Proseguiamo lungo via Cerati e dopo un centinaio di metri la abbandoniamo per deviare a destra sulla sterrata via Costalunga. Dopo duecento metri in leggera salita, ormai immersi nei boschi di castagno, trascuriamo una deviazione a sinistra che raggiunge una casa e proseguiamo a destra per un buon tratto.

Via Costalunga nel bosco © Elio Dutto

Più avanti © Elio Dutto
Ben più su, a un bivio, ignoriamo la sterrata che continua a sinistra sulle colline di Costalunga. Tenendo invece la destra proseguiamo in salita tra i castagni.
Passiamo accanto a un casolare oltre il quale la sterrata compie un leggero avvallamento e, raggiunto il picco massimo, cominciamo a scendere per sfociare sull’asfalto nei pressi della località Pasturone.

Tra i castagni compare il Bussaia © Elio Dutto
Seguiamo a destra la strada asfaltata. Dopo una decina di metri la abbandoniamo per svoltare a sinistra. Costeggiamo a monte alcune case, quindi continuiamo dritti verso i boschi ignorando una strada privata.

Località Pasturone © Elio Dutto

Dritto verso il bosco © Elio Dutto
La sterrata prosegue lungo una cresta, affianca un manufatto per la presa d’acqua e prosegue accanto a un muretto in pietra.

Ancora veduta sui monti Bussaia e Bec d’Orel © Elio Dutto
Al termine piega leggermente a destra per infilarsi nel bosco sempre più fitto dove compie una lunga “S”.

Il tratto alle nostre spalle poco prima del casolare © Elio Dutto
Appena prima di una casolare preceduto da una catasta di legno seguiamo a sinistra il sentiero non segnalato che inverte il senso di marcia e dopo un centinaio di metri raggiunge il culmine di un bosco. Mantenendoci sulla cresta proseguiamo ancora sulla traccia per alcune decine di metri.
Una leggera salita tra rami più fitti ci fa sbucare sul belvedere della punta Croce, dove è posta una esile ma altissima croce in ferro. Nel piedistallo una feritoia contiene il libro di vetta. Ecco l’interessante storia della Crus raccontata da Giordano Michele di Fontanelle che insieme ad altri amici ha eretto quella attuale:
“Questa collina da sempre è stata chiamata “La Crus”. Mi raccontava mio nonno materno (classe 1878) che per molti anni erigeva lui stesso sul suo culmine una piccola croce. Purtroppo queste croci servivano come palo di sostegno ai falò che venivano fatti alla vigilia della festa di San Giovanni (24 giugno, n.d.r.), così dopo qualche anno lasciò perdere quella iniziativa. Ricordandomi di quanto mi aveva detto il nonno, nel 1992 eressi, con l’aiuto di mio figlio, una croce sempre in legno che dopo pochi anni crollò. Nel 1996 con un amico decidemmo di erigere una croce sempre in legno (12 metri) ed in quella occasione fu posta una targa con i nomi dei partecipanti ai lavori. Purtroppo anche questa nel 1998 crollò a causa del forte vento e per il legno marcito alla base. Nel maggio 1999 avvenne l’innalzamento dell’attuale croce in ferro corredata di adeguato parafulmine e messa a terra.”.

Al centro della foto è visibile la croce © Cuneotrekking
Siamo sulla collina di Fontanelle affacciata sul vallone Stellino (regione Remondino), a pochi passi dai ruderi del castello di Brusaporcello. Da qui godiamo di un vastissimo panorama su tutto l’altipiano cuneese dove spiccano Borgo San Dalmazzo e Cuneo. Lo sguardo spazia sulla pianura fino alle colline di Dronero, Busca e Saluzzo.

Veduta sulla pianura © Elio Dutto

La Bisalta alle spalle della croce © Elio Dutto
Tornati indietro sui nostri passi fino al casolare, seguiamo la sterrata che passa in discesa sul suo fianco destro. Dopo un tornante ignoriamo una diramazione a sinistra che tende a perdersi tra gli alberi e proseguiamo in direzione del versante bovesano fino a incrociare la sterrata via san Pietro.

Discesa nel bosco verso via san Pietro © Elio Dutto
Svoltiamo in salita verso destra passando poco più avanti accanto alla croce dedicata al dottor Pacotti, medico condotto di Boves per moltissimi anni, morto proprio qui il 23 dicembre 1983.

Verso la croce del dottor Pacotti © Elio Dutto
La stradina continua e ci riporta sulla strada asfaltata nei pressi della località Pasturone. Svoltiamo a sinistra in discesa tra dolci colline fino al muro di cinta di sant’Antonio, dove lasciamo la strada asfaltata e ci infiliamo accanto al muretto in pietra raggiungendo il prato antistante il santuario.

Campanile del santuario di sant’Antonio © Elio Dutto
La cappella, preceduta da un porticato, è stata costruita nel 1647 ed è composta a tre navate. Negli ultimi anni è diventata centro spirituale e viene usata come sede per i corsi di preparazione al matrimonio. Un bel campanile con cuspide a cipolla abbellisce tutto il sito e lo rende ben visibile dalla pianura cuneese.
Dal santuario scendiamo la lunga scalinata che al termine si ricongiunge alla strada asfaltata. È interessante osservare su un casolare l’affresco dei santi Maurizio e Agostino.

In discesa dalla cappella di sant’Antonio © Elio Dutto

Le dolci colline del castello © Elio Dutto
Al di là della strada un tratto di mulattiera taglia un tornante. Tornati definitivamente sull’asfalto non ci resta che scendere tra i vigneti della località Rana fino a intersecare nuovamente via Cerati, dove chiudiamo questo piacevole anello.
Claudio benzini
22/05/2020 alle 12:38
Bella gita vi consiglio se non la conoscete il sentiero Valerio tassone a robilante.
Elio Dutto
22/05/2020 alle 14:07
Ciao Claudio, questo? https://cuneotrekking.com/escursione/sentiero-valerio-tassone-valle-vermenagna/
Martina
30/01/2021 alle 08:22
Ciao si può fare in inverno questo giro ad Anello? Vorrei farlo lunedì!
Elio Dutto
30/01/2021 alle 14:12
Certo Martina, è fattibile. Non c’è più neve. Ciao
Monica
09/02/2021 alle 20:40
Ciao….fatto oggi,molto semplice e panoramico….fango a manetta ma si può comunque fare!!!grazieeee per ciò che fate,siete dei grandi
Monica
Elio Dutto
10/02/2021 alle 11:33
Ciao Monica, grazie a te. Con la neve e la pioggia di questi giorni il terreno è diventato fangoso. Meglio aspettare ancora qualche giorno.