Procedendo in direzione del santuario (sud-est) svoltiamo subito a sinistra in via dei Benedettini che termina presso l’antica cappella campestre di san Francesco, con porticato, probabilmente eretta nei secoli XIII-XIV.

La cappella di san Francesco © Elio Dutto
L’interno a botte è affrescato sul lato a monte con figure di santi, tra i quali san Defendente, sant’Antonio Abate, santa Caterina, sant’Anna e santa Maria Maddalena. Sul fondo è raffigurata una Madonna col bambino tra santi, mentre sul lato est le figure sono sbiadite a causa dell’umidità o per un restauro non ben eseguito in passato. Sul lato destro della Madonna è riportata la data del 1537, mentre sull’altare è rappresentato Cristo in croce.

L’interno della cappella © Elio Dutto
Davanti alla cappella seguiamo la sterrata via san Francesco che si infila tra case e palazzine e affianca, duececento metri dopo, il palazzetto dello sport conducendoci al santuario di Madonna dei Boschi, antico luogo di sosta per pellegrini e viandanti. Le due chiese, san Francesco e Madonna dei Boschi, sono due scrigni che custodiscono gli affreschi più importanti presenti nel territorio bovesano.

Il santuario della Madonna dei Boschi © Elio Dutto
La cappella, dedicata dal 1630 alla Madonna della Neve, sorge su antiche strutture murarie venute alla luce dopo alcuni scavi archeologici del 1999-2000. I due lati interni della chiesa vennero stupendamente affrescati nella seconda metà del Quattrocento da un ignoto pittore con un dettagliato ciclo di dodici scene dedicato alle storie della Vergine e dell’infanzia di Gesù. Nella seconda metà del Cinquecento, dopo l’ampliamento della chiesa sul lato occidentale, venne raffigurato sulla volta e sui lati un Giudizio universale opera del maestro di Cigliè che ricorda, in piccolo, quello di Michelangelo Buonarroti della cappella Sistina.

L’affascinante interno della chiesa © Elio Dutto

Lo stupendo Giudizio universale © Elio Dutto
Imbocchiamo via fratelli Marquet fino all’osteria-vineria Madonna dei Boschi. Svoltando a destra in via Barali la seguiamo fino al fondo (pilone).
Ritornati in via Roncaia la seguiamo verso sinistra affiancando il torrente Colla. Giunti presso un ponte che l’attraversa proseguiamo dritti sulla poco frequentata via Merlat costeggiando boschi di castagno. Duecento metri dopo una breve discesa ci conduce a una fresca sorgente sul greto del torrente.

Il torrente Colla nei pressi della sorgente © Elio Dutto
È un percorso piacevole che dopo aver toccato i tetti Merlat e l’ex centralina idroelettrica bovesana prosegue fino a raggiungere il nucleo di tetto Meni (698 m), posto sul lato sinistro un centinaio di metri dopo la centralina.

Le case di tetto Meni © Elio Dutto
Svoltando a sinistra (attenzione: non sono presenti indicazioni) passiamo tra le case fino a un bellissimo antico ponte in pietra a schiena d’asino (692 m) che attraversa il torrente Colla.

Il ponte in pietra a schiena d’asino © Elio Dutto

Altra immagine del ponte © Elio Dutto
Immediatamente oltre prendiamo a sinistra la stradina prima sterrata e poi asfaltata che ci porta a un secondo nucleo di case, le supera, e risale in direzione della provinciale che da Boves va verso la frazione Castellar.
Nei pressi di una vecchia cabina elettrica in mattoni giriamo a destra e dopo pochi metri attraversiamo la provinciale per raggiungere via Tetti Molettino. La imbocchiamo svoltando a sinistra su un piacevole percorso che si snoda in leggera discesa alle falde di boschi di castagno. In queste zone è facile scorgere caprioli che corrono tra gli alberi, udire il tambureggiare dei picchi sul tronco di un albero alla ricerca di qualche larva oppure, dalla primavera, il classico richiamo dei cuculi.

Scendendo da via Tetti Molettino © Elio Dutto
Poco più in basso raggiungiamo il grazioso invaso artificiale di tetti Molettino (671 m) costruito, dopo qualche polemica e reticenza, alcuni anni fa per favorire l’irrigazione dei terreni di Rivoira, diventato ora bellissima meta di molte passeggiate.

L’invaso artificiale © Elio Dutto
Siamo a circa metà dell’anello ed è il posto perfetto per una pausa. Il lago, circondato da tavoli e panche, crea una fantastica area pic-nic e offre un piacevole punto di sosta per i bambini che qui possono scorrazzare liberamente osservando le oche e le anatre.

