Torniamo qualche decina di metri verso valle e oltrepassiamo il ponticello in legno che supera il rio. Svoltiamo a destra (sud) nel bosco di larici. Poco più avanti la carrareccia sale con comodi tornanti sotto le pendici del monte Bert e segue un lungo traverso che ci conduce alla panoramica grangia Culausa (1.932 m).

Nei pressi della grangia Culausa © Elio Dutto

Grangia Culausa © Elio Dutto
La strada termina qui, ma a monte della grangia imbocchiamo il sentiero che dopo una breve radura si infila in un bosco di larici. Salendo possiamo osservare nella gola alla nostra destra una bella cascata tra le rocce che proviene dal rio della Margherina.

La bella cascata © Elio Dutto
Arrivati a circa 2.030 m di quota troviamo il bivio per il lago Nero (palina).

Al bivio per il lago Nero © Elio Dutto

Al fondo compare il lato sud di Rocca la Meja © Elio Dutto
Con una deviazione di una decina di minuti è possibile raggiungere l’altare e la lapide eretti sul luogo in cui il 30 gennaio 1937 perirono sotto una valanga ventitré alpini della brigata Dronero. In quei giorni d’inverno era scesa una grande quantità di neve. Nonostante gli abitanti del Preit avessero vivamente sconsigliato agli alpini di avventurarsi da quelle parti, il capitano Trevisan, vero responsabile della tragedia, non solo non volle tenere conto degli avvertimenti, ma ebbe anche il coraggio di dire: “cosa volete che sappia questa gente: sono solo rozzi montanari”. Così ventitré giovani alpini, dovendo obbedire agli ordini del loro capitano, perirono miseramente.

La lapide degli Alpini © Elio Dutto
Salendo ripidamente a sinistra incontriamo poco sopra alcuni ruderi che andiamo a superare. Alle nostre spalle possiamo contemplare il verdissimo altipiano della Gardetta e l’imponente monte Cassorso (2.776 m).

Il sentiero in salita © Elio Dutto

L’altipiano della Gardetta alle nostre spalle © Elio Dutto
Salendo tra rododendri raggiungiamo il punto più alto dell’itinerario su un verde colletto senza nome (2.292 m), dove troviamo un minuscolo e suggestivo specchio d’acqua.

Poco prima di arrivare al colletto © Elio Dutto

Piccolo specchio d’acqua sul colletto © Elio Dutto
Non rimane che scendere dolcemente in direzione del lago Nero (2.246 m), dall’intenso colore verde, che ci attende adagiato in una splendida conca poco più in basso.

Il lago Nero © Elio Dutto
Il lago è contornato da sponde erbose, larici e pietraie. Il posto è veramente incantevole e perfetto per una pausa rilassante.

Il lago Nero © Elio Dutto

Il lago Nero © Elio Dutto

Alcune immagini del lago al nostro arrivo © Elio Dutto
Per il ritorno ci avviamo dalla parte dell’emissario dove ritroviamo il sentiero che risale per alcuni metri la riva nord portandoci su un piccolo pianoro tra i larici. Superiamo alcune balze ai piedi del monte Bert raggiungendo più in basso la scenografica grangia Chiacarloso (2.080 m).

Grangia Chiacarloso © Elio Dutto

Mucche al pascolo © Elio Dutto
Scendiamo lungo la carrozzabile che porta all’alpeggio e dopo seicento metri ci congiungiamo con la strada sterrata principale che torna dal più lungo giro di Rocca la Meja.
Non ci rimane che svoltare a sinistra e percorrerla verso valle con pazienza (circa un’ora di percorso) toccando in discesa, dopo qualche chilometro, le grange Colombero sottano (1.698 m).

