Dal rifugio Pian delle Gorre seguiamo la sterrata che sale, a sinistra del prato, per 1,2 km nel vallone del Salto e termina in uno slargo dove dipartono i sentieri per il rifugio Garelli, il passo del Duca e la punta Marguareis.
Seguendo a destra il percorso per le cascate del Saut, poco più avanti oltrepassiamo il torrente su una passerella proseguendo su una bellissima sterrata che sale gradualmente sul fianco sinistro del pian Cardelle aggirando un costone boscoso.

Salendo, dopo le cascate del Saut © Cuneotrekking
Più avanti, ridotta a comodo sentiero, proseguiamo fino al gias degli Arpi (1435 m, bivio per la cascata del Pis del Pesio).
Il sentiero poi si dilegua nella conca protetta dalla Testa di Murtel (2066 m), chiusa al fondo dalla Testa del Duca (2052 m).

Sui tornanti che conducono al passo del Duca © Cuneotrekking
Non seguiamo la scorciatoia che porta al colle del Prel, invasa dall’erba, ma continuando sulla stradicciola risaliamo tutto l’avvallamento sui piacevoli tornanti sorretti da muri di pietra che conducono infine al colle del Prel soprano, dal quale si gode una bella visuale nel vallone del Marguareis con il rifugio Garelli (1970 m) che spunta dietro un dosso.

In alto, la Testa del Duca © Cuneotrekking
Poche centinaia di metri ci separano ormai dal passo del Duca, racchiuso dalle rocce. Al di là entriamo nella conca delle Càrsene, splendida tra le rocce carsiche.

Arrivo al passo del Duca © Cuneotrekking
Ora, scendendo poche decine di metri dal passo, andremo a goderci per davvero un paesaggio lunare fatto di rocce bianchissime e splendenti che contornano tutto il paesaggio fino al passo di Scaranson.
Non bisogna venire qui se il terreno è bagnato ma, soprattutto, se può scendere la nebbia, altrimenti ci si perde. In ogni caso ci sono le tacche bianco/rosse che ci guideranno fino al punto più alto dell’escursione.

Inizio del percorso dello Scarason © Cuneotrekking

Poco più avanti © Cuneotrekking
Dopo aver scavalcato le prime rocce le tracce portano a costeggiare, alla nostra sinistra, le rocce Scarason, mentre a ponente si estende tutto il mare biancastro che va a raggiungere la cima della Fascia (2495 m).

La cima di Piero (a sinistra) e la cima Scarason © Cuneotrekking
Dopo un lungo tratto raggiungiamo, poco dopo la cima di Piero (2172 m), il colle nord di Scarason (2132 m), dal quale possiamo nuovamente rivedere il rifugio Garelli (1970 m), le cime di Serpentera (2358 m) e il Marguareis (2651 m).

Passaggio sotto la cima di Piero © Cuneotrekking

Dal colle nord di Scarason veduta del rifugio Garelli © Cuneotrekking
Proseguendo il cammino dobbiamo risalire alcune ripide pendici sotto la cima Scarason (2365 m) con un breve passaggio tra le rocce in direzione di un vistoso ometto.

Tratto roccioso sotto la cima di Scarason © Cuneotrekking

Visuale delle Càrsene con la cima della Fascia al fondo © Cuneotrekking
Ora, su terreno meno difficile si scavalcano alcuni dossi di erba e pietre, si passa sulla destra di un avvallamento e, verso destra, si raggiunge il passo di Scarason (2302 m) sul confine francese, dividendo la conca delle Càrsene dal plan Ambreuge.

Nell’ultimo tratto verso il passo Scarason © Cuneotrekking

Altra visuale della conca delle Càrsene © Cuneotrekking
Subito notiamo nel verde pianoro la serpeggiante e famosa Via del Sale che da Limone Piemonte va a raggiungere il mare. A est, oltre il Castello delle Aquile (2513 m), si erge la vistosa Punta del Marguareis (2651 m), la cima più alta delle Alpi Liguri.

Il Marguareis visto dal passo © Cuneotrekking

Rifugio privato nel Plan Ambreuge © Cuneotrekking
Ci riteniamo fortunati perché oggi non c’è nebbia così possiamo ammirare un paesaggio lunare e straordinario.

Dal passo, veduta della serpeggiante via del Sale che porta al colle dei Signori © Cuneotrekking
Ma il percorso non è ancora finito.
Dobbiamo ora scendere sul sentiero verso Plan Ambreuge, ma poco prima di raggiungere la sterrata, per non perdere ulteriore dislivello deviamo sulla destra ritrovando il sentiero che prosegue a nord-ovest sotto i monti delle Càrsene, verso la Punta Straldi (2383 m).

Scendendo dal passo © Cuneotrekking
Il sentiero/stradina salendo passa ai suoi piedi e, con percorso suggestivo tra bianche rocce ed erba, conduce alla colla Piana di Malaperga.

Tratto dopo aver superato la Punta Straldi © Cuneotrekking
Una breve discesa, nuovamente in territorio italiano, porta alla capanna Morgantini (2237 m), bivacco a esclusivo uso degli speleologi. Qui ci fermiamo all’esterno per pranzare al sacco.

La capanna Morgantini si mimetizza tra le rocce © Cuneotrekking
Più tardi, riprendiamo la via del ritorno scendendo lungo la stradina che con percorso panoramico piacevolissimo, in un tripudio di fiori multicolori, si snoda dolcemente verso il gias dell’Ortica (1836 m).

Scendendo dalla Morgantini, visuale sulle Càrsene e Marguareis © Cuneotrekking
Nei suoi pressi lasciamo prima a sinistra il sentiero per il passo del Carbone e, poco dopo, quello per il passo del Duca. Girando a sinistra scenderemo nella valle Pesio attraverso il passo di Baban (situato sulla direttrice delle cascate del Pis del Pesio) per poi raggiungere il bivio che sale al colle Vaccarile.
Svoltando a destra, con un percorso tutto nel bosco scenderemo alla cascata del gias Fontana, dove ci raccorderemo al sentiero di discesa verso Pian delle Gorre.

Cascata del gias Fontana © Cuneotrekking
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