Altro scorcio dell’invaso © Elio Dutto
Sul lato destro è presente anche una pista di atterraggio parapendii che nei fine settimana svolazzano nel cielo. Il lago, protetto da una recinzione, è reso piacevole anche da alcune sculture di personaggi e animali in legno eseguite da diversi artisti in una gara fatta nella festa patronale di qualche anno fa.
Tornati sulla strada la seguiamo ancora in leggera discesa per qualche centinaio di metri fin quando si biforca nei pressi di un nucleo di case. Teniamo la destra e seguiamo la via tra i boschi che pochi metri dopo diventa sterrata.

Tra i boschi di castagno © Elio Dutto

In direzione della frazione Rivoira © Elio Dutto
Senza prendere deviazioni giungiamo all’incrocio con la strada asfaltata che da Rivoira sale al Colletto di Peveragno. La oltrepassiamo immettendoci sull’asfaltata via Rivoira.
Altri boschi di castagno sono presenti sui due lati e ci accompagnano fino a quando la strada piega bruscamente a sinistra per entrare nella frazione Rivoira.

Entrando in Rivoira © Elio Dutto
Superata la chiesa e la scuola seguiamo la pista pedonale che ci accompagna fino a una rotatoria. Continuiamo a scendere in direzione di Boves superando il ponte sul torrente Colla e immettendoci subito dopo sulla ciclabile che seguiamo fino a un pilone. Attraversata la strada proseguiamo sulla sinuosa via Gambalassa che nelle belle giornate offre splendidi scorci verso le Bisalta.

Via Gambalassa © Elio Dutto

L’onnipresente Bisalta © Elio Dutto
Al termine, incrociata via Barali, la seguiamo verso sinistra per poi svoltare poco dopo a destra in via Viglione. Superato il viale Europa Unita giriamo a sinistra facendo ritorno alla cappella di san Francesco. Da qui non ci resta che tornare all’auto dove chiudiamo questo piacevole anello.
roberto
18/03/2021 alle 12:11
Che emozione, Boves mi fa tornare indietro nel tempo quando nel lontano 1974
svolgevo il servizio militare. Chissà se la caserma esiste ancora!!!!!!!!
Elio Dutto
18/03/2021 alle 13:52
Ciao Roberto. Certo, la caserma esiste ancora ma, abbandonata da più di vent’anni, sta andando presto alla rovina con tanti alberi che crescono liberamente tra i viali. E’ un vero peccato vederla così.
Donatella Biffignandi Supporter
18/03/2021 alle 15:44
Bellissimo suggerimento: quelli che coniugano paesaggio, arte, e scoperta del territorio sono impagabili. Bravi, grazie!
Mi potete dire se la visita della cappella di San Francesco e del Santuario Madonna dei Boschi è sempre possibile, ossia se si tratta di chiese generalmente aperte? Con gli affreschi che avete fatto vedere, sarebbe una enorme delusione non poterli ammirare dal vivo….
donatella
Elio Dutto
18/03/2021 alle 20:20
Ciao Donatella. La cappella di San Francesco è sempre visibile dall’esterno attraverso una grata. La chiesa della Madonna dei Boschi in genere rimane chiusa la mattina e apre verso le 15 del pomeriggio. E’ aperta anche la domenica mattina dalle 9 per la Santa Messa.
Donatella Biffignandi Supporter
20/03/2021 alle 11:52
Grazie! Studierò il giro in modo da poterle vedere entrambe. Complimenti ancora
Enzo Pesce
21/03/2021 alle 17:46
Oggi abbiamo fatto un bel pezzo del giro proposto, bellissimo il ponte sul torrente Colla. Grazie
Elio Dutto
21/03/2021 alle 18:13
Ciao Enzo. Fino ad oggi pochi sapevano dell’esistenza di questo ponte. Ciao
Davide Re
23/01/2022 alle 09:34
Buongiorno
Sapete indicarmi quanto tempo ci vuole per effettuare il giro? Grazie
Elio Dutto
23/01/2022 alle 09:47
A farlo con la dovuta calma bastano dalle 2 alle tre ore. Ciao e buona passeggiata
Marco
02/05/2021 alle 20:29
Fatto oggi con famiglia.
Giro molto bello con scorci suggestivi e molta tranquillità.
Purtroppo alcuni passaggi su strade trafficate sono obbligatori ma non tolgono fascino all’anello.
Elio Dutto
02/05/2021 alle 21:40
Grazie Marco. L’anello è proprio tranquillo, purtroppo qualche passaggio sull’asfalto col traffico non lo si può evitare.
Sstefano Po
12/09/2021 alle 12:03
Percorso davvero piacevole , poco impegnativo e descritto bene. I tratti su asfalto non sono trafficati e non costituiscono un problema. Accertarsi degli orari di apertura del Santuario della Madonna dei Boschi per non perdere la possibilità di vedere i meravigliosi affreschi.Ringrazio l’autore per averlo pubblicato.
Elio Dutto
12/09/2021 alle 17:56
Buongiorno Stefano. Leggendo il suo messaggio mi sono premurato subito di inserire gli orari di apertura del Santuario di Madonna dei Boschi. La ringrazio ancora e le auguro tante belle escursioni.