
Camogli © Cuneotrekking

Veduta di San Rocco di Camogli © Cuneotrekking
Non ci è stato difficile convincere anche le nostre mogli: Franca, Silvia e Marina, ad affrontare questa inconsueta passeggiata un po’ distante da casa nostra. Sarà per l’inverno troppo lungo, per il freddo che da 5 mesi ci attanaglia o per il forte desiderio di primavera ma, quando Riccardo ha lanciato l’idea, in quattro e quattr’otto la gita è stata decisa anche se, meno condivisa da me e Gelu per il lungo tragitto in macchina. Se si ha la fortuna di organizzarla con una bella giornata (per noi non è stato così), ne vale davvero la pena; i paesaggi in primo luogo, l’ambiente marittimo e, soprattutto, la vista sugli splendidi paesini di questa Riviera fanno sì che si ritorni a casa soddisfatti. Ci troviamo a San Rocco all’incirca verso le 9:00. Dall’ampio slargo-parcheggio percorriamo 3/400 metri circa per raggiungere la piazzetta della chiesa. Una leggera deviazione di una quindicina di metri sul viottolo che scende in direzione di Camogli, ci permette di riempirci gli zaini di ottime focacce (speciale quella di Recco) e pizze che acquistiamo nella focacceria del paese (chiusa il mercoledì). Dal sagrato della chiesa parte una stradina asfaltata in leggera discesa in direzione sud. Qui si dipartono vari percorsi (paline segnaletiche) verso Portofino, Santa Margherita Ligure, l’Abbazia di San Fruttuoso o l’interno del promontorio. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per lunghezza, tempi di percorso, difficoltà, oppure se si preferisce costeggiare il mare o salire direttamente la montagna. Ogni percorso scelto (peraltro tutti ottimamente segnalati) viene contrassegnato da un proprio segnavia in vernice rossa. Noi scegliamo quello contraddistinto da due palline rosse che ci porterà a costeggiare il mare con innumerevoli sali-scendi, attraverso alcuni valloni laterali e, dopo una rampa finale di 200 metri, scendere a picco sulla baia di San Fruttuoso. Poche centinaia di metri dopo la partenza troviamo, e lasciamo a destra, la deviazione per la Punta Chiappa. Proseguiamo, tra gli ulivi, sulla stradina che in poco tempo va a raggiungere la borgata Mortola (230 m), la supera e, più avanti, comincia a restringersi per diventare infine semplice sentiero sterrato. Entrati in un boschetto tra piante di mirto, lecci e corbezzoli lo superiamo raggiungendo un punto panoramico denominato “Batterie”, sede di alcuni ex fortini militari (215 m).

Tratto di sentiero verso San Fruttuoso © Cuneotrekking

Discesa tra lecci e mirti © Cuneotrekking
Riprendiamo la marcia, in discesa, per passare sotto alcune pareti vertiginose di conglomerato, la tipica conformazione rocciosa del promontorio, e superare un primo passaggio delicato con l’aiuto della catena su pareti che piombano direttamente in mare. Qui, per l’occasione, facciamo nostro il detto coniato da Riccardo, ovvero: “ognuno pensi a sé stesso e alla propria consorte”.

Un primo tratto con catena © Cuneotrekking

Altro tratto in sicurezza © Cuneotrekking
Più avanti altri passaggi ci obbligano di nuovo all’attenzione, avendo però sempre a disposizione la catena di sicurezza. Aggirata la parete dobbiamo ora percorrere, sempre a mezza costa, un tratto che al termine ci conduce al Passo del Bacio. Da questo punto inizia una discesa tra la fitta vegetazione che si conclude al centro di un vallone; siamo nei pressi della Cala dell’oro. Ci troviamo ad una quota minima di circa 70 metri sul mare. Alcuni movimenti sospetti in mezzo alla vegetazione ci mettono in allarme (cinghiali?), ma è solo un folto gruppo di capre selvatiche intente a brucare tra i rami. Ora un tratto vario di salite e discese tra la macchia ci porta alla base di una rampa di circa 200 metri che superiamo con facile percorso a zig-zag. Raggiungiamo così la quota più alta dell’itinerario (270 m).

Capre selvatiche incontrate sul nostro cammino © Cuneotrekking

Franca e Gelu in cima alla rampa © Cuneotrekking
Inizia poi la lunga discesa a serpentina, tra la folta vegetazione, che termina nella spettacolosa baia di San Fruttuoso di Capodimonte. Il posto è incantevole. San Futtuoso è costituito da una piccola spiaggia, dalla monumentale abbazia, dalla chiesa, dalla torre dei Doria e da alcune casette che si rispecchiano nel blu smeraldo del mare, su un fondo verde scuro dei pini. Un bel sole ci accoglie: ne approfittiamo così per trovare un comodo spiazzo sulla spiaggia dove allestiamo la tavolata. Dopo un buon caffè al bar della spiaggia ci rechiamo a visitare l’Abbazia, la chiesa (dove è esposta una copia del Cristo degli Abissi) e tutto il complesso.

