
Dalla cappella di Madonna delle Grazie © Cuneotrekking
Dalla chiesetta, puntando in direzione est, senza seguire sentieri saliamo in leggera diagonale una lunga distesa di prati in fiore scavalcando, di tanto in tanto, alcuni recinti elettrici per mucche.

In salita libera verso la selletta © Cuneotrekking

Verso la selletta © Cuneotrekking
Dopo aver superato leggeri avvallamenti e circa trecento metri di dislivello, verso destra, agli inizi della Costa Sebolet, compare una selletta (quota 1370 m) posta tra alcune caratteristiche rocce.

Roccia caratteristica dalla selletta © Cuneotrekking
Dalla selletta, proseguiamo in salita per un breve tratto di costa trovando un sentiero che poi digrada nel vallone di Verzio.

Vallone di Verzio: in salita al roccione che compare a destra nella foto © Cuneotrekking
Dal centro del vallone, con vista eccezionale verso le pareti grigiastre di Rocca La Marchisa, lasciamo più avanti a sinistra il sentiero che porta ai Colli di Vers (2862 m) e delle Sagne (2883 m) e raggiungiamo più avanti un ammasso roccioso posto al di là del rio nel centro del vallone.

Veduta dal vallone di Verzio su Rocca la Marchisa © Cuneotrekking
Alla base della roccia, addossato alla parete, è collocato un rudere in pietra denominato Capanna di Verzio (2483 m).

Ruderi della Capanna di Verzio, sotto il roccione © Cuneotrekking
Pochi metri sopra si entra in un grande pianoro erboso. Per la salita verso il Passo delle Brune (2846 m) e il successivo Passo sud-est del Chersogno (2880 m) occorre percorrere un tratto di circa 150/200 metri del pianoro (direzione nord), superare un piccolo rio poi piegare a destra seguendo radi ometti.
Uno sguardo frettoloso e sommario alla carta topografica, dato da noi nei pressi della Capanna Verzio, ci induce in errore facendoci percorrere verso sud-est un lungo tratto di salita fino al Colle Ruissas (2677). All’arrivo al colle ci rendiamo conto che la quota prevista non corrisponde. L’errore ci è costato circa duecento metri di dislivello e due chilometri e mezzo di percorso in più.
Prontamente rimediamo tornando indietro fino al pianoro per seguire poco più avanti nel vallone un percorso ripido e senza sentiero che ci porterà in cresta, leggermente a destra del passo delle Brune (2846 m).

Salendo verso il passo delle Brune, vista sulla cima della Lausa (2934 m) © Cuneotrekking
Dal passo delle Brune un leggero tratto in diagonale ci condurrà in pochi minuti al passo sud-est del Chersogno (2880 m) ed infine alla base del castello sommitale che risaliremo fino alla grande croce di vetta.

Dalla cresta, veduta dell’ultimo tratto del Chersogno © Cuneotrekking

Salendo dal passo delle Brune al passo del Chersogno © Cuneotrekking

Passo sud-est del Chersogno © Cuneotrekking

Salita dal passo del Chersogno © Cuneotrekking
Altre persone sono già giunte sulla cima, tra cui un coraggioso mountain biker che nell’ultimo tratto ha fatto portage, e lì facciamo amicizia con un gentile signore siciliano con moglie lombarda.

Verso la cima © Cuneotrekking

Arrivo sulla cima © Cuneotrekking
La giornata è molto bella ma alcune nuvole gravitano attorno al Pelvo d’Elva privandoci della sua veduta.

Dalla cima veduta sul Monviso. Il Pelvo d’Elva rimane nascosto © Cuneotrekking
Dopo aver scritto due righe sul nuovo libricino di vetta ridiscendiamo al passo delle Brune (2846 m) per pranzare.

Inizio della discesa dal Chersogno © Cuneotrekking

Pausa pranzo al passo delle Brune © Cuneotrekking
Più tardi riprendiamo la via del ritorno, questa volta sul giusto percorso, fino all’ammasso roccioso e poi nuovamente giù nel vallone di Verzio.

Durante la discesa dal Passo delle Brune © Cuneotrekking
L’ultimo tratto di discesa lo facciamo con un ritorno diverso dall’andata, cioè seguendo il sentiero che passa dalla grangia di Verzio Soprano (2108 m) e, in vista della grangia Verzio sottano (1976 m), deviando nei prati su un sentiero trasversale (direzione nord-ovest) che in poco tempo ci riporta presso la chiesetta di Madonna delle Grazie.

