Imbocchiamo la strada in leggera salita che costeggia il bel rifugio Delfin dal Pianhol.

Il rifugio Delfin dal Pianhol © Cuneotrekking
Più avanti al bivio svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per Torrette lasciando a sinistra il sentiero per Bertines (da cui faremo ritorno).
Giunti alla chiesa, fatta costruire nel 1865 e intitolata ai santi Sebastiano e Lucia, svoltiamo a sinistra. Dopo l’ultima casa imbocchiamo il viottolo che sale deciso dritto a noi (indicazioni assenti).

Il viottolo che sale deciso © Cuneotrekking
Appena più in basso alcune curiose vacche scozzesi Highland stanno pascolando liberamente nei prati sottostanti.
Ignorando tutte le diramazioni procediamo sempre sul viottolo che, con un lungo e un poco monotono taglio diagonale ascendente verso destra, si allontana progressivamente dalla borgata risalendo le ripide pendici tra arbusti e bassa vegetazione.

Ci allontaniamo da Caldane © Cuneotrekking

Procedendo sul viottolo © Cuneotrekking
Lungo tutto questo tratto non sono presenti indicazioni. Alle nostre spalle si aprono delle bellissime visuali sull’imponente Pelvo d’Elva.

L’imponente Pelvo d’Elva alle nostre spalle © Cuneotrekking
Superiamo una grangia isolata e, un poco più su, incrociamo il sentiero del Valle Varaita Trekking, un lungo percorso di 12 tappe che sale da un versante e scende dall’altro. Svoltiamo a sinistra sul bellissimo sentiero a mezza costa che taglia il lembo inferiore del bosco dell’Alevé.

Sul sentiero a mezza costa © Cuneotrekking
Appena oltre, presso una grangia, ignoriamo un primo bivio a destra che condurrebbe alla Croce di Ciampagna (Crous de Champagno). Proseguiamo invece a sinistra e, un centinaio di metri oltre, a un ulteriore bivio, svoltiamo a destra tenendoci sempre sul Valle Varaita Trekking (indicazioni per rifugio Bagnour).

Sul sentiero del Valle Varaita Trekking © Cuneotrekking
Il sentiero, un bellissimo single track, piega verso sinistra e, compiendo alcuni saliscendi, passa sopra a una scarpata nel cumbal della Cassa e raggiunge un bivio.

Bellissimo single track nel bosco © Cuneotrekking
Seguendo le indicazioni per grange Pralambert superiamo una panoramica pietraia e entriamo nel vivo del bosco dell’Alevè, la più grande foresta di pino cembro d’Italia e una delle più estese d’Europa.

Sulla panoramica pietraia © Cuneotrekking

La valle Varaita di Bellino © Cuneotrekking
In questa zona osserviamo con curiosità le “barbe di bosco”, ciuffi che colonizzano la base dei tronchi.
Arrivati a un ulteriore bivio teniamo la destra (al ritorno scenderemo invece a sinistra). Orientandoci verso nord andiamo a raggiungere le grange Pralambert sottane (1735 m), ormai completamente in rovina ma in posizione magnifica ai piedi del Pelvo d’Elva (3064 m) che appare sul versante opposto in tutta la sua maestosità.

Dalle grange Pralambert sottane © Cuneotrekking
A monte delle grange si stacca a destra un bel sentiero che in salita conduce alle grange Pralambert soprane (1838 m), anch’esse in ottima posizione panoramica. Ai loro piedi troviamo l’indicazione per il lago Bagnour. Proseguendo in quella direzione perveniamo al bivio che a sinistra conduce verso le grange Gheit e Castello (da cui faremo ritorno) e dritto al lago Bagnour.
Seguendo le indicazioni per il lago giungiamo poco più avanti sulle sponde del lago Secco (1890 m), che abbiamo la fortuna di trovare ancora con un po’ d’acqua.

Il lago Secco © Cuneotrekking
Siamo immersi nel cuore del magnifico bosco dell’Alevè, con i suoi antichi pini cembri (cirmoli) dai lunghi aghi e dalle possenti radici che li ancorano saldamente al terreno. Non a caso queste conifere sono anche chiamate “regine delle Alpi”.

Camminando tra i profumatissimi cirmoli © Cuneotrekking
Ora non c’è più possibilità di sbagliare strada: dopo circa 120 metri di dislivello raggiungiamo finalmente il rifugio Bagnour (2017 m), posto sulle sponde del piccolo lago omonimo, luogo ideale per una sosta rilassante.

Laghetto e rifugio Bagnour © Cuneotrekking
Dalla sponda est del laghetto vale la pena fare una brevissima deviazione per raggiungere un maestoso pino cembro monumentale: alto ben 18 metri, ha più di 550 anni.

L’antichissimo pino cembro monumentale © Cuneotrekking
Tornati al rifugio, che originariamente era un avamposto militare costruito durante la seconda guerra mondiale, scendiamo sul sentiero normale di accesso da Castello.

Discesa sul sentiero normale di accesso da Castello © Cuneotrekking
In breve raggiungiamo la radura di pian Caval che percorriamo fino a rientrare nuovamente nel bosco.

La radura di pian Caval © Cuneotrekking

Il sentiero tra bellissimi pini cembri © Cuneotrekking
Mantenendo la sinistra ai due bivi successivi evitiamo di passare dalla grangia Peiro Grongetto.
Dopo un piacevole mezza costa il sentiero riprende a salire. Quando si biforca continuiamo a salire a sinistra, proseguendo dritti al bivio successivo e arrivando a quello nei pressi del lago Secco da cui eravamo passati al mattino.

Sul sentiero © Cuneotrekking
Senza più raggiungerlo procediamo in discesa a destra per tornare alle grange Pralambert soprane e poi sottane. Duecento metri più in basso, a un ulteriore bivio svoltiamo a destra per arrivare in breve alla peiro pousourio, pietra posatoria, e 180 metri di dislivello più in basso, al bivio Alboin (sinistra) Bertines (destra).

Poco sotto alla “peiro pousourio” © Cuneotrekking
Procedendo a destra affianchiamo un bunker, l’Opera 360 bis, ben mimetizzato nella vegetazione, prima di raggiungere la pietraia che sovrasta la borgata di Bertines (frazione di Casteldelfino) e infine la strada asfaltata.

Una bella casa di borgata di Bertines © Cuneotrekking
Svoltando a sinistra passiamo tra una bella cappella e un antico forno della comunità. Procedendo sulla strada asfaltata, dalle prime case della borgata Serre prendiamo un sentiero a destra (indicazione per Caldane) che scende deciso, supera su passerella un rio e ci riporta a Caldane dove chiudiamo questo splendido anello.

Il sentiero tra Serre e Caldane © Cuneotrekking
Giorgio
10/10/2019 alle 17:53
Apprezzo molto impegno e capacità di Dutto. Relazioni franxobollate. Si vive già la gita leggendo. Complimenti da un alpinista ormai 75 enne ma che vorrebbe ancora salire per la terza volta il Re di pietra
Elio Dutto
10/10/2019 alle 18:47
Ciao Giorgio. Le parole di apprezzamento, dette da un veterano come te, ci fanno veramente piacere. Ti auguro anche di raggiungere il Re di Pietra per la terza volta, hai ancora qualche anno buono davanti. Complimenti per la tua determinazione. Ciao e un saluto da tutti i componenti di Cuneotrekking.