltrandoci all’interno di estese faggete.

Segnaletica oltre i tetti Veuva © Cuneotrekking
Raggiunta più avanti la deviazione tetti Gallin/Murin e colletto Almellina/Cros, scegliamo la seconda (la prima percorre il tratto sud del Murin). Percorrendo l’interno di un altro bosco di faggi la salita diventa più incisiva e ripida conducendoci, al termine di un lungo percorso, sul versante nord della costa del Murin, quello rivolto verso Vernante.

Tra i faggi nel tratto superiore © Cuneotrekking

Più avanti © Cuneotrekking
Con l’aiuto delle numerose tacche giallo/verdi procediamo in faggeta verso est mantenendoci, con andamento altalenante, una cinquantina di metri al di sotto della cresta.
Lungo il cammino nel bosco, alzando lo sguardo a destra, scorgiamo sulla cresta una grande campana bianca. La breve deviazione che ora faremo (non ci sono tacche) ci porta nei suoi pressi. Non aspettatevi la solita campana di bronzo, ma una cosiddetta daisy bell, la campana antivalanga. Sul retro della stessa sono dislocate una decina di bombole di idrogeno e ossigeno.
Come funziona? grazie alla miscelazione controllata di questi due gas, con un telecomando azionato da un incaricato del comune di Limone, si provoca una forte esplosione a pochi metri dal manto nevoso. Il forte spostamento d’aria scatena la valanga programmata.

Dalla Daisy Bell, veduta su cima della Fascia © Cuneotrekking

Veduta ravvicinata sulle Rocce del Cros e cima della Fascia © Cuneotrekking
Da questo belvedere il panorama si espande dal Bec Rosso (2154 m) alla cima della Fascia (2495 m), dal vallone di San Giovanni alla cima Pepin (2384 m), dal colle di Tenda alla Rocca dell’Abisso (2755 m) e, via via, fino al monte Vecchio (1923 m)

Veduta del vallone di San Giovanni © Cuneotrekking

Veduta su Rocca dell’Abisso e monte Ciamoussè © Cuneotrekking
Tornati sulle nostre tracce nel punto in cui le avevamo lasciate, seguendo anche qui le numerose tacche giallo/verdi, sempre presenti sugli alberi, riprendiamo il cammino in faggeta nella quale persistono ancora residui di neve.

Nel tratto rivolto verso Vernante © Cuneotrekking
Dopo un lungo tratto che si sviluppa sempre sotto cresta, il bosco sembra terminare lasciando spazio ad una radura. Ora occorre procedere verso destra con un traverso diagonale ascendente che ci condurrà su una selletta, incrociando (palina) il percorso Limone/Vernante.

Sulla radura dopo la faggeta © Cuneotrekking

Arrivo alla selletta © Cuneotrekking
Dalla selletta appena raggiunta scende sul lato opposto un sentiero che va a percorrere tutto il versante sud del Murin.
Preferiamo però proseguire ancora un tratto sul crinale, a sinistra dei faggi, raggiungendo più avanti il colletto Almellina (1542 m) dove sono poste le indicazioni per il colle Vaccarile e, in discesa, per i tetti Almellina.

Da lì il sentiero prosegue al Vaccarile © Cuneotrekking
Qui si ha un buon punto panoramico che, all’occorrenza, può diventare il giusto posto per la sosta del pranzo.
La discesa verso Limone avviene ora sul vallone soleggiato dell’Almellina.

Cespo di genzianelle sul sentiero di discesa ai tetti Almellina © Cuneotrekking
Anche questo si rivela un bel percorso su sentiero un po’ tortuoso ma piacevole che in discesa va a toccare le vecchie case dei tetti Almellina (1400 m) per poi scendere e scavalcare il rio omonimo fino a ricollegarsi con la strada (rovinata dalle recenti piogge) che scende da Capanna Chiara.
Ritrovato l’asfalto, percorriamo infine la strada in discesa a Limone fino al parcheggio.
Roberto
17/12/2018 alle 11:39
Fatto il 15/12/2018 giornata splendida, neve al suolo pochissima solo nel tratto esposto a Nord, praticamente dietro alla campana antivalanga.
Il primo pezzo, diciamo fino a Tetti Veuva o poco piu’ su è interessante. Successivamente l’escursione diventava purtroppo poco piacevole per via dell’ombra, della neve al suolo (poca ma ghiacciata e infida, una vera impresa non scivolare, anche con scarponi La SPortiva). Dato che procedere nella faggeta era poco interessante abbiamo deciso di tornare sui nostri passi e saltare tutto il percorso citato in qs sito dal punto dietro la campana anti valanga in poi, quindi non siamo tornati all’auto passando da via Almellina.
Siamo saliti a vedere il panorama dalla campana antivalanga e con l’aiuto di un’applicazione per lo smartphone abbiamo individuato cime citate.
grazie per aver condiviso qs itinerario e per le numerose foto!
Elio Dutto
17/12/2018 alle 13:20
Grazie a te Roberto. Purtroppo con la neve tutto diventa più complicato, specie se il percorso è nel bosco. Ti consiglio di ripeterlo in primavera quando questo problema non esisterà più. Ciao.