Arrivo a San Fruttuoso © Cuneotrekking

Un momento di relax sulla spiaggia di San Fruttuoso © Cuneotrekking

Campanile dell’Abbazia © Cuneotrekking
Sono le 15,30; potremmo ora far ritorno a San Rocco mediante un sentiero che taglia il promontorio centralmente riportandoci, in un’ora e mezzo, alla macchina. Le gentil consorti, prive di allenamento e… non più “teenagers”, non sono per nulla d’accordo di affrontare una nuova salita. Ci accordiamo facendole salire sul battello (orari) che ogni giorno fa la spola tra Camogli – Punta Chiappa – San Fruttuoso. Saliamo anche noi per il tratto San Fruttuoso – Punta Chiappa. Qui le lasciamo in balia del mare per affrontare ancora un tratto di salita (ottocento scalini) fermandoci un momentino, lungo il tragitto, a visitare l’antica Chiesa di San Nicolò (che da documenti sicuri risale al 1141).

Qui abbandoniamo le nostre consorti in balia del mare © Cuneotrekking

Antica Chiesa di San Nicolò © Cuneotrekking
Ritornati a San Rocco le andremo a riprendere scendendo con l’auto a Camogli dove, nel frattempo, hanno avuto modo di fare acquisti e perlustrare, da cima a fondo, negozi e ogni singola focacceria del luogo.
ernesto
03/04/2010 alle 18:35
sono contento che siate venuti per una volta a far visita alla liguria,e che vi sia piaciuta.certo il viaggio è un pò lunghino,ma se la meta merita si può fare,del resto io ligure per andare in montagna lo faccio per fortuna moltissime volte.
ieri ho salito il tibert da san magno in una giornata splendida,e come sempre è stato bellissimo.
cuneotrekking
04/04/2010 alle 19:18
Noi siamo abituati troppo bene, con le montagne a due passi da casa. Per voi liguri è sicuramente molto più pesante aggiungere questi viaggi alle camminate, e vi ammiro. Se lo fate è solo perchè avete una grande passione per la montagna. Ciao.
gianluca
04/04/2010 alle 14:09
mollato le ciastre per quest’anno ! e-he ? grazie come al solito per i bei resoconti e le bellissime foto !
ciao
gianluca
cuneotrekking
04/04/2010 alle 19:10
per ora sono solo accantonate perchè ne avremo ancora da pestare per un bel pò di neve. Nel frattempo alterniamo con nuovi paesaggi. Grazie Gianluca per i complimenti. Ciao.
Gelu
04/04/2010 alle 20:27
bisogna anche ogni tanto accontentare le MOGLI !!!!perche senno non ci lasciano più andare con le ciastre (scherzo ci sopportano abbastanza) GELU
Valerio79 Supporter
06/04/2010 alle 20:23
Bravissimi! Che dire altro ormai il prefisso Cuneo.. vi sta stretto. Posso confermare che il trekking marino in questa stagione è un’ottima idea, arrivo da una due giorni al promontorio di Saint Tropez e Cap D’Antibes. Ora clima vegetazione e colori sono al meglio. Sapete dirmi se l’escursione è ripetibile evitando i tratti esposti?
PS: C’è una descrizione interessante dell’itinerario su http://www.lemiemontagne.it, provate a consultarlo io l’ho usato l’estate scorsa in Svizzera, molto vario e curato.
cuneotrekking
06/04/2010 alle 21:47
Grazie Valerio per la segnalazione. Non conoscevo ancora quel sito. Per l’escursione di Camogli c’è una via più diretta che passa attraverso il promontorio e ti fa evitare i punti esposti e raggiungere più velocemente San Fruttuoso o Portofino.
Valerio79 Supporter
30/10/2011 alle 22:18
Ho fatto oggi un percorso ad anello. La meta era la stessa ma sono passato da punti diversi.
Il posto è veramente bellissimo. Camminare nella vegetazione mediterranea con la vista del mare è qualcosa di unico.
Tornerò di certo per fare la parte di parco che si affaccia a Portofino.
Per trovar un itinerario sui 70 km di sentieri del promontorio consiglio http://www.portofinotrek.com
Dettagliato con tempi percorrenza attendibili.
Saluti.
cuneotrekking
31/10/2011 alle 13:50
Ciao Valerio, grazie per i consigli che sicuramente interesseranno i numerosi appassionati dei bei sentieri liguri.
Ciao.
Samuele
17/09/2014 alle 20:42
Fatto giusto un paio di settimane fa il seguente percorso: San Rocco – San Fruttuoso – Portofino – Santa Margherita – (treno fino a:) Camogli – San Rocco.
Devo dire che ne vale ampiamente la pena. Il percorso nel tratto Batterie – San Fruttuoso è in alcuni punti esposto: semplicissimo per chi ha un po’ di preparazione alpinistica (o anche solo escursionistica avanzata), ma potenzialmente anche insuperabile per chi avesse un po’ di vertigini o scarsa preparazione. Consiglio di valutare attentamente i propri limiti e di prendersela eventualmente con calma, passo dopo passo e senza foga si fa tutto. 🙂
