Tornati indietro fino al primo tornante, svoltiamo a destra e, dopo altri settanta metri, lasciamo proseguire la strada asfaltata per le borgate di Valliera e Batuira incamminandoci, a sinistra, sul sentiero di Narbona (l’Arbuna).
Il percorso inizia con l’incidere lateralmente i pendii fortemente scoscesi del vallone di Narbona. Durante il primo tratto di salita, sul lato destro, possiamo osservare una massicciata in pietre che serviva da “posa dei morti“: fin verso gli anni ’60, nel periodo invernale i morti venivano custoditi in qualche fienile della borgata di Narbona e portati al cimitero del Colletto solamente quando non c’erano più problemi con la neve.
Proseguendo, andiamo a raggiungere su un poggio panoramico un piloncino (pilone di Narbona), dal quale si ha una bella visuale di Campomolino e dell’aguzza rocca Cucuja sull’altro versante.

Pilone di Narbona a destra della rocca Cucuja © Cuneotrekking
Contornando asperità rocciose la mulattiera si tiene a debita distanza dal fondo valle, procedendo con leggere salite e discese tra betulle, frassini e qualche ginepro e scavalcando di tanto in tanto rivoli laterali.

Sul sentiero verso il Tech © Cuneotrekking
Molto in alto, verso destra, possiamo notare le rocche la Bercia (1695 m) che toccheremo al nostro ritorno.
Superando numerosi rivoli laterali raggiungiamo, ad un bivio, il sentiero proveniente dal fondovalle di Campomolino e, più avanti, ci imbattiamo in una costruzione in pietra denominata il Tech.
Poco oltre guadiamo un rio che raccoglie le acque di una comba soprastante e, in salita a zig-zag, ci inoltriamo verso un lungo viale di frassini che precede la borgata di Narbona (1495 m).

All’entrata in Narbona © Cuneotrekking
Il paesino, abitato fino alla fine degli anni ’50, è ora in completo stato di abbandono.
Facendoci largo tra le macerie delle vecchie case, dopo aver superato la cappella della Madonna della Neve, nella quale sono ancora presenti i banchi di preghiera, girovaghiamo tra le tante antiche abitazioni crollate o che stanno per crollare.

Ruderi della borgata © Cuneotrekking
In alcune sono ancora presenti vecchi mobili, testiere di letti o altro; fortunatamente una parte è stata portata nel museo etnografico di Colletto, qualcos’altro è stato razziato.
Sembra impossibile che tante persone (si parla di almeno 120 presenze negli ultimi anni di permanenza) siano vissute in un luogo così isolato, impervio e lontano da tutto.
La borgata è disposta a cascata su una riva scoscesa e d’inverno non vede il sole, che passa dietro il monte Crosetta (o Crocetta) (2194 m).
Molto interessante, perché vissuta, può essere la lettura del libro Finestra sul passato (costo 7,00 € si trova presso la libreria Passepartout di Caraglio o presso Stella Maris di Cuneo), scritto dal maestro Giacomo Parola che qui ha fatto scuola tra gli anni 1952-1953 ricordando come li ha vissuti e gli aspetti più significativi della vita degli abitanti di Narbona e degli scolari in quel periodo.

Tra le case più in alto di Narbona © Cuneotrekking
Seguendo le indicazioni, risaliamo la borgata e, giunti presso alcuni cartelli segnaletici, prendiamo la deviazione verso Monte Crosette – San Magno – Monte Tibert (R17), dirigendo il cammino verso ovest.
Il sentiero si distende nella lunga e ombrosa comba di Narbona. Superati i rii Tanetta e La Russa perveniamo alle grange Casalis e, più avanti, oltrepassiamo il rio ghiacciato La Salmira scavalcandolo una trentina di metri a monte.
Procedendo oltre, su stretti tornanti su terreno che improvvisamente si impenna, ci avviciniamo ad una grangia posta proprio sotto la parete verticale della roccia della Morte (1911 m), che risaliamo aggirandola verso destra.
Nell’avvicinarci sempre più al termine della comba, superiamo una zona puntellata da rocce fino a emergere sulle ampie praterie soprastanti.

Salita verso il sentiero GTA © Cuneotrekking
La bassa di Narbona si potrebbe ora raggiungere tagliando la lunga distesa erbosa verso nord.
Seguendo invece le tracce, segnalate da paletti in legno marchiati di rosso, ci spostiamo verso ovest con percorso un po’ più lungo ma più interessante raggiungendo, a quota 2176, metri il sentiero GTA che dal colle Crocetta porta alla bassa di Narbona.

