Dal parcheggio ad inizio paese seguiamo la sterrata verso sinistra. Circa centottanta metri oltre il tornante prendiamo tra i frassini il sentiero scorciatoia (indicazione) che conduce alla grangia Draio (1531 m). Giunti nei pressi di un grosso pilone e un grande casolare svoltiamo a sinistra (fontana poco più avanti) seguendo ancora il sentiero alberato, incrociando nuovamente la sterrata.
Di fronte, il sentiero riparte (indicazione) passando sotto alcune paretine rocciose e in ripida salita conduce su un poggio da una croce in ferro. Qui si apre una splendida visuale oltre Maira e sul vallone di Unerzio.

Salita sotto paretine rocciose… © Cuneotrekking

…verso il poggio con la croce in ferro © Cuneotrekking
Ci avviciniamo, poco più avanti, al nutrito gruppo delle grange Podio (1618 m).
Incrociata nuovamente la strada nei pressi di un pilone votivo la risaliamo, sotto gli sguardi dell’ardita punta della Lausa (1968 m), fino alle grange del Passo (1707 m) raggiungendo, dopo alcune curve, il bel pianoro che ospita le grange Chioligiere (1771 m).
La strada prosegue nel vallone mantenendosi sotto la località Grangette (1823 m). Lasciata a destra una costruzione adibita a presa per l’acqua proseguiamo ancora per un’ottantina di metri prima di svoltare a destra sul sentierino che conduce alle Grangette e alla capanna Ussolo.
Pochi metri prima di raggiungere il malandato rifugio, seguiamo a sinistra un sentiero delimitato da un muretto di pietre che obliquamente conduce verso un gruppetto di larici.
Oltrepassandoli sul lato destro puntiamo a sinistra del monte Chirlè (nord) con percorso ad occhio superando le pendenze della lunga china erbosa e orientandoci verso un altro larice isolato posto distante su un rilievo.

Momento di contemplazione all’altezza di Punta della Lausa © Cuneotrekking

Panorama alle nostre spalle, verso Punta Culour e la cresta che scenderemo al ritorno © Cuneotrekking

Al fondo, il larice in controcielo che vogliamo raggiungere © Cuneotrekking

Tra quelle rocce, la Porta di Roma © Cuneotrekking
Passati prima alla sinistra di un grosso masso non raggiungiamo il larice ma più verso destra perveniamo ad un gias in cui è collocata una vasca abbeveratoio per il bestiame.
Seguendo la traccia di fronte ci spostiamo gradualmente verso sinistra, superiamo alcuni dossi puntando in direzione della breccia tra le rocce che si nota ancora distante a sud-ovest.

Superiamo alcuni dossi in direzione della breccia © Cuneotrekking

Qua e là qualche larice colora il paesaggio © Cuneotrekking
Proseguendo la marcia su terreno di erba e pietre ritroviamo la traccia che si dirige alla base delle rocce. Il percorso da qui è logico e si sviluppa prima verso destra su una pendice erbosa, poi a sinistra su piccoli grandini di roccia fino all’intaglio.

Tra le rocce si nota il taglio chiaro del percorso che conduce alla Porta di Roma © Cuneotrekking

Sulla pendice erbosa poco prima di iniziare il tratto roccioso © Cuneotrekking

Verso le rocce finali © Cuneotrekking

Tra gli scalini di roccia © Cuneotrekking
La Porta di Roma è un passaggio di 8/10 metri di lunghezza che si fa spazio tra enormi blocchi di granito. Da questo varco transitavano anticamente i pastori con capre e pecore per raggiungere le grandi zone prative poste nella valle adiacente.

L’entrata della Porta di Roma… © Cuneotrekking

…e i grandi roccioni che la inserrano © Cuneotrekking
Il sentiero (tacche gialle) riprende tagliando quasi in piano gli inizi di una lunga china erbosa verso il monte Cappel (2363 m) visibile a distanza.

Panorama dalla Porta di Roma verso l’erboso monte Cappel © Cuneotrekking
Il percorso per raggiungerlo aggira più avanti alcune rientranze e sporgenze della montagna, supera un rio, risale un breve tratto roccioso, poi si distende sul Pianagnelier in prossimità del monte Cappel (2368 m).

