Inforcata la strada sterrata che conduce al gias Viribianc superiore, la seguiamo fedelmente fino a raggiungere la malga del pastore (1945 m – km 2,60 dalla partenza).
Bellissimo il tratto appena concluso che offre panorami mozzafiato ad est sulla Pera Puntua (2082 m) e il Monte Gorfi (2203 m), ma anche sul lato opposto del vallone (sud-ovest) verso i monti Nebiùs (2600 m), Omo (2615 m), Savi (2615 m) e Salè (2630 m).

In salita al Gias Viribianc sup. Al fondo, la sagoma della Pera Puntua © Cuneotrekking
Seguendo un sentierino delimitato da pietre risalente la sinistra del gias raggiungiamo dopo poco il bivio per il Colle Viribianc. Lasciato a destra il percorso per la Pera Puntua saliamo le pendici erbose (ometti e qualche segnale) che si dirigono direttamente alla cresta. La direzione da tenere è quella che punta verso un grande masso quadrato.

Poco prima di raggiungere il Colle Viribianc © Cuneotrekking
Raggiunto il Colle Viribianc (2187 m – 3,84 km dalla partenza) rivediamo sul versante opposto la Rocca Cucuja. Riprendiamo la salita scavalcando un primo dosso per poi proseguire verso un ammasso roccioso che si supera aiutandosi con le mani con divertente percorso.

In salita sulla Cresta d’I Mulets © Cuneotrekking

Nel tratto superiore © Cuneotrekking
Oltre, si prosegue superando svariati dossi erbosi che conducono sulla Cima dei tre Mulets (2393 m – 4,53 km dalla partenza). Qui lo sguardo può spaziare molto più distante e a 360°.
Ora dobbiamo affrontare una discesa di una novantina di metri che termina al Colle d’I Mulets (2310 m). Le tacche rosse, sempre ben presenti e visibili lungo tutto il percorso, ci fanno puntare alla base rocciosa del Monte Viribianc. Aggirandolo sul lato destro (lato Val Grana), si supera una placca nevosa e raggiunta una spalla si prosegue sul retro a sinistra.

Aggirando il lato destro del Viribianc © Cuneotrekking
Il tratto, a zig-zag, porta su una selletta che si colloca tra due punte: a sinistra la cima quotata 2462 metri con piccola croce in legno, a destra il Monte Viribianc. Purtroppo una eccezionale grandinata del giorno precedente ha distrutto quassù grandi cespi di stelle alpine.

Arrivo alla selletta tra le due punte © Cuneotrekking

In cima al Monte Viribianc © Cuneotrekking

Dalla cima del Viribianc veduta sul Savi, Nebiùs e Salè. Sul fondo il Becco Alto dell’Ischiator © Cuneotrekking
Dalla vetta del Viribianc, molto panoramica, (2477 m – km 5,37 dalla partenza) ci attende ora la discesa fino al pietroso valico del Passo Viridio (2390 m).

Scendendo verso il Passo Viridio © Cuneotrekking
Grandi quantità di pietre dalle forme particolari attirano la nostra attenzione.

Nuovamente in salita verso il Monte Viridio © Cuneotrekking

Cumuli di grandine sul sentiero di salita © Cuneotrekking
Ci fermiamo un attimo per ammirarne le fattezze. Riprendiamo poi la marcia sulla grande pietraia biancastra che sta alla base del Monte Viridio che andremo a raggiungere dopo aver superato una balza. Una piccola croce in ferro, con libro di vetta ci accolgono (2498 m – km 6,54 dalla partenza).

Cima Viridio © Cuneotrekking
Dalla cima vediamo molto distintamente il santuario di San Magno e alle sue spalle il monte Tibert. Immenso il paesaggio a sud e ad ovest, con Rocca la Meja e il Becco Grande tra le nuvole.

Zoom verso il Becco Grande e Rocca la Meja © Cuneotrekking
Riprendiamo in seguito la marcia proseguendo verso ovest. Troviamo un buon posto panoramico per pranzare.

Alcune cime lasciate alle nostre spalle © Cuneotrekking
Al termine, seguendo la cresta, ci portiamo alla prima sella erbosa in prossimità del Passo Parvo (2400 m), dalla quale svoltiamo a sinistra sul sentiero che obliquamente andrà a tagliare le ampie praterie che stanno alla base del Monte Viridio fino a raggiungere un larice isolato.

