Seguiamo i cartelli segnaletici per il colle Arpet e monte Cauri. Dopo poche decine di metri, ad un bivio, si prosegue diritti nel vallone su un sentiero di ciottoli (tacche rosse), lasciando a destra (tacche giallo/rosse), quello che porta verso le borgate Presa e Gerbido (sentiero preso da noi per errore tornando però indietro dopo 250 metri; abbiamo comunque rimosso l’errore dalla traccia GPS allegata).
In salita costante andiamo ad occupare la parte centrale del vallone di Cauri che si innalza ripidissimo contornato da due ali di arbusti di bosso. Dopo aver superato i primi boschetti e un buon dislivello il sentiero si infila in una grande faggeta spostandosi lievemente verso la sinistra del vallone.

Percorso in faggeta © Cuneotrekking
In faggeta arriviamo al bivio della fonte Lusiu che lasciamo a sinistra.
Il cammino prosegue ancora per buon tratto all’interno del bosco poi, di colpo, ne esce fuori nei pressi della strettoia posta sui fianchi delle ripide pareti del monte Cauri.

In uscita dalla faggeta © Cuneotrekking
Raggiungiamo così un primo casolare, posto agli inizi di una grande zona prativa e, salendo verso il colle, ne conteremo altri cinque sparpagliati sulle pendici della cima Cauri (grange del Fulcun, 1898 m).

Salendo i ripidi pendii erbosi © Cuneotrekking

Il primo casolare © Cuneotrekking
La traccia con diagonale ascendente verso sinistra ci conduce direttamente al colle Arpet (1843 m – km 3,2 dalla partenza col 27% di pendenza media del sentiero) dove si apre una prima importante veduta verso tutte le cime della val Grana.

Verso il colle Arpet © Cuneotrekking

Colle Arpet © Cuneotrekking
Possiamo ora distinguere con grande chiarezza i due percorsi ad anello fatti in queste ultime settimane attorno alla cima Cernauda (vedi percorso 1, vedi percorso 2).
Per una visuale ancora migliore, girando a sinistra percorriamo ancora il tratto di cresta che porta all’ometto della punta Freura (1900 m) dalla quale se ne apre una laterale proiettata sulle Alpi Marittime.

Monti Tibert e Tempesta salendo alla punta Freura © Cuneotrekking

Dalla punta Freura panorama verso est © Cuneotrekking
Ridiscesi al colle Arpet, riprendiamo su traccia (direzione nord) il percorso verso il colle della Margherita (1980 m).

La Punta Freura alle spalle di Fulvio © Cuneotrekking

In salita verso la punta di Mezzogiorno © Cuneotrekking
In prossimità di quota 2000 metri abbandoniamo la rotta per l’ormai vicinissimo monte Chialmo (2020 m) per svoltare a destra e raggiungere la punta del Mezzogiorno (2004 m) formata da un gruppo di rocce basse sormontate da un paletto.

Arrivo alla punta del Mezzogiorno © Cuneotrekking
La visuale spazia ora anche sulla pianura nebbiosa, mentre a nord-ovest lo sguardo abbraccia le cime della valle Maira e Varaita e oltre, fino al monte Rosa.

Veduta sulle cime della val Maira © Cuneotrekking

Il sentiero che prosegue verso il colle della Margherita e la rocca Cernauda © Cuneotrekking
La prossima meta da raggiungere è ora il monte Cauri (1979 m, paletti segnavia infissi nel terreno) spostato ad est e raggiungibile in discesa dopo una lieve depressione. È un ottimo punto panoramico e qui ci fermiamo per la pausa pranzo attorniati da una visuale superlativa.

In discesa al monte Cauri © Cuneotrekking

Panorama sulla bassa valle © Cuneotrekking

Monte Cauri © Cuneotrekking

Dal monte Cauri, veduta sul monte Freura © Cuneotrekking
La discesa ad anello avviene sul percorso che prosegue nel versante della valle Maira (nord-est). Seguendo i paletti segnavia bordati con tacche bianco/rosse percorriamo un lungo tratto della costa passando accanto al pian delle Masche andando a raggiungere, dopo una discreta pendenza, l’inizio di un boschetto di betulle.