Verso la protuberanza erbosa del monte Cappel © Cuneotrekking
Torniamo volentieri sulla sua arrotondata cima per osservare il grandioso panorama nel vallone di Traversiera, con il monte Cervet (2984 m) alle spalle, rocca la Marchisa (3072 m) e il Chersogno (3026 m).
Da qui una traccia che poi diventa sentiero scende direttamente il vallone fino alla capanna Ussolo (vedi) ma la bellissima giornata ci induce a proseguire l’anello lungo la costa erbosa, dirupata più avanti, toccando prima la rocca di Ciarm (2240 m) poi il colle Serasin (2040 m) e la punta Culour (2068m).

Scendendo la costa dirupata © Cuneotrekking

Panorama dai pressi della rocca di Ciarm © Cuneotrekking
Da quest’ultimo roccioso e notevole punto d’osservazione ci fermiamo per la pausa pranzo con vedute eccellenti nel vallone di Unerzio. Al termine, tornati al colle Serasin, iniziamo nel lariceto la discesa verso capanna Ussolo.

Sul sentiero nei pressi delle Grangette. Sguardo all’indietro © Cuneotrekking
Verso metà tragitto nel bosco, ad un bivio seguiamo il percorso di destra.
Dopo aver scavalcato un piccolo rio, un leggero tratto in salita ci riporta sulla sterrata proprio in prossimità delle grange della capanna Ussolo. Da qui facciamo ritorno a Vallone sullo stesso percorso dell’andata.