La lunga discesa su sterrata © Elio Dutto
Passato il ponte sul rio della Valletta un lungo traverso alle pendici del monte Baret ci riporta alla grangia Selvest e infine al parcheggio, dove chiudiamo questo incantevole anello, adatto anche alle famiglie con bambini dai 6 anni in su.
albino
01/08/2012 alle 15:30
L’ho fatto diverse volte, questo percorso, e…sempre affascinante e il lago, nel suo contesto, l’ho trovato splendido.
Bravi per le continue recensioni.
Albino
Claudio
07/05/2014 alle 07:13
Fate sempre delle bellissime gite con recensioni altrettanto belle e chiare. Volendo andare al Lago Nero con un gruppo di amici e cercando il percorso più “leggero” e “morbido” è meglio effettuare il percorso nel senso inverso da quello da voi indicato o non cambia nulla? Grazie e complimenti ancora.
Elio Dutto
07/05/2014 alle 08:02
Ciao Claudio, grazie per i complimenti! A parer mio sono simili, anche se personalmente preferisco il verso che abbiamo descritto sopra perché l’ambiente è più vario e la salita diventa più piacevole.
Ciao.
Claudio
07/05/2014 alle 08:40
Grazie per la risposta, sempre chiara e precisa. Buone camminate
carmelo
31/05/2019 alle 21:22
Pensate si possa fare domenica 2 giugno? c’è neve
Elio Dutto
01/06/2019 alle 00:07
Si, di neve ce n’è ancora. Aspetterei ancora qualche giorno. Ciao
Simona
29/07/2014 alle 22:04
Volevo un’info : è un percorso fattibile per due bambini di 5 e 7 anni? La scorsa domenica al migliorero è andata molto bene!
Elio Dutto
30/07/2014 alle 10:24
Ciao Simona. Se non vuoi proprio fare tutto l’anello, potresti andare al lago facendo il giro al contrario, cioè svoltando a sinistra dopo il ponte della grangia Selvest. Così raggiungi il lago più facilmente, i bimbi non si stancano troppo ed è già una gran meta.
Fabio
18/09/2014 alle 22:52
Buongiorno a tutti, questo percorso mi interessa molto. Secondo voi è possibile avvicinarsi al punto di partenza con un camper in modo da svegliarsi e cominciare la camminata? Per arrivare c’è una strada molto ripida?
Elio Dutto
19/09/2014 alle 16:10
Ciao Fabio. E’ possibile, specialmente in questo periodo, purchè sia di dimensioni ragionevoli. Anch’io ci sono già salito col mio e mi sono posizionato nei pressi della grangia Selvest, vicino al ponticello. La strada di salita è, in alcuni punti, un po’ stretta come qualsiasi strada di montagna.
Il tratto più ripido lo trovi salendo al Preit, ma non ci sono problemi.
Laura
25/06/2015 alle 13:08
Innanzitutto complimenti per le ottime indicazioni delle escursioni. A proposito del Lago Nero vorrei sapere qual è il sentiero meno faticoso per raggiungerlo : quello descritto nella recensione oppure quello che parte a sinistra dopo le grange Selvest? Grazie e buona montagna.
Valerio Dutto
25/06/2015 alle 15:34
Ciao Laura! Il percorso che noi abbiamo fatto all’andata (per intenderci: a destra delle grange Selvest) è un poco più corto ed ha un dislivello maggiore (perché si deve arrivare al colletto a 2319m e poi scendere ai 2246m del lago). Il percorso fatto al ritorno (per intenderci: a sinistra delle grande Selvest) è più lungo ed ha un minor dislivello, quindi ha una minore pendenza. L’intero anello è sicuramente più bello e vario, ma anche il percorso a sinistra non è niente male (soprattutto nell’ultimo tratto) e in ogni caso si tratta di una meta fantastica!
Laura
25/06/2015 alle 19:39
Grazie, Valerio!!!!! Ti farò sapere come è andata.
Claudio
25/06/2015 alle 16:41
Ciao Laura. Personalmente ho trovato più “leggero” il percorso che inizia a sinistra dalle Grange Selvest. Noi l’abbiamo seguito l’anno passato con un gruppo di camminatori “slow” e tale scelta è stata molto apprezzata. Saluti e buona camminata.
Laura
25/06/2015 alle 17:52