Arrivo dalla palina segnaletica. Al fondo a destra, la cima della Cernauda © Cuneotrekking
Arrivati alla palina segnaletica svoltiamo a destra seguendo l’indicazione bassa di Narbona e le tracce che tagliando le distese prative ci fanno pervenire prima al nucleo isolato delle grange Martini (2188 m) e, poco dopo, alla bassa di Narbona (2231 m), dove arriva anche la sterrata proveniente da Celle Macra.

Ghiaccio sul percorso verso la Bassa di Narbona © Cuneotrekking
Ora un bel panorama si apre verso la valle Maira. Ci troviamo a due passi dal Tibert (2647 m), dalla punta Tempesta (2679 m), da punta La Piovosa (2601 m), dal monte Festa (2130 m) e costa Chiggia (2156 m), ma siamo anche di fronte a Macra e possiamo scorgere distintamente il cammino della Montagna.

Dalla bassa di Narbona, veduta su grange Tibert e punta Tempesta © Cuneotrekking
Qualche metro più avanti, su un costone erboso, è disseminato in posizione panoramica il nucleo sparpagliato delle grange Serre (2224 m).

Le grange Serre, nei pressi della bassa di Narbona © Cuneotrekking
Proseguiamo sulla sterrata per aggiungere poco oltre alcuni cartelli segnaletici, abbandonandola più avanti quando risaliamo la pista che si stacca verso destra in direzione di alcuni grandi dossi erbosi.

Grandi dossi erbosi che conducono alla cima della Cernauda © Cuneotrekking
L’ultima montagnola erbosa, la più alta, è appunto la cima della Cernauda, sormontata da un cippo di pietre. Naturalmente da qui il panorama è a 360°.
Ci troviamo al centro di un punto panoramico di prim’ordine, che va dai monti della Liguria a quelli della valle d’Aosta.

Sulla cima della Cernauda © Cuneotrekking

Dalla cima, nuova veduta verso Tibert, Tempesta e Piovosa © Cuneotrekking

Il piccolo laghetto Gourc (1484 m), sul versante della valle Maira © Cuneotrekking
Dalla cima, scendiamo appena oltre seguendo il sentiero che porta in direzione del colle della Margherita.

Cima della Cernauda, a destra © Cuneotrekking
Al termine di un corto tratto in piano, nei pressi dei cartelli segnaletici, abbandoniamo il percorso per il colle della Margherita (la seconda parte dell’anello verrà descritta nella prossima escursione) e svoltiamo a destra per seguire la cresta del Balòu.

Cartelli segnaletici ad inizio discesa dalla cresta del Balòu © Cuneotrekking

Scendendo, veduta su tratto di percorso per il colle della Margherita che effettueremo nella prossima escursione © Cuneotrekking
Si tratto di un lungo costone erboso, abbastanza ripido che interrompe a metà un anello molto interessante che però oggi non abbiamo il tempo di completare.

Discesa sulla cresta del Balòu © Cuneotrekking

Dal Balòu, verso sinistra, veduta delle grange Sarià © Cuneotrekking
La discesa segue integralmente la cresta conducendoci, a quota 1687 metri, dalle rocche la Bercia e sulla sterrata che scende in direzione delle borgate Batuira (1603 m) e Valliera (1510 m).
Seguendo la sterrata fino alle due borgate proseguiamo poi sulla strada asfaltata che da Valliera conduce direttamente nel centro della borgata Colletto.

Il grazioso borgo di Valliera, scendendo dalla Bercia © Cuneotrekking
alex
04/01/2016 alle 19:58
Ciao la gita l avete fatta oggi lunedì 4 o solo inserita? Grazie e complimenti per le descrizioni
Elio Dutto
04/01/2016 alle 20:05
Ciao Alex, l’abbiamo fatta nelle vacanze di Natale, poi il tempo per la descrizione ed inserita oggi.
Grazie per i complimenti!
alex
04/01/2016 alle 21:44
Scusa ancora sai dove posso trovare il libro citato nella vita?
Elio Dutto
05/01/2016 alle 18:00
Ciao Alex. Lo puoi trovare nella libreria Passepartout di Caraglio o forse (se ne sono ancora provvisti) in quella di Stella Maris di Cuneo. Ciao