Discesa dal monte Cauri sul lato val Maira © Cuneotrekking
Svoltando ora decisamente a destra (cartelli indicatori per il colle del Gerbido) entriamo in una zona boscosa prima su percorso pianeggiante, poi in discesa per finire sulla sterrata proveniente dal colle del Gerbido.
Dopo un buon tratto di sterrata la abbandoniamo nei pressi di un tornante (cartelli segnaletici) infilandoci verso destra in faggeta sul versante della val Grana.

Tornando sul sentiero di Gerbido, lato val Grana © Cuneotrekking
Il sentiero in poco tempo raggiunge il centro della borgata Gerbido. Scesi tra le case e poi sulla strada asfaltata la seguiamo fino al bivio di Grange per l’ultimo tratto di salita che ci riporta al parcheggio della borgata.

Arrivando tra le prime case della borgata Gerbido © Cuneotrekking
Mattia Bertero Supporter
05/12/2016 alle 16:02
Ciao a tutti voi.
L’escursione che ho compiuto questa mattina mi ha portato in un luogo in cui non ci tornavo da anni, la zona del Monte Cauri, scelta per la mancanza di neve sulla sua vetta.
Inizialmente mi ero prefissato di compiere questo anello descritto su Cuneotrekking ma avevo dei forti dubbi sulla zona della Valle di Cauri, non esposta al Sole e quindi con una probabile presenza di neve e ghiaccio.
Così ho deciso di arrivare al Cauri tramite il percorso della Curnis Auta dal Colle di Gerbido.
Così alle 8:50 sono a Gerbido ed intraprendo la sterrata per il Colle di Gerbido, il tempo è splendido e non fa così freddo come mi sarei aspettato di trovare.
Al Colle proseguo per la sterrata che s’immette nella Valle Maira, seguendola fedelmente non ricordando bene i punti di riferimento della zona, tanto mi avrebbe portato lo stesso verso la destinazione.
Il percorso prosegue all’interno di un bosco di faggi, in ombra ed il freddo si fa più pungente.
Notevole la presenza di cinghiali: ne avrò avvistati almeno cinque in poco tempo.
Seguendo la strada sterrata improvvisamente s’interrompe a 1450 m per diventare un sentiero, quest’ultimo un po’ nascosto per le foglie cadute ma facilmente individuabile tramite le tacche segnaletiche sugli alberi.
La pendenza si fa sempre più sostenuta e non da tregua, in quei momenti capisco perchè viene usato più spesso come percorso di discesa e non di salita…
Comunque con qualche piccola sosta di un paio di minuti arrivi alla fine del bosco di faggi a 1575 m, la visuale mi si apre sulle montagne innevate della zona di Elva e della Strada dei Cannoni fino al San Bernardo sopra Dronero.
La via vira decisa verso Sud per intraprendere direttamente il versante Nord del Cauri, la pendenza si fa decisamente più accentuata e più salgo più la neve al suolo aumenta.
Fortunatamente non è ghiacciata e ci si può camminarci sopra agevolmente con i semplici scarponi.
Che salita però, nessuna tregua e con una pendenza considerevole, seguo le tracce di precedenti escursionisti per trovare la via nel manto bianco (le orme tutte orientate verso la discesa…).
Tra diverse fermate arrivo al Cauri alle 10:30: il panorama è semplicemente stupendo e spazia a 360° gradi sul territorio circostante, la neve delle alte montagne abbinate con il cielo azzurro completamente sgombro di nuvole ed il giallo dell’erba che ancora spunta dalla neve rendo il tutto quasi magico… Si vedono le montagne della Alta Valle Varaita, quelle della Valle Maira versante Nord, le principali della Valle Grana, lo spartiacque con la Valle Stura, più qualche vetta delle vallate Monregalesi, Bisalta compresa. Peccato per la nebbia sulla pianura della provincia.
Porgendo lo sguardo verso il basso noto il Colle Arpet e vedo con piacere che la scelta di non intraprendere la Valle di Cauri risulta azzeccata: la parte terminale della piccola valle è ricoperta di neve probabilmente ghiacciata, non sarei mai riuscito a salire da li…
Guardando l’ora ed il mio stato di forma decido di proseguire almeno fino al Monte Chialmo.