Grazie Claudio, buona montagna!!!
ALDO
28/06/2015 alle 21:35
Abbiamo fatto la gita il 21 giugno. Giornata stupenda. Il panorama che si gode dal colletto è bello, ma quando arrivi a vedere il lago resti a bocca aperta. Quando vedi la conca e sullo sfondo il Monviso tutta la fatica sparisce.
Complimenti per le vostre recensioni.
Valerio Dutto
29/06/2015 alle 08:25
Grazie Aldo per i complimenti!
Laura
29/06/2015 alle 17:36
28 giugnoi 2015, mio marito ed io siamo riusciti a fare l’intero anello, partendo da Grange Selvest e salendo a destra, abbiamo anche visitato la lapide degli Alpini. Per me un pò troppo faticosa la salita, ma, i panorami alleviano la fatica. Stupendo anello, da rifare sicuramente, lo consiglio a tutti, magari non di domenica perchè un pò troppo affollato. Buona montagna.
gabriele
18/06/2016 alle 16:14
dopo molto tempo che vi leggo e soprattutto dopo molte delle vostre gite da me ripetute è doveroso un sincero ringraziamento. Grazie ciao e a nuove quote.
Valerio Dutto
20/06/2016 alle 09:39
Ciao Gabriele, grazie per il tuo commento, non sai quanto ci faccia piacere!
claudia mattiauda
26/08/2016 alle 17:48
Cari amici,
a metà settembre farò una brevissima vacanza a San Damiano Macra in valle Maira e vorrei fare due belle escursioni. Una sarà sicuramente questa perchè sia dalla relazione che dalle foto mi sembra di intuire che il posto sia splendido e che meriti una gita. Per l’altra sono indecisa tra il lago Niera e il lago Camoscere. Voi cosa mi consigliate? Ho controllato le altre vostre gite in valle Maira ma mi sembra di non aver visto vostre escursioni in questi luoghi.
Vi ringrazio anticipatamente se mi darete il vostro consiglio, ciao a presto e bravissimi come sempre.
Elio Dutto
26/08/2016 alle 20:41
Ciao Claudia. Il lago Niera lo puoi trovare negli inizi di questa escursione:
https://cuneotrekking.com/2011/08/28/escursione-alla-tete-de-la-frema/
e il lago di Camoscere al termine di quest’altra
https://cuneotrekking.com/2011/09/23/escursione-al-pelvo-delva-3064-m-valle-maira/, oppure durante l’escursione che abbiamo fatto al Chersogno
https://cuneotrekking.com/2010/08/10/escursione-al-monte-chersogno/
Te ne consiglio ancora un’altra:
https://cuneotrekking.com/2016/05/27/escursione-al-monte-eighier-2576-m-valle-maira/ che potrai abbreviare se al posto di deviare verso il Monte Eighier vai direttamente al Colle Greguri
Buone escursioni. Ciao
Claudia Mattiauda
27/08/2016 alle 15:01
Ciao, grazie mille per avermi segnalato le escursioni con i laghi che mi piacerebbe visitare. Vi faccio sapere cosa ho scelto e com’è andata. Saluti, buone gite anche a voi e grazie per i tanti spunti che ci date, Claudia
Elio Dutto
27/08/2016 alle 20:20
Grazie Claudia, spero esserti stato di aiuto. Buone escursioni.
claudia mattiauda
11/09/2016 alle 21:53
Ciao, ieri sono stata al lago Nero facendo l’intero anello partendo dal lato destro della grange Selvest. Mi è piaciuto moltissimo, peccato solo che la giornata un po’ nuvolosa non ha reso giustizia alla bellezza del paesaggio soprattutto alle acque del lago che risultavano essere grigio spento anziché azzurro cristallino come sono quelle dei laghi di montagna.
Spero di leggere presto vostre nuove escursioni.
Elio Dutto
11/09/2016 alle 22:03
Ciao Claudia. Mi spiace proprio per la giornata grigia. Con il cielo azzurro o perlomeno con qualche nuvoletta sarebbe stato sicuramente meraviglioso. Domani dovremmo mettere su un’altra escursione. Ciao, a risentirci presto!
Mattia Bertero Supporter
13/11/2016 alle 18:19
Ciao a tutti voi.
Con Silvia ancora fuori uso per il ginocchio non mi resta che continuare l’apprendistato dei miei due colleghi di lavoro alla montagna :-).
