Superato il ponte proseguiamo per un buon tratto verso Ferrere e, al terzo tornante nei pressi del piloncino del Sacro cuore, abbandoniamo l’asfalto per seguire a destra una sterrata che inizia in leggera discesa tra i larici.
Dopo poche centinaia di metri la salita, circondata da alte piante di larice, riprende conducendoci ad una radura molto panoramica su molte cime della testata dell’alta Valle Stura, tra cui l’Oronaye. La strada prosegue poi verso sinistra avvicinandosi ai piloni della seggiovia, quindi supera il punto intermedio della stessa e con uno zig-zag continua fino a raggiungere una radura superiore.
Qui abbiamo la fortuna di trovarci a poca distanza da un branco di cervi che immediatamente si dilegua tra i larici. Il tratto seguente ci conduce verso una pietraia, oltre la quale si intravede già il punto di arrivo della seggiovia.

Un tratto di salita sulla sterrata © Cuneotrekking
L’ultimo tratto prima del colletto Incianao lo affrontiamo superando una corta lingua di neve.

Verso il colletto Incianao © Cuneotrekking

Arrivo al colletto © Cuneotrekking
Raggiunto il punto d’arrivo della seggiovia (2292 m) è stupendo il panorama che si presenta verso sud, ove riconosciamo il Colle di Stau (2500 m) inserito tra la Rocca Verde (2694 m) e il Monte Peiron (2796 m), la Testa del Ferro (2769 m) ecc. e verso nord l’Oronaye (3100 m) e l’Oserot (2861 m) mentre ad ovest si profilano la Punta Incianao (2575 m) e la Cima delle Lose (2813 m) un po’ defilata.

Sguardo verso sud © Cuneotrekking

Immagini ravvicinate del Colle di Stau, tra la Rocca Verde e il Monte Peiron © Cuneotrekking

Inizio del falsopiano dell’Andelplan © Cuneotrekking

L’Oronaye dall’arrivo della seggiovia © Cuneotrekking
Ora proseguiremo lungo il falsopiano in direzione dell’ultimo pilone dello skilift per raggiungere una casermetta diroccata. Affrontiamo alcuni tratti della strada alternando salite e discese tra il verde dei prati circostanti tempestati di fiorellini e roccette dolomitiche.

Il falsopiano dell’Andelplan © Cuneotrekking
È un bel percorso che si snoda sugli ultimi residui nevosi tra fischi di marmotte, che qui hanno il loro habitat naturale, e qualche camoscio di passaggio e si sviluppa a sinistra della Punta Incianao (2575 m)e la Cima delle Lose (2813 m)

In cammino verso la casermetta © Cuneotrekking

Cima delle Lose, un po’ nascosta, al centro della foto © Cuneotrekking

Tratto intermedio di salita © Cuneotrekking

Verso i resti della ex casermetta © Cuneotrekking
Verso il termine del lungo falsopiano raggiungiamo i resti di una vecchia casermetta e qualche decina di metri più avanti, lasciato a destra un sentiero che porta alla cima delle Lose, svoltiamo a sinistra nei pressi di un varco seguendo tracce di sentiero e tratturi che digradano verso il sottostante gias del Colombart.

La casermetta © Cuneotrekking

A destra il colletto di salita per la cima delle Lose © Cuneotrekking

Immagini della discesa al gias del Colombart © Cuneotrekking

Scendendo al gias del Colombart © Cuneotrekking
Prima di raggiungere la sterrata che dalla Bassa di Colombart (2461 m) scende verso Ferrere, troviamo una conca riparata per una sosta mangereccia circondati da genzianelle e una miriade di altri fiori, con splendida vista verso l’Enciastraia (2955 m) e la Rocca dei Tre Vescovi (2867 m).

Sulle tracce che degradano verso la sterrata © Cuneotrekking

Rocca dei tre Vescovi (sinistra) e Enciastraia (destra) © Cuneotrekking
Per il suo compleanno, Fulvio è solito portare un vino di prestigio. Lo scorso anno abbiamo brindato con un Brunello di Montalcino, oggi ci delizia con l’Amarone, l’ottimo vino della Valpolicella.
Più tardi riprendiamo la via del ritorno scendendo sulla comoda sterrata che seguiremo per alcuni chilometri abbandonandola al colle di Ferrere.
Per evitare il lungo tratto di strada asfaltata che scende in pineta, quattrocento metri prima della confluenza con la strada che scende a Ferrere svoltiamo a sinistra sul prato passando presso una serie di vasche abbeveratoio per le mucche.
Cercando di mantenere un percorso lineare ci infileremo più in basso tra i larici e, tenendoci a sinistra di un incassato valloncello, andremo a raggiungere più in basso il tornante stradale presso il quale si trova la freschissima fontana Cufarun. La rimanenza del percorso è ora sulla strada asfaltata che torna a Bersezio.

Immagine di Ferrere dalla sterrata © Cuneotrekking
Claus72
30/05/2015 alle 18:05
molto interessante.grazie!!!
Elio Dutto
31/05/2015 alle 17:54
Grazie a te Claus!
carlo
31/05/2015 alle 08:50
Ho un GPS Garmin etrex summit hc e vi chiedo come mai quando tento di scaricare il percorso dei Vs bei giri me ne carica solo la prima parte e non il percorso completo.
Grazie
Albino
31/05/2015 alle 19:57
Mi sembra di capire che non c’è più tanta neve…o sbaglio? Bravi; sempre interessanti le vostre gite e molto chiare le esposizioni. Continuate così.
Elio Dutto
01/06/2015 alle 07:54
Ciao Albino. Non c’è più tanta neve nel percorso che abbiamo fatto, ma tutto dipende dall’esposizione. Nei pendii esposti a nord ne puoi ancora trovare parecchia.
Grazie per l’apprezzamento!
carlo
02/06/2015 alle 09:32
ripeto la domanda per un vs- parere grazie
Ho un GPS Garmin etrex summit hc e vi chiedo come mai quando tento di scaricare il percorso dei Vs bei giri me ne carica solo la prima parte e non il percorso completo.
Grazie
Manuela Bono
21/01/2020 alle 16:54
Vorrei sapere se è possibile fare l’Anello dell’Andelplan in inverno con le ciaspole ed eventualmente con i ramponi in prossimità della vetta.
Chi si può contattare per informarsi sulle condizioni di innevamento in loco?