Imbocchiamo la carrareccia che si inoltra nel vallone Valasco, stretto tra la Rocca Sottana di San Giovanni a sinistra e gli impervi valloni che scendono dalla cima centrale del monte Matto (3.097 m) a destra.
Dopo meno di un chilometro, nei pressi di una centralina elettrica in pietra, abbandoniamo la strada che procede pigramente a tornanti e prendiamo a sinistra alcune scorciatoie che grosso modo seguono a breve distanza il greto del torrente. Tranne sporadici incroci con la carrareccia proseguiamo su scorciatoia fino a raggiungere il bordo inferiore del Valasco.
Poche decine di metri prima del pianoro, appena prima di una sorgente, imbocchiamo sul lato destro il sentiero che si inoltra nello stretto e ripido vallone di Valmiana (palina).
Il sentiero si eleva a zig-zag inizialmente tra i larici offrendo scorci via via più ampi sulla piana del Valasco.

Salendo nel ripido vallone di Valmiana © Valerio Dutto

Sui tornanti © Valerio Dutto
Verso quota 1.870 metri, superato il rio Valmiana, si sposta sulla sinistra orografica e va ad affrontare una zona rocciosa, oltre la quale prosegue con infiniti e un po’ monotoni tornanti sulle pietraie che scendono dalle ripide pendici di punta Graveiretta.

In salita sotto le pendici di punta Graveiretta © Valerio Dutto
Nonostante la fatica sono bellissimi gli scorci che si aprono alle nostre spalle verso il massiccio dell’Argentera e l’appartato lago di Valcuca, nascosto tra le rocce.
Raggiungiamo così il bivio per il colle di Valmiana (2505 m, palina). Lasciata a destra la mulattiera per il colle e il passo di Cabrera svoltiamo verso ovest. Alcuni tornantini ci conducono in una zona prevalentemente rocciosa e subito dopo in un avvallamento dove giace, qualche metro più in basso, un primo laghetto, oggi asciutto.
Duecentocinquanta metri dopo (2.565 m) lasciamo a destra la mulattiera che sale a un’antica postazione di caccia posizionata sotto la Rocca di Valmiana. Con percorso a semicerchio proseguiamo su una mulattiera, lastricata in alcuni punti, sotto le rocce della Costa Miana. Seguendo verso sinistra un traverso raggiungiamo l’intaglio tra le rocce denominato passo di Costa Miana, punto più alto dell’escursione (2.620 m).
Improvvisamente appaiono davanti a noi i laghi delle Portette e del Claus, ai piedi della Testa del Claus, di Bresses, di di Tablasses e delle altre cime che fanno da corona al Valasco.

I laghi delle Portette (sinistra) e del Claus (destra) © Valerio Dutto
Ben visibile l’ampio semicerchio che dobbiamo compiere per attraversare interamente la parte inferiore della Valrossa.

Il lungo percorso a semicerchio che contorna la parte inferiore del vallone di Valrossa © Valerio Dutto
Dal passo svoltiamo verso sinistra e dopo alcuni tornanti il sentiero comincia una lunga e tranquilla discesa in direzione nord-ovest offrendoci ampie vedute sulle alte cime di Valrossa.

È sorprendente il lavoro che era stato fatto e che, nonostante la totale assenza di manutenzione, si mantiene ancora oggi in condizioni accettabili © Valerio Dutto
La discesa termina raggiunto il centro dell’avvallamento dove scorre il rio Valrossa che superiamo su una passerella in legno.
Per raggiungere i laghi dobbiamo fare una breve deviazione a destra verso la parte superiore del vallone (palina), chiusa al fondo dalla Rocca della Paur, che supera tutte le altre cime per bellezza, con il colle est alla sua destra.

Verso la parte superiore del vallone di Valrossa. Al fondo, ben visibile, Rocca la Paur © Valerio Dutto
Il posto, stupendo, ci lascia letteralmente incantati. Superato un minuscolo laghetto raggiungiamo il maggiore, incastonato tra le rocce rossastre a cui questa valle deve il nome.

