Entriamo tra le case all’interno della borgata Villaro. Dopo le ultime abitazioni, all’altezza della provinciale, svoltiamo a destra sulla stradina asfaltata che con due tornanti sale prima alla borgata Oliva e poi a Lausetto. Da questa seconda deviamo a sinistra sulla sterrata che ci porta verso la graziosa e solitaria cappella di san Maurizio.

La cappella di San Maurizio © Elio Dutto
Da questo punto e per un buon tratto seguiamo fedelmente i Percorsi Occitani, sempre ottimamente indicati con le caratteristiche tacche gialle.

Le caratteristiche tacche gialle dei Percorsi Occitani © Valerio Dutto
Aggirata completamente la cappella, presso una palina segnaletica, svoltiamo sul sentiero a sinistra in direzione di Ponte Maira e Chiappera. Il sentiero taglia in leggera discesa una grande area prativa e verso il finale scende per superare l’incassato rio Serrancia. Qua e là possiamo notare grandi mucchi di pietre: in passato questi prati sono stati accuratamente ripuliti dai sassi, probabilmente per permettere il taglio del fieno senza rovinare la falce.
Aggirato uno spallone, a un bivio proseguiamo dritto e passato un breve tratto di abeti rossi lasciamo a sinistra il sentiero che scende verso Ponte Maira, ben visibile in basso.

Ponte Maira sul fondovalle © Valerio Dutto
Continuando sulla balconata pietrosa pianeggiante, passiamo vicino a una galleria e tagliando le ripide pendici ci infiliamo nuovamente tra gli abeti rossi.

Il sentiero balcone © Elio Dutto
Il percorso prosegue il suo corso tra lavande e ginepri affiancando poco dopo una seconda galleria.

Elio ci mostra le bacche di ginepro © Valerio Dutto
Più avanti superiamo una zona con alcuni massi sul sentiero.

Proseguendo sul sentiero balcone © Valerio Dutto
Ora il sentiero si impenna. Lasciata a sinistra una traccia che scende verso la provinciale procediamo in salita affiancando più avanti una casa. Giunti nei pressi di alcune costruzioni, seguiamo la sterrata fino a una panoramicissima panchina in legno.

Elio si gusta il panorama dalla panchina in legno © Valerio Dutto

Sguardo verso il vallonasso di Sautron © Elio Dutto
Dopo una breve pausa procediamo sulla sterrata in leggera discesa fino al poggio denominato La Crocetta, dove si trova un’esile ma alta croce in legno.

Arrivo a La Crocetta © Elio Dutto
Lasciata a sinistra la stradina che scende a Saretto, procediamo su quella a destra che procede in leggera discesa tra folta vegetazione.

Camminando tra i colori autunnali © Valerio Dutto
Dopo un chilometro e mezzo di piacevolissimo percorso arriviamo a Chiappera, un borgo stupendo che negli ultimi anni è stato quasi del tutto ristrutturato con gusto.

Tra le case di Chiappera © Elio Dutto

Ancora Chiappera © Valerio Dutto

L’onnipresente Rocca Provenzale cattura lo sguardo © Valerio Dutto
Superate le case, tra cui di tanto in tanto si aprono magnifici scorci verso l’onnipresente Rocca Provenzale, ci riportiamo sulla provinciale, che questa volta seguiamo a sinistra in discesa verso Saretto.

Beppe in discesa sulla provinciale © Valerio Dutto
Dopo poche centinaia di metri, superato il piccolo cimitero, abbandoniamo l’asfalto per svoltare a destra (numerosi cartelli) sulla mulattiera che tra frassini e arbusti vari prosegue verso le sorgenti del Maira.

In prossimità di quella bacheca svoltiamo a destra sulla mulattiera © Valerio Dutto
Alcune passerelle aiutano a superare agevolmente alcuni tratti acquitrinosi.

Nel tratto acquitrinoso © Valerio Dutto

Calpestando il tappeto di foglie © Valerio Dutto
Più avanti lasciamo a destra il Sentiero Roberto Cavallero che sale verso le grange Pausa per seguire quello a sinistra che procede in direzione del lago artificiale di Saretto.

Sul sentiero verso il lago di Saretto © Valerio Dutto
Più avanti la strada si allarga ed entra in un lariceto. Il lago purtroppo rimane quasi completamente oscurato alla vista, ma qualche ripida traccia ci consente, con un po’ di difficoltà, di avvicinarci alla sua riva così da scattare qualche foto.

Il bacino artificiale di Saretto © Elio Dutto
Ritornati sulla sterrata, a un bivio teniamo la sinistra e poi quasi subito la destra per risalire un caratteristico tratto su una tubazione coperta da lastre di cemento. Ad un certo punto troviamo un ottimo punto panoramico che ben si presta per la pausa pranzo.

Ultimi sguardi verso la Rocca Provenzale e il fondovalle © Elio Dutto
Ripreso il cammino, ignoriamo una deviazione a destra dove proseguono invece i Percorsi Occitani.

Scenografico tratto nel bosco © Valerio Dutto
Proseguiamo invece sulla strada asfaltata che seguiamo in salita verso destra in direzione del pianoro delle sorgenti del Maira. Al termine del tornante una palina ci indirizza a sinistra verso Ponte Maira.

Deviazione verso Ponte Maira © Valerio Dutto
Ora il sentiero è in discesa e, aggirati alcuni salti per i mountain biker, più in basso si allarga.
Giunti a un bivio con una sterrata teniamo la destra dove perveniamo con un ultimo strappo in salita alle grange Matteneola. Poco dopo si apre una radura, ottimo punto panoramico sul percorso fatto all’andata dal versante opposto.
Dopo un tornante abbandoniamo la sterrata per scendere a sinistra su una traccia che più in basso si allarga a sterrata. A un bivio teniamo la destra e poco dopo la sinistra e raggiungiamo la borgata Ponte Maira.
Passati all’interno torniamo sulla provinciale che seguiamo fino a Villaro dove chiudiamo questo splendido anello.
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