Necessaria un po’ di agilità e tempo a disposizione. Con andatura estremamente sostenuta si può raggiungere San Fruttuoso in meno di un’ora e mezza, ma i tempi indicati di due ore e mezza sono adeguati a un’andatura normale o a chi vuole godere un po’ del panorama. Senza una buona condizione fisica può volerci anche di più.
Non dimenticarsi mai l’acqua, perché l’ultimo punto nel quale far rifornimento sono appunto le Batterie e il sentiero fa sudare.
Da San Fruttuoso a Portofino è assai semplice, con una breve salita iniziale e poi un lungo percorso praticamente pianeggiante, nell’ultimo tratto anche carrabile (pur sterrato). Con un numero immenso di gradini si raggiunge poi Portofino Spiaggia (circa un’ora, sempre con passo molto molto sostenuto, almeno il doppio a passo normale). Da lì ci sono vari sentieri o la strada asfaltata per Santa Margherita (di nuovo circa un’ora, a seconda del percorso e dell’andatura, ma volendo c’è anche l’autobus).
Il biglietto del treno (a 2.50 euro, agosto 2014), ci porta a Camogli. Da lì una lunga scalinata si arrampica celermente fino a San Rocco. Bellissima esperienza.
Ho fatto questo percorso in agosto, e il caldo è stato davvero intenso, per questo ho iniziato la camminata tardi, alle 17, cosa che sconsiglio a chiunque non abbia ottimo allenamento, anche per ovvie ragioni di sicurezza (oltre che per godersi il paesaggio come merita). Sono ritornato all’auto a San Rocco attorno alle 20:30/21.
Raddoppierei i tempi per chi vuole fare il tutto serenamente. Molto molto divertente e piuttosto stancante, ma merita!
A San Fruttuoso così come a Punta Chiappa, comunque, si possono usare i traghetti ed evitarsi varie delle scarpinate. Buon trekking a tutti!
🙂
Elio Dutto
18/09/2014 alle 10:50
Grazie Samuele per il contributo!
Massimo
16/07/2019 alle 09:51
Ciao e complimenti per il bellissimo sito.
Sono un volontario, tecnico del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino di questa zona e vorrei segnalare alcune particolarità di questo bellissimo sentiero dove interveniamo molto frequentemente.
La maggior parte degli interventi è dovuta all’utilizzo di scarpe non adeguate (anche infradito !!!!) ma chi legge questo sito di sicuro non andrebbe a percorrerlo con attrezzatura inadeguata.
Il tratto tra Passo del Bacio e Costa del Termine (la sella a 270 m s.l.m. venendo da Batterie) è privo di copertura telefonica. In questo tratto, assieme all’Ente Parco. Abbiamo sistemato una serie di paletti georeferenziati e numerati per cui quando arriva una richiesta di soccorso, se ci viene comunicato il numero del paletto più vicino possiamo andare a colpo sicuro sull’infortunato percorrendo anche altri sentieri di accesso particolarmente impervi e chiusi al pubblico e scegliere preventivamente la maniera migliore di evacuazione dell’infortunato.
Anche se il sentiero è percorribile sempre, sconsiglio assolutamente i mesi estivi per il grande caldo (non ci sono possibilità di un bagno rinfrescante in mare durante il percorso a parte San Fruttuoso). Molti interventi estivi sono dovuti a disidratazione e colpi di calore. In caso percorrerlo prestissimo la mattina anche per godere di una luce spettacolare.
Portare acqua, due settimane fa la presa alle Batterie non funzionava e non so quando sarà ripristinata.
Seguire sempre gli evidenti segnali posti dall’Ente Parco; cinghiali e capre possono aprire dei tracciati che portano nel nulla. La zona era ampiamente fortificata e ci sono tracce di sentiero che portano a postazioni e bunker in disuso. Fare molta attenzione perchè i sentieri possono essere franati; gli accessi alle postazioni aperte e visitabili sono chiaramente indicati.
Insomma, anche se questo sentiero è un balcone sul mare con vista mozzafiato, è pur sempre un sentiero di montagna da affrontare con il rispetto dovuto ad ogni escursione montana come chiaramente indicato anche nei cartelli posti all’inizio del percorso.
Buone escursioni a tutti e ancora complimenti per il sito che è una fonte preziosa di ispirazioni per le mie esplorazioni montane
Elio Dutto
16/07/2019 alle 21:43
Grazie Massimo per le preziose informazioni. Provvediamo ad integrarle all’interno dell’escursione. Un ringraziamento anche a voi del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino per tutto quello che riuscite a fare. Grazie ancora e un saluto da tutti i componenti di Cuneotrekking.