Colori autunnali lungo la discesa © Cuneotrekking

Scendendo nel viale di frassini poco prima di Vallone © Cuneotrekking
fabio brondolo
22/11/2016 alle 20:58
Bel percorso complimenti.
Ho visto che lo avete fatto ad inizio novembre…ora è ancora almeno parzialmente percorribile o è già troppo innevato?
Ciao Fabio
Elio Dutto
23/11/2016 alle 12:01
Ciao Fabio. Non so esattamente quanta neve sia venuta da quelle parti, ma a giudicare da quello che vedo sulle webcam della zona credo non sia più percorribile. I punti più pericolosi per neve si trovano tra la Porta di Roma e il Monte Cappel, sulle ripide pendici che scendono dal monte Ruissas. Ciao.
Luciano Bagnasco Supporter
09/02/2022 alle 21:08
Ciaooo Elio, scusa se mi permetto, ma vorrei farti una domanda. Oggi mercoledi 9 febbraio ’22 io e mia cognata ci siamo avventurati per fare il giro sopra descritto. Sapevamo che era abbastanza difficile da trovare il percorso da capanna ussolo fino alle porte di roma. e difatti abbiamo girato,girato girato non l’abbiamo trovato e siamo tornati indietro un po delusi. inizialmente seguivamo le tue indicazioni su carta, poi siamo passati a consultare la traccia gps e ci ha creato ancora piu confusione. Però mi è venuto un dubbio consultando la traccia gps. Tu puoi verificare. Mi sembra che la traccia sia quella per la salita al Monte Cappel e non per le porte di Roma. Quando hai tempo, se puoi verificare , anche in futuro x altri escursionisti che si vorranno cimentare su questo bellissimo percorso.
Grazie. Ciaoooo
Luciano
Elio Dutto
10/02/2022 alle 13:40
Ciao Luciano. Trovo molto strano tutto ciò. Una volta sono stato sul monte Cappel passando da capanna Ussolo. La volta dopo sono stato anche sul Cappel passando però prima dalla Porta di Roma. Ed è esattamente il giro descritto nell’escursione della Porta di Roma. Dai uno sguardo alla cartina che c’è all’interno dell’escursione, prova ad allargarla e vedrai.
Luciano Bagnasco Supporter
10/02/2022 alle 15:46
Si Elio hai ragione, ho fatto come hai detto ho allargato la cartina e ho visto bene il percorso che passa per le porte di Roma. Siamo noi che abbiamo fatto confusione. Ci riproveremo. Grazie.
Ciaoooo Luciano
Mattia Bertero Supporter
13/02/2022 alle 16:53
Ciao a tutti.
Il meteo è un po’ incerto ma è segnalato come in miglioramento verso l’ora di pranzo, così decido di andare ugualmente in giro per i monti e scelgo questo itinerario per la Porta di Roma.
Arrivo presto ad Ussolo, saranno state le 8:00, ma il tempo è davvero brutto: nebbia nelle quote della spaccatura e molto freddo.
Decido di tentare ugualmente, nutrendo la speranza di un meteo migliore.
Tengo un ritmo molto blando anche per perdere tempo, a lungo andare arrivo alla Capanna Ussolo.
Seguendo la traccia GPX scaricata da questa pagina intraprendo la direzione.
Alla lunga non mi accorgo che sto andando troppo a destra rispetto alla traccia di Cuneotrekking e mi ritrovo nelle vicinanze della Grangia Pissina, vicino alla Punta della Lausa.
Mi sono perso…la nebbia in quota non mi facilita l’orientamento.
Ho un momento di sconforto e mi fermo per ben 40 minuti ad aspettare che la situazione migliori, altrimenti sarei tornato alla macchina ad Ussolo. Tra l’altro c’è un inquietante scheletro di vitello vicino alla costruzione.
Incredibilmente macchie blu sparse qua fanno la loro comparsa e la mi incoraggiano a proseguire, inoltre vedo per la prima volta la vetta del Monte Ghirle e ci punto diretto.
Più in alto i prati sono tutti ricoperti da una spessa brina notturna che mi fa scivolare con gli scarponi, decido di fermarmi in vetta al Ghirle per valutare il tempo.
Procedo una tappa per volta, facendo leva sulla mia lunga esperienza di montagna per decidere.
Dalla cima ho la visuale della zona di Campiglione ed Elva e vedo che il sereno sta arrivando verso di me, spinto da un vento freddo ed umido. Però la Porta di Roma è ancora nascosta alla mia vista, non mi sento sicuro ed aspetto ancora un po’.
Mi faccio pranzo, si sono fatte le 11:30.
Poi il sereno avanza come ha promesso e la zona dove devo passare si vede, sorpresa un po’ sgradita, c’è una bella lingua di neve proprio nell’ultimo tratto prima della spaccatura.
Bene, che fortuna: niente neve da nessuna parte e l’unico punto che c’è è nel punto più delicato dell’escursione…
Non demordo e intraprendo il sentiero sotto le bastionate rocciose del Monte Ruissas.
E’ molto esiguo, non molto segnato se non con vecchie tacche gialle sbiadite, e si passa solamente mettendo un piedi davanti all’altro. E’ esposto verso Sud con pendenze sostenute, da prestare attenzione perchè li ci vuole davvero poco per farsi male.
Incontro un nutrito branco di camosci che scapano come sempre alla vista degli uomini.
Arrivo alla salita finale e la lingua di neve vista in precedenza si presenta in tutta la sua…pendenza. Molto pendente, saranno stati circa 45 gradi o giù di li.
Per mia fortuna con questi inverni strani senza neve mi porto dietro sia ramponi che ramponcini.
Qui ho usato i ramponi da ghiaccio, la neve in quel punto è bella gelata nonostante il caldo di questo periodo.
Con molta precauzione arrivo alla Porta di Roma e vedo che per metà circa è coperta dalla neve, poco male è sempre molto suggestiva.
La oltrepasso ed improvvisamente BAM!!!!
Cielo perfettamente sereno con una bellissima vista dell’Oronaye e zona circostante, con più vicino la cresta Culour/Cappel ed i suoi pascoli.
Dopo tanta nebbia un panorama così…Ne è valsa la pena continuare, mi colpito nel cuore.
Ritrovo tutte le energie ed il buon umore, l’escursione ha voltato pagina in meglio finalmente.
Purtroppo ho perso un po’ di tempo con tutte quelle pause precedenti nella nebbia e decido di fare una variazione di percorso, decido di saltare la cresta Culour/Cappel e scendo nel Vallone di Grange dirigendomi per una via più diretta verso Capanna Ussolo. Ho paura di una nuova variazione peggiorativa improvvisa del tempo.
Qui nessun problema, alla Ussolo incontro i primi umani della gita.
Il ritorno seguo la stessa via della salita senza particolari problemi, alle 15 sono dalla macchina.
Una gita in un ambiente stratosferico come solo la Valle Maira sa offrire a riguardo delle vallate di Cuneo, peccato per il tempo inizialmente nebbioso che mi ha un po’ tirato giù l’umore e poi mi ha fatto perdere la strada durante la salita al Ghirle, attualmente alla Porta ci si arriva con i ramponi da ghiaccio quella lingua di neve è davvero bella ghiacciata.
Il sereno incontrato dopo mi ha ritirato su e l’escursione è stata ottima.
Un caro saluto da Mattia da Mondovì.
Elio Dutto
13/02/2022 alle 17:13
Bravo Mattia. Quella che hai fatto è una magnifica escursione, da intraprendere col bel tempo. Però quando ti trovi lì e non hai altre scelte si può anche rischiare come hai fatto tu. Per fortuna che hai trovato il sereno nell’altro versante. Ciao.