Il maggiore dei laghi inferiori di Valrossa © Valerio Dutto

Sempre il lago maggiore visto da un’altra angolazione © Valerio Dutto
Appena più in alto si trova il secondo, dalla curiosa forma di cuore.

Il secondo lago inferiore di Valrossa, dalla caratteristica forma di cuore © Valerio Dutto
Proseguendo ancora potremmo arrivare ai più piccoli laghi superiori, ma per oggi ci fermiamo qua. Dopo una pausa riprendiamo la lunga discesa verso i laghi di Valscura andando ad aggirare alcuni costoni.

Il sentiero si tiene alto sulla Valrossa © Valerio Dutto
Notevole anche un breve tratto lastricato, che ricorda quello tra il lago inferiore di Valscura e il lago del Claus.

L’incredibile tratto lastricato © Valerio Dutto
La mulattiera si mantiene in posizione sopraelevata sull’ampio vallone di Valrossa. Più avanti alcuni tratti aerei e un po’ in frana richiedono cautela.

L’aereo sentiero balcone © Valerio Dutto
Dopo un lungo percorso raggiungiamo un altro specchio d’acqua circolare, senza nome e più piccolo dei precedenti, ma molto suggestivo (2.385 m). Subito dopo, una breve salita ci porta ad aggirare un impervio costone.

La risalita dopo il piccolo laghetto senza nome (visibile in basso a destra) © Valerio Dutto
Al di là ci troviamo su un balcone panoramico che proietta il nostro sguardo verso il massiccio dell’Argentera, val Morta, e Prefouns.

Vista strepitosa verso il massiccio dell’Argentera © Valerio Dutto
Ci troviamo a picco sul Valasco, a poca distanza in linea d’aria dalla Casa di caccia del re.

Siamo a picco sulla casa di caccia del re © Valerio Dutto

Alle nostre spalle il lunghissimo semicerchio che abbiamo percorso © Valerio Dutto

Ormai al termine del tratto più aereo © Valerio Dutto
Poco più avanti, superato un poggio, il sentiero diventa più facile e digrada con lunghi tornanti verso il lago inferiore di Valscura e gli altri piccoli specchi d’acqua nei suoi pressi.

In discesa verso il lago inferiore di Valscusa, al centro della foto ai piedi del Malinvern © Valerio Dutto
Raggiunta l’ampia strada ex militare non svoltiamo nella sua direzione, ma scendiamo verso sinistra in direzione Valasco.

Sulla strada militare © Valerio Dutto

Passerella poco prima della galleria artificiale scavata nella roccia © Valerio Dutto