Lo spartiacque Grana/Maira è totalmente innevato ma lo strato è molle e non supera i 5 cm di spessore, si procede agevolmente senza ramponi.
Arriva il vento ed è gelato costringendomi a vestirmi meglio per l’evenienza.
Passo per la Punta del Mezzogiorno speditamente e punto per il cippo di pietra in cima al Chialmo, moltissime impronte di animali selvatici rompono la perfezione dello strato nevoso.
Arrivo al Chialmo dopo 20 minuti dal Cauri, vengo immediatamente raggiunto da un gruppetto di 5 signori in arrivo dal Colle della Margherita.
Scambiandoci quattro chiacchiere mi dicono che hanno fatto il giro delle Borgate di Colletto e dopo questa visita al Chialmo scendono verso Narbona per completare il giro.
Dopo le foto di rito riprendono la via verso il Colle.
Io resto ancora un po’ per fare altre foto, gustarmi lo spettacolare panorama ed il consueto video per il mio canale Youtube, il freddo però è pungente e mi costringe a tornare subito indietro.
Ritornando al Cauri il vento si placa e decido di fermarmi per mangiare pranzo.
Dopo una ventina di minuti riprendo la via del ritorno e arrivo a Gerbido alle 13:00.
Piacevolissima escursione, molto appagante per il panorama e per un sentiero che spazia su molti ambienti.
Un saluto da Mattia di Mondovì.
Elio Dutto
06/12/2016 alle 11:46
Ciao Mattia, hai fatto la salita al contrario nostro e hai fatto bene. E’ sempre un ottimo posto e molto appagante per il paesaggio che si gode dalle punte. Ciao, alla prossima.
Giuseppe Zerbini
27/04/2017 alle 02:57
Ciao a tutti. Domenica scorsa abbiamo seguito questo bellissimo percorso lasciando l’auto alla frazione di Grange nel tornante dove inizia il sentiero. Al ritorno, scendendo da Gerbido, anzichè seguire l’asfalto fino alla svolta per Grange e dover poi risalire, subito dopo la borgata Presa abbiamo preso sulla dx il sentiero segnato giallo-rosso che voi avevate imboccato per errore. Il sentiero scende sul torrente e lo scavalca con un minuscolo ponticello: in breve tempo ci ha consentito di chiudere l’anello senza perdere quota, evitando l’ultimo noioso tratto d’asfalto. Inoltre è ben segnato e percorribile, bisogna solo prestare un minimo di attenzione a qualche tratto un pò franato.
Complimenti per il sito.
Paolo Gandino Supporter
23/05/2020 alle 15:07
Ciao Elio, ieri abbiamo (quasi ?) effettuato l’anello proposto. C’era purtroppo foschia, a volte con visibilità inferiore a 10 metri. Dal colle Arpet abbiamo seguito l’indicazione per il monte Cauri, dove siamo saliti, senza però trovare (!!) la punta del Mezzogiorno. Si doveva probabilmente seguire l‘indicazione per il monte Chialmo e poi ritornare indietro? Grazie, Buon Fine Settimana.
Elio Dutto
23/05/2020 alle 18:47
Ciao Paolo. La punta del mezzogiorno è a metà tra il monte Chialmo e il Cauri e il Cauri è leggermente più in basso delle due. Peccato per la nebbia perché c’è una bella visuale.
Federica
02/06/2020 alle 01:46
Ciao,
Sabato ho approfittato del bel tempo per fare questa escursione, sono salita da Grange per poi scendere dalla parte opposta, c’era un silenzio incredibile ed il paesaggio era stupendo! L’unico “intoppo” l’ho trovato scendendo verso la borgata gerbido, in quanto un pezzo di sentiero è pieno di rovi e alberi caduti.. per il resto merita assolutamente una visita!
Elio Dutto
02/06/2020 alle 06:58
Ciao Federica. Il sentiero è poco battuto e poi se ci sono alberi caduti diventa difficile la discesa. In alto però il paesaggio merita veramente. Ciao
Stefania
03/05/2021 alle 21:47
Ciao,
Sono salita domenica fino al Chialmo; ho deciso di partire dal centro di Pradleves e seguire il sentiero che passa tra le borgate Cialancia e Cauri per poi raggiungere il colle Arpet, proseguire al Chialmo e fare il rientro uguale al vostro;
Mi è davvero piaciuto il sentiero a salire molto panoramico e con svariati paesaggi; era ottima la vista sulla valle dal colle Arpet!
Elio Dutto
04/05/2021 alle 20:35
Brava, bel giro!