In discesa verso la grangia di Verzio © Cuneotrekking
Nota: nella traccia GPS è compresa anche la deviazione verso il colle Ruissas ma nelle note tecniche dell’escursione abbiamo decurtato il dislivello e la lunghezza del tratto fatto in più.
luigi
17/07/2015 alle 08:00
Ciao,
la via più breve che ti permette di avvicinarti con l’auto ( consigliabile un 4 x 4) è quella di , dopo 1 km oltre l’abitato di Colombata di svoltare sul ponte di ferro e risalire incrociando le grange di Durazza poi quelle di Serri sottano poi prima di Serri mezzano si svolta a sx e si risale fino al termine della strada alle grange di Verzio soprano.
Dopo la capanna di Verzio si va fino in fondo dove c’è una palina che indica la salita per Passo le Brune.
Domenica scorsa come tutti gli anni c’è stata la festa al Santuario di Madonna delle Grazie.
Buone camminate
Elio Dutto
17/07/2015 alle 17:22
Ciao Luigi. Sapevamo che si poteva partire anche dalla borgata Verzio, ma ci pareva più bello e interessante la salita dal panoramico e meraviglioso Santuario di Madonna delle Grazie. Ciao.
Giulia
15/08/2020 alle 22:55
I panorami sono stupendi, ma il sentiero é del tutto inesistente, si indovina a malapena in alcuni tratti, ma pressoché impossible seguirlo per più di qualche metro, e non ce la siamo sentita di continuare fi o alla cima seguendo solo la traccia gps.. Peccato!
Elio Dutto
15/08/2020 alle 23:18
Mi spiace Giulia per l’inconveniente. Da lì passa poca gente, e di conseguenza si perdono le tracce. E’ sicuramente più facile salire da San Michele di Prazzo.
Lodovico
24/08/2016 alle 22:56
Gita bellissima, fatta oggi (24 agosto) con tempo bellissimo. Peraltro, senza la vostra traccia GPS non si sarebbe andati da nessuna parte, stante la carenza di sentieri battuti.
Purtroppo, 5 km prima del Santuario Madonna delle Grazie è stato posto un divieto di transito,che non ho visto. Nessuna multa per fortuna, tuttavia se si deve lasciare la macchina in quel punto l’escursione diventa lunghissima e quindi improponibile.
Mario Filippi
19/08/2017 alle 10:25
Ho fatto la gita ieri con la famiglia. Il percorso è molto bello, tuttavia concordo con chi ha scritto che senza traccia gps risulta molto difficile individuarlo. Le indicazioni sul terreno, purtroppo, sono quasi scomparse
Elio Dutto
23/08/2017 alle 11:39
E’ vero, infatti anche noi ci siamo sbagliati in un punto precedente facendo quasi duecento metri di dislivello in più.
Fabrizio
09/10/2019 alle 21:57
Ciao,
Volevo chiedere se partendo dallo stesso punto fosse possibile fare la cima Sebolet ed eventualmente La Marchisa, grazie!
Elio Dutto
10/10/2019 alle 13:33
Ciao Fabrizio. Si, è possibile. Il vallone porta in quella direzione. Ciao
marancantonio@gmail.com
30/01/2018 alle 18:56
Salve a tutti ringrazio per l’ottimo lavoro e le grandi indicazioni che riscontro su questo sito. Mi sono registrato da poco e già mi pento di non averlo fatto prima.
Rivolgendomi ad Elio, volevo sapere se è un mio problema di visualizzazione oppure in certe gite/escursioni è normale che non veda le foto? Grazie ancora per il vostro lavoro e sicuramente non mancherà occasione di leggere le mie richieste.
Antonio
Valerio Dutto
30/01/2018 alle 19:19
Ciao Antonio, strano! Puoi farmi un esempio di gita sulle quali non le vedi? Non è che per caso fai accesso da una rete aziendale che blocca il sito Flickr (quello sul quale sono ospitate le nostre foto)?
Isabella
21/10/2020 alle 22:54
Buonasera Valerio, l’escursione si può eseguire anche in questo periodo? In caso di neve sul percorso è agevole trovare la traccia per la cima?
Grazie,
Isabella
Elio Dutto
21/10/2020 alle 23:07
Si può eseguire anche in questo periodo. Meglio se non c’è neve. Ti consiglio, se ce l’hai, di portarti un GPS o seguire l’app.