Nella giornata di oggi solo uno dei due miei colleghi è presente ed ho deciso di fargli affrontare un’altra classica delle nostre montagne: l’anello del Lago Nero.
In realtà ho preso un bel rischio per il semplice fatto di non sapere bene a quale altezza sia attualmente la neve in quella zona…
Con l’entusiasmo con cui sta scoprendo questo giovane mio collega alle 8:30 siamo al Grange Selvest pronti per partire, decido di intraprendere il sentiero di destra, più ripido ma più appagante.
Fa freddo, ci saranno stati circa un paio di gradi sopra lo zero, ed ogni tanto un vento gelido lambisce i nostri visi.
Seguendo i tornanti della strada sterrata i mio collega patisce un po’ il freddo e la salita, non abituato ad affrontare un clima del genere in quelle condizioni.
L’autunno è in pieno svolgimento e la via è completamente ricoperta degli agi secchi dei larici ormai spogli.
Dopo numerose fermate arriviamo al Grange Culausa, dove compare la sagoma della Rocca la Meja, con mia sorpresa mi accorgo che la via di salita è sgombra di neve, nei dintorni solamente le vette del versante Sud dell’Altopiano della Gradetta e la Zona del Monte Cassorso sono ricoperti dal manto nevoso.
Nonostante ciò il ghiaccio è presente a tratti lungo il sentiero e quindi bisogna stare attenti.
Il Sole non riesce a superare i contrafforti della Rocca la Meja quindi fa molto freddo.
Il mio collega sale un po’ a fatica ma il suo sguardo è un susseguirsi di meraviglia, numerose foto vengono scattate dal suo smartphone.
La sua continua richiesta di sapere quando finisce la salita e le mie continue rassicurazioni di procedere lentamente e di prendersi tutto il tempo che gli serve, lo spingono a continuare.
Alla fine raggiungiamo il leggero pianoro nel punto più elevato dell’escursione dove il Sole inizia a scaldarci, il Monviso ed i pascoli elvesi alla nostra sinistra si presentano nella loro magnificenza.
Altra meraviglia in più al mio collega che non smette di fare fotografie.
Bello vederlo così interessato che fino a pochi mesi fa non aveva mai fatto un’escursione in vita sua, così come l’altro mio collega assente, e che ora ne conta già tre nel giro di due mesi.
Scendendo verso il Lago Nero troviamo il piccolo specchio d’acqua completamente congelato, sulla discesa verso la destinazione siamo accompagnati dalle sculture ghiacciate del torrente che si butta nel lago.
Dietro l’angolo ci compare improvvisamente la nostra destinazione: il Lago Nero è un unico blocco di ghiaccio.
Ci abbiamo messo esattamente un’ora e cinquanta minuti dalla partenza.
Scendiamo e ci posizioniamo nel suo lato Nord esposto alla luce solare.
Restiamo per quasi un’ora li, dove mangiamo e ci gustiamo il posto.
Il mio collega di lavoro è entusiasta, non smette di fare foto.
Il posto gli pare quasi magico, continua a tempestarmi di domande sulla montagna dove cerco di rispondere al meglio che riesco.
Verso le 11:00 notiamo del fumo che sale dalla zona di Canosio, troppo denso per essere una nebbia.
Come scopriremo più tardi non si trattava di nebbia…
Riprendendo la via dell’anello scendendo verso il Grange Chiacarloso, qui il versante è un po’ poco esposto al sole e la neve ed il ghiaccio dominano, con molta attenzione ci ricongiungiamo con la strada sterrata che scende nella Valle della Valletta per dirigerci verso la macchina.
Il mio collega continua a tempestarmi di domande, più che altro si chiede su come le nostre montagne siano così poco valorizzate rispetto a quelle più famose del Trentino o della Valle D’Aosta. In parte gli rispondo che è un bene, dall’altra purtroppo è una sconfortante verità…
Comunque alle 12:30 siamo al Grange Selvest, la nebbia più a valle rimane molto densa, un elicottero continua a sorvolare la zona.
Un incendio.
Un po’ preoccupati di ritrovarci nelle sue vicinanze iniziamo a scendere verso valle.
