Entriamo nel verdissimo pian Marchisio perdendo alcuni metri di dislivello.

Noemi sulla sterrata che attraversa il Pian Marchisio © Valerio Dutto
Senza possibilità di errore seguiamo la sterrata che praticamente in piano serpeggia tra stupende praterie cosparse, nella tarda primavera, di una moltitudine di fiori colorati. Al fondo, dietro alla cima delle Masche, è ben visibile la nostra meta, che questa prospettiva ricorda l’iconico El Capitan nel Parco nazionale di Yosemite.

La cima delle Saline è quella più alta al centro della foto. Alla sua sinistra la cima delle Masche (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Oltrepassati numerosi rigagnoli d’acqua, tributari del torrente Ellero, iniziamo la breve risalita su tornanti superando il primo bivio per il rifugio Mondovì, da cui faremo ritorno.

La piramide è la punta Havis de Giorgio (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Sempre proseguendo sulla sterrata arriviamo a un ulteriore bivio dove attraversiamo il ponticello in direzione del gias Gruppetti. Proseguiamo per un buon tratto quasi in piano.

Martino sul tratto in piano oltre al bivio (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto

Ancora sul pianoro (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Quando la strada riprende a salire, poco oltre un tornante, la abbandoniamo per svoltare su un sentiero a destra (indicazioni per il passo delle Saline).

La nostra meta vista dal basso (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto

Abbandoniamo la sterrata per questo sentiero (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Presto arriviamo su uno stupendo pianoro erboso dove si trova l’inghiottitoio dei Tumpi, una profonda cavità in cui l’acqua si infila penetrando nel sottosuolo.
Seguendo paletti e tacche rosse superiamo un dosso erboso per poi immetterci in una conca al termine della quale inizia la ripida rampa che ci conduce al passo delle Saline (2.174 m), che deve il nome a una “via del sale” dell’antichità che passava proprio di qua.

Il dosso erboso prima della ripida impennata verso il passo delle Saline (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Svoltiamo a destra sulla traccia che risale a zig zag la parete diventando via via sempre più ripida e che, quasi al termine, si infila in un facile canalino roccioso che ci fa sbucare a poca distanza dalla prima croce di vetta (2.612 m).

Nel canalino roccioso © Valerio Dutto

Noemi nell’ultimo tratto della salita © Valerio Dutto
Appena oltre, un poco più in basso, ce n’è una seconda che vale la pena raggiungere perché si affaccia direttamente sul pian Marchisio e sul rifugio Mondovì, 850 metri più in basso, ben visibile tra la punta Havis de Giorgio e la cima delle Masche.

La seconda croce si affaccia direttamente sul pian Marchisio (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto

In vetta. La montagna in secondo piano davanti al Monviso è la Bisalta (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto

L’imponente massiccio calcareo del Mongioie © Valerio Dutto
Il panorama che si gode di qua sull’intero arco alpino è davvero superlativo e spazia letteralmente dal mare alla Valle d’Aosta. Ci soffermiamo a riconoscere le tantissime cime delle Alpi Liguri, Marittime e Cozie salite negli ultimi anni.
Dopo una meritata pausa scendiamo dalla parte opposta (direzione sud-ovest) verso l’evidente colletto tra la cima delle Saline e la cima pian Ballaur. Scendiamo liberamente su pratoni seguendo qualche ometto, paletti in legno e tacca rossa.
Il colletto, che sulle carte non ha un nome, si trova in una zona segnata da interessanti fenomeni carsici che la rendono quasi lunare. Ignoriamo l’invitante traccia che scende a destra nel vallone delle Masche, che avevamo percorso in passato e che consigliamo solo a escursionisti esperti, e iniziamo la ripida risalita verso la cima Pian Ballaur. Come sempre la traccia è ben segnata con bolli rossi e ometti.
Con uno strappo deciso recuperiamo 150 metri di dislivello fino a raggiungere la sommità. Proseguiamo quindi verso destra sull’ampio dorso piatto della cima Pian Ballaur (2.603 m), ricoperta da calcari a lastre, panoramicissimo balcone sulla pianura cuneese. Il suo nome rievoca i balli delle masche, le streghe nella tradizione piemontese.

Sulla cima pian Ballaur (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto

Il dosso a destra è la cima delle Saline (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Sempre seguendo gli ometti scendiamo dalla parte opposta sugli ampi pratoni con viste stupende sul massiccio del Marguareis.
Arrivati alla sottile cresta, spartiacque tra le valli Tanaro e Ellero, individuiamo a sinistra, al centro della conca di Piaggiabella, la capanna scientifica Saracco-Volante, sotto cui si sviluppa un immenso sistema di grotte che sprofondano per oltre 900 metri e 40 km di lunghezza.