In discesa al Passo Parvo © Cuneotrekking

Scendendo verso il larice isolato © Cuneotrekking
Dal larice proseguiamo la discesa verso una gigantesca vasca in cemento con fontana. Senza seguire più sentieri ci dirigiamo poi, a vista, sulla sterrata sottostante ed, in breve, al parcheggio. Poche centinaia di metri prima di raggiungere la sterrata © Cuneotrekking
Albino
29/07/2014 alle 20:03
Mi sembra una bellissima gita; quando l’avete fatta? Domenica scorsa?
Elio Dutto
29/07/2014 alle 22:15
L’abbiamo fatta un giorno della scorsa settimana.
Giacomo Supporter
09/08/2021 alle 11:44
Confermo la bellezza dell’escursione, ma anche che la discesa, una volta abbandonata la Curnìs auta, è totalmente “a vista” non essendoci traccia visibile, tranne nella parte finale dove una “nuova” carrozzabile (non ancora segnata su Openstreetmap) con tacche bianche e rosse porta alla baita del malgaro di gias Viridio e alla partenza dell’anello.
Albino
29/07/2014 alle 20:10
Sarebbe possibile, nel tracciato GPS che sviluppate mettere delle descrizioni? Perchè vedere dei segnalini, bandierine, ecc., ma non sapere a che cosa si riferiscono….
Io quando metto dei waypoint li denomino con qualche nome riconoscibile nel tempo (es. parcheggio auto, cima….., gias….). Credo sia di molto aiuto.
Elio Dutto
29/07/2014 alle 22:12
Ciao Albino. Prova a cliccare sul singolo segnalino o sulla bandierina e vedrai che troverai la descrizione di quel punto. La stessa cosa vale per tutti i nostri tracciati GPS. Ciao.
enrico
30/07/2014 alle 18:59
Ciao a tutti e complimenti come sempre per le “vie escursionistiche” che aprite per noi, prima o poi ci starebbe anche un libro “best of”.
Vedo che l’avete indicata come EE vale solo in caso di nebbia?
Elio Dutto
30/07/2014 alle 19:49
Ciao Enrico. Il percorso in cresta è ottimamente segnalato dalle tacche rosse. Non è del tutto segnalato il percorso di discesa che bisogna un po’ indovinare. Certamente senza nebbia, con un po’ d’orientamento, tutto diventa più facile.
Grazie per i complimenti!!!
Albino
10/08/2014 alle 17:16
Ciao ragazzi,
ho svolto oggi l’intero percorso ricalcando con il mio gps la traccia da voi inserita nel sito.A valle la giornata minacciava cieli nuvolosi ma per fortuna noi abbiamo avuto bel tempo con bellissime vedute nelle valli sottostanti. Ho capito la vostra qualifica EE! E’ quello che nel commento chiamate “divertente percorso”. Io non l’ho trovato molto divertente ma piuttosto complesso, almeno per me che non faccio roccia, costringendomi ad arrampicate a “4 mani”. Comunque gli sforzi sono stati ampiamente ricompensati da tratti pieni di stelle alpine, in quantità “industriale”. La sorpresa poi, affacciandoci in discesa dal monte Viribianc vedere, sotto di noi una famiglia di 4 daini. 2 adulti e 2 piccoli. Bellissimo! Ci hanno guardato e poi, senza neppure scappare, se ne sono andati più a valle, scomparendo dietro uno spuntone roccioso. Non siamo arrivati fino al monte Viridio ma abbiamo deciso di tagliare verso valle, incrociando poi il vostro tracciato. Quell’enorme vasca in cemento (già distrutta) che funzione poteva avere? Mi è sembrato uno spreco di cemento armato su un manufatto già fuori uso e in un amiente che avrebbe fatto a meno del cemento! Le vista di 2 aquile volteggianti sul colle Viribianc ha compensato la mancanza assoluta di altri escursionisti. Solo io e mia moglie!.
Una piccola richiesta tecnica. Io utilizzo un Garmin Vista HCX e contrariamente alle altre volte ho inviato la traccia al GPS ma non riuscivo a vederla se non per l’occupazione in % della memoria. Ho provato a scaricarlo dal GPS sulla mappa e l’ha scaricato integralmente (sempre il vostro tracciato). Comunque ho deciso di effettuare ugualmente l’escursione. Quando ho impostato il mio primo waypoint (parcheggio auto) ho deciso di ingrandire la visualizzazione della mappa e…sorpresa, c’era il vostro tracciato. E’ stato caricato in maniera diversa? Diversamente non so giustificare ciò.
Grazie.
Elio Dutto
11/08/2014 alle 10:40
Sì, Albino. Non è un posto tanto frequentato ma appagante per la visuale e la grande quantità di stelle alpine. Poi se si ha la fortuna di vedere animali in libertà, come avete veduto voi, è il massimo… Per il GPS ti farò rispondere da Valerio. Ciao