Dal parcheggio del campeggio di Pontechianale seguiamo la stradina che va verso il lago (indicazione su un pino) e prima di attraversare un rio svoltiamo a destra su una mulattiera (indicazione poco leggibile Battagliola) che inizia a salire sul fianco di alcuni prati erbosi prima di infilarsi definitivamente nell’abetaia.

Salendo nell’abetaia © Elio Dutto
Il sentiero con infiniti tornanti aggredisce le ripide falde del cumbal della Villa con pendenze tra il trenta e quaranta per cento prima di uscire allo scoperto su una radura (2065 m circa) colonizzata da cespugli di ontano.

Tra i cespugli di ontano © Elio Dutto
Qui, a sud-est, appare in lontananza la massiccia costiera della cima di Pietralunga.

Primo scorcio sulla cima di Pietralunga © Elio Dutto
Il percorso porta a superare più avanti un traverso in leggera discesa che ci condurrà direttamente al colletto della Battagliola (2248 m), situato sul displuvio tra le vallate di Chianale e di Bellino.

Il traverso che porta al colle della Battagliola © Elio Dutto

Arrivo al colle della Battagliola © Elio Dutto
Da questo punto è straordinario il panorama sul Monviso e i suoi satelliti, ma anche nel vallone di Bellino verso Pelvo d’Elva e Rocca la Marchisa. Lasciato a sinistra il sentiero per la vicina punta del Cavallo, svoltiamo a destra verso quella della Battagliola seguendo una stradina in salita.

Il sentiero prosegue verso la cima © Elio Dutto
Per proseguire verso la bastionata rocciosa di Pietralunga, dai pressi della punta della Battagliola è possibile seguire la cresta che divide le due valli oppure proseguire a sinistra su un sentiero che si dirige ad una malga per poi abbandonarlo arrancando le pendici erbose.

Voltando lo sguardo all’indietro © Elio Dutto
In ogni caso occorre puntare gli sguardi e il cammino verso lo spigolo destro della bastionata e trovare il cosiddetto storico passo del Ciat (2640 m). Fin qui il percorso è da considerarsi di difficoltà E (escursionisti). Ora inizia un tratto più impegnativo da non sottovalutare.

Salendo la china erbosa © Elio Dutto

Pontechianale con il suo lago © Elio Dutto

Arrivo alle rocce basali © Elio Dutto

La bastionata rocciosa © Elio Dutto
Nel 1744 i miquelets francesi riuscirono a superare l’ostacolo naturale del monte proprio con questo passaggio. Un ometto indica la partenza verso la stretta gola un po’ aggettante all’inizio. Alcune funi rendono più sicuro il tratto lungo una sessantina di metri. Al termine si esce a sinistra e poi verso destra.

Passo del Ciat © Elio Dutto

Passo del Ciat © Elio Dutto

Passo del Ciat © Elio Dutto
Terminata la parte più tecnica ci dirigiamo verso la punta, un centinaio di metri più distante e sormontata da una piccola croce. Il paesaggio circostante è magnifico. Da qui si domina gran parte delle più alte vette della valle Varaita.

Sbucando in cresta © Elio Dutto

Cima di Pietralunga © Elio Dutto
Dopo aver volto lo sguardo a 360° proseguiamo l’anello sulle facili distese prative che portano verso ovest in direzione del monte Ferra (3094 m) fino all’intaglio del colle del Bondormir (2651 m).

Proseguiamo verso il colle Bondormir © Elio Dutto
Qui incontriamo due francesi che provengono dal rifugio Melezet. Un comodo sentiero di discesa scende nel vallone del Bondormir con vedute sulle cime di Fiutrusa (3103 m), Salza (3326 m), Mongioia (3340 m) e Pienasea (3117 m).

Tratto di discesa nel vallone di Bondormir © Elio Dutto
Dopo i magnifici prati della discesa ci attende un ritorno tra cespugli di ontano. Guadagnato il vallone di Fiutrusa lasciamo a sinistra il sentiero che sale alla cima omonima e al colle del Lupo (palina), proseguendo la discesa sulla destra del rio.
Poco più avanti, a un altro bivio, lasciamo a sinistra quello che conduce al colle Rastel (2372 m) e alla cima Peyron (2406 m). Una volta passati al di là il rio, nei pressi della grangia del Russi, seguiamo la sterrata che ci riporterà verso Pontechianale.

Tornando a Pontechianale © Elio Dutto
Nel finale, lasciamo ancora a sinistra un sentiero per Chianale e poco più in basso deviamo a destra oltrepassando il rio per l’ultimo breve tratto che ci riporta al parcheggio del campeggio.
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