Dalla parte opposta del parcheggio seguiamo le vistose segnalazioni che ci indirizzano verso il colle del Rastel. Prendiamo la stradina che scende al torrente Varaita scavalcandolo su un ponticello in cemento. Da lì proseguiamo a destra sulla mulattiera che in ripida salita si inoltra nel vallone di Fiutrusa lasciando dopo un po’ a destra il sentiero di collegamento con Chianale (da cui faremo ritorno).
Dopo un altro strappo la mulattiera si ripiana mantenendosi sempre a destra del profondo e incassato torrente Fiutrusa. Giunti nei pressi delle grange dei Russi essa si interrompe: occorre guadare il torrente. I temporali di questi ultimi giorni lo hanno ingrossato, e non fidandoci dei due tronchi scivolosi, lo superiamo a piedi nudi.

Primo guado © Giuseppe Basso
Ripreso il cammino in ripida salita sulla destra orografica, ci inoltriamo tra i larici.

Più sopra © Elio Dutto

Il sentiero si ripiana tra i larici © Elio Dutto
Poco più avanti, al bivio (quota 1984 m), seguiamo l’indicazione per il colle Rastel ma quando raggiungiamo il torrente, impetuoso in questo punto, rinunciamo ad attraversarlo tornando al bivio.
Proseguendo, poco più avanti tentiamo nuovamente di guadare il torrente riuscendoci nei pressi delle grange Route (2023 m), che raggiungiamo in breve passati sulla sponda opposta. Da lì, tenendoci qualche metro al di sopra, seguiamo verso destra alcuni tratturi pianeggianti che vanno a intersecarsi con il sentiero GTA (tacche bianco/rosse) per il colle Rastel.

La cima del Peyron © Elio Dutto
Il sentiero prosegue passando all’interno di un vallone e, dopo una lunga salita, raggiunge il colle del Rastel (2372 m).

Verso il colle del Rastel © Elio Dutto
Seguendo una traccia verso destra, in una decina di minuti saliamo gli ultimi metri fino alla croce di vetta del monte Peyron. La vista su Pontechianale e il lago alle sue spalle è fantastica.

Spettacolare veduta su Pontechianale © Elio Dutto

Sulla cima del Peyron © Giuseppe Basso
Non solo. con un giro a trecentosessanta gradi, partendo dalla cima di Pietralunga (2731 m) seguiamo il panorama delle cime proseguendo verso il monte Ferra (3094 m), il Fiutrusa (3103 m) e tutte le altre in testa alla vallata concludendo il giro alla punta Tre Chiosis (3082 m) e al Monviso (3841 m).
Il tempo sta volgendo al brutto, non rimane che tornare velocemente al colle Rastel e proseguire l’anello sul versante opposto.

Inizio discesa dal colle del Rastel © Elio Dutto
Dopo una breve discesa proseguiamo doppiando alcuni costoni alternando discese a leggere salite. Alcuni cumbal conservano ancora residui di nevai che ci obbligano a porre attenzione. Prima di raggiungere le grange Martinet dobbiamo ancora superare uno spumeggiante rio.
Poco prima delle ben ristrutturate grange Torrette facciamo la pausa pranzo sulle rive di alcuni laghetti. Ci troviamo in un bellissimo pianoro circondato da una lussureggiante fioritura mista di anemoni e genzianelle.

Le grange Torrette © Elio Dutto

Uno dei laghetti © Elio Dutto

Fioritura di anemoni © Elio Dutto

Alle nostre spalle © Elio Dutto
Di fronte a noi spicca la sagoma inconfondibile della Tour Real (2877 m). Oltre ai laghetti il sentiero è tutto in discesa nel lariceto.

Dopo i laghetti inizia la discesa © Elio Dutto
Belle le visuali che si aprono di tanto in tanto sull’abitato di Chianale. La discesa termina sulla stradina asfaltata che sale ai laghi Bleu, Nero e Bes nel vallone Antolina. Da lì a Chianale il percorso è breve. Il vecchio borgo, considerato tra i più belli d’Italia, merita sempre una visita.

Scendendo a Chianale © Elio Dutto

Chianale. Lunotto sull’antica parrocchiale di sant’Antonio © Elio Dutto
Attraversato il paese, al fondo, seguiamo la palina che ci riconduce a Pontechianale seguendo il sentiero del dottor Crotto. Il percorso di questa strada-sentiero, dalla durata di circa un’ora, è straordinario per il verde dei prati e la fioritura lussureggiante composta da anemoni, narcisi, fiordalisi e botton d’oro.

Sul sentiero dottor Crotto © Elio Dutto

Tratto nella pineta © Elio Dutto

Tornando a Pontechianale © Elio Dutto
Dopo un passaggio tra i larici il sentiero, ora ristretto, in lenta discesa ci porta a chiudere l’anello nel vallone di Fiutrusa. Scendendo a sinistra torniamo al parcheggio di Genzana.
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