Sulla cresta spartiacque tra le valli Tanaro e Ellero (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto

Sempre in cresta © Valerio Dutto
Raggiunto il colle del Pas svoltiamo a destra scendendo al piccolo lago Rataira, sulle cui sponde si trova infisso un inaspettato menhir di granito, probabilmente di origine celtica.

Verso il piccolo lago Rataira (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Seguendo le tacche rosse proseguiamo per un buon tratto sulle praterie in direzione nord. Superato un rio svoltiamo a destra su un sentierino che si tiene più alto di uno stretto canyon e che, poco oltre, si affaccia sulla grande conca dello stupendo lago Biecai. Di norma lo si può trovare con acqua solo fino a fine giugno, perché tende a defluire in fretta negli anfratti carsici del terreno.

Sopra il canyon prima di affacciarci sulla conca del lago Biecai (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto

Lo stupendo lago Biecai ancora colmo d’acqua (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Il sentiero si tiene più alto del lago e raggiunge la porta Biecai (1.998 m), uno stretto intaglio roccioso che ci proietta sulla magnifica valletta sottostante.
Imbocchiamo il sentiero che discende ripido la bastionata rocciosa e compiamo un lungo traverso tra roccette e uno spettacolo di rododendri, viole del pensiero e genzianelle.

Sul traverso tra i rododendri (foto scattata il 22 giugno 2020) © Valerio Dutto
Raggiungiamo l’incantevole rifugio Mondovì (1.761 m), situato su un dosso erboso alla base dei canali che scendono dalla punta Havis de Giorgio. Alle spalle del rifugio, in direzione sud-est, durante il disgelo si può ammirare lo spettacolo del Pis dell’Ellero, una cascata che sgorga tra le rocche del Piscio.
Seguendo un sentierino che taglia i prati torniamo sulla sterrata dove chiudiamo l’anello. Non ci resta che percorrere a ritroso il pian Marchisio fino all’auto concludendo uno spettacolare itinerario in una delle zone più affascinanti delle Alpi Liguri
Michele Pantaleo
08/10/2020 alle 13:25
Gita tra le più spettacolari delle Alpi Occidentali. Grazie
Laura Martini
30/10/2020 alle 16:48
Ciao valerio volevo un consiglio. Domani volevamo fare Anello delle cime delle Saline (2612 m) e Pian Ballaur (2603 m) – Valle Ellero. Secondo voi e fattibile? Neve o ghiaccio come saranno? Mi hanno operata da poco al ginocchio e non vorrei farmi male di nuovo ?
Elio Dutto
30/10/2020 alle 19:10
Ciao Laura, ti ho risposto su messenger.
Francesca
27/02/2021 alle 14:05
Buongiorno, è fattibile secondo voi a fine febbraio? volevamo andare domani.. senza racchette da neve.
grazie mille
Elio Dutto
27/02/2021 alle 18:01
Ciao Francesca. Tutto è possibile, ma tenete presente che troverete già neve qualche chilometro prima di arrivare a Pian Marchisio e poi a tratti lungo tutto il percorso. La vedo molto lunga. Senza racchette o ramponi non penso si possa fare.
Alessandra
21/06/2021 alle 20:29
Avrei bisogno di alcune informazioni:
Nelle informazioni scrivete che è possibile percorrerlo con cani al seguito, ma anche la salita a cima delle saline è davvero fattibile con un cane? E sopratutto, visto che l’intero percorso è classificato come difficoltà E, la salita alla cima è abbastanza facile anche a chi è principiante? (sarebbe la prima vetta su cui salgo).
Grazie in anticipo e complimenti per il vostro bellissimo sito e progetto!
Valerio Dutto
22/06/2021 alle 16:24
Ciao Alessandra, la cima delle Saline non è una cima difficile, ma non la consiglierei come prima vetta in assoluto. Per darti uno spunto è più facile la vicina pian Ballaur.
Francesco
24/05/2021 alle 22:23
Ciao!
Secondo te sarebbe fattibile nei primi giorni di giugno ?
Senza ramponi intendo
Elio Dutto
25/05/2021 alle 21:25
Ciao Francesco. E’ senz’altro fattibile ma, per precauzione, mi porterei i ramponi perché è probabile trovare ancora un po’ di neve.
Federica
13/06/2021 alle 19:55
Buonasera.
Vorrei sapere indicativamente in quanto tempo si percorre questo anello.
Grazie!
Anna
04/08/2021 alle 09:58
Ad andatura media ci ho messo 6h15
Anna
04/08/2021 alle 09:53
Fatto l’anello ieri 3 agosto partendo alle 8 da Pian Marchisa. È spettacolare la discesa da Pian Ballaur con vista sul Marguareis e il paesaggio carsico tutto intorno.