A Canosio scopriamo che effettivamente un incendio lambisce il paese dal suo versante ma non sembra così pericoloso per le persone, i vigili del fuoco erano già nel pieno delle operazioni di spegnimento in un’apparente tranquillità.
Bella escursione come sempre: io ho rivisto un posto visto tre anni prima con Silvia ed il mio collega è sempre più innamorato della montagna tanto da chiedermi altri posti famosi durante la via per il ritorno a Mondovì.
Spero di continuare questo avvicinamento ma, prima di tutto, spero che Silvia si riprenda presto, la sua presenza assieme a me tra i monti mi manca tanto…
Un saluto da Mattia e Robert da Mondovì, un saluto a Davide che non è potuto venire questa volta.
Elio Dutto
14/11/2016 alle 09:47
La passione della montagna nasce proprio così. Prima pensi di non essere in grado di fare una salita a un rifugio o a un lago di montagna, poi un amico paziente ti porta su facendoti conoscere posti nuovi, inimmaginabili e vedi che con un po’ di volontà e sforzo sei riuscito a farcela. La volta dopo hai più coraggio e sei già più invogliato a ripetere l’esperienza. Dopo un po’ di volte è l’amico a proporti di andare in montagna. Bravo Mattia! L’importante, a mio avviso, è non forzare per i primi tempi e proporre sempre delle mete piacevoli, dove ci sia un bel panorama, un rifugio o un bel lago. Un saluto a te, a Davide e a Silvia. Auguri per il suo ginocchio.
Mattia Bertero Supporter
14/11/2016 alle 12:46
Esatto, hai colto nel segno Elio.
Infatti gli sto proponendo escursioni non troppo complicate e piacevoli e piano piano salgo un po’ con l’asticella a seconda di come reagiscono allo sforzo.
Infatti siamo andati nell’ordine: Monte Armetta, Rifugio Livio Bianco, Lago superiore di Roburent (lato francese) ed infine questa del Lago Nero. Tutte abbastanza semplici e molto piacevoli, la prossima volta con i miei colleghi ritornerò a Narbona da Colletto, voglio fargli conoscere la storia di quella borgata e fargli vedere come si viveva una volta in montagna.
Glielo già parlato e sono molto entusiasti della prossima meta, magari se sono in forma a Narbona gli potrei proporre di arrivare almeno fino a Valliera per fare in parte l’anello delle borgate di Colletto.
Silvia speriamo che si riprenda presto, non ci sono rotture per fortuna (si è fatta male a pallavolo) sembra solamente un forte trauma. Staremo a vedere.
Vincenzo
08/08/2019 alle 18:31
Ciao Elio ! Volevamo, con moglie e figlia, andare domenica al lago nero facendo l’anello. Per vedere il lago Agosto va cmq bene o per via del caldo sarà prosciugato o ai minimi ? Grazie
Elio Dutto
08/08/2019 alle 20:55
Ciao Vincenzo. Potete andare tranquillamente al lago Nero. E’ ancora colmo d’acqua, anche col caldo. Ciao e buona escursione!
Mattia Bertero Supporter
29/08/2019 alle 17:19
Ciao a tutti voi.
Oggi volevo fare un’escursione in montagna non troppo impegnativa, ho già fatto una piccola cosa Martedì alla Capanna Sociale Manolino in Valle Casotto con un piacevole giro ad anello che dal rifugio prosegue su un sentiero tra i boschi sul versante del Monte Baussetti e Cima Robert per poi tornare a Valcasotto per la strada che porta al colle del Navonera.
Volevo andare al Monte Chiamossero in Valle Vermenagna ma mia madre oggi era libera dal lavoro e gli ho proposto un’escursione ad un lago, che a lei piacciono particolarmente.
Tra le varie opzioni che mi sono venute in mente questa del Lago Nero mi è sembrata la più bella e la più logica per non fare troppi metri di dislivello.
Così eccoci alle 9:00 al parcheggio di Grange Selvest, fa freddino ed il tempo è sereno.
Come sempre decido di prendere il percorso di destra verso il Grange Culausa, ho sempre trovato più bello salire da questo percorso e scendere poi dall’altro.