Ormai sulla parte superiore del pianoro del Valasco © Valerio Dutto
Dopo una pausa al rifugio facciamo ritorno, sulle tracce del mattino, al parcheggio delle terme di Valdieri.
Simone
25/06/2013 alle 17:56
Non conoscevo la valrossa siccome devo andare al Questa passando per Valscura ma ora scoprendo che sono collegate si puo’ fare… dal Valasco grazie Simone
Cuneotrekking
25/06/2013 alle 20:19
Ciao Simone! Il giro da Valrossa vale davvero la pena. Si tratta di una zona poco frequentata, ma che regala grandi soddisfazioni. La lunghezza del percorso comunque costringe a guadagnarsele!
Simone
26/06/2013 alle 21:54
Grazie per il post mi potrsti dare indicazioni sui tempi Valasco-Valrossa/Valrossa-Valscura/Valscura-Rifugio Questa. Poi dal Dos del Druos al Questa qunto c’è da Valscura ci si potrebbe allungare prima di andare al rifugio. Grazie mille Simone
Cuneotrekking
27/06/2013 alle 09:59
Ciao Simone, ecco alcune indicazioni di massima:
1) Dal Valasco ai laghi di Valrossa: 750 metri di ascesa e circa 5,5 km di sviluppo. Conta 2 ore/2 ore e mezza andando di buon passo. In questo tratto si raggiunge il Passo di Costa Miana, punto più alto dell’escursione (2620 m).
2) Dai laghi di Valrossa al lago di Valscura: circa 4,5 km di sviluppo. Conta un’ora e un quarto.
3) Dal lago di Valscura al Rifugio Questa: circa 2,5 km di sviluppo. Conta circa tre quarti d’ora.
Se dal lago inferiore di Valscura vuoi toccare anche la Bassa del Druos (2628 m) aggiungi 350 m di dislivello, 3 km circa e 45 minuti di cammino (per la sola andata). Parte di questo percorso è disponibile sulla nostra descrizione al Malinvern (che vale davvero la pena).
Spero di esserti stato di aiuto,
Valerio.
Simone
27/06/2013 alle 19:58
Moltissime grazie sei stato di molto aiuto, domani siamo su , ma il gestore del Questa ci ha detto che causa neve Valrossa è sconsiglito passare. Domani vedremo grazie mille Simone
pepino elsa
07/09/2015 alle 23:12
Sto guardando tutti i vostri articoli riguardanti Valscura Valasco Valrossa. Sulla destra del Lago di Valscura dall’alto si vede un sentiero..dove porta?Se non ricordo ricordo male mi sembra di aver visto palina x i laghi di Valrossa poco prima del Valscura. E’ piu’ facile da quella parte? Grazie
Elio Dutto
09/09/2015 alle 21:11
Ciao Elsa. Se intendi la palina che si trova circa duecento metri prima del lago, porta ai laghi di Valrossa, ed è esattamente il ritorno di questa escursione. Se invece intendi la palina che c’è a destra del lago, porta al Colletto di Valscura e scende poi al lago Malinvern, nel vallone di Riofreddo.
Elsa pepino
23/06/2016 alle 02:22
Ciao. …mi potreste indicare approssimativamente i tempi x Valasco/Valrossa/Valasco? La sigla E su questo percorso a quale difficoltà si riferisce? Ci sono punti esposti?..Grazie mille..
Elio Dutto
23/06/2016 alle 13:52
Qualche punto leggermente esposto lo puoi trovare nel tratto che prosegue oltre il lago di Valrossa. Percorso molto bello. Ciao.
Elsa pepino
23/06/2016 alle 02:23
Scusa..la sigla EE. ..
Elsa pepino
23/06/2016 alle 16:34
Grazie mille….come sempre puntua e precisi.
Giorgio+
16/08/2016 alle 11:15
Ciao, vorrei chiederti un ragguaglio su questo itinerario, tenendo presente che accompagno una persona gran camminatrice ma che non ama eccessivamentei passaggi esposti e particolarmente complicati.
L’idea sarebbe questa, una grande traversata dei laghi, passando per Valrossa (seguendo l’itnierario che hai descritto), scendere verso Valscura, Claus, Portette (Questa) e discesa per la VAlmorta fino a tornare al Valasco.
Le domande sono due:
1) durata: bilanciavo circa 8-9 ore di trekking, secondo te è corretto?
2) passaggi critici: ci sono punti dfficili in questa traversata?
Grazie, il sito è magnifico ed è sempr un graditissimo spunto per escursioni sconosciute!
Elio Dutto
17/08/2016 alle 18:34
Ciao. Non ci sono punti difficili in questo percorso ma brevi tratti scoscesi dopo i laghi Valrossa. Per la durata il tempo da te indicato è verosimile. Buon trekking.
Umberto
31/08/2020 alle 13:41
Ciao, frequento da anni la valle Gesso e avevo sempre snobbato questo percorso che ho invece fatto ieri e che merita decisamente. La poca notorietà dell’itinerario ci ha permesso di ammirarne la quiete e la solitudine non avendo incontrato nessuno fino al lago di Valscura, solo qualche camoscio e stambecco. Ogni “svolta” ci ha regalato bellissimi scorci. Dal Valasco il tempo indicato dalla paletta per il Valrossa è di 2h40 (+50′ per il Valscura) e ci vuole tutto.
Alcuni tratti franati sembrano ormai solidi mentre in effetti ci sono alcuni tratti esposti anche se non eccessivamente