Dopo il Grange la strada prima asfaltata e poi sterrata diventa un sentiero che punta verso il Lago Nero, qui troviamo qualche difficoltà in più.
Siccome il Sole non ha ancora fatto capolino su questa zona il terreno è molto bagnato, lungo la salita qualche scivolone di troppo.
Più proseguiamo e più la vista si amplia voltandosi indietro ed alla nostra destra: il Cassorso svetta sulle montagne dalla sua parte, a sinistra la cascata del torrente è bellissima ed oltre l’Altopiano della Gardetta con l’Agriturismo La Meja già pieno di auto.
Qualche nuvola innocua inizia a comparire a casaccio.
Proseguiamo ad arriviamo al pianoro nel punto più alto dell’escursione, non ci fermiamo e proseguiamo in discesa verso il lago.
Mia madre se la sta cavando egregiamente, non appare stanca ed è volenterosa di continuare.
Alla mia sinistra il Monviso lontano è già ricoperto di nuvole che vanno e vengono.
Poi dopo una svolta a sinistra il Lago Nero ci compare a sinistra e lo spettacolo è incredibilmente bello.
L’acqua ha una colorazione verdognola, l’erba intorno inizia ad avere la colorazione autunnale, il cielo azzurro con qualche nuvola bianca, il tutto sembra disegnato da una pittore.
MERAVIGLIOSO!!
Sono le 10:40 e mi viene voglia di fare ancora qualcosa prima di pranzo, studiando la cartina osservo il vicino Monte Bert e decido di andare a fare una capatina veloce lasciando mia madre a gustarsi il panorama del lago.
Torno indietro fino al primo pianoro più in basso rispetto a quello presente alla quota più alta dell’anello, sulla destra parte una traccia non segnata in direzione del Bert, più avanti la traccia si perde tra pietraie e rododendri, qualche difficoltà tra le rocce nel procedere.
Individuo più avanti la traccia per la salita e non mi resta che seguirla.
Alle 11:10 sono in vetta al Bert ed il panorama è STUPENDO: la Rocca La Meja svetta sulle altre vette con in basso a sinistra la conca del Lago Nero con il lago stesso, verso il fondo valle le montagne più lontane verso il Monviso già lambite dalle nuvole, il Monte Cassorso imponente con alla sua sinistra una porzione dell’Altopiano della Gardetta.
Non sarei più sceso anche per la temperatura gradevole.
Ma devo fare ritorno al Lago Nero per il sentiero dell’andata, in realtà ad un certo punto più in basso sulla sinistra si stacca un’altra traccia che mi permette di ricongiungermi con il percorso dell’anello ma già sul percorso che faremo al ritorno, a poche decine di metri dal lago.
Alle 11:40 sono da mia madre, mangiamo pranzo.
Nel frattempo altri escursionisti stanno arrivando da ambe due le vie di salita, alcuni sono tedeschi.
Rimaniamo sulle sponde del lago fino alle 12:30 più o meno, il tempo sta iniziando a guastarsi un po’: da Est stanno arrivando delle nuvole da temporale.
Iniziamo la discesa intraprendendo il sentiero verso il Grange Chiacarloso, in questo tratto troviamo altri escursionisti intenti a salire.
Alla Grange il sentiero s’incrocia alla sterrata che ci avrebbe portato di nuovo fino alla Grande Selvest, la discesa prosegue molto tranquilla.
Verso la fine una vipera ci attraversa la strada non facendo caso a noi.
Siamo dalla macchina alle 14:10 pronti per tornare a casa.
E’ sempre bello tornare a fare questo giro che ho già compiuto altre volte, ogni volta ti lascia una bella sensazione di pace e di sollievo, una perla della Valle Maira.
Un saluto da Mattia e Loredana da Mondovì.
Francesco
07/05/2021 alle 14:08
Ciao!
Finalmente di nuovo in zona gialla!
Secondo te sarebbe fattibile questa domenica?
Non credo possa esserci moltissima neve….
Francese
07/05/2021 alle 23:30
Ciao!
Lo vedi fattibile già questa domenica?
Grazie mille!